SAMBUCO NERO
(Sambucus nigra)
LO SPAZIO DI FABIO - rubrica curata da Fabio Frigeri
16 aprile 2013

(f.f.) il sambuco è pianta comune in tutta la regione apuana, anche in montagna. È molto apprezzato per le proprietà medicamentose, vere o presunte.

IL GENERE SAMBUCUS

Famiglia Caprifoliaceae

Sambucus L fu classificato da Linneo nel 1753.

Il nome generico Sambucus deriva dal latino sambūcus, i (= sambuco) a sua volta dal greco σαμβσύκη (= sambuca, cioè strumento musicale simile a una piccola arpa) il termine, a sua volta, dovrebbe essere di origine asiatica. Il nome è dovuto al fatto che lo strumento veniva fabbricato con i rami di sambuco svuotati del midollo, questo strumento in latino era chiamato sambūca.

Sambucus è un genere di piante erbacee perenni, arboree e arbustacee a foglia caduca. Esso comprende oltre venti specie di piante presenti nelle regioni temperate e subtropicali dell'emisfero settentrionale e meridionale.

Queste piante hanno foglie composte pennate formate da un numero disperi di foglioline (da 3 a 11) con margini dentati. I fiori sono bianchi o bianco-crema e sono riuniti in infiorescenze ombrelliformi di corimbi o pannocchie. I frutti sono piccole bacche o drupe nere o rosse e più raramente gialle o bianche che talvolta sono commestibili per l'uomo. Crescono in terreni freschi e umidi, in ombra o mezz'ombra.

Molte specie sono ampiamente coltivate come ornamentali e per i loro frutti.

I frutti sono commestibili, ma è consigliato non consumarli crudi poiché sono leggermene tossici, con essi è possibile fare marmellate piuttosto lassative e con i fiori uno sciroppo che diluito con acqua è un ottimo dissetante. Molti liquori, tra cui la nostra sambuca, sono aromatizzati con i fiori di sambuco o sono prodotti dalla fermentazione degli stessi.

Molti sono poi gli usi nella medicina popolare e in erboristeria. Infatti a queste piante sono riconosciute proprietà antinfiammatorie, digestive, diuretiche e sudoripare.

In Europa esistono tre specie, presenti anche in Italia e sulle Alpi Apuane. Esse sono: Sambucus ebulus (ebbio) pianta erbacea con rizoma strisciante, fiori rosati e frutti neri; Sambucus nigra (sambuco comune) pianta alta fino a 10 metri, fiori biancastre e frutti neri; Sambucus racemosa (sambuco rosso) alto fino a 4 metri con frutti rossi.

SAMBUCUS NIGRASambucus nigra (Sambuco nero)

Sambucus nigra L.

Classificata da Linneo nel 1753.

Conosciuta volgarmente come: sambuco, sambuco nero, sambuco comune

Il nome specifico nigra deriva dall'aggettivo latino nĭgĕr, gra, grum (= nero) in relazione al colore dei frutti.

Il Sambucus nigra è un arbusto a foglie caduche o un piccolo albero, alto fino a 10 metri. Il tronco è contorto, nodoso e irregolare, la corteccia è screpolata di color grigio-bruno mentre quella dei rami è grigio-chiara con lenticelle brune. Il midollo centrale della pianta è bianco, soffice ed elastico. Dal ceppo nascono numerosi polloni. Ha foglie composte, opposte e imparipennate, le foglioline sono ellittiche, hanno margini seghettati e hanno punta allungata. I fiori sono piccoli, molto profumati con cinque petali color bianco-avorio, essi sono raccolti in infiorescenza ombrelliformi di corimbi al termine dei rami. I frutti sono drupe viola-nerastre che maturano a fine estate, commestibili dopo cottura, ripiene di succo zuccherino, ma dal gusto non molto gradevole. Essi contengono da 2 a 5 semi e sono raggruppate in infruttescenze pendule con peduncoli rossastri.

Questa pianta ama luoghi umidi e ricchi di nutrienti e può comportarsi da infestante anche in ambienti molto antropizzati

A questa pianta sono state riconosciute, sin dall'antichità, proprietà medicamentose tanto che era considerata una sorta di panacea. Infatti era la pianta dei sette doni dati da bacche, corteccia, fiori, foglie, germogli, midollo e radici. Con le bacche si produceva uno sciroppo attivo contro le affezioni delle vie respiratorie essi erano usate anche come depurativo e lassativo, la corteccia era considerata emetica e lassativa e utile contro il glaucoma e i reumatismi. Con i fiori si faceva un tè depurativo e diaforetico e con le foglie impacchi contro le malattie della pelle. Dai germogli si faceva un decotto contro le nevralgie, con il midollo una pappa usata come lenitivo contro le lussazioni e con la radice pestata e bollita un decotto contro gotta e altre malattie del ricambio.

Alcune di queste proprietà sono state confermate e sono in corso studi sull'efficacia di derivati del Sambuco contro le malattie retrovirali come l'AIDS.

L'uso alimentare e medicinale è testimoniato dalla presenza di reperti di sambuco in villaggi neolitici. Il succo ricavato dai frutti era usato come colorante e per ricavarne inchiostro. I frutti ben maturi sono usati per produrre marmellate e sciroppi.

Il legno di sambuco è usato per fare manici per attrezzi agricoli e, in passato, per costruire strumenti musicali

Nel folklore nord europeo la pianta proteggeva da demoni e streghe, dal morso dei serpenti e dal malocchio per cui era piantata vicino alle abitazioni, alle fortezze e ai monasteri.

Alcune varietà sono usate come ornamentali mentre la gran rusticità della pianta la fa apprezzare per recuperare terreni degradati e spogli.

Così riporta il botanico apuano Pietro Pellegrini[1]:

684. – Sambucus nigraL.

(luoghi in cui è stata osservata:) frequente nelle siepi e nei boschi di Massa lungo la via del Ponticello sotto il M. di Pasta, a Canal Magro, al Bagaglione, a Turano, sopra la Rocca lungo la mulattiera dei Tecchioni specie in località Boscone, al Colletto e a S. Carlo Po, nei dintorni di Carrara a Gragnana e a Castelpoggio, nei colli di Aulla e a Pallerone, a Villafranca e a Mulazzo, a Pontremoli e a Zeri.

Volg. Sambuco, zambuco. Fiorisce in aprile e maggio. Pianta legnosa.

Pellegrini cita un'altra specie dello stesso genere: Sambucus ebulus.

LA PIANTA

Classificazione: Superdivisione: Spermatophyta; Divisione: Magnoliophyta; Classe: Magnoliopsida; Sottoclasse: Asteridae; Ordine: Dipsacales; Famiglia: Caprifoliaceae; Genere: Sambucus; Specie: Sambucus nigra

Forma biologica: Fanerofita cespugliosa (simbolo: P caesp). Fanerofita (simbolo: P) è una pianta perenne e legnosa con gemme svernanti poste a più di 30 cm dal suolo. Cespugliosa o cespitosa (simbolo: caesp) significa che il portamento è cespuglioso.

Descrizione: Arbusto o albero a foglie caduche alto fino a 10 metri, ha chioma espansa. Il fusto è eretto e molto ramificato. I rami sono opposti, arcuati e ricadenti. Le foglie sono opposte, composte e imparipennate e sono formate da 5-7 foglioline ovate e acuminate, con i margini seghettati e di color verde brillante. I fiori sono uniti in ombrelle di corimbi, sono piccoli con corolla formata da 5 petali ovali di color bianco avorio. I frutti sono piccole drupe globose viola-nerastre a maturazione riunite in infruttescenze pendule.

Antesi: aprile - giugno

Tipo corologico: europeo - caucasico. Naturalizzata in nord America e in nord Africa. In Italia è presente in tutto il territorio nazionale allo stato spontaneo.

Habitat: margine di boschi umidi, radure, scarpate. Ama suoli freschi e ricchi di nutrienti, dal piano fino a 1400 metri.

Conservazione: la specie non è compresa nella LRT (Lista Rossa Toscana) delle specie vegetali protette.

Altre foto relative a questa specie, presenti su questo sito possono essere consultate qui

Attenzione: le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimentari eventualmente indicati sono a puro scopo informativo. Decliniamo pertanto ogni responsabilità sul loro uso a scopo alimentare, curativo e/o estetico.



note

1 Pietro Pellegrini “Flora della Provincia di Apuania ossia Rassegna delle piante fanerogame indigene, inselvatichite, avventizie esotiche e di quelle largamente coltivate nel territorio di Apuania e delle crittogame vascolari e cellulari, con la indicazione dei luoghi di raccolta”, Stab. Tip. Ditta E. Medici, Massa, 1942. Il testo è stato ristampato in copia anastatica nel maggio 2009 dalla Società Editrice Apuana di Carrara per conto della Fondazione Cassa di Risparmio di Carrara. Pag. 143.