ASTRAGALO DI MONTPELLIER
(Astragalus monspessulanus)
LO SPAZIO DI FABIO - rubrica curata da Fabio Frigeri
07 gennaio 2011

(f.f.) modesta pianta con belle fioriture. Ben diffusa sulle Apuane, non è pianta protetta.

IL GENERE ASTRAGALUS

Astragalo di Montpellier (Astragalus monspessulanus)

 

Famiglia Fabaceae (Leguminosae)

Astragalus L. fu classificato da Linneo nel 1753.

Il nome generico Astragalus deriva dal latino astrăgălus, derivato, a sua volta, dal greco άστράγαλος (= vertebra, tallone, astragalo, dado). Forse il nome fu attribuito per la forma dei fiori che somigliano a calcagni anche se esistono interpretazioni diverse.

Ricordiamo che l’astragalo è un osso corto che forma il calcagno e che gli astragali di ovini erano usati per fabbricare dadi da gioco.

Astragalus è un genere di piante erbacee e di piccoli arbusti che comprende circa 2000 specie comuni nelle zone temperate dell’emisfero boreale soprattutto in Asia. Una trentina di queste specie vegetano anche in Italia.

Hanno fusti prostrati, foglie imparipennate e fiori riuniti in infiorescenze a grappolo.

Alcune specie sono usate come foraggio mentre altre essudano una gomma detta adragante che ha numerosi impieghi nell’industria alimentare.

Alcune specie sono usate come ornamentali nei giardini.

L’Astragalus membranaceus è un’erba da sempre usata nella medicina tradizionale cinese che stimola l’azione del sistema immunitario. Studi recenti hanno dimostrato che essa contiene sostanze attivatrici delle telomerasi[1] cellulari, quindi con effetto anti-invecchiamento, ma sono necessari ulteriori sperimentazioni per chiarirne gli effetti benefici e potenzialmente tossici. .

ASTRAGALUS MONSPESSULANUS

Astragalus monspessulanus L.

Classificato da Linneo nel 1753

Conosciuta volgarmente come: astragalo rosato, astragalo di Montpellier.

Il nome specifico monspessulanus deriva dal nome latino Mons Pessulanus della città francese di Montpellier[2]. In botanica è usato anche il termine monspeliensis con lo stesso significato.

Questi nomi specifici vennero attribuiti da Linneo a molte piante mediterranee in omaggio al celebre orto botanico di questa città, risalente alla fine del XVI secolo. Esso è il più antico di tutta la Francia.

Questa pianta è usata come diuretico e sudoriparo.

Sono conosciute due sottospecie:

  • Astragalus monspessulanus L. subsp. monspessulanus: essa ha fiori purpureo-violetti, legume lungo circa 10 volte la larghezza. Esso è presenta in tutta Italia eccetto il Friuli-Venezia Giulia e, quindi, è la pianta che vegeta sulle Apuane.

  • Astragalus monspessulanus L. subsp. wulfenii (W.D.J. Koch) Arcang. (= Astragalus monspessulanus L. subsp. illyricus (Bernh.) Chater): essa ha fiori rosso-carnei, legume lungo circa 5 volte la larghezza. Esso vegeta nel Friuli.

Così riporta il botanico apuano Pietro Pellegrini[3]:

400. – Astragalus monspessulanus L. [Astragalus monspessulanus L. subsp. monspessulanus]

(luoghi in cui è stata osservata:) Indicato presso Pontremoli e in tutto il gruppo delle Alpi Apuane (Bert., Sim.) trovasi frequente tra Montelungo e la Cisa, a Cargalla, ai Groppi Neri, in Valle d’Antena, nei monti di Bagnone e a Montereggio di Mulazzo, a Arzelato di Zeri, nei monti di Filattiera e tra Fivizzano e Sassalbo e nel territorio di Aulla e di Bibola, a Vecchietto, nei monti sopra il Castello di Podenzana e in comune di Apuania nel M. Brugiana, tra M. Belvedere e il Carchio, al M. Focolaccia, alle cave di Colonnata e sopra Bedizzano, nella valle del Frigido al Cartaro, tra Forno e la loc. Biforco, nella valle di Antona e tra Monzone Alto e Vinca.

Fiorisce da aprile a giugno. Pianta erbacea perenne.

Pellegrini cita altre specie dello stesso genere: Astragalus aristatus L’Herit. [Astragalus sempervirens Lam. subsp. gussonei Pign.]; Astragalus glycyphyllos L.; Astragalus hamosus L.; Astragalus purpureus L. [Astragalus purpureus L. subsp. gremlii Ascherson et Graehner].

LA PIANTA

Classificazione: Superdivisione: Spermatophyta; Divisione: Magnoliophyta (Angiospermae); Classe: Magnoliopsida; Sottoclasse: Rosidae; Ordine: Fabales; Famiglia: Fabaceae; Genere: Astragalus; Specie: Astragalus monspessulanus

Forma biologica: : Emicriptofita rosulate[4] (simbolo: H ros). Le Emicriptofita (simbolo H) sono piante erbacee, bienni o perenni, con gemme svernanti al livello del suolo e protette dalla lettiera o dalla neve. Le Rosulate (simbolo: ros) hanno le foglie disposte a formare una rosetta basale.

Descrizione: pianta erbacea perenne senza fusto o con breve fusto ascendente e legnoso alla base. Le foglie sono impari-pennate formate da foglioline ellittiche verdi in numero fino a 41. I fiori tubolosi sono raccolti in racemi all’apice di peduncoli più lunghi delle foglie, la corolla è purpureo-violetta e, raramente, bianca con il vessillo (petalo superiore) molto più lungo delle ali. Il frutto è un legume.

Antesi: maggio - giugno

Tipo corologico: pianta euro-mediterranea presente in tutta Italia.

Habitat: vegeta su rupi, prati aridi, pascoli, su suoli preferibilmente calcarei da 300 fino a 2300 metri.

Conservazione: la specie non è compresa nella LRT (Lista Rossa Toscana) delle specie vegetali protette dove sono presenti le congeneri: Astragalus muelleri Steud. et Hochst; Astragalus scorpioides Pourr. ex Willd.; Astragalus uncinatus Bertol. Del Prete e Garbari.

Altre foto relative a questa specie, presenti su questo sito possono essere consultate qui

 

Attenzione: le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimentari eventualmente indicati sono a puro scopo informativo. Decliniamo pertanto ogni responsabilità sul loro uso a scopo alimentare, curativo e/o estetico.



note

1 I telomeri sono le sequenze terminali dei cromosomi che si accorciano a ogni duplicazione cellulare limitando la capacità delle cellule di duplicarsi. L’enzima telomerasi permette di ricostituire il telomero allungando la vita delle cellule stesse. Va rilevato, comunque, che le cellule cancerose possiedono questo enzima e quindi possono riprodursi indefinitivamente e quindi gli studi dei ricercatori sono finalizzati a impedire che l’attivazione delle telomerasi cellulari non stimoli anche quella delle cellule cancerose.

2 Montpellier (nella lingua occitana Montpehlièr) si trova nella bassa Linguadoca nel sud della Francia a nord-ovest di Marsiglia ed è capoluogo del dipartimento dell’Hérault. In passato fu un importante centro culturale, ma col tempo ha perso importanza per rimanendo una delle principali città francesi (ottava per popolazione).

3 Pietro Pellegrini “Flora della Provincia di Apuania ossia Rassegna delle piante fanerogame indigene, inselvatichite, avventizie esotiche e di quelle largamente coltivate nel territorio di Apuania e delle crittogame vascolari e cellulari, con la indicazione dei luoghi di raccolta”, Stab. Tip. Ditta E. Medici, Massa, 1942. Il testo è stato ristampato in copia anastatica nel maggio 2009 dalla Società Editrice Apuana di Carrara per conto della Fondazione Cassa di Risparmio di Carrara. Pag. 92.

4 Questa pianta però presenta anche caratteristiche delle emicriptofite scapose.