FUNICOLARE ALTO MATANNA
LO SPAZIO DI FABIO - rubrica curata da Fabio Frigeri
13 Dicembre 2008

(f.f.) Della funicolare aerostatica dell’Alto Matanna,opera tanto velleitaria, quanto straordinaria, rimane solo il ricordo e vale la pena spendere qualche parola su di essa ed immaginare l’emozione provata da quelli che la usarono per il brevissimo periodo della sua esistenza.

la cartolina commemorativaDa un po’ di tempo si trova in vendita su e-bay, al prezzo di 1999,99 euro, una cartolina spedita il 22 ottobre 1910 da Palagnana (comune di Stazzema) in provincia di Lucca, affrancata con un francobollo da 5 centesimi e con il timbro dell’Albergo Alto Matanna. Cosa giustifica il costo piuttosto tanto elevato di questa cartolina?

Si tratta di una cartolina commemorativa della Funicolare Aerostatica Camaiore-Alto Matanna inaugurata nel 1910 e che ebbe una vita di soli quattro mesi: da agosto a novembre di quell’anno. Questo tipo di cartoline svolgevano, in quei tempi, una importante funzione pubblicitaria.

Il prezzo è giustificato dalla rarità del pezzo in vendita: se ne conoscono solo tre e questo è l’unico realmente viaggiato (da Palagnana a Lucca) e con il suo erinnofilo[1] originale.

Un esemplare non viaggiato è stato venduto il 4 aprile 1997, a Milano, per la bella cifra di 5 milioni di lire dalla Casa d’Aste di Paolo Zanetti. Questa vendita record è ricordata anche da un articolo del Corriere della Sera del 15 luglio 1997 dedicato proprio ai mercatini delle cartoline.

Curiosando sul web ho trovato che ad un’asta per corrispondenza di Fiorenzo Zanetti, sempre di Milano, con scadenza 5 febbraio 2004 era offerta in vendita, al prezzo di ben 3000 euro, un’altra di queste cartoline, spedita da Palagnana il 5 ottobre 1910, questa potrebbe essere la terza cartolina, ma se l’informazione è vera allora la precedente non è l’unica viaggiata a meno che non si tratti della stessa attualmente in vendita con un errore nella data di spedizione nel catalogo.

La cartolina policroma rappresenta il pallone aerostatico che sale con la navicella appesa al filo con sullo sfondo la sagoma inconfondibile del monte Procinto.

La scritta sulla cartolina è la seguente:

Stazioni climatiche Viareggio-Camaiore-Alto Matanna

Società anonima con sede in Viareggio

Dalla Spiaggia Versiliese alle Vette Apuane in un’ora

La società esercisce all’Alto Matanna gli alberghi della Ditta Alemanno Barsi & figlio

LA FUNICOLARE

Alemanno Barsi possedeva e gestiva l’Albergo Alpino del Matanna alle Ferriere di Palagnana (687m), poi conosciuto come Albergo Basso Matanna[2] toponimo ancora presente nelle carte IGM. In una riunione conviviale, per l’inaugurazione del sentiero Stazzema-Palagnana, a cui parteciparono numerosi soci del Cai fu fatta richiesta agli alpinisti di propagandare la zona ed incoraggiare i lavori che portavano benessere alle popolazioni locali. Nello stesso tempo i soci Cai ringraziavano Barsi per quello che stava facendo per la promozione del turismo alpino nella zona di Palagnana anche con personale esborso finanziario.

Troviamo citato l’albergo nel resoconto di viaggio di un inglese[3] pubblicato nel 1910:

To get to Palignana [Palagnana NdA] the nearest way is by train to Diecemo (Bagni di Lucca railway), thence by carriage or diligence to Pescaglia (1+ 1/2 hours), and from Pescaglia by mules, which are sent on demand by the proprietor of the hotel at Palignana. The hotelkeeper's name is Alemanno Barsi, and he owns also the Alto Matanna Hotel ...

La zona era quindi priva di strada carrozzabile ed i “signori” e le loro dame, accompagnati dai loro pargoli ed in qualche caso dalla servitù, raggiungevano l’albergo per mezzo di cavalli o di muli. La zona delle Alpi Apuane e dell’Alta Versilia stavano conoscendo un periodo di sviluppo turistico orientato in senso alpinistico, molti italiani e molti inglesi salivano le vette circostanti, ma lamentavano la mancanza di strutture ricettive e proprio la famiglia Barsi fu pioniera in questo indispensabile sviluppo in cui alla villeggiatura si aggiungeva anche il piacere di salire per le montagne.

Il famoso alpinista Aristide Bruni[4] citò il: “comodo e spazioso Albergo Alpino di Alemanno Barsi a Palagnana”.

Così annunciava la Rivista Mensile del Cai nazionale:

alle Ferriere di Palagnana, a un quarto d’ora dalla foce del Callare sorge, a 687 metri, l’Albergo Alpino del Matanna tenuto dalla famiglia Barsi, sulle sponde della Tùrrite Cava in un fresco vallone, frammezzo alle faggette e ai castagni. Vi si trova vitto, buon alloggio e prezzi modesti. Ci sono uffizio postale, stazione termo-pluviometrica e un teatrino. È codesto un importante centro di escursioni e una comoda fermata per chi voglia recarsi (10 ore di cammino) dai Bagni di Lucca a Viareggio o viceversa, attraverso una delle più attraenti regioni delle Alpi Apuane. L’albergo si trova a metà del percorso che si effettua risalendo dal Serchio l’intera valle della Tùrrite Cava pel paese delle Fabbriche e per quello di Campolemisi fino a Palagnana e alla foce del Callare, dove nasce la Tùrrite, indi pel nuovo sentiero all’Alpe della Grotta, a Stazzema e per Pontestazzemese a Pietrasanta e Viareggio. Il Barsi avrebbe delle buone idee, ma in quella come in molte altre parti delle Alpi Apuane, l’alpinista e il tourista si conoscono appena per averne sentito parlare. È a sperare che dalla gita che farà in autunno la Sezione di Firenze per inaugurare l’albergo e visitare la via ultimata del Callare[5], il signor Barsi possa trarre eccitamento a dare maggior sviluppo all’opera iniziata”.

L’Albergo che prese la denominazione di Alto Matanna sorse al Piano d’Orsina a 1040 metri alle pendici del monte Matanna, all’ombra di belle conifere ed in posizione molto salubre, era aperto nella buona stagione da giugno a settembre ed era dotato di undici camere. Nel 1906 le camere aumentarono a 40. L’albergo era dotato di illuminazione e di telefono.

Ancora il viaggiatore inglese citato in precedenza:

Thence we ascended again by a path which leads in an hour to the Matanna mountain and to the new Mountain Hotel kept by mine excellent host, Alemanno Barsi. This is an inn for the elect of the mountains, those who wish to study nature at her best and are not afraid of a two hours' walk or mule ride to attain this object. Here among the thirty guests we found many friends and spent the night, being well entertained by the proprietor.

Alemanno Barsi, insieme al figlio Daniele, fu l’ideatore della famosa e sfortunata funicolare aerostatica da Grotta all’Onda per il Colle della Prata, destinato poi a chiamarsi la Foce del Pallone, intesa a mettere in comunicazione la spiaggia della Versilia con la montagna ed il loro albergo in particolare. Tutto questo si inseriva nel desiderio dei Barsi di contribuire alla promozione del turismo montano al quale avevano già dedicato tutte le loro energie con la costruzione dei due alberghi.

Essi furono gli antesignani della famosa formula Mare-Monti che dovrebbe promuovere il turismo delle Alpi Apuane, così vicine al mare. Comunque ancora oggi questo binomio non gode del successo che sicuramente meriterebbe.

Quest’opera era destinata a lasciare un segno durevole nonostante l’insuccesso e, pensando ad essa, non si può fare a meno di andare con la mente ai romanzi, allora in voga, di Jules Verne.

Fu così costituita una società anonima, con sede a Viareggio, dalla denominazione “Stazioni climatiche Viareggio, Camaiore, Alto Matanna” della quale fecero parte oltre ad Alemanno e a Daniele Barsi un gruppo[6] di investitori toscani ed alcuni ingegneri milanesi che progettarono l’opera. Fu, quindi, comprato un pallone aerostatico di seta grigia chiamato Rosetta, in onore della moglie di Daniele Barsi e fu costruita una struttura di piloni che sostenevano il cavo metallico teso tra la stazione di partenza (presso la Grotta all’Onda) e quella d’arrivo (Colle della Prata o degli Asini). La stazione di partenza era dotata di un hangar di legno su basamento murato che serviva per il deposito del pallone, mentre una base di legno era sistemata all’arrivo. Una navicella di vimini scorreva lungo il filo d’acciaio sfruttando la spinta ascensionale del pallone mentre in discesa era normalmente frenata, essa poteva trasportare fino a sette persone alla volta.

Naturalmente il viaggio in pallone era un lusso destinato solo ad un gruppo ristretto di persone che potevano permettersene il costo e, più semplicemente, potevano permettersi di fare una vacanza. I turisti dovevano raggiungere Casoli in auto e da qua raggiungere la stazione di partenza a piedi o a dorso di mulo e perfino in portantina. Alla Foce di arrivo trovavano poi una carrozza che li accompagnava all’albergo in pochissimi minuti.

Il volo inaugurale avvenne, con successo, domenica 28 agosto 1910 ed in solo cinque minuti la navicella superò il dislivello di circa 300 metri portandosi alla Foce della Prata che da quel momento divenne la Foce del Pallone, come ancora oggi è chiamata.

Il successo iniziale faceva ben sperare per lo sviluppo turistico della zona infatti la speranza era quella di attirare i turisti che già affollavano le spiagge della Versilia ed in particolare di Viareggio. L’impresa fu salutata dagli elogi della stampa locale e nazionale e si meritò anche una copertina della celebre Domenica del Corriere.

Ma il destino beffardo era dietro l’angolo: a novembre l’intera struttura fu distrutta da un uragano[7] e non venne più ricostruita mettendo la parola fine ad un’impresa forse un po’ avventata ed alle speranze dei due albergatori.

ESCURSIONISMO

Foce del Pallone

la Maestà della Foce del Pallone con le Panie sullo sfondo ed il Monte Croce a destra.Anticamente conosciuta come Colle della Prata o degli Asini è una larga sella, a quota 1080 metri, tra le pendici sud-orientali del monte Matanna e la più bassa foce del Termine che si trova a sud-est. Costituisce un buon punto panoramico su Camaiore ed il mare. Il nuovo nome della Foce è legato all’impresa della funicolare aerostatica descritta sopra.

Qua arrivano il sentiero 3 (Capezzano Monte-Foce Sant‘Anna-San Rocchino-Palagnana) ed il sentiero 101 (Foce di Lucese-Campo all’Orzo-Foce del Crocione-Foce del Pallone). Sulle cartine il tratto dal Crocione al Pallone è indicato ancora come 105, ma questo sentiero è stato eliminato nel 1995. È presente una bella maestà con icona marmorea della deposizione di Cristo.

Albergo Rifugio Alto Matanna

Situato nel comune di Stazzema alle pendici del Matanna è raggiungibile da strada asfaltata dalla Foce di Bùcine. Costruito da Alemanno Barsi che già possedeva e gestiva l’Albergo alpino del Matanna alle Ferriere di Palagnana. L’Albergo che prese la denominazione di Alto Matanna sorse al Piano d’Orsina a 1040 metri alle pendici del monte Matanna alla fine del 1800.

Barsi insieme al figlio Daniele fu l’ideatore, nel 1910, della famosa e sfortunata funicolare aerostatica da Grotta all’Onda per la Foce del Pallone.

I Barsi permettevano agli escursionisti l’uso gratuito della sala dell’albergo.

Il 27 maggio 1923 qui fu fondata la sezione lucchese del Cai.

Passò poi alla famiglia Rossi di Camaiore che nel 1973 lo cedette al comune di Pietrasanta suscitando il risentimento dei camaioresi che sentivano l’albergo-rifugio come loro proprietà e che avrebbero voluto che lo comprasse il comune di Camaiore. Pietrasanta utilizzò la struttura come colonia estiva per bambini e nel 2008 lo ha messo in vendita, la struttura è stata rilevata dall’attuale concessionaria che ha vinto la concorrenza del Comune di Camaiore che aveva intenzione di farne una colonia per ragazzi ed anziani e di lasciare uno spazio per gli escursionisti. L’albergo è in posizione privilegiata dal punto di vista escursionistico: qui passa il sentiero 3 (Palagnana-Foce del Pallone-Foce di Grattaculo), il 5 (Callare del Matanna-Stazzema), il 109 (Foce delle Porchette-Foce di Petrosciana ed è facile salire alle vette del Nona e del Matanna.

ITINERARI RELATIVI ALLA FUNICOLARE (FOCE DEL PALLONE) PRESENTI SUL SITO:

note

1 Gli erinnofili sono i chiudilettera, etichette gommate simili ai francobolli, ma non utilizzabili per la normale affrancatura. In realtà il termine nasce con un significato diverso: erinnofilo è colui che pratica l’erinnofilia e poi si è trasformato nell’oggetto di questa passione. Erinnofilia viene dal tedesco Erinnophilie: amore per i bolli commemorativi. Erinnerung significa ricordo ed Erinnerungsmarke è il chiudilettera..

2 Nei pressi si trova un importante albero monumentale protetto, è un abete bianco Abies alba Miller alto 43 metri e con circonferenza 4,40. Esso risale alla seconda metà del secolo XIX.

3 Francis Patrick Fletcher Vane, Walks and People in Tuscany, John Lane, London, 1910. Francis Vane era un baronetto inglese (1861-1934) il testo completo è disponibile on-line.

4 Aristide Bruni, ingegnere ed alpinista, milanese di nascita e fiorentino di residenza. A lui si deve la prima ascensione documentata la Monte Procinto il 17 Novembre 1879, la costruzione del sentiero dall’Alpe della Grotta per il Callare del Matanna e la famosa ferrata del Procinto operativa dal 1893 a cura del Cai di Firenze.

5 Considerato che il sentiero Bruni fu ultimato nel 1890 si presume che l’Albergo Alto Matanna sia più o meno dello stesso periodo.

6 I nomi sono riportati nel libro di Giorgio Giannelli, Uomini sulle Apuane, Galleria Pegaso Editore, Forte dei Marmi, 1999. Questo testo contiene molte informazioni sul periodo eroico dell’alpinismo versiliese, ma l’esposizione è piuttosto frammentaria e, a tratti, confusa. Lo stesso testo fa poi molti riferimenti ad un altro libro, che io non ho letto: Carlo Mariani, L’ombrello di Freshfield. Relazioni di viaggio e storia dell’esplorazione delle Alpi Apuane (1865-1905), Giardini Editore, Pisa, 1986.

7 Non conosco la dinamica del disastro, ma non è da escludersi che un fulmine abbia provocato l’esplosione dell’idrogeno che si usava allora per riempire i palloni aerostatici ed il conseguente incendio abbia accentuato i danni della tempesta.