MONTE CASTAGNOLO
LO SPAZIO DI FABIO - rubrica curata da Fabio Frigeri
16 febbraio 2010

(f.f.) il monte Castagnolo è quasi sconosciuto agli escursionisti e non è nemmeno citato nella Guida delle Alpi Apuane del Cai[1]. È sicuramente una vetta molto modesta, ma da essa e dal vicino Monte della Mandriola si gode di vista stupenda sul Cavallo, sulla Tambura e sulla Cresta del Sella, oltre che sulla costa. Merita la facile escursione che abbina ad esso il Monte della Mandriola e la Casa Castagnolo.

MONTE CASTAGNOLO[2]

il monte Castagnolo al centro, a destra il Monte della Mandriola.Il monte è una modesta vetta scistosa che raggiunge i 1010,6 metri di quota, è situata ad ovest di Resceto e si trova interamente nel territorio del comune di Massa.

Esso si trova sulla dorsale che scende dalla coda del monte Cavallo subito dopo il monte della Mandriola. La vetta minore di 1003 metri è erbosa e facilmente accessibile, mentre quella principale, poco più alta, richiede di superare un salto di roccia. Visto dalla bonifica di Resceto il monte appare roccioso e su questo versante è stata anche aperta una via di arrampicata. Può essere raggiunto facilmente con il sentiero 161.

I VERSANTI DEL MONTE

Il monte appare impervio e roccioso visto da Resceto nel suo versante orientale. Recentemente vi è stata aperta una via di arrampicata denominata Mon Amour. Per il resto è erboso: in pratica un collinone percorso dal sentiero 161 che degrada piuttosto ripidamente verso Forno ad occidente. A sud degrada dolcemente mentre a nord si prolunga con la cresta della Mandriola preceduta dal caratteristico fungo roccioso conosciuto come La Rocchetta.

COME SI SALE

Da Resceto con il sentiero 161 si arriva facilmente alla vetta, mentre più lungo e meno frequentato è lo stesso 161 preso in direzione opposta da Forno.

È anche possibile percorrere un anello, sempre partendo da Resceto. Superato il monte si costeggia la Mandriola fino ad una cava da cui si raggiunge la marmifera, poi si continua fino alla Foce delle Vettoline e da qua, con il sentiero 170 che si innesta con il 35, si arriva di nuovo Resceto.

LA VETTA

la vetta erbosa: in primo piano il monte della Mandriola, sullo sfondo da sx: Grondilice, Contrario e primo tratto del Cavallo.Esistono due quote principali: la minore situata a 1003 metri è erbosa e facilmente raggiungibile dal sentiero 161 partendo dal pianoro panoramico posto alla fine della salita dalla zona della bonifica. Per salire alla vetta principale è necessario invece scendere per alcuni metri su rocce esposte e poi risalire ripidamente superando un altro salto di roccia esposto. Il panorama è molto bello dal Sagro, al Grondilice, Contrario, Cavallo, Tambura, cresta del Sella ed oltre. In particolare sono ben visibili le vie di lizza per le cave alla base del Cavallo e la via Vandelli. È molto ben visibile poi la costa con le isole dell’arcipelago toscano e il golfo della Spezia.

HORMINUM PYRENAICUM

Le particolarità della flora di questa zona limitata delle Apuane ha da sempre interessato gli appassionati di botanica. Uno studio[3] dell’Università di Pisa del 2004 (“Demografia, distribuzione e aspetti conservazionistici di specie minacciate della Flora apuana” di Vaira, Ansaldi, Bedini, Garbari) tra le altre specie cita Horminum pyrenaicum, presente in Toscana solo sulle Apuane in pochissime stazioni situate tra il Monte Castagnolo e la Vettolina.

L’ormino, appartenente alla famiglia delle Lamiaceae, diffuso sulle Alpi, ma raro sulle Alpi Apuane è considerata specie a rischio ed è compresa nella Lista Rossa della Regione Toscana. È una pianta erbacea perenne che raggiunge i 30 cm di altezza con fiori blu-violaceo.

CASTAGNOLO COME AREA PROTETTA

I SIR (Siti di interesse Regionale)[4] della provincia di Massa-Carrara sono:

SIR 6 “Monte Sagro”; SIR 7 “Monte Castagnolo”; SIR 8 “Monte Borla Rocca di Tenerano”; SIR 16 “Valli glaciali di Orto di Donna e Solco d’Equi”; SIR 18 “Valle del Serra-Monte Altissimo”; SIR 21 “Monte Tambura-Monte Sella”; SIR 23 “Praterie primarie e secondarie delle Alpi Apuane”.

La zona “Monte Castagnolo” ha estensione di circa 116 ha, è completamente compresa nel comune di Massa e per tre quarti si trova all’interno del Parco delle Alpi Apuane. La quota massima è la Cima della Croce (1057 metri) della Cresta della Mandriola che si trova di fronte al monte Castagnolo vero e proprio. Il crinale è spartiacque tra Resceto e Forno. Sin dall’antichità è stato frequentato da pastori e poi da cavatori, oggi essenzialmente da escursionisti. La vegetazione è costituita da castagneto, da cedui e da alberi da frutto, ormai in condizione di abbandono, e rimboschimenti di conifere. Ormai stanno avanzando inesorabilmente arbusteti ad erica (Erica arborea) e a ginestrone (Ulex europaeus) che sostituiscono prati e pascoli d’altura.

Gli interventi da attuare, almeno nelle intenzioni, dovrebbero ridurre il danno causato dal progressivo abbandono della montagna, ma a me sembrano piuttosto velleitari. Non ci sono i fondi per attuarli e, soprattutto, non ci sono le condizioni perchè la gente di montagna continui a vivere in zone disagiate e prive di opportunità.

INTORNO AL MONTE

Casa Castagnoloil monte coperto di neve visto dall’intaglio ala base della Cresta ella Mandriola

Conosciuta localmente come “Ca’ di Bolan” è formata interamente di sassi. Si trova a 980 metri di quota alle pendici orientali del Monte della Mandriola. Il luogo è straordinariamente panoramico su Cavallo, Tambura, Sella e loro vie di lizza, compresa la via Vandelli. La casa Castagnolo era casale di pastori, ma la zona era anche intensamente coltivata con ottima produzione di patate. Fino a pochi anni fa era presente uno splendido noce di fronte alla casa che è poi caduto nel 2004 o nel 2005. In alto c’è il crinale della Mandriola e la relativa cava con alcuni vecchi edifici. Si arriva in pochi minuti alla casa dal sentiero 161, aggirando la Rocchetta oppure partendo dalla sella alla base della Cima della Croce.

Resceto

Paese nel comune di Massa a quota 485 metri. Si trova ai piedi della Tambura e del monte Cavallo ed è dominato dalla mole di Piastra Marina. La carrozzabile della bassa Tambura finisce nella piazzetta di questo paesino e qua continua con la famosa via Vandelli. Il borgo si sviluppò proprio dopo la costruzione della Vandelli, non ha particolarità oltre la posizione. È un paese di cavatori e di pastori, le case sono costruite di ardesia e brecciame di marmo, la chiesa è dedicata alla beata Vergine del Carmine. Ogni anno si tiene la rievocazione storica della lizzatura la prima domenica di agosto. È nodo strategico per gli escursionisti delle Apuane massesi, da qua parte il sentiero 35 (via Vandelli) e le diramazioni 166 e 166 bis (nuova numerazione 156) per il rifugio Aronte alla Focolaccia, inoltre la diramazione 170 per la foce delle Vettoline. Poi il sentiero 165 per le cave Gruzze o Cruze seguendo il canale dei Vernacchi (nelle cartine IGM dei Piastriccioni) ed il sentiero 161 per Castagnolo, Forno ed ancora la foce delle Vettoline.

Bonifica di Resceto

Lungo il sentiero 161, a circa 45’ da Resceto, ci sono i terrazzamenti della cosiddetta bonifica. Questi furono realizzati in periodo di autarchia dalla dittatura fascista negli anni 1937 e 38 nel tentativo di strappare terreno coltivabile alla montagna. Furono create una trentina di terrazze alle pendici del monte Castagnolo tagliando i castagni. Esse dovevano essere coltivate a frumento ed ortaggi e non mancarono gli alberi da frutto come i ciliegi. In zona era presente anche una fonte detta del “callarolo” presso la quale venne costruita una vasca. La bonifica era destinata agli abitanti di Gronda, Casania, Guadine, Forno e naturalmente Resceto. Dopo la guerra il tentativo velleitario fu naturalmente abbandonato e, per cercare di rimediare alla deturpazione ambientale, se ne aggiunse un’altra cioè la piantumazione di conifere, piante non adatte alla zona. Oggi le terrazze sono state nuovamnete occupate dalla vegetazione di alto fusto e da rovi e ginestroni anche se l’impianto delle terrazze rimane ancora ben visibile.

Foce della Vettolina

il monte Castagnolo nella buona stagioneÈ una piccola sella a 1050 metri che si trova sul contrafforte che si stacca verso sud dal monte Cavallo e divide la valle di Forno da quella di Resceto. Vi arriva il sentiero 170 da Resceto per Case Carpano ed il 36 per il Bivacco Aronte, inoltre si arriva anche da Forno per marmifera e tracce di sentiero.

SENTIERI

Sentiero 161

Resceto (485m) – Monte Castagnolo (1003m) – Cave Bore – Celia Caldia (472m) – Forno (poggio della Greppia) (274m). Il primo tratto è nel castagneto e per tornanti porta alla via abortita destinata a passare sotto la Tambura. Poi sale ancora nel bosco, supera un bel punto panoramico ed arriva alla “bonifica” ed alla fonte da cui sale fino ad un bel crinale ed a una macchia di pini che arriva ad una finestra naturale sulla zona del Sagro, Grondilice, Cavallo. Poi la salita si fa aspra ed il sentiero aggira il monte Castagnolo. Presso un’altra terrazza panoramica una breve deviazione a destra porta in vetta, mentre il sentiero si mantiene alla sinistra. Poi si supera la “ca’ di Mario”, la Rocchetta e arriva alla Sella della cima di Croce da cui prosegue sulla sinistra per le pendici della Mandriola in discesa fino ad una cava abbandonata dalla quale ci portiamo sulla marmifera. Qua è possibile salire alla Foce delle Vettoline oppure scendere verso Forno.

ITINERARI RELATIVI AL MONTE CASTAGNOLO:

note

1 Euro MONTAGNA, Angelo NERLI, Attilio SABBADINI, Alpi Apuane, CAI-TCI, Milano, 1979. Seconda edizione. 451 pagine. Opera fondamentale sulle Alpi Apuane, della serie “Guida dei Monti d’Italia”. [Nella parte iniziale cenni geografico-geologici, poi le vallate e le vie d’accesso ed i rifugi. La trattazione è essenzialmente alpinistica, ma sono descritti anche itinerari semplici che diremmo escursionistici.] Da considerarsi sicuramente la “Bibbia” delle Apuane.

2 A Resceto pronunciano Castagnòlo.

3 L’articolo si trova sul web.

4 Rimandiamo all’articolo Borla di questa rubrica per ulteriori informazioni sulle aree protette SIC, SIR, ZSC.