(LU-Seravezza) LE GOBBIE–PASSO DEGLI UNCINI (1366m)-PASSO DELLA GREPPIA (1210m)-FERRATA-CAVA DELLA TELA (1230m)-FOCE DELL'ONDA (1460m)-PASSO DEL VASO TONDO (1382m)-CAVA FONDONE-MARMIFERA-LE GOBBIE (ANELLO)   
ATTENZIONE!!!
Si raccomanda di consultare sempre lo stato dei sentieri poco prima di intraprendere l'escursione (Voce Menù "Sentieristica") oppure, ancor meglio, di informarsi contattando le Sezioni CAI cui spetta la manutenzione dei singoli sentieri.

Località di partenza:

LE GOBBIE (1020 m)

Località di arrivo:

LE GOBBIE (1020 m)

Dislivello mt.:

750

Tempo totale:

7 h

Difficoltà

EEA

Punti di appoggio:

Le Gobbie

Rifornimento acqua:

assente

Tratti ferrata:

Sequenza sentieri:

33/41; 33; sent della Libertà; 32; 143; 142; 31, raccordo 33 (marmifera), 33, 33/41

Tipologia percorso:

ND

Immagini del percorso (43)
Disclaimer
Descrizione itinerario
DATA ESCURSIONE: 31/05/2015



L'escursione inizia dal Piazzale delle Gobbie, situato da parte opposta rispetto all'omonimo albergo ristorante. Provenendo dalla Galleria del Vestito si trova poche centinaia di metri dall'imbocco della stessa.
Prendiamo sulla sinistra il sentiero 33/41 che percorre il Canale di Grotta Giuncona (sulle cartine Giancona) che divide la zona del monte Pelato da quella del Monte Altissimo. Questa è una zona carsica con presenza di numerose grotte di interesse speleologico.
Il tratto iniziale è una mulattiera agevole e fresca, per l'ombra di una giovane faggeta. Questa mulattiera fu costruita durante la seconda guerra mondiale per agevolare il raggiungimento del crinale e le strutture difensive della Linea Gotica da parte dell'esercito tedesco.
Saliamo un paio di tornanti e a 7' incrociamo una via di lizza ben conservata, presso un tratto aperto. Poi torniamo nel bosco, pochi minuti dopo c'è un bivio: la traccia a destra porta verso le cave del monte Pelato, mentre il nostro sentiero prosegue diritto. Poco più avanti troviamo l'ingresso di una grotta.
A 12' il sentiero si apre e diventa panoramico, in particolare sui monti Sella e Macina. Saliamo per alcuni tornanti, scorgendo anche una peonia sfiorita, e a 17' siamo sulla via di lizza che viene da destra, dalle cave del Vestito. Proprio di fronte c'è il bivio tra 33 e 41. Quest'ultimo continua a destra per il Passo dell'Angiola e poi per il Colle della Tecchia, Antona e Canevara. Invece il 33 prosegue verso sinistra, coincidendo nella parte iniziale con la marmifera per le Cave del Fondone che percorreremo al ritorno.
Continuiamo a salire per la marmifera e a 20' la lasciamo, deviando a destra, seguendo il sentiero 33 che entra nel bosco. Il sentiero è inizialmente ameno e sale lievemente, poi diventa più ripido.
A 24' troviamo sulla destra l'ingresso di una grotta protetto da una recinzione e a 48' siamo in un tratto aperto, dove il sentiero prosegue a tornantini con belle fioriture di Pinguicole e di Genziane clusii, quest'ultime in gran quantità ed esse ci accompagneranno per gran parte del nostro itinerario. Poco dopo, a 54', siamo su un pianoro molto panoramico sulle Apuane, dal Sagro fino alla Tambura e, in primo piano, sul vicino monte Pelato.
Proseguiamo di nuovo nel bosco e a 59' siamo al Passo degli Uncini, questa sella si trova alla fine della Cresta degli Uncini. Qua transita il sentiero 143 da Foce dell'Angiola per il Passo del Vaso Tondo (nel tratto verso l'Angiola è ancora indicato con il vecchio numero 41), passando dalla vetta del monte Altissimo. Il panorama è splendido sulle Apuane: dal Sagro al Sumbra e sulla parete meridionale del monte Altissimo. A destra dello stesso ci sono le cave di Falcovaia e in basso le vecchie Cave dei Colonnoni con la marmifera, dietro ci sono le Apuane meridionali.
Dopo una breve sosta prendiamo verso destra e subito c'è il bivio 33/143 (ancora indicato 41), quest'ultimo prosegue verso destra mentre il 33 che seguiamo sale a sinistra.
Saliamo tra pinnacoli marmorei, con bella vista sulla costa, e superiamo il luogo dove il sentiero scende per dirigerci alla vicina quota 1401, dove arriviamo a 01h 12'. Questa è il punto più alto degli Uncini e qua si trova un appostamento-trincea della guerra (un altro si trova più in basso), la zona è molto panoramica sulla costa e su Folgorito, Carchio, Focoraccia oltre che sulle Apuane Settentrionali.
Torniamo indietro e a 01h 16' siamo nuovamente al punto dove il sentiero 33 scende verso destra. Iniziamo adesso a scendere per un ripidissimo canale erboso che porta al Passo della Greppia, contornato sui due lati da guglie calcaree.
Dopo 3' siamo a una forcelletta panoramica sull'Altissimo e prendiamo a scendere nel canale, per tornantini, con la dovuta prudenza e a 01h 28' troviamo, sulla sinistra, l'indicazione "Cava Tacca Bianca per esperti", qua infatti inizia un sentiero che si raccorda con la marmifera dell'Altissimo nella parte più alta (oggi sentiero 32) e più avanti incontreremo il punto di arrivo di questo sentiero.
Da aggiungere che questo sentiero è difficile e non percorribile in alcuni tratti.
Continuiamo la discesa, avendo di fronte il passo della Greppia, con dietro il torrione alto 1231 metri e ancora dietro Focoraccia, Carchio e Folgorito.
Poco prima di scendere al passo della Greppia notiamo in alto i segni del Sentiero della Libertà che dobbiamo seguire per cui, evitando di scendere al Passo della Greppia, ci portiamo all'imbocco del sentiero dove arriviamo a 01h 48'. Ricordiamo che al sottostante passo arriva il sentiero 188 dal Colle della Tecchia, oltre a transitare il 33 per la Foce di Campaccio.
Il Sentiero della Libertà è stato sistemato di recente e collega il Passo della Greppia con il sentiero 32 e fa parte della rete di percorsi usati durante la seconda guerra mondiale per passare il fronte (percorso Antona-Azzano).
Auspichiamo che l'inizio del sentiero della Libertà sia indicato più chiaramente, anche al Passo della Greppia, perché è possibile non vedere il punto di partenza. All'inizio c'è un cartello con l'indicazione La Polla e poi numerosi paletti di legno marcati bianco-rosso indicano il percorso.
Il primo tratto è un ripido canale erboso in discesa che percorriamo seguendo tornantini, più in basso passiamo per roccette, con un minimo di attenzione, che ci portano a 02h15' a quota 1130 metri, da cui si risale verso sinistra, seguendo una catena metallica che permette di salire in sicurezza qualche metro.
Adesso abbiamo di fronte Falcovaia e la marmifera dell'Altissimo e scendiamo nuovamente per versante erboso a immetterci nel sentiero 32, dove arriviamo a 02h 28' (siamo scesi a circa 1090 metri). Questo sentiero, di recente istituzione, inizia dalla Polla, segue in parte il vecchio sentiero Fanfani e si sviluppa poi lungo il versante meridionale dell'Altissimo, con tratti attrezzati, e poi risale a recuperare il sentiero 143. Noi lo percorreremo nella sua parte alta.
Quindi dopo esserci immessi nel 32 prendiamo a sinistra, in salita, e poco dopo saliamo per roccette e a 02h 32' c'è un breve tratto un po' esposto, attrezzato con corda metallica (una decina di metri). Segue un breve tratto di ripida salita che ci porta a 02h 36' sulla via di cava che proviene dalla Polla. La parte alta della marmifera è oggi sentiero 32, dopo 5' di sosta riprendiamo il cammino. Il primo tratto è per sfasciumi e troviamo subito, a 02h 48', le indicazioni stinte per il passo degli Uncini che portano al canale Uncini-Greppia che scende da quota 1401 e di cui abbiamo già parlato. Continuiamo a percorrere la marmifera che è abbastanza ampia e piuttosto aerea, con bella vista sulla parete sud dell’Altissimo, sulla zona della vetta, sulle cave dei Colonnoni e, sulla destra, quelle delle Cervaiole al Picco di Falcovaia. Il percorso non è difficile anche se in qualche breve tratto c’è un po’ di degrado.
A 02h 58' presso una scarica di massi sul sentiero troviamo le indicazioni del sentiero 32 che sale a sinistra, invece più avanti c'è l'imbocco di una galleria che portava a un altro percorso aereo usato dai cavatori.
Saliamo subito e dopo pochi minuti troviamo un tratto di cavo metallico che aiuta nella progressione in caso di terreno scivoloso, segue un tratto erboso e a 03h 09' siamo all'inizio del tratto attrezzato. Ci mettiamo casco e imbrago e a 03h 19' iniziamo il percorso. C'è da aggiungere che sono scese le nuvole e la visibilità è ridotta e non possiamo apprezzare il panorama.
Il primo tratto è attrezzato, oltre che da cavo metallico, con quattro gradini metallici infissi nella roccia che ci permettono di superare una roccia liscia e molto ripida, poi percorreremo un lungo traverso quasi del tutto attrezzato con cavo metallico con qualche interruzione senza sicurezze. Comunque il percorso non presenta difficoltà tecniche e non richiede fatica e la sede del sentiero pur non essendo ampia permette la progressione senza difficoltà.
A 03h 43' finiamo il tratto attrezzato e ci troviamo tra sfasciumi di marmo che annunciano la zona delle cave.
A 03h 52', presso i ruderi di un edificio di cava, con chiara indicazione dobbiamo salire a sinistra. Inizia adesso una ripida salita di circa 250 metri che ci porterà a recuperare il sentiero 143.
La salita è inizialmente erbosa tra rari alberi e a 03h 59' arriviamo presso un piazzale di cava (questa zona è della cava della Tela) a destra del sentiero, con indicazioni per la vicina Cava dei Colonnoni. Come già detto la visibilità non è delle migliori. C'è un muro di contenimento, sfasciumi, qualche blocco abbandonato e due vasconi per la raccolta dell'acqua.
Proseguiamo a salire per tornanti con qualche tratto scalinato. A 04h 22' incrociamo un tubo metallico per l'acqua, diretto alla cava, che seguiamo per qualche minuto tra piante di faggio. Poi affrontiamo l'ultimo tratto ripido, con scalini di marmo, tra cui si trovano belle piante di rosa pendulina, e a tratti scorgiamo la croce apicale dell'Altissimo, sulla nostra sinistra.
Arriviamo poi a un breve tratto di cresta che ci porta al sentiero 143 a 04h 47'. Questa è la Foce dell'Onda e, con i suoi 1460 metri, rappresenta il punto più alto dell'escursione (rammentiamo che ci sono delle dispute toponomastiche e alcuni la chiamano Foce dell'Orso).
Il luogo è caratterizzato dalla presenza di una trincea-appostamento della seconda guerra mondiale e poco sotto c'è un riparo dentro la roccia, al momento mancano indicazioni evidenti della Foce, ma un palo presente in loco fa pensare che presto saranno messe.
Salendo verso sinistra in circa 25' si arriva alla vetta dell'Altissimo, noi invece scendiamo per una ventina di minuti per poi fermarci a 05h 07' a rifocillarci per altri 20'.
A 05h 27' riprendiamo la discesa e in breve arriviamo a 05h 34' al Passo del Vaso Tondo. Qua scende una ripida e impegnativa traccia per le cave della Tacca Bianca, intagliata nella parete del monte e senza cavi di sicurezza. Qua termina il sentiero 143 e transita il 142 proveniente dalle Cave delle Cervaiole.
Lo seguiamo in discesa verso sinistra, per un tratto agevole sulla roccia, in parte scalinato e arriviamo alla marmifera a 05 45'. Questa è la zona delle cave Fondone, alcune delle quali sono attive.
Seguiamo la via di cava che si sviluppa a tornanti e a 06h siamo presso un gruppo di vasconi a uso delle cave nei quali prospera il Tritone alpestre.
Poi scendiamo ancora e a 06h 08' siamo a un bivio: la marmifera prosegue a destra come sentiero 31 che porta da Arni alle Cervaiole. Noi invece scendiamo per la via di cava a recuperare il sentiero 33 e dopo un paio di minuti troviamo, sulla sinistra, una sorta di canyon artificiale, frutto del lavoro dei cavatori per cercare nuovi filoni di marmo e lo esploriamo brevemente.
Continuiamo e a 06h 17' troviamo a destra l'innesto del sentiero 31 che scende al Castellaccio di Arni.
Continuiamo per la via di cava, molto panoramica sulle Apuane settentrionali, sul Fiocca e sul Sumbra, e più avanti incontriamo una cava abbandonata con i relativi edifici.
A 06h 41' chiudiamo l'anello raggiungendo l'imbocco del sentiero 33 per gli Uncini e recuperiamo il sentiero fatto in mattinata. A 07h siamo al piazzale delle Gobbie.
Viste su mappa: Come arrivare e Itinerario
Da Massa, passando per Altagnana e Antona (8,4 km) si supera la galleria del Vestito che porta in provincia di Lucca. Fatti pochi metri si trova uno spiazzo sulla destra (19 km), di fronte al bar ristorante Le Gobbie, dove è semplice parcheggiare. Da Seravezza si segue la strada provinciale di Arni (strada del Cipollaio), si lascia sulla destra il bivio per Ponte Stazzemese, e si arriva poco dopo alla deviazione per Retignano e poi a quella per Levigliani (12 km), si supera il bivio per Terrinca. Poi si continua fino alla Galleria del Cipollaio (20 km) e presso la località Tre Fiumi (20 km) si prosegue a sinistra per Arni (22,9 km), si supera una galleria e si arriva alle Gobbie (24,6 km). Provenendo da Castelnuovo Garfagnana servono 16,7 km per arrivare a Tre Fiumi e 21,5 per arrivare alle Gobbie.
Note
Questo interessante percorso permette di compiere un anello del monte Altissimo e, volendo con circa 40' in più di salire anche alla vetta. Ottimi sono i panorami sulle Apuane settentrionali e centrali e sulla parete sud dell'Altissimo e sulla costa. Interessanti sono le testimonianze della seconda guerra mondiale con diverse trincee tedesche e con il Sentiero della Libertà che testimonia i rischi che le persone correvano per passare il fronte e le fatiche che dovevano affrontare.
Alla salita iniziale fino agli Uncini segue una discesa con tratti piuttosto ripidi fino al sentiero 32, da cui si sale nuovamente fino alla Foce dell'Onda, dopo cui si scende.
Interessante il tratto attrezzato da fare con la necessaria attrezzatura e molto faticosa la salita per la Foce dell'Onda.
Sempre interessanti e gradevoli le fioriture.
Un giovane ben allenato può percorrere questo itinerario in tempi ridotti di almeno 1 ora, 1 ora e mezzo, ma chi scrive si ferma per fotografare e ha un passo tranquillo.
Il percorso è da evitarsi con ghiaccio e neve, è sconsigliato dopo le piogge e in estate è necessario portarsi dietro una buona scorta di acqua.
Traccia GPS