(LU-Stazzema) LE MULINA (loc. Carbonaia)-FARNOCCHIA (646m.)–BIVIO 3/107 (790m.)– BIVIO PIETRALUNGA (923m.)–FARNOCCHIA - LE MULINA (loc. Carbonaia)
ATTENZIONE!!!
Si raccomanda di consultare sempre lo stato dei sentieri poco prima di intraprendere l'escursione (Voce Menù "Sentieristica") oppure, ancor meglio, di informarsi contattando le Sezioni CAI cui spetta la manutenzione dei singoli sentieri.

Località di partenza:

LE MULINA (località Carbonaia) 230mt.

Località di arrivo:

LE MULINA (località Carbonaia) 230mt.

Dislivello mt.:

700

Tempo totale:

5h 15'

Difficoltà

E

Punti di appoggio:

Le Mulina, Farnocchia

Rifornimento acqua:

Le Mulina, Farnocchia

Tratti ferrata:

No

Sequenza sentieri:

4 – 3 – 107 – raccordo per sent 3 – mulattiera - 4

Tipologia percorso:

ND

Immagini del percorso (22)
Disclaimer
Descrizione itinerario
DATA ESCURSIONE: 16/01/2011



NOTA BENE: le condizioni del sentiero 3 rendono meno semplice l'escursione, leggete le note.

Parcheggiamo in un piccolo parcheggio sotto l’edificio della scuola materna all’ingresso di Mulina (più corretto Le Mulina). Questo gruppo di case è chiamato Carbonaia.
Continuiamo in salita la strada che fiancheggia il torrente Mulina con abitazioni e vecchi mulini siti nell’alveo del torrente stesso che danno l’impressione di essere molto umide.
In 5’ arriviamo all’inizio del sentiero 4 sulla destra, siamo in località Culerchia. Il tratto del sentiero 4 che arriva a Farnocchia è stato ripristinato di recente e non è ancora indicato nella cartina IGM.
A sinistra iniziamo a vedere il monte Nona e il Procinto, ma la vista si aprirà a tutti i monti dal Corchia, alle Panie, al Matanna man mano che saliremo.
A 8’ siamo presso la chiesa di S. Rocco con campanile a parte e parco della Rimembranza. Il sentiero sale a destra ben indicato, inizialmente costeggia il bosco e poi vi entra.
A 13’ attraversiamo una stradina asfaltata che a destra porta al piccolo cimitero locale. Il sentiero diventa un’ampia mulattiera che sale con lunghe voltoline, il panorama si apre oltre che sui monti anche sui borghi vicini: Stazzema e Pomezzana.
A 27’ a sinistra del sentiero si trova una ampia casa isolata abitata e posta in bella posizione panoramica. A 36’ superiamo alcuni ruderi e sulla destra inizia un muro a secco abbastanza alto.
A 44’ a destra c’è una prima maestà da cui inizia un sentierino che porta a una vicina casa isolata, la maestà è diventata un ricovero di legna e di attrezzi e l’immagine sacra è stata trafugata.
Saliamo e a 51’ troviamo una seconda maestà a sinistra anch’essa senza l’immagine sacra, è rimasta una scritta del 1893, ma credo che il basamento di marmo sia più antico.
Il sentiero prosegue più dolcemente e a 01h 06’ siamo alla terza maestà con un’icona marmorea del 1808 della Madonna del Carmelo, forse la vicinanza dal centro abitato ha impedito il furto.
La maestà si trova proprio alla fine del bosco, seguono adesso tratti terrazzati e in parte coltivati con vista molto bella sulle Panie e i monti fino al Matanna.
Superiamo una cabina dell’elettricità e a 01h 12’ siamo sulla strada asfaltata, la attraversiamo e seguiamo un tratto cementato e scalinato che porta nel borgo di Farnocchia.
Arriviamo a incrociare una stradina presso un’immagine sacra e qua prendiamo a destra e seguendo i segni siamo nuovamente sulla strada asfaltata, a 01h 22’ sulla sinistra ci sono le indicazioni per la chiesa di San Michele posta in un luogo estremamente panoramico, vi saliremo al ritorno.
In pochi minuti siamo presso la chiesa di Ognissanti nella piazzetta dedicata ai caduti in guerra: noi prendiamo a sinistra il sentiero 3 diretto a S.Rocchino mentre a destra si dirige il sentiero 4 per la Foce Gabberi e case Sennari ed esiste anche un raccordo alto per lo stesso sentiero 3, al ritorno torneremo proprio da quella parte.
Il nostro sentiero esce quasi subito dal paese ed entra nel bosco spoglio di vegetazione che ci permette di continuare a godere di buona visuale sui monti e sui borghi vicini. Il fondo del sentiero è pieno di foglie ed a tratti è piuttosto scivoloso.
Notevole il degrado a causa della caduta di alberi per il maltempo e per incuria dovuta all’abbandono della montagna per cui è necessario fare sempre un po’ di attenzione.
Il sentiero segue a mezza costa le pendici del Monte Gevoli (o Gegoli) tra ruderi di vecchie costruzioni. A 01h 48’ presso alcuni ruderi il sentiero sale a destra in un tratto piuttosto degradato e scivoloso per circa 5’.
Tratti scivolosi e devastati dai cinghiali li troveremo andando avanti e in brevi tratti il sentiero è anche piuttosto difficoltoso.
A 02h 35’ un castagno caduto ci ostruisce il cammino, ma poi il sentiero migliora nella parte finale. A 03 h siamo al bivio tra il sentiero 3 e il sentiero 107.
Il luogo non è segnalato come sarebbe richiesto, ma tutto l’itinerario meriterebbe di essere segnato a dovere: a sinistra si va alla vicina Foce di San Rocchino con il sentiero 3 e scendendo si va a Trescolli con il sentiero 106.
Noi imbocchiamo il 107 che sale a destra ameno in direzione del Monte Gabberi, superiamo una piccola grotta e a 03h 09’ iniziamo a salire per voltoline che ci portano in un paio di minuto a una bella finestra panoramica sulle Apuane meridionali e sulla zona di Casoli.
Ad 03h 23’ cambiamo versante dirigendoci verso destra e iniziamo a vedere Camaiore, il lago di Massacciucoli, il mare e la vetta non distante del Monte Gabberi.
A 3h 40’ siamo al bivio che a destra porta a Farnocchia con una mulattiera non segnata, ma ben visibile (chiamata a Farnocchia raccordo per il sentiero 3), il sentiero per il Gabberi invece continua a sinistra.
Le indicazioni si trovano su una roccia, noi ci fermiamo per una breve sosta fino a 03h 58’, poi continuiamo per Farnocchia senza salire al Gabberi.
All’inizio ci sono i resti di una maestà e c’è un ripido tratto in discesa a voltoline e ben costruito con muretti di contenimento. Il sentiero si mantiene a sinistra delle pareti anche scoscese del Gabberi, mentre a destra c’è il solito panorama che si vedeva già salendo e procede in lieve discesa.
Incontriamo diverse teleferiche usate per il trasporto della legna ed a 04h 16’ siamo presso la Pietralunga, un monolite alto circa 900m che interessa i rocciatori e che abbiamo iniziato a vedere già da diversi minuti, poco dopo un cavo blu che scende per il bosco.
A 04h 21’ c’è una maestà la cui icona è stata trafugata e sostituita con una immagine molto modesta della Madonna, subito dopo la discesa si fa più ripida per poi addolcirsi nuovamente.
Incontriamo altri ruderi e a 04h 34’ siamo preso una finestra panoramica per il taglio di diversi alberi e subito dopo c’è una fonte e le indicazioni dei sentieri 3 e 4, noi prendiamo verso destra seguendo un’ampia mulattiera e a 04h 43’ raggiungiamo la strada con all’inizio i cartelli con indicato raccordo per il sentiero 3 e per il 4.
Pochi metri e siamo alla chiesa di Ognissanti e alla piazzetta dei caduti. Continuiamo e saliamo al piazzale della chiesa di S. Michele notevole punto panoramico sui monti circostanti. E a 05h 05’ siamo sulla strada asfaltata sotto la chiesa, a 05h 14’ siamo sulla strada asfaltata all’uscita del paese e riprendiamo il sentiero che ci porta in 3’ alla Maestà da cui inizia il bosco.
A 05h 19’ siamo alla seconda maestà e a 05h 35’ alla terza. A 05h 47’ siamo alla casa panoramica.
Scendiamo e a 05h 55’ siamo presso una croce che ricorda il martirio di Don Fiore Menguzzo, parroco di Mulina ucciso dai nazisti nel 1944. Ancora 3’ e siamo sulla strada che porta al cimitero.
La seguiamo verso destra tralasciando il sentiero e a 06h 02’ siamo presso una fonte con lavatoio, prendiamo a sinistra e in breve siamo alla chiesa di S. Rocco e al Parco della Rimembranza.
A 06h 09’ siamo sulla strada e a 06h 15’ siamo all’auto.
Viste su mappa: Come arrivare e Itinerario
Da Seravezza si prosegue sulla strada provinciale per Castelnuovo Garfagnana, oltrepassata Ruosina, si prende la deviazione a destra per il fondovalle in direzione Stazzema.
Si oltrepassa Ponte Stazzemese e, dopo circa un chilometro, si arriva a Mulina (8 km).
Note
Questo percorso è interessante e molto panoramico specialmente quando il bosco è spoglio, comunque Farnocchia è un’ottima terrazza naturale sulle Apuane dal Corchia, alle Panie, al Forato, al Nona, al Procinto e al Matanna.
Interessante è il borgo di Farnocchia con la chiesa di S. Michele che, comunque, è quasi sempre chiusa. È possibile poi salire al Gabberi allungando di circa un’ora il tragitto.
Il problema è il sentiero 3 che nel tratto Farnocchia – S. Rocchino è ormai ai limiti della praticabilità a causa di smottamenti e frane, caduta di alberi e per l’azione dei cinghiali sulla sede del sentiero stesso.
Ogni volta che percorriamo il sentiero la situazione è peggiore per cui consigliamo di salire e scendere per l’itinerario descritto in discesa per il sentiero raccordo che passa presso la Pietralunga.