(LU-Stazzema) PRUNO–COLLE A IAPOLI–LE CASELLE–RIFUGIO FANIA (mt. 905)–COLLEMEZZANA-CASCATA DELL'ACQUAPENDENTE–PRUNO (Anello)
ATTENZIONE!!!
Si raccomanda di consultare sempre lo stato dei sentieri poco prima di intraprendere l'escursione (Voce Menù "Sentieristica") oppure, ancor meglio, di informarsi contattando le Sezioni CAI cui spetta la manutenzione dei singoli sentieri.

Località di partenza:

PRUNO (450m)

Località di arrivo:

PRUNO (450m)

Dislivello mt.:

455

Tempo totale:

05h 45'

Difficoltà

E

Punti di appoggio:

Pruno

Rifornimento acqua:

Pruno, Le Caselle, Fania, Collemezzana e per tutto il percorso

Tratti ferrata:

No

Sequenza sentieri:

122, sentiero giallo per la Fania, 124, 7, mulattiera per Pruno, sentiero B per Acquapendente, mulattiera per Pruno

Tipologia percorso:

ND

Immagini del percorso (21)
Disclaimer
Descrizione itinerario
DATA ESCURSIONE: 07/02/2010



Qui un approfondimento sulla Cascata dell'Acquapendente.

Attenzione, in data 23/09/2018 ci viene segnalato: "Appena passato il rifugio la Fania il sentiero è segnato molto male e in non buone condizioni dovuto a molti alberi a terra. Da collemezzana non si capisce molto bene che si deve scendere subito da li per scarsità di segni."

La strada da Ponte Stazzemese porta ad un parcheggio sotto il paese di Pruno.
Il sentiero 122 parte di fronte al parcheggio: saliamo una scalinata che porta ai vecchi lavatoi e ad una fontana.
Salendo cominciamo a vedere Volegno e i monti che circondano Pruno.
A 5’ il sentiero devia a destra, mentre a sinistra si va all’Ostello di Pruno.
Segue un tratto ripido ed aperto con due marginette recenti dedicate a vittime della guerra (Guidi e Luisi), presso la seconda la vista si apre sul Matanna e sul Nona.
Adesso il sentiero è una bella mulattiera nel castagneto che in 15’ arriva ad una casa nel bosco, prendiamo a destra di essa evitando lo stradello ampio che continua di fronte a noi. Segue un tratto ripido con tornanti poi il percorso si addolcisce.
A 30’ siamo presso la maestà di Bartolomeo di Pietro, la cui immagine marmorea è stata trafugata dai soliti cialtroni ed è stata sostituita da una copia.
Continuiamo a destra ed in breve (39’) siamo presso ad un’altra casa ben tenuta, qua passa una strada asfaltata che porta a Colle a Iapoli (mt.746) dove siamo diretti e che seguiamo prendendo a destra.
C’è subito una fontana e la vista si apre su Nona, Matanna e Forato a destra mentre dietro c’è il monte Alto.
A 47’ il sentiero lascia la strada dirigendosi a destra ed è ben indicato su una roccia in alto.
Ben presto diventa una mulattiera ed a 52’ siamo ad un’altra marginetta (Gesù morto in croce) anch’essa ha l’immagine sostituita da una copia in gesso.
Continuiamo a destra e subito dopo siamo ad un grosso contenitore per l’acqua e incontriamo la strada che qua finisce, infatti siamo a Colle a Iapoli (54’) presso l’alpeggio di Tiglieta.
Qua arrivano anche le auto con la via asfaltata ed una sterrata da destra dal Colle di Cavazzola. Il luogo è straordinariamente panoramico sulla Pania della Croce, sulla Cresta Pulita, Forato, Croce, Nona, Matanna e Procinto.
Continuiamo per la mulattiera e a 01h 05’ siamo ad un’altra marginetta con una bella immagine originale del 1842 (è detta La Marcona ed è posta a 800m).
Il sentiero continua ripido a destra per un tratto a lastroni con sulla sinistra un ruscello. A 01h 10’ siamo alle Caselle a circa 835 metri: troviamo sulla destra un gruppo di case posto in posizione panoramica sulla Pania, questo è l’Alpe di Pruno, mentre 100 metri più avanti, sulla sinistra, passato il torrente su un ponte, c’è l’Alpe di Volegno.
Quindi la località era divisa tra i due borghi, noi ci aggiriamo per i due gruppi di case entrambi in posizione panoramica.
Da rilevare che presso il secondo c’era l’antico rifugio del Cai di Viareggio. A 01h 25’ riprendiamo il cammino.
Saliamo ancora e dopo 7’ troviamo altri due bei casolari serviti da teleferica: siamo al Monte della Tana e subito dopo i casolari, prima dell’ennesima marginetta posta poco più in alto sul sentiero 122, troviamo sulla destra la deviazione per la Fania.
Adesso seguiamo dei segni gialli ben evidenti e il sentiero scende tranquillo nel bosco con bella vista sulla Pania.
A 01h 41’ troviamo alcuni ruderi seguiti da altri con un caratteristico arco mentre in alto, lungo il sentiero 122, vediamo la casa dell’Angiò e di Nanania. Il sentiero continua superando alcuni ruscelli su caratteristici ponti di pietre posate su tronchi, a 01h 54’ altri ruderi con fonte e subito dopo una casetta restaurata con targa “La fatigata”.
Continuando incontriamo altri ruderi ed un ruscello a 02h 05’ che attraversiamo per poi risalire e a 02h 15’ altro ponte di legno su un ruscello che scende a cascata e pieno d’acqua.
A 02h 22’ siamo in un tratto aperto da cui vediamo il tratto percorso in precedenza e, in alto, la zona del passo dell’Alpino, il Corchia e Mosceta.
Ancora poco e a 02h 26’ siamo alla Fania dove si trova un rifugio dell’UOEI di fronte ad un bellissimo faggio centenario, che appunto è la fania.
La zona è un bel pianoro panoramico sulla Pania ed i monti vicini ed è attraversata dal sentiero 124 Mosceta-Foce di Petrosciana.
Nei pressi c’è un altro casolare, sostiamo circa 15’ e a 02h 45’ iniziamo a scendere lungo il 124 per dirigerci a Collemezzana, seguiamo le balze con qualche segno di sentiero e poco sotto troviamo il sentiero che si dirige a sinistra.
In 10’ siamo all’alpeggio di San Rossore con alcuni ruderi ed una casa ancora in buono stato con in alto il recinto delle pecore e siamo accolti da un bellissimo cane pastore.
La zona è molto amena con orti, case, ruderi e bella vista sui monti circostanti.
Scendiamo e presso un’altra abitazione il sentiero scende a destra.
A 03h 03’ siamo alla Cima alla Ripa (800m) presso cui è un’altra bella casa (Chalet Il Bellorino) risistemata che ci lasciamo a destra.
Poco dopo altra casa con impianto eolico, poi superiamo un altro ruscello e a 03h 15’ siamo a Collemezzana.
Qua c’è un gruppo di case tra cui quella del Nonno amico degli escursionisti e vittima dei nazi-fascisti e passa il sentiero 7 Cardoso-Foce di Valli-Piglionico. Scendiamo per questo sentiero che è piuttosto ripido ed all’inizio è scalinato, la traccia del sentiero è abbastanza evidente, ma non sempre lo sono i segni. A 03h 30’ bisogna seguire il sentiero a valle di un rudere, poi il percorso diventa più evidente.
A 03h 42’ superiamo un guado e cambiamo versante ed il sentiero si fa più ameno e sulla sinistra cominciamo anche a vedere il foro del Monte Forato.
A 04h 05’ siamo presso una maestà posta a Colle di Fondo a 485m qua lasciamo il sentiero 7 che sulla sinistra porta a Cardoso e risaliamo sulla destra verso Pruno per una ben evidente mulattiera tralasciando dei segni verdi.
Subito incontriamo un’altra maestà da cui proseguiamo in discesa e a 04h 21’ incontriamo un altro gruppo di ruderi tra cui una casa in parte costruita sulla roccia e subito dopo sulla destra non ben indicata (piccola scritta rossa su fondo bianco), ma evidente, c’è la deviazione per l’Acquapendente (sentiero B). Il sentiero è segnato con segni rossi ed è una mulattiera che si inerpica nel bosco, formando dei tornanti e salendo abbastanza ripidamente.
A 04h 30’ incontriamo una maestà con un’immagine della Madonna.
Adesso il sentiero scende un po’ per poi continuare con saliscendi, a 04h 37’ troviamo una vecchia costruzione adibita a captazione d’acqua sulla quale ci sono delle indicazioni, una indica la Fania seguendo un sentierino in alto a destra.
Ancora pochi minuti e attraversiamo alcune rocce tra le acque del canale e vediamo la cascata spumeggiante ormai molto vicina.
Saliamo qualche metro e troviamo un bivio: a sinistra i segni rossi per il sentiero A che arriva qua dal ponte di Pruno (percorso alternativo a quello fatto da noi), mentre davanti abbiamo quelli blu che portano ai piedi dell’Acquapendente.
Saliamo un tratto abbastanza ripido, ed in parte scalinato, per poi percorrere un tratto cementato, la zona infatti presenta anche una serie di opere in cemento armato per imbrigliare la forza delle acque, comunque esse non alterano la bellezza del luogo.
Saliamo ancora un poco e siamo alla visione piena della cascata.
Questa si presenta in due rami separati con un balzo di una trentina di metri, la cascata origina dal salto di un ramo del canale Deglio ed essendo la roccia ricca di materiali ferrosi la luce del sole crea bellissimi giochi di luce con sfumature rosse.
Dopo aver fatto foto ed aver goduto dello spettacolo torniamo indietro (sosta di 15’).
A 05h 20’ siamo al bivio e prendiamo a destra per Pruno e dopo due minuti siamo al ponte mediceo sul canale Deglio con edicola marmorea dedicata a S. Francesco. Adesso risaliamo al paese con una mulattiera che entra nel bosco, nella prima parte allo scoperto vediamo il Procinto, il Nona ed il Croce.
In una decina di minuti incontriamo una casa abitata ed uno stradello che porta al paese che raggiungiamo in pochi minuti. Arriviamo ad un arco sotto le case che prendiamo sulla destra, ci sono anche segni rossi e raggiungiamo l’auto a 5h 45’.
Viste su mappa: Come arrivare e Itinerario
Da Seravezza si prosegue sulla strada provinciale per Castelnuovo Garfagnana, oltrepassata Ruosina, si prende la deviazione a destra per il fondovalle in direzione Stazzema.
Si arriva ad un bivio che a destra porta a Stazzema, invece a sinistra si va a Cardoso che si raggiunge in pochi minuti (2,5 Km), da qua si continua verso Volegno e poi Pruno.
Note
E' questa un’escursione molto variata che permette di immergerci in una realtà ormai scomparsa che è quella degli alpeggi dell’Alta Versilia.
Incontriamo piccoli borghi come le Caselle e Collemezzana e belle case isolate restaurate dai proprietari. Vediamo i ruderi del vecchio rifugio del Cai di Viareggio alle Caselle ed il rifugio privato della Fania posto in posizione molto panoramica sotto la Pania e la Cresta Pulita.
Di grande interesse sono anche le numerose maestà testimonianza di una forte religiosità popolare purtroppo spesso le stesse sono state depredate delle originali icone marmoree sostituite da copie o da immagini dozzinale: la cupidigia degli umani a volte lascia interdetti.
Di particolare bellezza è poi la cascata dell’Acquapendente: è necessario un minimo di attenzione per evitare di scivolare dopo i giorni di pioggia.
D’altra parte per godere della cascata è necessario fare questa escursione nei periodi piovosi, altrimenti la stessa è asciutta.
Il paese di Pruno è un bel borgo medioevale e merita una visita in particolare alla sua chiesa, se uno vuole può anche fermarsi a pranzo nei locali del paese.
Da sottolineare che a Pruno esiste un bel Ostello della Gioventù.
In inverno i boschi spogli permettono una migliore visione delle montagne intorno che vanno dalla Pania della Croce al Forato, al Croce, al Nona, al Procinto ed al Matanna.
Traccia GPS