ELIANTEMO RUPINO
(Helianthemum oelandicum)
LO SPAZIO DI FABIO - rubrica curata da Fabio Frigeri
2 febbraio 2011

(f.f.) l’eliantemo è un piccolo arbusto che vegeta sulle rupi assolate delle Apuane. Il bel fiore giustifica il nome della pianta per il bel colore giallo che ricorda il sole. Non è considerata pianta protetta.

IL GENERE HELIANTHEMUM

Famiglia Cistaceae

Helianthemum Miller fu classificato da Philip Miller[1] nel 1754, anche se precedentemente altri botanici avevano già usato questo termine.

Il nome generico Helianthemum deriva dai termini greci: ήλιος (= sole) e άνθεμος (= fiore, splendore) e sta a indicare il colore giallo dei fiori che ricorda quello del sole.

È un genere di piante, arbusti e erbe annuali o perenni che comprende circa 110 specie, una ventina delle quali spontanee in Italia e alcune endemiche. Esse sono presenti in America, Europa, Nord Africa e Asia minore e centrale, ma il centro principale di differenziazione è costituito dalla regione mediterranea.

Esse hanno foglie opposte e semplici, i fiori sono raccolti in racemi terminali, semplici o composti, e hanno 5 sepali con i 2 esterni più piccoli e 5 petali generalmente bianchi o gialli, la fioritura è piuttosto breve anche se può ripetersi più volte nel corso dell’anno. Il frutto è una capsula con molti semi.

Alcune specie, con le loro varietà e cultivar, sono usate nei giardini rocciosi in particolare Helianthemum nummularium.

HELIANTHEMUM OELANDICUMHelianthemum oelandicum (Eliantemo rupinio)

Helianthemum oelandicum (L.) DC. subsp. italicum (L.) Font-Quer[2] et Rothm.[3]

Classificata Augustin Pyrame de Candolle[4] nel 1805.

Conosciuta anche come: Helianthemum oelandicum (L.) Dum. Cours. subsp. italicum (L.) Ces.

Conosciuta volgarmente come: eliantemo rupino, eliantemo italiano.

Il nome specifico oelandicum deriva dalla latinizzazione del nome dell’isola di Öland[5] (latinizzata in Oelandia) dove il botanico Linneo individuò questa specie.

In Italia sono presenti due sottospecie:

  • Helianthemum oelandicum (L.) DC. subsp. alpestre (Jacq.) Breistr. (eliantemo alpestre). Ha fusto più corto, infiorescenze corte con pochi fiori, sepali verdi e petali più grandi. È presente sulle Alpi e sull’Appennino fino al centro Italia e su altre montagne del sud-Europa.

  • Helianthemum oelandicum (L.) DC. subsp. italicum (L.) Font-Quer et Rothm. (eliantemo italiano). Ha fusto più lungo, infiorescenze con molti fiori e spesso ramificate, sepali bianco-lanosi, petali più piccoli. È rara sulle Alpi meridionali, è presente sull’Appennino fino all’Abruzzo e, nel resto d’Europa, solo sui Pirenei.

Sulle Alpi Apuane vegeta la sottospecie italicum. Essa è ben presente sui terreni calcarei dagli 800 metri fino alle vette. Più raramente essa si trova anche a quote più basse come nella Valle di Renara (Massa).

Vegeta sulle rupi, nei pietrosi e negli erbosi aridi e non troppo fitti, sempre in ambiente scoperto e ben esposto al sole.

Così riporta il botanico apuano Pietro Pellegrini[6]:

153. – Helianthemum italicumPers. [Helianthemum oelandicum (L.) DC. subsp. italicum (L.) Font-Quer et Rothm.]

= Cistus italicus – L.

= Helianthemum canum – (L.) Dun. Β – italicum (Pers.)

(luoghi in cui è stata osservata:) Nelle Alpi Apuane al M. Macina (Cocchi), alla Tambura (Ad. Targ.), nella parte superiore della Brugiana e alle cave dei Fantiscritti presso Carrara (Bert.), al Pizzo d’Uccello (Somm.), nelle pendici elevate sopra la Valle di Fratteta nel M. Sagro (Ross.). nella valle di Renara, alle cave del Fondo sopra Resceto, alla Vettolina e al Biforco, al Vergheto sopra Colonnata. Lungo il Lucido a Vinca, alla Torre di Monzone, al Poggio Uccelliera sopra Castelpoggio, al Canale di Cerreto presso Equi e lungo il torrente Ugliano.

Fiorisce da maggio ad agosto. Pianta legnosa.

Pellegrini cita altre specie dello stesso genere: Helianthemum croceum pers. [Helianthemum croceum (Desf.) Pers.]; Helianthemum guttatum (L.) Miller [Tuberaria guttata (L.) Fourr.]; Helianthemum vulgare Gaertn. [Helianthemum nummularium (L.) Miller subsp. grandiflorum Scop. Schinz et Thell.]

LA PIANTA

Classificazione: Superdivisione: Spermatophyta; Divisione: Magnoliophyta (Angiospermae); Classe: Magnoliopsida; Sottoclasse: Dilleniidae; Ordine: Violales; Famiglia: Cistaceae; Genere: Helianthemum; Specie: Helianthemum oelandicum

Forma biologica: Camefita suffruticosa (simbolo: Ch suffr). Camefita (simbolo Ch): piante perenni e legnose alla base, con gemme svernanti poste ad un'altezza dal suolo tra i 2 ed i 30 cm. Suffruticosa (simbolo: suffr): le parti erbacee seccano ogni anno e rimane in vita la parte legnosa.

Descrizione: pianta sempreverde che forma un piccolo arbusto alto da 5 a 25 cm. I fusti sono legnosi alla base e striscianti e da essi originano i rami ascendenti villosi e rossastri. Le foglie sono piccole, opposte ed ellittiche, sono verdi e grigio-verdi nella pagina inferiore. I fiori sono raccolti in infiorescenze unilaterali e prima dell’antesi i peduncoli sono incurvati. Il calice è formato da 5 sepali, due dei quali decisamente più piccoli degli altri. La corolla è formata da 5 petali giallo-intenso, cuoriformi e con la superficie spiegazzata, numerosi sono gli stami. Il frutto è una capsula con numerosi semi.

Antesi: maggio – agosto.

Tipo corologico: è pianta europea e caucasica e presente su tutto il territorio nazionale con le diverse sottospecie.

Habitat: prati e pascoli aridi e rupi calcaree dai 100 metri fino a 2800. Sulle Alpi Apuane è frequente da circa 800 metri fino alle vette e, di rado, a quote più basse.

Conservazione: la sottospecie italicum non è compresa nella LRT (Lista Rossa Toscana) delle specie vegetali protette dove è invece presente un’altra sottospecie: Helianthemum oleandicum (L.) DC. subsp. alpestre (Jacq.)Breistr.

Altre foto relative a questa specie, presenti su questo sito possono essere consultate qui

Attenzione: le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimentari eventualmente indicati sono a puro scopo informativo. Decliniamo pertanto ogni responsabilità sul loro uso a scopo alimentare, curativo e/o estetico.



note

1 Philip Miller (1691-1771) botanico scozzese fu a lungo responsabile del Giardino Botanico di Chelsea.

2 Pío Font Quer (1888-1964) fu chimico, farmacologo e umanista spagnolo. Fondò e diresse l’Istituto Botanico di Barcellona e pubblicò un importante catalogo di piante medicinali: Plantas medicinales. El Díoscorides renovado.

3 Werner Hugo Paul Rothmaler (1908-1962) fu botanico tedesco e insegnò all’università di Greifswald. Fu autore del testo: Exkursionflora für die Gebiete der DDR und der BRD.

4 Augustin Pyrame de Candolle (1778-1841) fu botanico e micologo svizzero. Svolse comunque la sua attività scientifica tra la Francia e Ginevra, dove era nato, e dove diresse il locale Orto Botanico. Le sue idee sulla lotta tra gli esseri viventi influenzarono Charles Darwin. L’abbreviazione usata per le piante da lui descritte è DC.

5 Öland è la seconda isola per grandezza della Svezia. Si trova nel mar Baltico ed è unita alla terraferma con un ponte. È apprezzata in estate per il suo clima mite e per le sue spiagge bianche. Parte dell’isola è patrimonio Unesco dell’umanità per la ricchezza di piante e per la bellezza dei panorami caratterizzati da numerosi mulini a vento.

6 Pietro Pellegrini “ Flora della Provincia di Apuania ossia Rassegna delle piante fanerogame indigene, inselvatichite, avventizie esotiche e di quelle largamente coltivate nel territorio di Apuania e delle crittogame vascolari e cellulari, con la indicazione dei luoghi di raccolta”, Stab. Tip. Ditta E. Medici, Massa, 1942. Il testo è stato ristampato in copia anastatica nel maggio 2009 dalla Società Editrice Apuana di Carrara per conto della Fondazione Cassa di Risparmio di Carrara. Pag. 43.