(LU-Stazzema) STAZZEMA (scalette)– FOCE DELLE PORCHETTE(982m)–MONTE NONA(1297m)–CALLARE DEL MATANNA(1139m)–RIFUGIO ALTO MATANNA(1037m)-FOCE DELLE PORCHETTE-STAZZEMA (SCALETTE)(semi-anello)
ATTENZIONE!!!
Si raccomanda di consultare sempre lo stato dei sentieri poco prima di intraprendere l'escursione (Voce Menù "Sentieristica") oppure, ancor meglio, di informarsi contattando le Sezioni CAI cui spetta la manutenzione dei singoli sentieri.

Località di partenza:

STAZZEMA (scalette 615 mt.)

Località di arrivo:

STAZZEMA (scalette 615 mt.)

Dislivello mt.:

680

Tempo totale:

6h 15'

Difficoltà

EE

Punti di appoggio:

Albergo-Rifugio Alto Matanna

Rifornimento acqua:

Stazzema (fine strada asfaltata), bivio 6/5 A, Fonte Moscoso, Rifugio Alto Matanna

Tratti ferrata:

No

Sequenza sentieri:

5 A – 5 A/ 6 – 6 – 6/8 – 8 – 109 – sentiero blu – 5 - 109 – 8 – 6/8 – 6 – 5 A / 6 – 5 A

Tipologia percorso:

ND

Immagini del percorso (30)
Disclaimer
Descrizione itinerario
DATA ESCURSIONE: 08/01/2012



Qui un approfondimento sul Monte Nona.

La strada asfaltata finisce presso una casa con annessa maestà privata, a destra partono i sentieri 5 e 6, rispettivamente per il rifugio Forte dei Marmi e per il Monte Forato, noi invece continuiamo per la strada non asfaltata per circa un chilometro e parcheggiamo in uno spiazzo (615m), detto “Le scalette”, prima che la strada curvi decisamente a destra.
Questa strada è piuttosto malmessa e va fatta con attenzione per non danneggiare l’auto, in alternativa è possibile seguire il sentiero 6, partendo dalla fine della strada asfaltata.
Esso poi riprende il percorso qua descritto allungando di circa 20’ all’andata e qualcosa meno al ritorno.
Dalle Scalette si gode di ampia vista sul Procinto e monti vicini, l’attacco del sentiero è subito a destra. con una breve rampa rocciosa attrezzata con un cavo d’acciaio per facilitare la salita.
Entriamo nel bosco, salendo abbastanza ripidamente, per un sentiero intagliato nel fondo argilloso e in 14’ incontriamo il sentiero 6.
Il sentiero 6 proviene da destra e pochi metri sotto c’è una fonte di acqua dell’acquedotto di Stazzema.
Di fronte invece c’è la base logistica del CNSAS (Corpo nazionale soccorso alpino e speleologico) di Querceta, a cui si arriva seguendo uno stradello con all’inizio una casa adibita al ricovero di capre e cavalli.
Da sinistra invece sale lo stradello su cui abbiamo parcheggiato, noi prendiamo il sentiero 5 A / 6, a destra in alto.
Esso segue una antica via di comunicazione tra la Versilia e la Garfagnana.
In 18’ siamo alle Casa Giorgini (735m), presso cui c’è un servizio bed and breakfast per gli escursionisti, altri 5’ di curve e siamo all’ingresso della Montanina (detta anche casa del Pittore), che è un piccolo villino immerso nel verde del bosco e subito dopo incontriamo una prima maestà.
Questa abitazione è chiamata così perchè fu abitata e affrescata dal pittore versiliese Filadelfo Simi.
Ancora pochi minuti e, a 26’ dalla partenza, siamo alla prima deviazione a destra con il 5 A, che si dirige al rifugio Forte dei Marmi.
(C’è da dire che qualche tornantino può essere tagliato e si può anche evitare di passare dalla Casa del Pittore, ma consigliamo a chi percorre l’itinerario per la prima volta di seguire il sentiero normale.)
Il sentiero procede ora nel bosco, molto tranquillo, con qualche saliscendi e costeggiando alcuni ruderi.
Presso il primo di essi, a 31’, c’è un teleferica sistemata di recente e a 34’ siamo a un’altra maestà, con fonte, che rimane un poco più in alto, presso un altro gruppo di case riattate, sotto il gruppo della Bimba del Procinto.
Sulla sinistra godiamo una bella vista sulla Pania e sul Corchia.
Poco più avanti, presso un’altra costruzione, è in corso un taglio del bosco che sta aprendo il panorama proprio sotto il Procinto.
In basso, sulla sinistra, fervono i lavori per sistemare un’altra vecchia costruzione.
Continuiamo e, a 43’, siamo al bivio con il sentiero 121, che si stacca a destra.
Esso, in alto, costeggia il Procinto e porta alla Baita dello Scoiattolo, poi al Rifugio Forte dei Marmi e, continuando, arriva a San Rocchino.
Subito dopo c’è una terza maestà poi, a 47’, troviamo, a sinistra, il sentiero 8 che sale da Cardoso e la captazione d’acqua con annessa fonte (Fonte Moscoso) che si trova poco sotto.
Per un breve tratto i sentieri 6 e 8 coincidono, ma poi, a 53’, c’è la deviazione per la Foce delle Porchette, a destra (sentiero 8), mentre il sentiero 6 continua, con un tratto in discesa, verso la Foce di Petrosciana.
Adesso il sentiero inizia a salire più deciso e, a 58’, dopo una curva, troviamo sul monte una lapide dedicata alla Madonna di Sotto gli Organi di Pisa, ricordo del viaggio per trasportare quell’immagine sacra, oggi conservata nel duomo di Pisa (il trasporto da Lombrici a Pisa nel 1225 nel corso di guerre tra Lucca e Pisa è comunque solo leggenda).
La curva è da fare con un minimo di attenzione per l’esposizione e per le scariche di sassi dall’alto che stanno danneggiando il sentiero.
Proprio sotto la lapide marmorea ci sono, nella stagione adatta, numerosi esemplari di Pinguicola Mariae, un raro endemismo apuano, che è presente sulla roccia calcarea per ancora qualche decina di metri insieme a esemplari di Genziana clusii.
Poi il sentiero si fa più ripido e, con una serie di comode voltoline, a 01h 19’, arriviamo alla Foce delle Porchette.
Questo è un importante nodo di sentieri: il sentiero 8 scende a Palagnana, il 109 va a Foce di Petrosciana, a sinistra, mantenendosi in quota e nella direzione opposta va all’Albergo Rifugio Alto Matanna,
il 108 invece si dirige alla Fonte del Pallino, al Monte Croce e al Colle delle Baldorie.
Anche qua c’è una bella maestà con la Madonna col Bambino e con un altro piccolo, forse San Giovanni.
Dopo una breve sosta di 5’ prendiamo verso destra seguendo il sentiero 109, superiamo alcune ruderi a sinistra e poi prendiamo a salire in maniera progressivamente più decisa per una zona a calcare cavernoso, dietro di noi la visuale si apre sul Monte Croce.
A 01h 32’ sulla destra, scorgiamo un riparo sotto roccia con muro, poi, dove la salita si fa più ripida, con tornantini stretti, dobbiamo fare attenzione perchè ci sono le tracce di sentiero, a 01h 37’, che dobbiamo seguire verso destra: ci sono segni blu, ma a qualche metro di distanza, comunque la traccia nell’erba è ben evidente.
Il sentiero è segnato di blu molto bene ed è facile seguirlo, specialmente in salita.
Il primo tratto segue un ripido valloncello e a 01h 49’ passa per una zona alberata e si porta sulla cresta panoramica, che poi scende verso la Foce delle Porchette.
Il panorama si apre splendido sulle Panie, sul Corchia e sui monti circostanti fino al mare.
Facciamo qualche metro verso destra per portarci al punto più alto di questa cresta, che è la quota 1132 del monte Nona, che domina la Foce delle Porchette dove arriviamo a 01h 52’.
Lasciamo perdere i segni blu che vanno in direzione della Foce delle Porchette, torniamo indietro e seguiamo quelli in direzione opposta che seguono la ripida cresta nord-ovest del Monte Nona, facendo naturalmente attenzione a non sporgerci nell’abisso della parete.
La visuale si apre sul Monte Procinto, di cui ammiriamo il cucuzzolo sommitale e la Cintura, e sulla destra il Gruppo dei Bimbi.
A 01h 59’ la salita inizia a farsi molto ripida e sempre molto ben segnata, prima ancora sulla cresta, poi il sentiero si sposta all’interno. verso sinistra, tra radi alberi.
Con calma saliamo e a 02h 29’ siamo sul crinale della Cresta Nord del Nona. dal quale ammiriamo il Procinto, la costa e il Matanna.
Sostiamo a riposarci per 7’ poi ci dirigiamo verso la vetta del Nona dove arriviamo a 02h 45’, essa è segnalata dai resti arrugginiti di una croce che giace desolatamente a terra ormai da molti anni.
Il panorama è veramente splendido, in particolare sulle Panie e, in basso, verso sinistra, c’è la vetta del Procinto.
Anche qua sostiamo brevemente per 5’, poi scendiamo verso il Callare del Matanna seguendo la facile cresta sommitale segnata di blu.
Il panorama è molto interessante: di fronte abbiamo il Monte Piglione, il Matanna e il Prana e dietro i monti del pisano, sulla sinistra scorgiamo il borgo di Palagnana con il campanile della sua chiesa.
A 03h 22’ siamo al Callare del Matanna dove sostiamo fino a 03h 39’.
Il luogo è anch’esso molto panoramico, in particolare sul monte Procinto e Corchia, da una parte, e sul Piglione, dietro il quale si intravedono i monti Pisani, dall’altra.
Inoltre la visuale si apre sull’Appennino, sulla costa e, se la giornata è limpida, arriva fino alle Alpi Marittime. Al Callare è presente un traliccio dell’Enel e un grande crocifisso di recente restaurato, a destra sale il sentiero per il Matanna, qua passa il sentiero 5 da Stazzema che scende per l’albergo rifugio Alto Matanna che noi seguiamo. La discesa è abbastanza ripida e molto semplice e, a tratti, il sentiero è scavato nel terreno argilloso.
A 03h 51’ siamo al bivio tra il sentiero 5 e il 109, prendiamo a destra per una breve visita al rifugio dell’Alto Matanna, dove arriviamo a 03h 55’.
Da qua è possibile proseguire con il sentiero 3 per la Foce del Pallone e da qua per San Rocchino o la Foce del Termine.
Il rifugio risale alla fine del XIX secolo e fu fatto costruire da Alemanno Barsi che fu anche ideatore della sfortunata funicolare aerostatica da Grotta all’Onda per la Foce del Pallone.
Dopo un’altra breve sosta riprendiamo il cammino, a 04h 04’, tornando indietro al bivio con il sentiero 109, che prendiamo a destra.
Quest’ultimo sentiero si sviluppa a mezza costa alle pendici orientali del Monte Nona, con il panorama che si apre sull’Appennino e sul monte Croce e, in basso, verso Palagnana.
Esso entra ben presto nel bosco ed è sempre molto semplice e consiste in una serie di saliscendi.
A 04h 44’ il panorama si apre sul Monte Croce e la Gola delle Scalette, in primo piano.
Poco dopo, a 04h 50’, inizia un tratto di ripida discesa a zig-zag e 2’ dopo chiudiamo l’anello, trovandoci presso l’inizio del sentiero blu fatto in mattinata.
Scendiamo ancora e a 05h 02’ siamo nuovamente alla foce delle Porchette, dove sostiamo ancora 5’ e poi seguiamo il percorso fatto all’andata.
A 05h 29’ siamo al primo bivio tra i sentieri 6 e 8 e a 05h 34’ al secondo, presso la Fonte Moscoso.
Dopo 2’ siamo alla maestà e a 05h 38’ siamo al bivio con il 121.
A 05h 44’ siamo presso la casa con maestà, sotto i Bimbi, a 05h 54’ siamo al primo bivio con il 5 A, a 05h 59’ siamo a Casa Giorgini , a 06h 04’ siamo al secondo bivio con il 5 A, che seguiamo, e a 06h 16’ siamo all’auto.
Viste su mappa: Come arrivare e Itinerario
Da Seravezza si prosegue sulla strada provinciale per Castelnuovo Garfagnana, oltrepassata Ruosina (3,8km), si prende la deviazione a destra per il fondovalle in direzione Stazzema.
Si oltrepassa Ponte Stazzemese, Mulina (8km) e Culierchia, si lascia a destra la deviazione per Pomezzana e Farnocchia (8,5km) e, poco dopo, su un ampio tornante prima di arrivare a Stazzema, si imbocca la deviazione a destra (10km) contrassegnata con una rustica ma utile indicazione "Rifugio Forte dei Marmi" (Basta fare attenzione). Poi si arriva a una casa con maestà (11,5km) dove finisce la strada e iniziano i sentieri 5 e 6 e si prosegue per la strada adesso sterrata per circa 1 km.
Note
Il percorso descritto è molto interessante per i panorami che offre e per la varietà del percorso.
Abbiamo già descritto un altro anello del Nona, questo si differenzia per la sosta all’Alto Matanna, per il sentiero 109 e per la salita alla vetta fatta al contrario.
L’unica difficoltà, che giustifica la valutazione EE, è dovuta dalla salita per il ripido versante erboso presso la cresta nord-ovest del monte Nona, a tratti un po’ esposta e sicuramente molto faticosa e decisamente sconsigliata con brutto tempo.
Volendo, comunque, l’escursionista può percorrere l’anello del Nona combinando i due itinerari senza salire in vetta, nel qual caso il percorso è più semplice.
L’albergo-rifugio Alto Matanna è testimonianza storica del turismo di montagna. risalendo alla fine del XIX secolo.
Molto bella è la Foce delle Porchette, che merita una sosta di meditazione, e tutta la cresta molto panoramica del Nona.
Traccia GPS