BONIFICA DI RESCETO
Lungo il sentiero 161, a circa 45’ da Resceto, ci sono i terrazzamenti della cosiddetta bonifica. Questi furono realizzati in periodo di autarchia dalla dittatura fascista negli anni 1937 e 1938 nel tentativo di strappare terreno coltivabile alla montagna. Furono create una trentina di terrazze alle pendici del monte Castagnolo tagliando i castagni. Esse dovevano essere coltivate a frumento ed ortaggi e non mancarono gli alberi da frutto come i ciliegi. In zona era presente anche una fonte detta del “callarolo” presso la quale venne costruita una vasca. La bonifica era destinata agli abitanti di Gronda, Casania, Guadine, Forno e naturalmente Resceto. Dopo la guerra il tentativo velleitaro fu naturalmente abbandonato e, per cercare di rimediare alla deturpazione ambientale se ne aggiunse un’altra cioè la piantumazione di conifere, piante non adatte alla zona. Oggi le terrazze sono state nuovamnete occupate dalla vegetazione di alto fusto e da rovi e ginestroni anche se l’impianto delle terrazze rimane ancora ben visibile.