VALERIANA ROSSA
(Centranthus ruber)
LO SPAZIO DI FABIO - rubrica curata da Fabio Frigeri
07 novembre 2010

(f.f.) è questa una pianta comune in tutta Italia e sui nostri monti. È molto colorata e profumata, è usata dalla medicina popolare e anche ai fini alimentari.

IL GENERE CENTRANTHUS

Famiglia Valerianaceae

Centranthus DC. fu classificato da Augustin Pyrame de Candolle[1] nel 1805

Il nome generico Centranthus deriva dai termini greci κέντρον (= sperone, oggetto a punta) e anthos (= fiore) in riferimento alla forma a sperone dei fiori che formano le vistose infiorescenze.
Questo genere comprende piante erbacee mediterranee con foglie opposte e fiori piccoli odorosi raccolti in infiorescenze con colore rosso, roseo e bianco.

Esso comprende una ventina tra specie e sottospecie alcune diffuse nel territorio nazionale come la specie qua descritta.

CENTRANTHUS RUBER

Centranthus ruber (L.) DC

Classificata da Augustin Pyrame de Candolle nel 1805. Linneo l’aveva classificata nel 1753 come Valeriana rubra.

Valeriana rossa (Centranthus ruber)

Conosciuta anche come: Valeriana rubra L.

Conosciuta volgarmente come: valeriana rossa, savonina , camarezza comune

Il nome specifico ruber deriva dal latino rŭbĕr, -bra, -brum (= rosso) in riferimento al colore dei fiori.

Così riporta il botanico apuano Pietro Pellegrini[2]:

719. – Centranthus ruber – D.C. [Centranthus ruber (L.) DC.]

= Valeriana rubra – α – L.

(luoghi in cui è stata osservata:) Nei muri e rupi del castello di Montignoso e di quello di Massa, alla Rocca, al Ponte Nuovo, lungo il Frigido al Borgo del Ponte, tra Mirteto e la Foce di Carrara. Nelle vecchie mura di Carrara, presso Miseglia lungo la ferrovia marmifera (Bolzon) e tra Carrara e Castelpoggio. A Fosdinovo, a Fivizzano, al Castello di Aulla, tra Terrarossa e Villafranca, al Castello di Mocrone, tra Villafranca e Bagnone, tra Scorcetoli e Pontremoli e nei vecchi muri di Pontremoli.

Volg. Savonina, fisti da fistiare. Fiorisce da maggio a ottobre. Pianta erbacea perenne.

È pianta tipica di zone a clima mediterraneo. È usata per le sue proprietà sedative, anche è se meno potente della Valeriana officinalis alla quale somiglia.

Viene usata anche in cucina, infatti germogli e foglie giovani sono usate in insalate e vengono consumate anche le radici anche se piuttosto amare e a non tutti gradite.

Questa pianta ha, inoltre, anche un interesse floro-vivaistico per la bellezza dei suoi fiori.

LA PIANTA

Classificazione: Superdivisione: Spermatophyta; Divisione: Magnoliophyta (Angiospermae); Classe: Magnoliopsida; Sottoclasse: Asteridae; Ordine: Dipsacales; Famiglia: Valerianaceae; Genere: Centranthus; Specie: Centranthus ruber

Forma biologica: Camefita suffruticosa (simbolo: Ch suffr). Camefita (simbolo Ch): piante perenni e legnose alla base, con gemme svernanti poste ad un'altezza dal suolo tra i 2 ed i 30 cm. Suffruticosa (simbolo: suffr): le parti erbacee seccano ogni anno e rimane in vita la parte legnosa.

Descrizione: la pianta è un cespuglio perenne alto da 30 a 70 cm formato da numerosi fusti eretti e ramosi, legnosi alla base, che si originano da un rizoma ben sviluppato. Le foglie sono opposte, ovato-lanceolate, lisce e grassette e di color verde-azzurro; le inferiori sono picciolate e le superiori sessili. I fiori sono raccolti in pannocchie terminali, sono profumati e di colore rosso o roseo e raramente bianco. La corolla a forma di tubo si apre in 5 lobi mentre alla base si prolunga in un caratteristico sperone. Il frutto è un achenio con pappo piumoso.

Antesi: maggio-agosto, ma anche dopo.

Tipo corologico: è presente in tutta l’Europa e Africa mediterranea. In Italia si trova in tutte le regioni.

Habitat: rupi, terreni rocciosi calcarei esposti a sud, vecchi muri dal paino fino a 1200 metri.

Conservazione: la specie non è compresa nella LRT (Lista Rossa Toscana) delle specie vegetali protette.

Altre foto relative a questa specie, presenti su questo sito possono essere consultate qui

 

Attenzione: le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimentari eventualmente indicati sono a puro scopo informativo. Decliniamo pertanto ogni responsabilità sul loro uso a scopo alimentare, curativo e/o estetico.



note

1 Augustin Pyrame de Candolle (1778-1841) fu botanico e micologo svizzero. Svolse comunque la sua attività scientifica tra la Francia e Ginevra, dove era nato e dove diresse il locale Orto Botanico. Le sue idee sulla lotta tra gli esseri viventi influenzarono Charles Darwin.

2 Pietro Pellegrini “Flora della Provincia di Apuania ossia Rassegna delle piante fanerogame indigene, inselvatichite, avventizie esotiche e di quelle largamente coltivate nel territorio di Apuania e delle crittogame vascolari e cellulari, con la indicazione dei luoghi di raccolta”, Stab. Tip. Ditta E. Medici, Massa, 1942. Il testo è stato ristampato in copia anastatica nel maggio 2009 dalla Società Editrice Apuana di Carrara per conto della Fondazione Cassa di Risparmio di Carrara. Pag. 151.