AGLIO GRAZIOSO
(Allium coloratum)
LO SPAZIO DI FABIO - rubrica curata da Fabio Frigeri
12 febbraio 2011

IL GENERE ALLIUM

Famiglia Alliaceae

Allium L. fu classificato da Linneo nel 1753.

Allium coloratum (Aglio grazioso)

Il nome generico Allium deriva dal termine latino ālĭum (e allĭum), ĭi (= aglio) quindi esso è in riferimento a una delle piante più rappresentative del genere ampiamente conosciuto sia dai greci che dai romani. Pare comunque che derivi da un termine celtico con significato di “aspro, bruciante” in riferimento al gusto pungente delle piante di questo genere non a tutti gradito.

Il genere Allium comprende circa 550 specie di cui 70 spontanee in Italia e la sua posizione tassonomica non è del tutto definita tanto che mentre in passato era attribuito alla famiglia delle Liliaceae adesso è classificato nella famiglia delle Alliaceae.

È un genere di piccole piante erbacee annuali o perenni caratterizzate da una tipica infiorescenza globosa e da un aroma tipico, quello che attribuiamo tipicamente all’aglio e alla cipolla, esso è dovuto alla presenza di composti solforati. Poche di queste specie superano il metro di altezza.

La parte ipogea è generalmente un bulbo che varia in dimensioni da pochi millimetri fino a una decina di centimetri. Le foglie sono allungate e strette e spesso cave.

Alcune di queste piante sono usate nell’alimentazione umana con documentazione che risale al 3000 avanti Cristo. Tra le principali ricordiamo: aglio (Allium sativum), cipolla (Allium cepa), erba cipollina (Allium schoenoprasum), porraccio o kurrat (Allium ampeloprasum), porro (Allium porrum) e scalogno (Allium ascalonicum). Sono eduli il bulbo e a volte anche le foglie.

Inoltre è da tempo diffuso l’uso ornamentale di alcune delle specie.

Il genere prospera nelle regioni temperate dell’emisfero boreale con alcune specie che vivono in sud America e in Africa. Queste piante prediligono zone fresche e ombreggiate lievemente umide, ma altre vivono su terreni asciutti e caldi come nel sud Italia.

ALLIUM COLORATUM

Allium coloratum Spreng.

Classificata da Kurt Sprengel1 nel 1825.

Conosciuta anche come: Allium cirrhosum Vandelli2, Allium pulchellum G. Don3

Questa specie viene distinta da Allium coloratum L. (classificata nel 1753) che ha infiorescenze con pochi fiori e assenza di bulbilli. Comunque alcuni botanici la classificano come Allium carinatum L. subsp. pulchellum Bonnier & Layens4.

Lasciamo agli esperti il compito di chiarire la corretta classificazione.

Conosciuta volgarmente come: aglio grazioso, aglio delle streghe.

Il nome specifico coloratum deriva dal termine latino cŏlōrātus, a, um (= colorato) in relazione all’infiorescenza ben colorata.

Il termine pulchellum deriva dal latino pulc(h)ellus, a, um (= bellino, carino) e quindi coincide con il nome volgare della pianta.

Come molte piante conspecifiche Allium coloratum ha proprietà antisettiche, antireumatiche, digestive, diuretiche, ipotensive, stimolanti e vermifughe.

Tutte le parti della pianta sono commestibili e trovano utilizzo in cucina. Inoltre da esso si ricavano prodotti con azione repellente.

Così riporta il botanico apuano Pietro Pellegrini5:

1456. – Allium pulchellum – G. Don. [Allium cirrhosum Vandelli]

= Allium carinatum – L. ζ – pulchellum (G. Don.)

= Allium paniculatum – All.

= Allium valdense – Reut.

= Allium valdensium – Nym.

(luoghi in cui è stata osservata:) A Torano presso Carrara, a Canevara nella valle del Frigido, nel M. Brugiana e a Castagnetola (Bert.), nel M. di Pasta, alla Rocca, al Colletto e tra le Grazie e Pò, dal Mirteto alla Foce. Presso Carrara, a Codena e a Bedizzano, a Fossola, a Gragnana, a Castelpoggio. Tra Fosdinovo e Giucano, a Canepari, a Paghezzana, al Ponte di Ceserano e tra Moncigoli e Posara, a Fivizzano, ad Agnino e a Ceregnano, tra Bastia e Licciana, alle Ville di Panicale, ad Albiano, tra Aulla e Podenzana, a Tresana e Bola, a Villafranca e a Bagnone e all’Annunziata di Pontremoli. Indicato anche al M. Orsaio (Cocchi).

Fiorisce in luglio e agosto. Pianta erbacea perenne.

Pellegrini cita molte altre specie dello stesso genere: Allium ampeloprasum L.; Allium cepa L.; Allium fallax Bert. [Allium lusinaticum Lam.]; Allium neapolitanum Cyr.; Allium ochroleucum Waldst. et Kit.; Allium oleraceum L.; Allium pallens L.; Allium pendulinum Ten.; Allium porrum L.; Allium roseum L.; Allium roseum L. bulbilliferum (Kunth.) [Allium roseum L. var. bulbilliferum Vis.]; Allium sativum L.; Allium schoenoprasum L.; Allium sphaerocephalon L.; Allium triquetrum L.; Allium vineale L.

LA PIANTA

Classificazione: Superdivisione: Spermatophyta; Divisione: Magnoliophyta (Angiospermae); Classe: Liliopsida; Sottoclasse: Liliidae; Ordine: Liliales; Famiglia: Alliaceae; Genere: Allium; Specie: Allium coloratum

Forma biologica: Geofita bulbosa (simbolo: G bulb). Geofita (simbolo G): pianta erbacea perenne che porta le gemme in posizione sotterranea (in bulbi, rizomi, tuberi) e durante la stagione avversa non presenta organi aerei. Bulbosa (simbolo bulb): pianta che presenta un organo sotterraneo di riserva, detto bulbo, dal quale ogni anno nascono fusti, foglie e fiori.

Descrizione: pianta erbacea perenne alta da 30 a 60 cm. con bulbo dal diametro di circa 1 cm. Lo scapo è cilindrico e liscio ed è avvolto da guaine per metà del suo sviluppo. Le foglie sono lineari e allungate e inguainano, in parte, lo scapo. Presenta una infiorescenza ombrelliforme di forma ovoide con i fiori rosa-lilla o violacei. Il frutto è una capsula.

Antesi: giugno – settembre.

Tipo corologico: tipica delle regioni euro – mediterranee montane. In Italia è presente al nord e al centro, mentre manca nelle isole e in Puglia, Calabria e, forse, Campania.

Habitat: prati aridi e terreni rocciosi, a mezz’ombra e su terreno calcareo, dal piano fino a 1400 metri.

Conservazione: la specie non è compresa nella LRT (Lista Rossa Toscana) delle specie vegetali protette dove sono presenti le congeneri: Allium roseum var. insularis Del Prete e Garbari, Allium ericetorum Thore, Allium moschatum L., Allium pendulinum Ten., Allium sardoum Moris. Allium suaveolens Jacq., Allium tenuiflorum Ten.

Altre foto relative a questa specie, presenti su questo sito possono essere consultate qui.

 

Attenzione: le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimentari eventualmente indicati sono a puro scopo informativo. Decliniamo pertanto ogni responsabilità sul loro uso a scopo alimentare, curativo e/o estetico.



note

1 Kurt Sprengel (1776-1833) fu medico e botanico tedesco. Fu direttore del giardino botanico di Halle an der Saale. In particolare usò il microscopio per lo studio dell’anatomia vegetale.

2 Come tale fu classificato nel 1771 da Domenico Agostino Vandelli (1735-1816). Egli fu medico e botanico attivo a Padova e poi in Portogallo, a Coimbra e a Lisbona, tanto che viene considerato come il pioniere delle scienze naturali e della chimica in questo paese. Intrattenne un fitto epistolario con Linneo.

3 Come tale fu classificato nel 1817 da George Don (1798-1856) che fu botanico scozzese.

4 Classificata nel 1894 da Gaston Eugène Marie Bonnier (1853-1922), botanico francese esperto di ecologia vegetale e da Georges de Layens (1834-1897) anch’egli botanico francese. I due autori furono molto interessati anche all’apicoltura su cui scrissero un trattato.

5 Pietro Pellegrini “Flora della Provincia di Apuania ossia Rassegna delle piante fanerogame indigene, inselvatichite, avventizie esotiche e di quelle largamente coltivate nel territorio di Apuania e delle crittogame vascolari e cellulari, con la indicazione dei luoghi di raccolta”, Stab. Tip. Ditta E. Medici, Massa, 1942. Il testo è stato ristampato in copia anastatica nel maggio 2009 dalla Società Editrice Apuana di Carrara per conto della Fondazione Cassa di Risparmio di Carrara. Pag. 291.