(MS-Carrara) PIAZZALE DELL'UCCELLIERA–FOCE DI PIANZA (1279 m)–BALZONE (1042 m)–BELVEDERE (995m)-INN. SENT. 183 (1075 m)-FOCE DEI POZZI (1220 m)-RIFUGIO CARRARA (1320 m)-PIAZZALE DELL'UCCELLIERA (ANELLO)
ATTENZIONE!!!
Si raccomanda di consultare sempre lo stato dei sentieri poco prima di intraprendere l'escursione (Voce Menù "Sentieristica") oppure, ancor meglio, di informarsi contattando le Sezioni CAI cui spetta la manutenzione dei singoli sentieri.

Località di partenza:

PIAZZALE DELL'UCCELLIERA (1230 m)

Località di arrivo:

PIAZZALE DELL'UCCELLIERA (1230 m)

Dislivello mt.:

340

Tempo totale:

05h 30'

Difficoltà

E

Punti di appoggio:

Rifugio Carrara

Rifornimento acqua:

Rifugio Carrara

Tratti ferrata:

No

Sequenza sentieri:

182 – marmifera Walton – 39/174 – 39 – marmifere – 196 – 183 – 182

Tipologia percorso:

ND

Immagini del percorso (30)
Disclaimer
Descrizione itinerario
DATA ESCURSIONE: 01/01/2012



Qui un approfondimento sul Balzone

La partenza è dal Piazzale dell’Uccelliera (1230m), notevole punto panoramico su diversi canali marmiferi, su Carrara, sul mare e sul golfo della Spezia.
Quà è possibile parcheggiare, ma, volendo, si può proseguire per la strada asfaltata, lunga circa 1,5 km, che porta alla Foce di Pianza.
Noi decidiamo di partire dal Piazzale e, nel nostro percorso fino alla Foce di Pianza, avremo sempre di fronte il monte Sagro.
In pochi minuti troviamo sulla destra l’imbocco del sentiero 182 proveniente dalla Piastra (cava che si trova dopo il paese di Torano, frazione montana di Carrara) attraverso Lorano.
Questo sentiero prosegue per il Rifugio Carrara e ne percorreremo la parte finale al ritorno.
Quindi la strada asfaltata che abbiamo percorso fino a questo momento viene considerata sentiero 182.
Proseguiamo ancora per qualche centinaio di metri e troviamo sulla destra la via di cava che, in discesa e in pochi minuti, porta alla Cava dei Poeti (ex-cava Morlungo), che è stata decorata con brani di poesie incisi sul marmo.
È' molto interessante e merita una visita, in essa in estate, qualche anno fa, venivano tenuti spettacoli musicali e teatrali.
Continuiamo e, in prossimità della Foce di Pianza, a destra, c’è l’arrivo del sentiero 39 proveniente sempre dalla Piastra attraverso La Conca, questo sentiero è comunque al momento interrotto.
A 25’ dalla partenza siamo a Foce di Pianza (1270m), classico punto di partenza per l’ascesa del Monte Sagro.
Per salire al Sagro ci sono i sentieri 172 e 173 che salgono a destra della Foce.
Scendiamo per la via di cava che svolta a sinistra e porta le indicazioni 39 e 174.
Sulla destra ammiriamo il monte Sagro con le sue cave imponenti e devastanti in grande attività.
A 40’ siamo a un bivio: noi proseguiamo a sinistra verso le Case Walton, volendo era possibile tagliare seguendo il sentiero segnato, ma è più comodo seguire la via di cava.
Le case Walton erano edifici a uso dei cavatori e presso di esse, sulla destra, c’è un’immagine marmorea della Madonna con un altare.
Scendiamo ancora un poco e a 46’, presso una sbarra posta sulla sinistra, si stacca il sentiero 174 per la Foce dei Pozzi mentre il 39 scende a destra per una balza erbosa.
Comunque continuiamo per la via di cava e a 49’ siamo a un trivio: noi scendiamo in basso verso sinistra continuando a costeggiare la cava.
A 55’ troviamo il sentiero 39 che scende dalla costa erbosa, da sinistra, presso alcuni pali della corrente, ancora pochi minuti e siamo al bivio che ci interessa: il sentiero 39 prosegue a destra in salita, mentre noi prendiamo a sinistra, in discesa, per una marmifera più stretta che porta alla zona del Balzone e alla via di lizza omonima che conduce alla Canalonga e alla strada per Vinca.
All’inizio la strada è ripida e costeggia, sulla destra, un ravaneto, poi segue un tratto un po’ degradato e poi ancora un tratto meno ripido e più ameno.
Sulla sinistra la visuale si apre alle cave del monte Borla.
A 01h 08’ abbiamo sulla destra le indicazioni per un breve tratto di sentiero che porta in alto a recuperare il sentiero 39 per Vinca (esso è utile per percorrere l’anello della Canalonga).
A 01h 16’ arriviamo a un bivio: a destra in salita andiamo verso il Balzone, mentre a sinistra in discesa si va verso il Belvedere, il sentiero 196 e la via di lizza della Canalonga.
Noi saliamo a destra e dopo, al ritorno, prenderemo l’altro sentiero.
Lo stradello che percorriamo è largo e gradevole all’inizio ci sono i primi ruderi delle Case dei Monzonari, costruzioni usate in passato dai cavatori delle Cave del Sagro che provenivano sia da Monzone che da Vinca, infatti le cave del Sagro sono in territorio fivizzanese e le maestranze erano appunto provenienti dai paesi citati.
Più avanti lo stradello scende un po’ e, a 01h 28’, siamo nella zona del Balzone, dove sono presenti una grossa costruzione, in buon stato di conservazione, che era sede dei motori di alimentazione della teleferica e gli scivoli in cemento armato della teleferica del Balzone.
Il Balzone è un contrafforte del Monte Sagro che scende a strapiombo per oltre 400 metri nella valle della Canalonga di cui costituisce la testata.
Un secolo fa qua partiva una teleferica per il trasporto del marmo dalla cave del Borla e del Sagro che terminava presso la strada per Monzone.
Da qua è possibile scorgere il balcone panoramico, detto Belvedere, che visiteremo tra poco, posto anch’esso a strapiombo sulla Canalonga.
Sostiamo una decina di minuti e a 01h 39’ torniamo indietro fino alle case dei Monzonari (01h 49’), da cui, tramite una scalinata sulla destra, scendiamo al sentiero più in basso per la lizza della Canalonga, in questo modo risparmiamo qualche decina di metri essendo il bivio poco più avanti.
Il sentiero è ampio e in leggera discesa, superiamo dei ruderi e a 02h 02’ siamo nei pressi di un altro rudere con a fianco una struttura per la raccolta delle acque, pochi metri più avanti troviamo un cartello che indica il sentiero 196, il quale si dirige a sinistra molto ben segnato.
È questo un nuovo sentiero che si raccorda con il sentiero 183 seguendo un vecchio tracciato usato dagli abitanti di Monzone per venire a lavorare alle cave.
Il sentiero scende subito scalinato fino all’alveo del canale, chiamato il Fosso, e si porta dal lato opposto dove risale a fianco di un ponte ormai distrutto destinato alla zona del Belvedere.
A 02h 12’ siamo a un bivio: il sentiero 196 sale in alto a un rudere ben evidente, mentre a destra continua lo stradello per il Belvedere che seguiamo.
Il percorso è ampio ed è panoramico sulla rupe del Balzone e sul Belvedere stesso e si scorge il tratto iniziale della via di lizza della Canalonga.
Superiamo due edifici in pietra sotto roccia che erano in uso alla teleferica e finalmente a 02h 22’ siamo al panoramico Belvedere.
Questo è un parapetto aereo con i resti di un muretto di contenimento, posto su una rocca a strapiombo, che è parte dei contrafforti della Torre di Monzone, qua arrivavano alcuni cavi della struttura della teleferica.
Il panorama spazia dalla Cresta Nattapiana al Pizzo d’Uccello e alla Punta dei Tre Uomini.
Poi scorgiamo Vinca e tutta la valle della Canalonga solcata dalla via di lizza che va poi a intagliare la Rupe del Balzone con un impressionante percorso aereo.
Il luogo non è adatto a chi soffre di vertigini, ma non ci sono pericoli, basta non sporgersi troppo.
Sostiamo in contemplazione e ci rifocilliamo per 25’ e a 02h 47’ torniamo indietro.
In 10’ siamo al bivio con il 196, che seguiamo in salita verso destra, e ci portiamo presso dei ruderi con una bella vasca marmorea e una lapide con incisa la data 1928.
Il sentiero sale sopra i ruderi e, a sinistra in alto, ne scorgiamo altri addossati alla roccia.
Il percorso si fa abbastanza ampio, evidente e ben segnato, anche con i pipistrelli gialli dei gruppi speleo, essendo la zona che percorriamo ricca di grotte naturali.
Segue una salita più ripida nella faggeta fino a una zona a balze, presso la quale si trova una palina indicatrice a 03h 16’, in alto sulla sinistra altri ruderi.
Il sentiero è adesso una ben evidente mulattiera che si sviluppa con saliscendi, avendo sulla destra una bella vista sulla zona del Pizzo d’Uccello e Vinca.
A 03h 36’ il sentiero si innesta nel 183: a destra questo sentiero va a Casa Respettolo, che non è molto distante, mentre a sinistra sale verso Foce dei Pozzi.
Noi continuiamo in questa direzione, in lieve salita nella faggeta.
A 03 50’ siamo a una radura panoramica su Pizzo e Sagro che ammiriamo sulla sinistra.
Segue un tratto a saliscendi e, a 03h 57’, il sentiero sale decisamente verso destra, per tratto che progressivamente si apre dalla vegetazione e, a 04h 08’, siamo alla Foce dei Pozzi, posta, come dice il nome, in zona carsica.
Qua si intersecano i sentieri 183 che stiamo percorrendo e il 174 che dalla Foce di Pianza va alle Case Cardeto. Proseguiamo in direzione del Rifugio Carrara e in pochi minuti troviamo, sulla destra, un pozzo di una decina di metri di diametro che è l’imbocco dell’Antro degli Orridi, il quale scende per 210 metri e ha uno sviluppo verticale di 610.
Adesso saliamo abbastanza ripidamente fino a una radura panoramica (Alpe di Burla), dove arriviamo a 04h 19’.
Qua la vista spazia anche all’Appennino oltre che al Pizzo, dietro il quale compare anche il Pisanino, e alla zona del Sagro, poco distante abbiamo la Torre di Monzone.
Continuiamo a salire seguendo i segni ben evidenti, poi abbiamo dei saliscendi e ancora una radura a 04h 29'.
Rientriamo nel bosco e saliamo fino a innestarci, a 04h 54’, nell’Anello Didattico del Monte Ballerino che circonda il monte omonimo, prendiamo verso destra e il sentiero, ampio e gradevole, ci porta, a 05h 04’, al Rifugio Carrara dove ci fermiamo una decina di minuti.
A 05h 16’ scendiamo verso la sinistra del rifugio per recuperare il sentiero 182 di Fontana Antica, che ci porta sulla strada e al piazzale dell’Uccelliera a 05h 19’.
La zona di Fontana Antica era in passato luogo di villeggiatura estiva di famiglie carraresi e vi si trovano numerosi ruderi.
Viste su mappa: Come arrivare e Itinerario
Da Carrara si segue la strada per Gragnana, Castelpoggio e Fosdinovo, prima di quest’ultimo paese si prende la deviazione a destra per Campocecina (9,5km) che si segue per altri 10 km fino al punto di soccorso delle Cave e al Piazzale dell’Uccelliera pochi metri più avanti.
Note
Il percorso descritto è molto interessante come testimonianza dell’escavazione del marmo, sia per quello che sta avvenendo al Sagro, sia per quello che in passato l’uomo ha fatto per portare il marmo alle zone di lavorazione.
Molto interessanti sono quindi il Balzone, da cui partiva la teleferica per la strada di Monzone e il Belvedere, che si trova proprio di fronte e offre panorami veramente mozzafiato.
Il resto del percorso si sviluppa nel bosco e, in alto, offre bei panorami sulla zona del Pizzo d’Uccello e su quella del Monte Sagro.
Volendo è possibile limitarsi a visitare il Balzone e il Belvedere tornando indietro sul percorso già fatto e così concludere l’escursione in mattinata.
Di rilievo sono anche il Rifugio Carrara e il Piazzale dell’Uccelliera molto panoramico.
Da tener presente che la parte iniziale del percorso è in discesa e la parte finale è in salita e numerosi sono i saliscendi per tutto il percorso.
Traccia GPS