ALYSSUM
(Alisso)
LO SPAZIO DI FABIO - rubrica curata da Fabio Frigeri
29 novembre 2011

(f.f.) gli alissi si trovano sulle montagne apuane e l’Alyssum Bertolonii è specie endemica presente solo in alcune regioni italiane. Non sono piante protette, ma naturalmente meritano il nostro rispetto.


IL GENERE ALYSSUM

Famiglia Brassicaceae

Alyssum L. fu classificato da Linneo nel 1753.

Il nome generico Alyssum deriva dal greco άλυσσον (= pianta che guarisce dalla rabbia) a sua volta da άλυσσος (= utile contro la rabbia). Infatti i greci ritenevano che le piante di questo genere avessero efficacia medicamentosa in particolare contro la rabbia.

Il genere Alyssum è costituito da piante erbacee annuali o perenni e da piccoli arbusti. Secondo le diverse classificazioni il genere comprende da 75 a 150 specie delle quali almeno una quindicina spontanee in Italia.

Hanno fusto eretto e legnoso nella parte inferiore e sono alte da 10 a 100 centimetri, hanno molte foglie oblunghe a lamina intera o dentata. L’infiorescenza è terminale a grappolo e i fiori hanno quattro petali interi o bifidi di colore bianco o giallo e raramente rosa o porpora. Il frutto è una siliqua o siliquetta deiscente.

Le piante di questo genere prosperano in luoghi aridi e incolti, sia sassosi che sabbiosi e sono originarie dei paesi che si affacciano sul Mediterraneo. Alcune specie sono usate per decorare giardini rocciosi e per creare macchie colorate.

Le specie più comuni in Italia sono l’Alyssum maritimum (Alisso odoroso) e l’ Alyssum saxatile (alisso delle rocce).

ALYSSUM BERTOLONII

Alyssum bertolonii Desv.

Classificata da Nicaise Auguste Desvaux[1] nel 1814

Conosciuta volgarmente come: alisso giallo, alisso di Bertoloni

Il nome specifico bertolonii ricorda il famoso botanico sarzanese Antonio Bertoloni[2] al quale sono dedicate anche altre importanti piante apuane.

Una caratteristica molto studiata di questa pianta è quella di accumulare grandi quantità di Nichelio.

ALYSSUM MONTANUM

Alyssum montanum (Alisso montano)

Alyssum montanum L.

Classificata da Linneo nel 1753

Conosciuta volgarmente come: alisso montano/montanino

Il nome specifico montanum deriva dal latino montānus, -a, -um (= montano, di montagna) in riferimento alla zona di crescita, per quanto la pianta si trovi anche a quote molto basse.

Questa specie è polimorfa e sono presenti diverse sottospecie a distribuzione locale, comunque in Italia è presente solo Alyssum montanum L. subsp. montanum

Per entrambe le specie

Le due specie possono essere confuse tra loro anche per la comune presenza su substrati serpentinosi, comunque Alyssum montanum è di dimensioni minori, non ha infiorescenze ascellari e i petali sono solitamente bilobi all’apice e i peli hanno raggi più grandi e sono distribuiti uniformemente sulle due facce delle foglie. Invece Alyssum bertolonii è più grande, presenta infiorescenze ascellari e petali interi, inoltre la faccia superiore delle foglie è poco pelosa.

Così riporta il botanico apuano Pietro Pellegrini[3]:

91. – Alyssum bertolonii – Desv. [Alyssum bertolonii Desv. subsp. bertolonii]

= Alyssum argenteum – (All.) Vitm.

= Alyssum murale – W. et K.

(luoghi in cui è stata osservata:) Al Castello di Aulla in Val di Magra e nelle località di Bibola e Vecchietto.

Fiorisce in maggio e giugno. Pianta erbacea perenne.

92 – Alyssum montanumL. [Alyssum montanum L. subsp. montanum]

(luoghi in cui è stata osservata:) In luoghi rocciosi al M. Altissimo presso le cave della Tacca Bianca (Ross.) e nella pendice nord dello stesso monte verso la valle di Antona, nei vecchi ravaneti al Monte Carchio sopra Montignoso.

Fiorisce in maggio e giugno. Pianta erbacea perenne.

LA PIANTA 1 (A. bertolonii)

Classificazione: Superdivisione: Spermatophyta; Divisione: Magnoliophyta (Angiospermae); Classe: Magnoliopsida; Sottoclasse: Dilleniidae; Ordine: Capparales; Famiglia: Brassicaceae; Genere: Alyssum; Specie: Alyssum bertolonii

Forma biologica: Camefita suffruticosa (simbolo: Ch suffr). Camefita (simbolo Ch): piante perenni e legnose alla base, con gemme svernanti poste ad un'altezza dal suolo tra i 2 ed i 30 cm. Suffruticosa (simbolo: suffr): le parti erbacee seccano ogni anno e rimane in vita la parte legnosa.

Descrizione: piccolo arbusto lignificato alla base con i rami superiori erbacei che raggiunge da 20 a 40 cm di altezza. Le foglie sono piccole, alterne, spatolate, piegate a doccia inoltre esse sono pelose sulla faccia superiore verde-scuro e sono molto pelose sulla faccia inferiore che è biancastra. I fiori sono raggruppati in infiorescenze a corimbo e hanno quattro petali gialli spatolati inoltre infiorescenze laterali si dipartono dalle ascelle prossime all’infiorescenza apicale. Il frutto è una siliquetta ellittica, appuntita e priva o quasi di peli e di colore brunastro.

Antesi: maggio-giugno.

Tipo corologico: specie endemica italiana presente in Toscana, Emilia-Romagna, Lombardia e Liguria.

Habitat: vegeta su pietraie, su ghiaie, negli anfratti delle rocce ben esposti al sole da 200 a 1400 metri solo su substrato serpentinoso[4].

Conservazione: : la specie non è compresa nella LRT (Lista Rossa Toscana) delle specie vegetali protette.

LA PIANTA 2 (A. montanum)

Classificazione: Superdivisione: Spermatophyta; Divisione: Magnoliophyta (Angiospermae); Classe: Magnoliopsida; Sottoclasse: Dilleniidae; Ordine: Capparales; Famiglia: Brassicaceae; Genere: Alyssum; Specie: Alyssum montanum

Forma biologica: Camefita suffruticosa (simbolo: Ch suffr). Camefita (simbolo Ch): piante perenni e legnose alla base, con gemme svernanti poste ad un'altezza dal suolo tra i 2 ed i 30 cm. Suffruticosa (simbolo: suffr): le parti erbacee seccano ogni anno e rimane in vita la parte legnosa.

Descrizione: piccolo arbusto lignificato alla base con rami superiori erbacei che raggiunge da 7 a 25 centimetri di altezza. Le foglie sono lineari e spatolate e quelle cauline sono più piccole e pelose rispetto alle basali. Le infiorescenze sono apicali e a corimbo. I petali sono 4, di color giallo e sono solitamente retusi[5]. Il frutto è una siliquetta ovoidale allungata ricoperta di peli.

Antesi: aprile-giugno.

Tipo corologico: Europa centrale e meridionale. In Italia è assente nelle isole maggiori, in Lombardia, Veneto e Trentino.

Habitat: pendii rocciosi, zone erbose asciutte e magre dal piano ai 1500 metri.

Conservazione: la specie non è compresa nella LRT (Lista Rossa Toscana) delle specie vegetali protette.

Altre foto possono essere consultate qui


Attenzione: le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimentari eventualmente indicati sono a puro scopo informativo. Decliniamo pertanto ogni responsabilità sul loro uso a scopo alimentare, curativo e/o estetico.



note

1 Nicaise Auguste Desvaux (1784-1856) fu botanico francese, fu direttore dell’Orto Botanico di Angers e poi di quello di Poitiers.

2 Antonio Bertoloni (Sarzana 1775 – Bologna 1869), si laureò in medicina e si dedicò poi alla botanica ed è considerato il più insegne botanico italiano del 1800. Scrisse una monumentale opera in 10 volumi sulla flora italiana: “Flora italica: sistens plantas in Italia et insulis circumstantibus sponte nascentes”, Masi, Bologna, 1833-1854. E in particolare scrisse opere dedicate alla flora apuana come Flora alpium Apuanarum compresa nel testo: Amoenitates italicae sistentes opuscola ad rem herbarium et zoologiam Italiae spectantia, De Nobili, Bologna, 1819 e Mantissa plantarum florae alpium Apuanarum, Da Olmo e Tiocchi, Bologna, 1833.

3 Pietro Pellegrini “Flora della Provincia di Apuania ossia Rassegna delle piante fanerogame indigene, inselvatichite, avventizie esotiche e di quelle largamente coltivate nel territorio di Apuania e delle crittogame vascolari e cellulari, con la indicazione dei luoghi di raccolta”, Stab. Tip. Ditta E. Medici, Massa, 1942. Il testo è stato ristampato in copia anastatica nel maggio 2009 dalla Società Editrice Apuana di Carrara per conto della Fondazione Cassa di Risparmio di Carrara. Pag. 32.

4 Il serpentino è un silicato idrato contenente magnesio.

5 Retuso è riferito a un organo laminare che il cui apice invece di essere rotondo presenta una breve insenatura.