LEVIGLIANI (MINIERE DI MERCURIO)
Sono situate sulla sinistra orografica del canal del Bosco, attualmente per arrivare ad esse bisogna prendere la prima deviazione per Levigliani, da Seravezza, quella che porta al paese con ripidi tornanti, subito dopo si vedono i lavori che il comune sta facendo per il recupero a scopo turistico-culturale delle stese miniere e per questo è stato anche allestito un ponte sul canale. I primi dato storici sulla presenza del mercurio risalgono addirittura al 1153. Le prime estrazioni risalgono, comunque, al periodo 1470-77 per conto della repubblica di Firenze e furono continuate anche dai Medici. Seguendo vene di quarzo in rocce scistose fu ricavato mercurio nativo, quindi liquido, con cinabro (solfuro di mercurio) di color rosso vivo associato a pirite. In questo giacimento era possibile ricavare un minerale di zinco, detto poi leviglianite. Il cinabro serviva per produrre colori rossi per scopi artistici (miniature, codici). La quantità di minerale estratta era molto bassa per cui l’attività estrattiva terminò ben presto, anche se a più riprese fu di nuovo tentata. Solo dopo la seconda guerra mondiale la società privata Motosi di La Spezia iniziò un uso moderno della miniera che nel 1959 passò alla Società Anonima Miniere Alta Versilia per poi chiude definitivamente nel 1970. La zona subì danneggiamenti nell’alluvione del 1996, ma rimangono pozzi, gallerie, tratti di ferrovia che ripristinati diventeranno un interessante richiamo turistico. Le miniere dell’argento vivo sono state inaugurate ufficialmente l’11 agosto 2008.