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informazioni estratte dal "Dizionario delle Alpi Apuane" del Prof. Fabio Frigeri
CAVALLO (monte) zona Orto di Donna
Il monte si trova sullo spartiacque principale della catena apuana: è una muraglia di roccia movimentata da quattro caratteristiche gobbe che gli danno il nome. La sua vetta più alta raggiunge i 1888,4 metri ed è quindi la terza montagna nelle Apuane per altezza dopo il Pisanino e la Tambura. La cresta sommitale costituisce confine tra il comune di Minucciano in provincia di Lucca e quello di Massa in provincia di Massa-Carrara. Il Cavallo è una muraglia di calcari selciferi (rocce scistose a strati molto inclinati) che poggiano su un basamento di marmo. Esso è disposto in direzione Nord-Ovest - Sud-Est delimitato a nord e ad ovest rispettivamente dalla Foce di Cardeto e dalla Foce di Monte Cavallo e a sud dalla Foce della Focolaccia. La cima più alta è la seconda da nord alta 1888,4 metri. Le cime misurano, partendo da nord: 1882, 1888,4, 1872, 1850 metri (misure vecchie della cartina IGM rispettivamente 1889, 1895, 1874, 1851). Tra la cima nord e quella sud ci sono circa 700 metri in linea d’aria e dalle vette estreme si dipartono due creste che delimitano strette pareti triangolari. I versanti del monte digradano a valle in modo impressionante: a mare le gobbe diventano lastroni ripidissimi che poi si fanno erbosi alla cui base passa il sentiero 167, oggi piuttosto trascurato, che unisce la valle degli Alberghi con il passo della Focolaccia. Nel versante garfagnino il monte chiude la valle dell’Acqua Bianca ed è solcato da ripidi canali tra cui riconosciamo il classico Canal Cambron tra la gobba settentrionale e la vetta più alta che è rinomato come impegnativa salita invernale. A piedi di questo versante passa il facile sentiero 179 dalla Focolaccia al Cardeto. Sul passo della Focolaccia, a 1650 metri, il Cavallo presenta una breve parete Sud con alcune vie di arrampicata e poi si abbassa a terminare in una cresta rotta da numerose incisioni detta Coda del Cavallo che offre all’arrampicatore diverse interessanti possibilità di salita come alla splendida punta Carina situata proprio di fronte al rifugio Aronte. La montagna è severa e si può salire con grande prudenza partendo dall’Aronte fino alla Forcella di Porta ed arrivando alla prima vetta per prati e rocce per proseguire poi con difficoltà maggiori con passaggi di secondo grado, grande esposizione e rocce infide miste a paleo. L’emozione massima è, comunque, la traversata (cavalcata) della cresta in invernale in cui il tratto a mare è naturalmente quello che pone più problemi per la tenuta della neve. Aristide Bruni il 20 agosto 1894 salì la vetta 1850 e 1872, ma non le altre a causa dell’ora tarda, partendo dalla Forcella di Porta. Oscar ed Alberto Dalgas salirono l’intera cresta sud partendo dalla Focolaccia il 20 luglio 1897. I genovesi Lorenzo Bozano, Adolfo Galliano e Lorenzo Stronello nel gennaio 1898 percorsero la cresta nord in invernale.
Fotografie