VULNERARIA MONTANA E VULNERARIA COMUNE
(Anthyllis montana et Anthyllis Vulneraria)
LO SPAZIO DI FABIO - rubrica curata da Fabio Frigeri
21 dicembre 2010

(f.f.) le vulnerarie sono piccole piante ben diffuse sulle Apuane, in luoghi erbosi e rocciosi. Non sono protette, ma è bene limitarsi a fotografarle durante la fioritura.

IL GENERE ANTHYLLIS

Famiglia Fabaceae o Leguminosae

Anthyllis L. fu classificato da Linneo nel 1753

Il nome generico Anthyllis è latino e origina dal greco άνθυλλίς (= antillide), questo, a sua volta, è formato dai termini greci άνθος (= fiore) e da υλος (= lanugine, peluria) in riferimento all’aspetto soffice e peloso dei fiori, ma l’intera pianta è coperta da peluria.

Anthyllis è un genere di piante erbacee perenni o arbustive europee, asiatiche e nord-africane, alcune delle quali si sono naturalizzate in America. Il genere comprende piante molto variabili tanto che il numero delle specie, sottospecie e varietà supera 200. Oltre alle specie citate in questo articolo vegetano in Italia, tra l’altro, l’Anthillys barba-jovis (barba di Giove) e l’Anthyllis hermanniae che in Toscana sono protette dalla legge regionale.

ANTHYLLIS MONTANA

Anthyllis montana

Anthyllis montana L.

Classificata da Linneo nel 1753.

Conosciuta volgarmente come: vulneraria montana

Il nome specifico montana deriva dal latino: montānus, a, um (= montano, di montagna) a indicare il luogo in cui la specie vegeta.

Sono conosciute tre sottospecie principali:

Anthyllis montana L. subsp. atropurpurea (Vukot.) Pign.: ha fusti più piccoli e corolla viola-scuro. Vegeta sull’Appennino centrale e meridionale.

Anthyllis montana L. subsp. Jacquinii (Kerner) Hayek: corolla rosa-pallido, vegeta sulle Alpi orientali e sull’Appennino centrale.

Anthyllis montana L. subsp. montana: corolla rosa-violaceo, vegeta sulle Alpi e sull’Appennino settentrionale e sulle Alpi Apuane che rappresentano l’habitat più meridionale.

ANTHYLLIS VULNERARIA

Anthyllis vulneraria L.

Classificata da Linneo nel 1753.

Anthyllis vulneraria

Conosciuta volgarmente come: vulneraria comune, antillide, trifoglio vulnerario (per la somiglianza con il trifoglio).

Il nome specifico vulneraria deriva dal latino vulnĕrārĭus, a, um (= che cura le ferite) a sua volta derivato da vulnŭs, ĕris (= ferita, colpo) a causa delle proprietà cicatrizzanti attribuite alla pianta. Infatti il nome comune delle piante del genere è proprio vulneraria.

Questa specie è geneticamente molto variabile per cui esistono molte sottospecie con caratteristiche simili che ne rendono difficile l’identificazione precisa.

La pianta è sempre stata usata, sin dall’antichità, per le sue proprietà benefiche. Essa era usata per guarire piaghe, ascessi, ulcere ed eczemi. Inoltre era usata come disinfettante della bocca e la tisana era usata per il suo effetto lassativo.

La vulneraria era considerata tra le erbe miracolose che venivano colte la notte di S. Giovanni con proprietà medicamentose e protettive nei confronti del malocchio.

Così riporta il botanico apuano Pietro Pellegrini[1]:

328. – Anthyllis montana – L. [Anthyllis montana L. subsp. montana]

(luoghi in cui è stata osservata:) Nelle Alpi Apuane al Sagro (Bert., Bolzon) e alla Tambura (P. Sav.). in luoghi rupestri sopra il paese di Vinca e fra il Sagro e la Foce di Vinca, fra il Colle Vergheto e il colla Biforco nella valle del Frigido.

Fiorisce in giugno e luglio. Pianta erbacea perenne.

329. – Anthyllis vulneraria – L. [Anthyllis vulneraria L. s. l.]

= Vulneraria heterophylla – Moench.

(luoghi in cui è stata osservata:) Qua e là in tutto il gruppo delle Alpi Apuane e presso Fivizzano (Bert.). nella Valle del Lucido, fra Equi e Aiola, fra Monzone e Vinca, nei colli di Gragnola e di Casola, fra Fivizzano e Sassalbo, nei colli di Aulla, di Tresana, di Giovagallo, sulla strada tra l’Arpiola e Pontremoli, nei pascoli di Montelungo, della Cisa, di Guinadi, di Navola e di Bratto.

Fiorisce da aprile a luglio. Pianta erbacea perenne.

Pellegrini cita anche Anthyllis tetraphylla L.

LA PIANTA 1 (ANTHYLLIS MONTANA)

Classificazione: Superdivisione: Spermatophyta; Divisione: Magnoliophyta (Angiospermae); Classe: Magnoliopsida; Sottoclasse: Rosidae; Ordine: Fabales; Famiglia: Fabaceae (Leguminosae); Genere: Anthyllis; Specie: Anthyllis montana

Forma biologica: Camefita suffruticosa (simbolo: Ch suffr). Camefita (simbolo Ch): piante perenni e legnose alla base, con gemme svernanti poste ad un'altezza dal suolo tra i 2 ed i 30 cm. Suffruticosa (simbolo: suffr): le parti erbacee seccano ogni anno e rimane in vita la parte legnosa.

Descrizione: pianta erbacea perenne che si presenta come un basso cespuglietto alto al massimo 30 cm. I fusti sono legnosi alla base, poi sono erbacei, ascendenti e ramificati e coperti da peli. Le foglie sono verde-glauco e imparipennate contenenti fino a 31 elementi coperti da morbida peluria. Le infiorescenze sono capolini terminali emisferici con fiori tubulosi rosa intenso. Il frutto è un legume contenenti numerosi semi lisci.

Antesi: maggio-luglio.

Tipo corologico: montagne della regione euro-mediterranea. In Italia Alpi e Appennino.

Habitat: luoghi erbosi e rocciosi preferibilmente di natura calcarea dai 300 ai 1600 metri.

Conservazione: la specie non è compresa nella LRT (Lista Rossa Toscana) delle specie vegetali protette dove sono presenti le congeneri Anthyllis barba-jovis L. e Anthyllis hermanniae L.

LA PIANTA 2 (ANTHYLLIS VUNERARIA)

Classificazione: Superdivisione: Spermatophyta; Divisione: Magnoliophyta (Angiospermae); Classe: Magnoliopsida; Sottoclasse: Rosidae; Ordine: Fabales; Famiglia: Fabaceae (Leguminosae); Genere: Anthyllis; Specie: Anthyllis vulneraria

Forma biologica: Emicriptofita scaposa (simbolo: H scap). Emicriptofita (simbolo H): pianta erbacea biennale o perenne con gemme svernanti a livello del suolo che sono protette dalla lettiera o dalla neve. Scaposa (simbolo Scap): pianta dotata di asse fiorale eretto e spesso senza foglie.

Descrizione: pianta erbacea perenne, alta da 5 a 40 cm. I fusti sono legnosi alla base e prostrati o ascendenti e sono pelosi. Le foglie sono imparipennate, i fiori sono raccolti in capolini terminali e hanno colore bianco-giallastro. Il frutto è un legume villoso.

Antesi: maggio-agosto.

Tipo corologico: specie euro-mediterranea presente anche nel nord-Europa. In Italia è comune in tutto il territorio nazionale.

Habitat: luoghi erbosi aridi, scarpate sassose su terreno preferibilmente calcareo, dal piano fino a 3000 metri.

Conservazione: la specie non è compresa nella LRT (Lista Rossa Toscana) delle specie vegetali protette dove sono presenti le congeneri Anthyllis barba-jovis L. e Anthyllis hermanniae L.

Altre foto relative a questa specie, presenti su questo sito possono essere consultate qui per A. montana e qui per A. vulneraria

 

Attenzione: le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimentari eventualmente indicati sono a puro scopo informativo. Decliniamo pertanto ogni responsabilità sul loro uso a scopo alimentare, curativo e/o estetico.



note

1 Pietro Pellegrini “Flora della Provincia di Apuania ossia Rassegna delle piante fanerogame indigene, inselvatichite, avventizie esotiche e di quelle largamente coltivate nel territorio di Apuania e delle crittogame vascolari e cellulari, con la indicazione dei luoghi di raccolta”, Stab. Tip. Ditta E. Medici, Massa, 1942. Il testo è stato ristampato in copia anastatica nel maggio 2009 dalla Società Editrice Apuana di Carrara per conto della Fondazione Cassa di Risparmio di Carrara. Pag. 78-79.