CARCHIO (monte)
Quello che rimane del monte Carchio è alto 1082,5 metri e sarebbe veramente interessante fare un confronto con l’aspetto che aveva nell’ottocento. Il vecchio monte, detto anche Penna del Carchio, è stato completamente dilaniato dalle vecchie cave ormai abbandonate. Il nome del monte deriva dalla voce mediterranea kara/karra (= pietra). Nella zona apuana, a causa della conformazione rocciosa del territorio, la voce è molto diffusa: Carchio, Corchia, Carcaraia, Carrara solo per citare qualche esempio. Si arriva al monte dalla foce del Campaccio, oppure dalla zona della Focoraccia o ancora dalla cresta del Folgorito in località “le Forche” mediante bel percorso scalinato. La salita è facile ed è panoramica sulla costa versiliese, apuana e sul golfo della Spezia e sul vicino monte Altissimo. Il versante marittimo è ricoperto da ravaneti mentre quello che guarda verso la valle del Serra si abbassa in un’aspra parete di circa 200 metri. Attualmente il piazzale di cava che guarda verso il mare è occupato da ripetitori ad aggiungere ulteriore bruttura al degrado imperante per i piazzali. Unica nota positiva è la ricchezza di belle fioriture tra cui la globularia incanescens tra i detriti delle vecchie cave. La cresta Folgorito-Carchio-Focoraccia-Uncini costituisce confine naturale tra le province di Massa (comuni di Massa a nord e di Montignoso a sud) e di Lucca (comune di Seravezza). Quello che rimane della sommità del monte è confine tra i tre comuni.