(LU-Seravezza) AZZANO MARMIFERA HENRAUX-LA POLLA-BIVIO PASSO DELLA GREPPIA/PASSO DEGLI UNCINI-BASE PARETE SUD-CRESTA SUD-EST-MONTE ALTISSIMO (1589m)-CAVA MOSSA-AZZANO MARMIFERA (in parte anello)
Loc. di partenza: AZZANO MARMIFERA (432m)
Loc. di arrivo: AZZANO MARMIFERA (432m)
Dislivello mt.: 1157
Tempo totale: 6h30'
Difficoltà: EE
Punti d'appoggio: Azzano
Rifornimento acqua: Lungo il percorso, nessuno
Tratti di ferrata: No(brevi tratti assicurati)
Sequenza sentieri: Marmifera - 32 - 32/143 - 32 - via di lizza - marmifera
DATA ESCURSIONE:1/11/2013 [IXLK]https://www.facebook.com/Escursioni.Apuane/photos/a.1985769234777600/3268273219860522/?type=3&theater[TYLK]

[ILK]MonteAltissimo.html[FLK]Qui[TLK]un approfondimento sul Monte Altissimo.

Relazione a cura di Francesco Salvatori

In corrispondenza dello spiazzo presso cui lasciamo la macchina un cartello ci indica che la località La Polla, ove parte il sentiero 32, si trova a 1.6 km lungo la strada sterrata di fronte a noi. Dato che quest'ultima risulta chiusa da un cancello, dobbiamo procedere a piedi. Il panorama spazia su Carchio e Focoraccia e, almeno inizialmente, sulla parete sud dell'Altissimo. Incontriamo dapprima una casa (13'), dopodiché una sbarra e quasi subito dopo, sulla destra, una bella maestà (Cappella della Madonna della Tacca Bianca) posta in corrispondenza del bivio in località La Polla (24').

Qua, sulla sinistra, troviamo il cartello segnalatore del sentiero 32 per la cresta sud-est del Monte Altissimo, indicato per escursionisti esperti; una scritta su roccia ci avverte inoltre che di qua parte anche il cosiddetto sentiero dei cavatori, ben segnato di rosso. Per un certo tratto i due sentieri procedono in comune. In 6' ci troviamo a dover attraversare un ruscello (probabilmente a regime torrentizio) piuttosto rinforzato dalle recenti piogge, e subito dopo un grosso ravaneto. A 35' i due sentieri si dividono: il 32 a sinistra, “i cavatori” a destra. Va detto che fin qua avevamo incontrato solo segni rossi: evidentemente la segnaletica del 32 deve ancora essere completata, ed è stata tralasciata nei tratti ove ovvia oppure coincidente con quella di altri sentieri.
Ci inerpichiamo per quella che credo essere stata una via di lizza, il tracciato è evidentissimo e di conseguenza i segni bianco-rossi sono piuttosto radi. Saliamo non ripidamente ma in maniera costante, e presto ci tuffiamo nell'ombra di un boschetto, dall'aspetto – ad onor del vero – tutt'altro che autunnale. A 1h 06' occorre fare attenzione: un segno rosso su un albero sembrerebbe farci continuare dritti, mentre sulla nostra destra è evidentissimo un segno bianco-rosso che ci indica uno stretto tornante. Il sentiero cambia bruscamente direzione, e la vista si apre progressivamente sulla parete sud dell'Altissimo.
Procediamo altri 18' fino a incontrare una netta svolta a sinistra. La salita si fa ora molto ripida: ci spostiamo con stretti zig-zag nella direzione di massima pendenza, su prati misti a rocce. Da qua i segnavia iniziano a essere frequentissimi (e si manterranno tali fino alla fine del sentiero), inoltre alcuni ometti (probabilmente usati dal CAI per aiutarsi nella tracciatura) aiutano ad individuare il passaggio migliore. La vista è ottima sul Monte delle Tavole e su quello che rimane del Picco di Falcovaia, mentre alla nostra destra possiamo osservare un grosso ravaneto. A 1h54' incontriamo un primo e breve tratto con cavo metallico.
Siamo in cammino da 2h01' quando arriviamo a un importante snodo: nella direzione da cui proveniamo scendono anche dei segni rossi – che in effetti avevamo già incontrato – per il Passo della Greppia, sulla destra scende una via di lizza in direzione Cava della Tacca Bianca / La Polla mentre un terzo sentiero per il Passo degli Uncini (anche qua segni rossi) prosegue inizialmente in comune col 32. È importante qua non fare confusione tra le molte indicazioni presenti, o si rischia di sbagliare strada: noi dobbiamo spostarci leggermente a sinistra per aggirare una roccia, ma sostanzialmente procediamo dritti, lungo il proseguo della via di lizza precedentemente citata. In 10' siamo a un (ennesimo) grosso ravaneto, superato il quale il sentiero svolta bruscamente a sinistra, abbandonando la via di lizza e guadagnando quota molto in breve. In alcuni punti è stesa una corda, utile specialmente per rendere più sicura la progressione in caso di sentiero bagnato e dunque scivoloso.
A 2h20' incontriamo un nuovo bivio con segni rossi, che trascuriamo (non è riportata però l'indicazione della destinazione), e immediatamente dobbiamo affrontare quello che è probabilmente il tratto più impegnativo. Dapprima dei gradini metallici, corredati di cavo, ci consentono di superare una roccia liscia quasi verticale, dopodiché imbocchiamo un lungo traverso (stiamo passando sotto la parete sud del monte) quasi interamente attrezzato anch'esso con cavo metallico. Va detto, comunque, che i punti veramente esposti o problematici non sono poi molti se paragonati alla lunghezza del cavo stesso. 8' e siamo a un altro imponente ravaneto, preludio della zona di Cava Colonnoni, alla quale il sentiero si avvicina piegando immediatamente a sinistra in corrispondenza di un muro di pietra.
Inizia qua un nuovo tratto molto ripido: dobbiamo infatti risalire un canalone – peraltro caratterizzato dalla presenza di un grosso tubo metallico ormai arrugginito – aggirandolo per quanto possibile con dei zig-zag data la notevole pendenza. La parte alta entra in un bosco (ora i colori autunnali sono evidenti): uno strato di foglie umidicce ricopre il sentiero, rendendolo molto scivoloso (e, temo, assolutamente improponibile in caso di pioggia recente). Un ultimo sforzo, poi, per superare un tratto pressoché scalinato e conquistiamo finalmente la cresta sud-est del Monte Altissimo: siamo in cammino da 3h.
Il tratto di pura cresta dura però pochi metri: ci spostiamo infatti sul versante più interno, ricongiungendoci col sentiero 143 che continua ben evidente, ma scarsamente segnato, in direzione della vetta. È presente, peraltro, un cartello indicatore del sentiero 32 che abbiamo appena percorso. Proseguiamo su roccia, senza difficoltà, e incontriamo un nutrito gruppo di escursionisti appena scesi dalla vetta, coi quali ci fermiamo a scambiare qualche chiacchiera. Affrontiamo infine gli ultimi passaggi rocciosi, e a 3h 22' siamo anche noi sulla spaziosa sommità del Monte Altissimo. Purtroppo alcune innocue ma consistenti nubi coprono il panorama, che altrimenti spazierebbe a 360°, con in evidenza specialmente Sella, Macina, Fiocca e Sumbra da un lato e Freddone, Corchia e Pania della Croce dall'altro. Restano comunque ben visibili il monte Pelato e la cresta del Vestito.

Dopo un'ora di sosta ripartiamo. In 11' siamo nuovamente al cartello che ci indica il 32; scavalchiamo la cresta e a 4h53' siamo in prossimità di Cava Colonnoni. Altri 24' e siamo al crocevia di sentieri già incontrato all'andata: stavolta prendiamo la via di lizza in direzione Cava della Tacca Bianca, e in 11' raggiungiamo la marmifera proveniente da località La Polla, lungo cui scendiamo affrontando una lunga serie di tornanti. Notiamo, inoltre, dei segni rossi anch'essi diretti a La Polla. La marmifera che percorriamo attraversa una cava attiva (dovrebbe trattarsi di cava Mossa), dunque questa opzione per la discesa può essere utilizzata esclusivamente nei giorni festivi: in quelli lavorativi occorrerebbe scendere per il medesimo percorso dell'andata.
A 6h13' siamo nuovamente alla maestà in località La Polla (la marmifera arriva esattamente qua), e a 6h30' siamo all'auto.
Il modo più semplice è raggiungere Seravezza e, superato Palazzo Mediceo, seguire le evidenti indicazioni per Azzano. La strada si snoda attraverso molti tornanti e raggiunge dapprima Giustagnana e successivamente Fabbiano. Raggiunta Azzano la si supera e si procede, senza guadagnare né perdere eccessiva quota, fino ad incontrare in corrispondenza di un bivio alcuni cartelli ben visibili che indicano sentieri e cave. Qua bisogna lasciare la macchina visto che un cancello impedisce di proseguire oltre.
Un'alternativa molto più diretta è la seguente: invece di entrare a Seravezza, si prende a sinistra subito prima del cosiddetto “ponte di legno”. Da qui si costeggia a lungo il torrente Serra, fino a incontrare alcuni tornanti e poco dopo il bivio di cui sopra. Occorre prestare un minimo di attenzione: provenendo da questa direzione il bivio e i cartelli sono leggermente meno evidenti.
Il sentiero 32 è stato aperto da pochissimo (l'inaugurazione è avvenuta in data 26/10/2013), non è ancora segnato sulle mappe e nei tratti decisamente evidenti la segnaletica è ancora tutt'altro che fitta. Questo accade anche nel primo tratto comune col sentiero dei cavatori, ove incontriamo solo segni bianco-rossi. Ameno e agevole nella parte bassa, diventa adatto solo a escursionisti molto esperti del terreno apuano nella parte più alta, che dà l'impressione di essere molto repulsiva in caso di terreno umido o bagnato. Inoltre il dislivello affrontato, aggirandosi intorno ai 1000m, richiede una buona preparazione fisica.
Al momento attuale tale sentiero è l'unico ufficializzato dal CAI a percorrere la zona del versante sud del monte Altissimo. Sono comunque presenti molti altri sentieri, solitamente ben segnati, che portano ai passi principali o alle vecchie cave; sconsigliamo di seguirli a meno che non si abbia una precisa idea di dove portino e della difficoltà che presentino. Chi scrive ha comunque intenzione di percorrerli appena possibile di modo da tracciarne un quadro quantomeno indicativo.
Infine, come già detto il ritorno attraverso la marmifera non è possibile nei giorni feriali; l'alternativa ovvia è seguire nuovamente il 32 a ritroso. Il mio consiglio, in ogni caso, è di intraprendere questa escursione in un giorno festivo, di modo da non essere circondati dai costanti rumori delle cave attive.

Caldamente consigliato l'uso del casco, soprattutto sotto la parete sud.

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