(DATA ESCURSIONE: 29/12/2024)
Dopo aver percorso la provinciale 72 Caniparola-Fosdinovo- Rometta, circa 4km dopo aver superato Tendola, curviamo a destra in direzione San Terenzo Monti-Bardine. Parcheggiamo lungo la strada dopo circa 300 metri, dopo aver scorto sulla destra in alto il campanile della chiesa di San Terenzo.
[Il nucleo più antico del borgo è arroccato su un colle. La chiesa si trova più in basso. Risale al VIII secolo, costruita dal longobardo Trasuald e, in seguito, più volte rimaneggiata. Poco distante si trova la Cappella gentilizia dei Malaspina oggi museo a ricordo dell'Eccidio di San Terenzo che causò 159 vittime.]
Percorriamo una cinquantina di metri e arriviamo (261m) alla strada per la chiesa (Via di Valla) che seguiamo in salita. Qua inizia il sentiero 200 (San Terenzo-Valla 2,2 km, percorso ad anello) che percorreremo per pochi minuti. A 4' dalla partenza siamo alla Chiesa di San Terenzo, di origini antichissime, già citata nel 728, in seguito più volte rimaneggiata. Essa conserva le reliquie del santo vescovo Terenzo, ucciso ad Avenza. Su un muro della chiesa lapidi ricordano i morti in guerra. A fianco della chiesa si trova l'Oratorio di Santa Maria della Rosa (XVII sec) e la targa che ricorda la morte di Don Michele Rabino, ucciso nella strage. Sulla destra, prima della chiesa, si stacca Via della Piastra che va a recuperare il sentiero 201 poco sotto il Monumento alle Vittime dell'eccidio di San Terenzo-Bardine. Invece il sentiero 200 sale alla Cappella dei Malaspina, oggi Museo della Memoria dell'Eccidio, e prosegue fino al luogo dell'Eccidio stesso.
[L'eccidio di San Terenzo-Bardine avvenne il 17, 18 e 19 agosto 1944. Fu una rappresaglia operata dai tedeschi in seguito a un'azione partigiana. Le vittime furono 159, la maggior parte uccisa nel podere di Valla e altri a Bardine. La strage ebbe anche una coda in settembre con altre 10 vittime. Le uccisioni furono particolarmente efferate.]
Seguiamo Via della Piastra e lasciamo il borgo. Adesso si aprono bei panorami sul Pizzo, Sagro e Torre di Monzone e sui borghi della zona. A 9' incrociamo il sentiero 201 (San Terenzo-Cecina: 6,3 km) che inizia poco sopra, staccandosi dal 200, presso il Monumento alle Vittime dell'eccidio (1996) opera dello scultore Pietro Cascella. Vicino a questo si trova anche un alto palo dei ripetitori. La traccia del sentiero è ampia ed evidente anche se le indicazioni sono carenti (solo qualche freccia SM Sentiero della Memoria). Siamo in lieve discesa e subito si trova una casa sulla destra. Poco dopo arriviamo a una bella casa posta in posizione panoramica su Bardine, Valla e sull'Appennino, con pregevole icona in marmo del 1604. Segue un bivio dove andiamo a destra in salita, qua c'è un rudere (segno). Poi scendiamo e un ultimo tratto più ripido ci porta a 27' sulla strada provinciale (170m). Subito sulla destra c'è Casa Palmira con la scritta "Un autunno d'agosto" in ricorda dell'Eccidio. Proseguiamo sulla provinciale verso sinistra in salita in direzione dell'abitato di Bardine.
[Bardine di San Terenzo si trova sulla destra del torrente omonimo alla confluenza dello stesso con il torrente Pesciola. La piccola chiesa intitolata a Sant'Agostino risale al XVIII secolo e non ha campanile. Esiste poi l'Oratorio di San Bernardo (XVII sec) di proprietà privata. Prima del ponte sul Bardine, sulla destra, si trova un monumento che ricorda le 53 persone, rastrellate in Versilia, qua trucidate dai tedeschi.]
Percorriamo il ponte, poi lasciamo sulla destra la deviazione per Posterla e saliamo sempre per la provinciale avendo sulla destra le case del paese (sulla sinistra c'è una utile fontana). A 36' saliamo a destra, lasciando la strada principale, e siamo all'inizio del sentiero 201V (186m). Qua, da parte opposta, inizia la Via dei Martiri di San Terenzo da cui dopo scenderemo. In realtà il sentiero 201 prosegue un centinaio di metri per la strada principale, poi va a destra a recuperare la traccia che noi percorreremo al ritorno. Noi seguiremo lo stradello asfaltato sulla destra. Qua sono presenti le necessarie indicazioni del sentiero 201V (Bardine-Maestà della Cima 2,4 km) e dell'Antica Via di Monzone. Il primo sentiero va a incrociare il 201 e poi si inserisce nello stesso oltre la Maestà della Cima. Il secondo segue antichi percorsi che portavano a Monzone. Comunque il tratto iniziale è comune.
Saliamo e il percorso è un ampio sterrato carrozzabile. Scorgiamo sulla destra, in lontananza, il cimitero con il Sacrario alle vittime dell'Eccidio e in lontananza il borgo di Tendola (ricordiamo che le vittime versiliesi riposano in un altro Sacrario al cimitero di Pietrasanta). Saliamo e a 52' siamo a un bivio (255m) dove recuperiamo il 201 che proviene da sinistra e che percorreremo al ritorno. In questo punto convergono ben sei tracce e le indicazioni sono carenti. Iniziando da quella da noi percorsa e andando in senso orario ci sono: il 201 che proviene dalla parte alta di Bardine; una breve traccia che finisce poco dopo; il 201V in decisa salita; il 201 in salita; un'altra traccia. Al ritorno scenderemo qua con il 201V.
Adesso seguiamo il 201 che sale per l'ampia curva. Più avanti, a una curva, ci sono dei ruderi a destra. Più avanti scorgiamo anche Posterla appollaiata su un colle sulla destra. Passiamo per tratti coltivati a ulivo e, a 01h 12', siamo presso un costruzione agricola, vicino a un uliveto, con un monumento che ricorda la famiglia Vangeli. Subito dopo a 01h 16' arriviamo alla Maestà della Cima (340m) alla destra della quale, più in basso, c'è un rudere. Invece a sinistra una breve traccia sale a recuperare il vicino 201V. Ci sono delle indicazioni dei sentieri desolatamente a terra. Nella marginetta c'è un'icona della Madonna dei Quercioli con sotto una lapide del 1880.
Proseguiamo il cammino in salita nel bosco di querce. La traccia è sempre larga e amena. A 01h 40' sulla sinistra si stacca un'altra traccia SM: è il punto di arrivo del 201V che seguiremo al ritorno. Lungo il percorso notiamo sulla destra ancora Posterla con la sua Torre. Qualche saliscendi e, a 01h 56', siamo sulla strada asfaltata presso una curva (392m) con una croce in legno a sinistra. Siamo sulla strada che da Monzone e dai paesi vicini porta a Cecina per poi scendere alla provinciale 10. Prendiamo verso destra, in salita, dopo 5', sulla sinistra, c'è un'indicazione di un sentiero. Esso porta in 5' presso dei ruderi con delle annotazioni sulla guerra partigiana. Presumiamo che qua fosse la sede della Brigata Garibaldi Ulivi che operò in zona da giugno a settembre 1944.
A 02h 05' siamo al cartello di Casalina. Di fronte a noi si stacca sulla sinistra uno stradello asfaltato per Casalina, mentre la strada per Cecina e altre case di Casalina continua in avanti. Sempre a sinistra (426m) si stacca una traccia per Viano, segnata, ma priva di indicazioni. Adesso lasciamo la strada che in circa mezz'ora porta a Cecina e seguiamo lo sterrato per Viano. Dalle cartine questa è Via San Rocco, ma a Viano è indicata anche Via della Maestà. La strada è ampia e segnata e sale fino alla marginetta situata poco sotto l'Oratorio della Natività di Maria.
Saliamo per l'ampio sterrato nel bosco. Sulla sinistra vediamo l'Appennino e poi anche il borgo di Vezzanello. Dopo un breve tratto pianeggiante a 02h 21' la strada riprende a salire. A 02h 32' siamo all'Oratorio della Natività di Maria (513m) dopo aver superato la marginetta privata (anno 1995) dei fratelli Romanelli. Essa è intitolata alla Madonna della Pace e contiene una statuetta della stessa e due icone marmoree. Sul muro esterno una lapide ricorda Ernesto Ciuffardi, morto in guerra, e la sua madre Rosa Morelli morta dopo 3 anni. L'Oratorio risale al XVII secolo e fu restaurato dopo il terremoto del 1920. Sotto il porticato alcune lapidi ricordano le vittime delle due guerre mondiale e un gruppo di militari morti nei pressi quando la seconda guerra mondiale era quasi finita. Di fronte all'Oratorio ci sono campi e il panorama si apre sull'Appennino e sulle colline della Lunigiana.
Proseguiamo adesso per ampia mulattiera che porta al borgo di Viano la quale, poi diventa asfaltata (Via Brigate Partigiane).
[Viano è un borgo di probabile origine romana. Si è sviluppato attorno al castello (XI secolo) di cui oggi rimane la torre cilindrica alla sommità del colle. Rimangono tratti delle mura e la porta del borgo. Fu possesso dei Malaspina. La piccola chiesa è intitolata a San Biagio (XI secolo, poi ricostruita).]
A 02h 40' siamo al piazzale (507m) del Circolo Barbajan dove ci fermiamo. Qua il panorama si apre sul Pizzo, sull'Appennino e sui vicini borghi di Vezzanello e Campiglione e sulla Pieve di San Martino. Consigliamo di visitare il borgo e la sua torre. Noi torniamo indietro dopo cinque minuti seguendo la strada fatta all'andata. A 03h 17' siamo al bivio di Casalina sulla strada. A 03h 24' siamo alla curva con la croce di legno e seguiamo il sentiero verso sinistra.
A 03h 41' presso una curva troviamo le indicazioni SM (389m) questo è il sentiero 201V che adesso seguiremo. La traccia, molto evidente e abbastanza larga, si sviluppa nel bosco in discesa, seguono poi saliscendi. Sulla destra tra gli alberi, scorgiamo Gallogna appollaiato su un colle e, più in basso, Maglietola. Più in lontananza vedremo poi Colla.
A 04h siamo a un bivio (360m) con una traccia che proviene da destra e ci sono le necessarie indicazioni (dalle cartine la traccia di destra recupera la strada per Cecina, più in basso di dove siamo arrivati noi poco fa). Segue discesa ripida e ancora un po' di salita. A 04h 03' siamo presso un bivio dove una traccia, a sinistra, va a recuperare, circa una cinquantina di metri, la vicina Maestà di Cima che scorgiamo in lontananza. Proseguiamo sulla destra per crinale pianeggiante con pochi alberi. Scorgiamo quindi sulla sinistra San Terenzo, seguono saliscendi.
A 04h 13' inizia la discesa e subito dopo c'è un rudere sulla sinistra. Adesso troveremo alcune deviazioni, ma i segni e le indicazioni del SM sono adeguate per non sbagliare. A 04h 25', sulla destra, c'è una grossa radura probabile zona di coltivazione in passato. Subito dopo a 04h 28' siamo nuovamente alle sei strade dove chiudiamo il piccolo anello. Adesso seguiamo il sentiero 201 per tratto di lieve discesa, ameno, con sulla sinistra, zone coltivate e panorama su Bardine e Tendola.
A 04h 25' siamo alle prime case di Bardine, alcune ormai ridotte a ruderi. Qua si trova l'Oratorio di San Bernardo Abate (XVII sec) di proprietà privata e piuttosto fatiscente. Scendiamo per le vecchie e ripide strade di Bardine, per quello che è conosciuto come Borgo Fiorito, in realtà pieno di colori, fino a recuperare la Via Martiri di San Terenzo. Il sentiero 201 va a destra sotto un arco, ma noi seguiamo la Via dei Martiri e a 04h 47' recuperiamo la strada principale dove all'andata eravamo saliti per il 201V.
Proseguiamo per la strada in discesa (fontana) e a 04h 56' saliamo dalla strada per il sentiero e ci fermiamo al tavolino con sedie dove sostiamo fino a 05h 13'. Saliamo per il percorso dell'andata. A 05h 30' siamo alla casa in posizione panoramica. Arriviamo al bivio di Via della Piastra che trascuriamo e saliamo fino al Monumento di Cascella (275m). Seguiamo il sentiero 200 che qua è strada asfaltata e a in 5' siamo al Museo dell'Eccidio. Da qua scendiamo alla chiesa per tratto ripido (attenzione alle poche auto che salgono) e siamo ben presto alla chiesa. Scendiamo e a 05h 52' concludiamo l'escursione.