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informazioni estratte dal "Dizionario delle Alpi Apuane" del Prof. Fabio Frigeri
ARNÉTOLA (valle d’)
È la valle di origine glaciale che si apre dopo aver superato l’abitato di Vagli Sopra, compresa tra i contrafforti della Roccandagia, della Tambura e del Monte Sella a occidente e gli ultimi rilievi boscosi del gruppo del Monte Fiocca, cioè il monte Croce e il Monte Pallerina a oriente. In testa abbiamo il Passo di Sella. È una zona in cui l’escavazione del marmo è iniziata tardi, alla fine del 1800, ma ha profondamente sconvolto l’originale fisionomia. Oggi sono attive numerose cave tra cui di particolare imponenza è quella del monte Pallerina, mentre altre sono ormai inattive. La valle è percorsa dal Fosso della Tambura e dai suoi tributari, il fosso poi va a confluire nell’Edron che forma il lago artificale di Vagli. La zona è particolarmente ricca di abissi di interesse speleologico, tanto da essere considerata quella con la maggior densità di abissi in Italia e forse in Europa. In una rete di fratture sotterranee scorrono le acque assenti in superficie sia nel Fosso della Tambura che in quello di Ripanaia, molte di esse risorgono nel fiume Frigido di Massa. L’attività speleologica, iniziata negli anni ‘60 del XX secolo ebbe particolare sviluppo nel decennio successivo. Tra i numerosi abissi ricordiamo i principali: abisso Attilio Guaglio (-650 metri); abisso Eunice (-650 metri); abisso Francesco Simi (-690 metri); abisso dello Gnomo (-925 metri); abisso Oriano Coltelli (-730 metri). Nella valle di Arnétola passava la via Vandelli che oggi, nella parte più bassa, è asfaltata, inoltre oggi è percorsa dalla marmifera. La parte alta della valle è percorsa dal sentiero 31 per il passo di Sella che segue una antica mulattiera che percorre i boschi del versante nord-est del Sella per poi dirigersi verso Arni.
Fotografie