DATA ESCURSIONE: 18/12/2011
Prima del paese di Forno, presso una chiesa isolata, c’è un parcheggio sulla destra dedicato a Ciro Siciliano, maresciallo dei carabinieri e comandante della stazione di Forno ucciso nella strage nazi-fascista del 1944, che colpì questo paese della montagna massese.
Qua è presente anche una fontana.
Seguiamo la strada asfaltata per Forno che costeggia il fiume Frigido e arriviamo al cartello stradale del borgo e alle sua prime case,dove, sulla destra, a 6’, troviamo il ponte dell’Indugio che attraversa il fiume.
Questo ponte deve il suo nome dal latino indusium: abito o panno, per il fatto che nei pressi si trovava un follo per la lavorazione della lana.
Subito dopo aver attraversato il ponte troviamo un bivio che seguiamo verso sinistra, passando per alcune case, fino alla strada asfaltata che imbocchiamo verso destra: essa porta al cimitero dove arriviamo a 16’.
Anche qua c’è una fontana. Quindi prendiamo la scalinata a fianco del muro del cimitero fino a trovarci sopra la stesso, seguiamo la scalinata di cemento che sale tra radi alberi e poi prendiamo a sinistra fino a una casa, alla quale è possibile arrivare anche da parte opposta dal paese.
Il sentiero prosegue verso l’alto, ancora scalinato, con qualche segno rosso , a 27’ arriviamo a un’altra abitazione di color rosso, ci teniamo ancora a sinistra e saliamo fiancheggiando una recinzione.
A 35’ vediamo verso sinistra dei ruderi circondati da zone coltivate, quindi evitiamo di salire per la zona scalinata e ci dirigiamo a sinistra verso questi ruderi, per tratto in leggera salita.
Più avanti ritroviamo i segni rossi. Il sentiero sale nel bosco e, a sinistra in basso, scorgiamo Forno, mentre tra gli alberi la visuale si apre progressivamente dal monte Rasori al Cavallo.
A 55’ arriviamo a una maestà con icona marmorea della Madonna del 1891 fatta costruire da Antonio Fruzzetti.
Il sentiero, adesso ben segnato, prosegue sia a destra che a sinistra della maestà: noi prendiamo a sinistra, mentre al ritorno seguiremo l’altro tracciato.
Dopo pochi metri abbiamo una bella sorgente, detta: sorgente della Freddana, poi il sentiero sale per la pineta aprendo i panorami sulla zona del monte Grondilice e su Forno.
A 01h 20', dopo aver superato un capanno di cacciatori, arriviamo al Pizzo della Bandiera, che è una cresta molto panoramica sulle vette apuane: dal monte Sagro al Cavallo.
Saliamo ora verso destra, per scalinata, a zig zag nella pineta, poi la mulattiera continua con tornanti meno ripidi e la visuale si apre anche sul monte Brugiana e sulle cave di Gioia.
A 01h 56’ siamo a un bivio, dove prendiamo a destra seguendo le indicazioni per Piano dei Santi.
In discesa arriviamo, a 02h, a un gruppo di ruderi che costituiscono l’abitato di Piano dei Santi: sono ruderi di abitazioni rurali, alcune delle quali furono anche usate dai cavatori della vicina cava di onice.
La zona è circondata da terrazze, che furono coltivate in passato con alcuni olivi e vecchie viti.
Seguiamo i segni per la cava di onice e cambiamo versante trovandoci nella valle di Resceto.
A 02h 11’ siamo all’ingresso della cava abbandonata di onice, in realtà il materiale scavato era un calcare stratificato con colorazione particolare che lo faceva somigliare al più prezioso onice.
Presso la cava ci sono i ruderi di una costruzione con vecchi macchinari che servivano per il lavoro in cava.
Il sentiero continua costeggiando, a mezza costa, il versante sud del modesto monte Girello, in piano o in leggera salita e mantenendosi sempre molto panoramico sul monte Sella e sul Pelato.
In basso, a destra, scorgiamo il paese di Casania e dietro Gronda.
A 02h 38’ inizia un tratto di salita ripida a zig zag, che più in alto diventano tornanti ampi e, a 02h 57’, il panorama si apre nuovamente; scendiamo per un po’ e poi riprendiamo a salire, mentre la vista si apre anche sulla Tambura e, a 03h 30’, siamo su un crinale, sul quale incrociamo il sentiero 161 che da Resceto porta a Castagnolo.
Sostiamo pochi minuti e a 03h 36’ torniamo indietro, a 03h 50’ iniziamo la discesona che terminiamo a 04h 24’.
A 04h 48’ siamo all’ingresso della cava di onice e poco dopo, a 04h 52’, al Piano dei Santi, dove sostiamo brevemente per rifocillarci e riprendiamo il cammino a 05h 04’.
Il sentiero segnato scende presso l’ultima casa e la aggira, il tracciato è molto evidente e i segni non mancano.
La zona percorsa è inizialmente terrazzata, incrociamo subito una casa risistemata e ne seguiranno altre: a 05h 23’ troviamo la casa di Pegollo circondata da viti, poi a 05h 40’ un’altra che rimane in alto sulla destra e dopo 4’ un’altra in ristrutturazione presso delle terrazze.
Scendiamo tranquillamente e a 05h 46’ siamo nuovamente alla maestà Fruzzetti dove chiudiamo l’anello.
Il tratto dal Piano dei Santi è provvisto di interessanti cartelli che raccontano la storia delle famiglie che hanno abitato queste piane e testimoniano l’amore dei discendenti per questa bellissima zona.
Qua un sentiero va verso il basso e forse è diretto alla zona della Filanda.
Scendiamo, a 06h siamo al bivio vicino alla pianta di agrifoglio, presso la casa diruta e, a 06h 19’, siamo al cimitero, quindi a 06h 29’ siamo al ponte dell’Indugio e a 06h 36’ siamo al parcheggio.