GINESTRONE
(Ulex europaeus)
LO SPAZIO DI FABIO - rubrica curata da Fabio Frigeri
18 gennaio 2011

(f.f.) il ginestrone è una pianta sempre fiorita e il fiore è molto bello e delicatamente profumato. Il problema è che questo arbusto è resistente agli incendi e tende a diventare infestante formando estese macchie impenetrabili anche a causa della spinosità delle foglie. Alcuni sentieri delle apuane ne sono ormai completamente invasi e quindi sono inutilizzabili. Inoltre versanti montani in passato occupati da macchia adesso sono completamente coperti da questo intrico spinoso che ha eliminato la ricca varietà della flora preesistente.

IL GENERE ULEX

Famiglia Fabaceae o Leguminosae

Ulex L. fu classificato da Linneo nel 1753.

Il nome generico Ulex deriva dal latino dotto ulex, -ĭcis a sua volta derivato da una voce mediterranea con probabile attinenza alle sue spine. Esso veniva riferito a queste piante ed è italianizzato in ulice o ulece.

Ulex è un genere di piante arbustive e sempreverdi originarie dell’Europa sud-occidentale e atlantica e dell’Africa settentrionale, la maggior parte delle specie prospera nella penisola iberica. Esse raggiungono i 3 metri di altezza, hanno generalmente un fusto principale breve che origina numerosi rami eretti. Una caratteristica importante è la presenza sui rami di numerose spine spesso molto acuminate. Le foglie sono lineari-lanceolate e i fiori sono solitari o uniti in fascetti all’apice dei rami o all’ascella delle spine, hanno il calice peloso e colore giallo o viola.

Queste piante sono facilmente infiammabili e rigenerano senza problemi dopo gli incendi, vivono in zone aride, su terreni rocciosi e poveri di nutrienti che arricchiscono essendo in grado di fissare l’azoto e di conseguenza possono diventare infestanti.

La specie più comune è proprio l’ Ulex europaeus.

ULEX EUROPEAUSGinestrone (Ulex europaeus)

Ulex europaeus L.

Classificata da Linneo nel 1753.

Conosciuta volgarmente come: ginestrone, ginestra spinosa, striggia, ulice.

Il nome specifico europaeus deriva dall’aggettivo latino eurōpaeus, a, um derivato a sua volta dal nome greco Εύρώπη che nella mitologia è il nome di diverse eroine e che poi passò al nostro continente. In questo caso viene usato in riferimento alla zona di provenienza e di diffusione di questa pianta.

La lunga fioritura della pianta si spiegava, in passato, con la benevolenza divina: la leggenda dice che Cristo in fuga dai suoi persecutori si nascose dietro questa pianta e la ricompensò permettendole di fiorire tutto l’anno. Secondo Plinio il Vecchio le ceneri del ginestrone contenevano oro, giallo come il suo fiore.

Proprio per la sua continua fioritura viene considerata promessa di amore eterno.

I semi sono molto tossici mentre invece i fiori, profumati di vaniglia, sono commestibili in insalata e vengono anche usati per fare una sorta di tè. Come molte leguminose presenta dei tubercoli radicali costituiti da batteri azotofissatori per cui arricchisce il terreno di azoto e per questo può essere coltivato.

Di un certo interesse è l’utilizzo della fibra ricavata dal ginestrone che fu comune durante il periodo delle sanzioni durante la dittatura fascista. Essa è stata riscoperta negli ultimi anni ed è oggi usata in diversi settori dal tessile alla cosmetica, alla medicina e all’edilizia.

Il ginestrone come pianta infestante sulle Apuane

L’Ulex europaeus vegeta nel sottobosco e nella macchia mescolandosi al corbezzolo, all’erica, alla ginestra e al pino marittimo. La diffusione degli incendi dovuti anche alla sua alta infiammabilità ne favorisce la diffusione poiché rigenera facilmente. In questo modo essa diventa pianta infestante come ben sanno gli escursionisti. Sulle Apuane interi versanti montani e sedi di antiche vie di lizza o di sentieri sono ormai completamente occupati da questa pianta e procedere diventa faticoso e doloroso, solo i cinghiali riescono a penetrare questi intrichi spinosi. Anche la manutenzione del sentiero diventa difficile.

Così riporta il botanico apuano Pietro Pellegrini[1]:

320. – Ulex europaeus – L. [Ulex europaeus L. subsp europaeus]

(luoghi in cui è stata osservata:) Comune nei boschi del litorale, nei colli in tutto il territorio di Montignoso, al Canal Magro e ai Tecchioni, al Mirteto e alla foce di Carrara, lungo la strada fra Gragnana e Castelpoggio, a Fosdinovo, a Tendola, a Ceserano. Nei monti di Fivizzano, nelle valli del Lucido e dell’Aulella, ad Aulla e a Podenzana, lungo la Magra a Barbarasco, a Boceda e Arpiola di Mulazzo, tra Villafranca e Bagnone, a Imola, a Mocrone, tra Pontremoli e Arzelato di Zeri e in tutto il territorio di Pontremoli.

Volg. Ginestrone, pruno fosco. Fiorisce quasi tutto l’anno, pianta legnosa.

LA PIANTA

Classificazione: Superdivisione: Spermatophyta; Divisione: Magnoliophyta (Angiospermae); Classe: Magnoliopsida; Sottoclasse: Rosidae; Ordine: Fabales; Famiglia: Fabaceae (Leguminosae); Genere: Ulex; Specie: Ulex europaeus

Forma biologica: Fanerofita cespugliosa (simbolo: P caesp). Fanerofita (simbolo: P) è una pianta perenne e legnosa con gemme svernanti poste a più di 30 cm dal suolo. Cespugliosa o cespitosa (simbolo: caesp) significa che il portamento è cespuglioso.

Descrizione: arbusto legnoso sempreverde che forma densi cespugli con i rami molto intricati e molto spinosi che raggiungono 2-3 metri di altezza. Le foglie lineari-lanceolate sono appunto spinose e lunghe 2-3 cm e presentano a loro volta spine più piccole. I fiori sono solitari o riuniti a gruppi di 2-3 e originano all’ascella delle foglie. Essi sono delicatamente profumati, la corolla papilionacea[2] è giallo-dorata con il vessillo lungo come le ali e molto più grande della carena. La corolla è quasi del tutto inclusa nel calice formato da due valve pelose giallo ferrugineo. Il frutto è un legume lungo 2-3 cm, è rivestito da peli e contiene da 4 a 6 semi olivastri.

Antesi: febbraio – maggio. Comunque la fioritura si protrae per tutto l’anno.

Tipo corologico: specie dell’Europa occidentale e centrale. In Italia è presente in quasi tutte le regioni.

Habitat: vegeta in luoghi assolati su terreni secchi e sabbiosi preferibilmente di natura silicea. Si trova in macchie e come sottobosco di boschi radi dalle coste fino a 1000 metri. Sulle Apuane si trova anche a quote maggiori.

Conservazione: la specie non è compresa nella LRT (Lista Rossa Toscana) delle specie vegetali protette.

Altre foto relative a questa specie, presenti su questo sito possono essere consultate qui

Attenzione: le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimentari eventualmente indicati sono a puro scopo informativo. Decliniamo pertanto ogni responsabilità sul loro uso a scopo alimentare, curativo e/o estetico.



note

1 Pietro Pellegrini Flora della Provincia di Apuania ossia Rassegna delle piante fanerogame indigene, inselvatichite, avventizie esotiche e di quelle largamente coltivate nel territorio di Apuania e delle crittogame vascolari e cellulari, con la indicazione dei luoghi di raccolta”, Stab. Tip. Ditta E. Medici, Massa, 1942. Il testo è stato ristampato in copia anastatica nel maggio 2009 dalla Società Editrice Apuana di Carrara per conto della Fondazione Cassa di Risparmio di Carrara. Pag. 77.

2 Questa corolla è tipica delle Papilionaceae ed è formata da 5 petali diversi: uno superiore (vessillo) in genere eretto e più grande degli altri, due laterali (ali) e due inferiori più o meno saldati tra loro oppure liberi (carena).