TENERANO (strage di)
Sul campanile della chiesa di Tenerano ci sono due lapidi.
Una così recita: [I]Tenerano ai suoi figli caduti sotto i colpi dei nazifascisti durante la guerra di liberazione 1943 1945[FI].
Essa riporta i nomi di tre uomini uccisi il 24 agosto 1944 e di altri 11 uccisi il 13 settembre tra i quali un bambino di pochi mesi.
L’altra lapide ricorda i cinque ragazzini che morirono per l’esplosione di un residuato bellico il 28 gennaio 1946 ed insieme commemora altri due martiri della guerra di Resistenza.
Quando si parla di Eccidio di Tenerano c’è un po’ di confusione nei testi.
Emidio Mosti parla di un rastrellamento, il 24 agosto, fra la popolazione di Tenerano con la cattura di sedici giovani che furono poi mitragliati nella piazzetta del paese che fu poi dato alle fiamme.
La lapide porta solo tre vittime per quel giorno di cui due anziani.
Lido Galletto parla invece dei fatti di settembre: I tedeschi, a caccia di un gruppo di partigiani che si erano rifugiati nei boschi vicino a Tenerano, distrussero due famiglie che vivevano in casolari a ridosso della montagna.
Così scrive Galletto:[I] I partigiani erano rimasti immobili e in silenzio ai loro posti. Sentivano a cadenze ondulate la canzone “Lilì Marleen” che i tedeschi cantavano in coro marciando verso Monzone, portata dalla brezza della sera che si espandeva dal Lucido, lambendo con la sua lieve carezza le chiome turgide degli alberi, ancorati come membrana alle ripide ondulazioni fra Viano e Tenerano, disperdendosi su per la collina.[FI]