RANUNCOLO FAVAGELLO
(Ranunculus ficaria)
LO SPAZIO DI FABIO - rubrica curata da Fabio Frigeri
23 giugno 2013

(f.f.) questo ranuncolo è piuttosto comune dal piano alla montagna e non è specie protetta.

There’s a flower that shall be mine,
’Tis the little Celandine.

William Wordsworth[1]

IL GENERE RANUNCULUS

Famiglia Ranunculaceae

Ranunculus L. fu classificato da Linneo nel 1753.

Il nome generico Ranunculus deriva dal latino ranuncŭlus diminutivo di rana, ae (= rana). Analogamente i greci lo chiamavano βατραχιδιον (= piccola rana) diminutivo di βάτραχος (= rana). Questo in riferimento alla diffusione di queste piante in zone umide o acquitrinose amate da questi anfibi oppure per la somiglianza della loro radice con le zampe della rana.

Ranunculus è un genere di piante erbacee o perenni diffuse in tutto il mondo e originarie delle zone temperate e fredde. Comprende da 300 a 600 specie secondo i metodi di classificazione e una cinquantina sono presenti in Italia con alcuni endemismi.

Alcuni studiosi propongono di scindere il genere in due sottogeneri (piante acquatiche e terrestri) mentre altri preferirebbero due generi distinti. In Italia si suddividono le specie in almeno sei gruppi distinti.

Presentano radice fibrosa e spesso rizomatosa e fusti eretti alti da 20 a 60 cm e prostrati nelle specie acquatiche. Le foglie si distinguono tra basali e cauline e possono essere intere o divise in lobi a loro volta ulteriormente suddivisi, le foglie cauline sono alterne, piccole e in genere ridotte a lacinie.

I fiori sono solitari o raccolti in infiorescenze, hanno generalmente 5 petali, ma possono averne 3 o anche un numero superiore a 5, il loro colore è giallo, bianco o più raramente rossastro.

Sono piante poco esigenti e amano i terreni acidi, freschi o umidi con esposizione a mezz’ombra. Il frutto è un aggregato di acheni.

I ranuncoli sono piante ornamentali usate nei giardini e per il fiore reciso. Sono piante molto velenose, ma il veleno scompare con l’essicazione e alcune specie sono usate nella farmacopea popolare.

Tra le specie italiane ricordiamo: Ranunculus acris (botton d’oro o ranuncolo dei prati), Ranunculus alpestris (ranuncolo alpestre), Ranunculus ficaria (favagello), Ranunculus flammula (ranuncolo delle passere), Ranunculus glacialis (ranuncolo dei ghiacciai), Ranunculus trichophyllus (ranuncolo d’acqua).

Tra le specie orientali più coltivate ricordiamo Ranunculus asiaticus molto apprezzato per le sue varietà colorate e per gli ibridi.

 

Ranunculus ficaria (Ranuncolo favagello)

RANUNCULUS FICARIA

Ranunculus ficaria L.

Classificata da Carl Nilsson Linnaeus nel 1753.

Conosciuta volgarmente come: favagello, ranuncolo favagello.

Il nome specifico ficaria deriva dall'aggettivo latino ficārĭus, a, um (= relativo ai fichi) in relazione alla forma rigonfia dei piccoli tuberi che somigliano a fichi.

Il termine volgare favagello deriva dal latino *fabicella diminutivo di făba, ae (= fava) per avere le foglie simili a quelle della fava.

Il Ranunculus ficaria appartiene al gruppo omonimo caratterizzato da avere rizoma, foglie cordate, calice a tre sepali e corolla a 8-11 petali. Per questo potrebbe anche essere classificato in un genere distinto. Questa specie comprende diverse sottospecie, la cui classificazione, non semplice, dipende dalla presenza dei bulbilli, dalla forma del fusto e delle foglie.

Il ranunculus ficaria è una pianta erbacea perenne alta da 5 a 30 centimetri, è glabra ed è provvista di un piccolo tubero biancastro e fusiforme. Il fusto è cavo all'interno, è prostrato o ascendente e può radicare ai nodi. Le foglie, di forma cordata, sono carnose, lisce, lucide e lungamente picciolate, il margine è intero o leggermente crenato e l'apice è smussato. Esse sono principalmente radicali. Il loro colore è verde scuro e spesso esse hanno una macchia porporina alla base della lamina. Talvolta all'ascella delle foglie sono presenti dei bulbilli (sicuramente nella sottospecie ficaria) con radice gonfia e tuberizzata che somiglia a un fagiolo. Il fiore è solitario su un lungo peduncolo posto all'ascella della foglia, la corolla ha 7-8 petali giallo lucente e oblungo-lanceolati. Il calice è formato da tre sepali verdi e gli stami hanno antere gialle. Il frutto è un poliachenio formato da 4-8 acheni sferici cosparsi di aculei, ognuno contenente un unico seme.

Questa pianta è diffusa in Europa e Asia, in Nord Africa e si è naturalizzata in America del Nord. È tipica dei boschi umidi e dei luoghi ombrosi dal piano fino alla montagna.

Come le specie congeneri anche Ranunculus ficaria è pianta tossica, ma il principio tossico, detto anemonina, è volatile e scompare con l'essiccazione. Questa sostanza nell'uomo causa vesciche, dolore e bruciore tanto che anticamente i mendicanti la usavano per provocarsi piaghe sul corpo.

Prima della fioritura questa specie è anche commestibile poiché l'anemonina non si è ancora formata. Si possono consumare le foglie cotte che sono ricche di vitamina C e le radici lessate, alcuni utilizzano i boccioli dei fiori come i capperi.

Nonostante la tossicità questa pianta era usata per curare ulcere, emorroidi e ragadi anali e come astringente. Le proprietà rubefacenti ne facevano un succedaneo popolare del moderno viagra.

È una pianta facilmente coltivabile ed è usata nei giardini rustici e alpini, predilige posizioni mediamente soleggiate e terreno ricco e mediamente umido.

Così riporta il botanico apuano Pietro Pellegrini[2]:

25. – Ranunculus ficaria - L. [Ranunculus L. subsp. ficaria]

= Ficaria ranuncoloides - Roth.

(luoghi in cui è stato osservato:) Comune nei campi e luoghi erbosi in tutto il territorio di Massa, di Carrara e di Montignoso. Frequente altresì nel resto della Provincia, ad Aulla, a Monti e a Licciana, a Comano, tra Posara e Fivizzano, lungo la Magra a Villafranca e tra Villafranca e Filetto, a Bagnone, pastina e Michignano, a Barbarasco e a Tresana, nel piano tra Filattiera e Scorcetoli e nei dintorni di Pontremoli.

Volg. favagello. Fiorisce da febbraio a marzo. Pianta erbacea perenne.

Pellegrini cita molte altre specie dello stesso genere: Ranunculus acris L. [Ranunculus acris L. subsp. acris); Ranunculus aduncus Gren. et Godr. [Ranunculus aduncus G. et G.; Ranunculus pollinensis (N. Terracc.) Chiov.]; Ranunculus aquatilis L.; Ranunculus aquatilis L. var. submersus (Gren. et God.) [Ranunculus aquatilis L]; Ranunculus aquatilis L. subsp. trichophyllus (Chaix.) [Ranunculus trichophyllus Chaix subsp. trichophyllus]; Ranunculus arvensis L.; Ranunculus bulbosus L. [Ranunculus bulbosus L. subsp. aleae (Willk.) Rouy et Fouc.]; Ranunculus bulbosus L. subsp. aleae (Willk.) [Ranunculus bulbosus L. subsp. aleae (Willk.) Rouy et Fouc.]; Ranunculus flammula L. [Ranunculus flammula L. subsp. flammula]; Ranunculus lanuginosus L.; Ranunculus lingua L.; Ranunculus montanus Willd. subsp. gracilis (Schleich.) [Ranunculus montanus Willdt.]Ranunculus muricatus L.; Ranunculus nemorosus DC.; Ranunculus ophioglossifolius Vill.; Ranunculus parviflorus L.; Ranunculus philonotis Retz [Ranunculus sardous Crantz]; Ranunculus repens L.; Ranunculus trichophyllus; Ranunculus velutinus L.

LA PIANTA

Classificazione: Superdivisione: Spermatophyta; Divisione: Magnoliophyta (Angiospermae); Classe: Magnoliopsida; Sottoclasse: Magnoliidae; Ordine: Ranunculales; Famiglia: Ranunculaceae; Genere: Ranunculus; Specie: Ranunculus ficaria.

Forma biologica: Geofita bulbosa (simbolo: G bulb). Geofita (simbolo G): pianta erbacea perenne che porta le gemme in posizione sotterranea (in bulbi, rizomi, tuberi) e durante la stagione avversa non presenta organi aerei. Bulbosa (simbolo bulb): pianta che presenta un organo sotterraneo di riserva, detto bulbo, dal quale ogni anno nascono fusti, foglie e fiori.

Questa pianta ha anche caratteristiche di: Emicriptofita scaposa (simbolo: H scap). Emicriptofita (simbolo H): pianta erbacea biennale o perenne con gemme svernanti a livello del suolo che sono protette dalla lettiera o dalla neve. Scaposa (simbolo Scap): pianta dotata di asse fiorale eretto e spesso senza foglie.

Descrizione: pianta erbacea perenne, glabra, alta fino a 30 cm. È dotata di piccoli tuberi fusiformi e biancastri. Il fusto è cavo, prostrato o ascendente e radica ai nodi. Le foglie sono carnose, lisce e lucide e provviste di lungo picciolo. Sono intere o leggermente crenate con apice smussato e talvolta hanno una macchia porporina alla base della lamina, hanno forma cordata. Talvolta all'ascella della foglia sono presenti dei bulbilli. I fiori sono solitari e la corolla è costituita da 7-8 petali giallo lucente mentre il calice presenta tre sepali verdi. Gli stami hanno antere gialle e il frutto è un poliachenio irsuto.

Antesi: gennaio-maggio.

Tipo corologico: euro-asiatico, presente anche in Nord Africa. Naturalizzata in Nord-America. Presente in tutte le regioni italiane.

Habitat: prati e zone boschive umidi, lungo fossi e sentieri. Dal piano fino a 1400 metri.

Conservazione: la specie non è compresa nella LRT (Lista Rossa Toscana) delle specie vegetali protette dove si trova la congenere Ranunculus pollinensis.

Altre foto relative a questo genere, presenti su questo sito possono essere consultate qui


Attenzione: le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimentari eventualmente indicati sono a puro scopo informativo. Decliniamo pertanto ogni responsabilità sul loro uso a scopo alimentare, curativo e/o estetico.



note

1 William Wordsworth (1770-1850) fu poeta romantico inglese. Egli fu affascinato da questo fiore, in inglese small celandine, e gli dedicò alcune poesie. I versi in epigrafe sono tratti dall'ode "To the small celandine".

2 Pietro Pellegrini “Flora della Provincia di Apuania ossia Rassegna delle piante fanerogame indigene, inselvatichite, avventizie esotiche e di quelle largamente coltivate nel territorio di Apuania e delle crittogame vascolari e cellulari, con la indicazione dei luoghi di raccolta”, Stab. Tip. Ditta E. Medici, Massa, 1942. Il testo è stato ristampato in copia anastatica nel maggio 2009 dalla Società Editrice Apuana di Carrara per conto della Fondazione Cassa di Risparmio di Carrara. Pag. 21.