DATA ESCURSIONE: 14/03/2010 [IXLK]https://www.facebook.com/Escursioni.Apuane/photos/a.1985769234777600/1991300167557840/?type=3&theater[FXLK][TYLK]
Arrivati a Basati lasciamo l’auto sulla stradina che si dirige a Minazzana, proprio sopra il Ristorante il Cenacolo di Eugenio.
Il paese si trova di fronte a noi ed è dominato, a sinistra, dal monte Cavallo di Azzano mentre sulla destra si scorge Terrinca e dietro il monte Corchia e la Pania della Croce.
Entriamo nel borgo ben curato e popolato e superiamo alcuni archi, trascuriamo la stradina che porta alla chiesa e ci troviamo subito fuori del paese (10’).
Il sentiero è un’ampia mulattiera ben conservata e non segnata in alcun modo che inizialmente scende, ma l’intero percorso fino al ponte sul Canale del Giardino è un continuo saliscendi con una piccola prevalenza delle salite che porterà ad un’altezza massima di circa 480 m.
Il primo tratto ha un fondo di muschio è può essere scivoloso, a 16’ attraversiamo il primo di una lunga serie di ponti in legno che superano i diversi corsi d’acqua che scendono da sinistra per confluire nel Canale del Giardino la cui valle stiamo attraversando mantenendoci adesso sulla destra orografica.
Subito dopo in salita superiamo un altro ponticello e a 22’ cominciamo a scorgere Basati in basso.
A 29’ presso un piccolo slargo panoramico abbiamo una piccola edicola con icona marmorea fatta costruire dalla famiglia Marchetti.
Continuando scorgiamo la sommità del monte dei Ronchi e poco dopo le cave delle Cervaiole che ci accompagneranno per tutto il percorso.
A tratti sulla destra ci saranno squarci panoramici sul Corchia e sulla Pania e in basso a tratti scorgiamo anche la marmifera che faremo al ritorno.
L’ambiente è un misto tra la macchia mediterranea ed il castagneto con corbezzoli, eriche, molti cisti anche se le fioriture sono ancora indietro a parte i soliti crochi.
A 45’ incontriamo a quota 407 metri i ruderi di un’antica marginetta ormai invasa da una pianta di grosse dimensioni.
A 48’ altro ponte di legno e a 01h 04’ una bella icona marmorea del 1756 direttamente murata nella roccia.
A 01h 09’ superiamo i resti di una teleferica che portava a valle la legna e subito dopo un altro ponte con una bella pozza formata dall’acqua che scende.
Dopo 5’ altro ponte ed altra pozza.
A 01h 19’ su un masso che si sporge verso la valle scorgiamo finalmente le prime coppelle e le prime croci.
Infatti tutta la zona è ricca di segni dell’uomo primitivo, come appunto le coppelle, cioè incavi emisferici legati a qualche antico culto dell’acqua e della fecondità dei nostri antenati.
Altri segni sono croci incise sulla roccia forse per contrastare le precedenti incisioni pagane.
Con attenzione è possibile scorgere molti di questi segni e fotografarli, alcuni usano polvere di gesso per evidenziarli sulla roccia.
Andando avanti ne troveremo altre.
A 01h 34’ un facile ponte in legno ci permette di superare uno strapiombo e adesso scendiamo ripidamente lungo il canale e ci portiamo al bel ponte di marmo sul Canale del Giardino che superiamo a 01h 40’.
Adesso siamo su una marmifera bianca che saliva alle cave abbandonate del Giardino.
Di fronte a noi dovrebbe esserci l’imbocco del sentiero che immette poi nella mulattiera per Terrinca, ma non lo troviamo.
Quindi decidiamo di scendere a destra per la marmifera che costeggia il canale che inizialmente è molto in basso e presenta cascate, salti d’acqua, marmitte e riceve acqua sia da destra che da sinistra, dietro a noi incombe la mole delle Cervaiole.
C’è da dire che poche centinaia di metri dopo il ponte una frana ha reso impercorribile a mezzi pesanti la marmifera ed anche noi dobbiamo districarci tra gli enormi castagni che hanno ostruito la sede stradale.
A 02h 15’ la marmifera attraversa il canale per cui questo adesso si trova sulla nostra sinistra.
A 02h 30’ arriviamo al Ponte della Zìngola, la marmifera è chiusa da una sbarra che superiamo e ci troviamo sulla strada asfaltata che sale a Basati con alcuni ripidi tornanti.
Presso il ponte sulla sinistra due costruzioni risistemate che vengono affittate ai turisti, si tratta di due antichi mulini.
La salita è noiosa e faticosa, superiamo alcune abitazioni e in alto il panorama si apre sul Corchia e zone vicine.
A 03h 22’ siamo di nuovo all’auto.
Da Seravezza si prosegue sulla strada provinciale per Castelnuovo Garfagnana, raggiunta Ruosina (4 km) si seguono le ben evidenti indicazioni per Basati, poco prima del ponte sul Vezza, che ci dicono di salire a sinistra entrando così nella stretta Valle del Giardino.
Superiamo poi Cànsoli (5,5 km) che è un gruppo di case allo sbocco del canale del Bosco.
Continuiamo fino ad incrociare da destra la marmifera presso il Ponte della Zìngola e saliamo con alcuni lunghi tornanti al paese di Basati (9 km).
Il percorso, facile e breve, si svolge in una parte bassa e poco frequentata delle Apuane.
Il percorso non è segnato, ma è semplicissimo seguirlo.
Permette di godere di alcuni bei panorami sul Corchia e sulla Pania e sulle Cave Cervaiole.
La mulattiera iniziale è molto bella in ambiente quasi mediterraneo ed è impreziosita dai segni dell’uomo preistorico che si trovano sulle rocce.
Ci impegniamo per il futuro a descrivere l’intero anello che tocca anche Terrinca con il suo masso pieno di incisioni preistoriche.
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