(LU-Camaiore) PASSO DEL LUCESE-FOCETTA SAN VINCENZO (912 m)-CHIESA DI CAMPO ALL'ORZO (938 m)-PIE' LUCESE (356 m)-PASSO DEL LUCESE (ANELLO)  
ATTENZIONE!!!
Si raccomanda di consultare sempre lo stato dei sentieri poco prima di intraprendere l'escursione (Voce Menù "Sentieristica") oppure, ancor meglio, di informarsi contattando le Sezioni CAI cui spetta la manutenzione dei singoli sentieri.

Località di partenza:

PASSO DEL LUCESE (550 m)

Località di arrivo:

PASSO DEL LUCESE (550 m)

Dislivello mt.:

650

Tempo totale:

06h 10'

Difficoltà

E

Punti di appoggio:

Bar ristorante Passo del Lucese

Rifornimento acqua:

Baita Paoli-Barsi, Passo del Lucese

Tratti ferrata:

No

Sequenza sentieri:

101; 102; strada

Tipologia percorso:

ND

Immagini del percorso (28)
Disclaimer
Descrizione itinerario
DATA ESCURSIONE: 08/05/2016



AVVERTENZA: il tratto del sentiero 102 da Ritrogoli a Piè Lucese è inagibile per smottamenti e caduta alberi. Quindi consigliamo agli escursionisti di evitarlo fino a quando sarà reso nuovamente agibile, da Ritrogoli portarsi alla Baita Paoli-Barsi e scendere con il 101 fatto all'andata.

Il sentiero 101 e la nostra escursione iniziano dal Passo del Lucese, dove ci sono alcune case e un bar-ristorante (chiuso il martedì). La strada continua in direzione di Piè Lucese e la faremo al ritorno, in direzione contraria. Le varie diramazioni di questa strada portano ai borghi in zona, in particolare a Pescaglia, e verso la Garfagnana (Diecimo, Borgo a Mozzano, etc.).
Saliamo per stradello asfaltato, in ripida salita (percorribile anche in auto), e subito sulla destra c'è una chiesa pre-romanica risalente all’VIII secolo, dedicata a San Jacopo il Maggiore.
Il toponimo Lucese deriva da "Lucus" bosco sacro e, forse, prima della chiesa cristiana era presente un tempio pagano. Al ritorno visiteremo con calma il sito della chiesa, la quale negli ultimi anni è stata sottoposta a importanti interventi di recupero strutturale.
Continuiamo la salita tra alberi e notiamo una grande fioritura di Cephalantera longifolia, una bella orchidea dai fiori bianchi. Lungo il percorso vediamo alcune costruzioni tra gli alberi.
A 19' la salita si fa meno ripida e cominciamo a scorgere sulla sinistra il modesto monte Pedone (1074 m) che è la vetta più meridionale delle Alpi Apuane. Segue adesso un ampio sterrato, con qualche tratto asfaltato.
Si alternano tratti di discesina con falsopiano e lieve salita. All'inizio della discesa una sbarra impedisce il transito alle auto.
Proseguiamo per tratto aperto sul Pedone e sul crinale, fino al monte Prana. Più avanti il percorso sarà nuovamente nel bosco.
A 30' trascuriamo una deviazione, in discesa, diretta alla Casa Bernardi e a 41' arriviamo presso una edicola del 1986 dedicata alla Madonna, questa zona è la località "Casa Bianca" dove ci sono coltivi e una costruzione. Saliamo ancora nel bosco e a 53', sulla sinistra, si stacca uno sterrato in salita, con la scritta "Prana", esso è diretto alle case di Località "Stradone" (850 m) da cui è possibile salire al Prana.
Adesso lo sterrato diventa uno stretto sentiero che sale nel castagneto. A 01h 02' siamo presso alcuni ruderi, continuiamo a salire nel bosco di castagni, lecci e carpini dove il maltempo degli ultimi anni ha lasciato segni consistenti, con alberi abbattuti e radure, il percorso comunque non è difficoltoso per il lavoro di recupero del sentiero.
A 01h 15' siamo ai ruderi dell'antico borgo di Mirabello (882 m), da cui la visuale è aperta sul Prana. Segue discesina e falsopiano. A 01h 27' troviamo un rudere e il degrado aumenta, con moltissimi alberi caduti, ma la traccia è ben percorribile.
A 01h 42' abbiamo sulla destra l'indicazione per la Baita Barsi, mentre il sentiero 101 procede in salita ripida. Optiamo per la Baita, e un tratto ameno in falsopiano e discesina finale ci porta in 5' alla Baita Paoli-Barsi, di proprietà del Gruppo Amici della Montagna di Camaiore.
La baita è usata dall’associazione per lo svolgimento delle proprie attività sociali, come la Festa della Patata, la prima domenica di agosto. Nei pressi è stato realizzato anche un orto botanico a fini didattici. La baita è a disposizione dei soci, delle scolaresche e di associazioni escursionistiche ed è dotata di una ventina di posti letto. Il luogo è molto ameno e pulito e c'è una bella fonte. Oltre all'edificio principale ce ne sono altri due. Oltre la fontana c'è un cartello che porta l'indicazione "Pescaglia-Ritrogoli" (quando saremo a Ritrogoli troveremo lo stesso sentiero). Dalla baita parte una traccia scalinata che sale fino a un sentiero che va a sinistra. Esso confluisce a 01h 59' con il 101.
Proseguiamo su quest'ultimo, per falsopiano e salita finale, e a 02h 07' siamo alla Focetta San Vincenzo, dove ci sono numerose indicazioni di sentieri. Infatti qua arriva, oltre al sentiero 101, il 104 da Metato e il 112 dalla località Cericcia di Casoli (cimitero). Inoltre qua inizia anche la via più semplice per salire al monte Prana. Inoltre una ampia traccia verso destra porta alla vicina Baita Verde degli Amici di Campallorzo (cui arriveremo con il sentiero 102). La zona è panoramica, in particolare sul vicino monte Prana, con la sua ben visibile croce sommitale, sul Piglione e sul Matanna.
Continuiamo per il sentiero 101 diretto all'Alto Matanna, passando per le Foci del Termine e del Pallone. Il percorso è in leggera salita e aperto, sulla sinistra, sulla costa, Gabberi, Lieto e di fronte sul Matanna.
A 02h 17', sulla destra, c'è una piccola fonte e lungo questo tratto ci sono molte fioriture di Narcissus poëticus (giunchiglia).
In breve (02h 20') siamo alla Chiesa di Campo all'Orzo, situata nel punto più alto di Campo all'Orzo, a dominare le vallate. È panoramica in particolare sul Piglione. Era intitolata a San Rocco e fu costruita nel 1910 dagli abitanti di Casoli che avevano diverse proprietà a Campo all'Orzo. Attualmente è in rovina, con il tetto ormai distrutto. È costruita in pietra ed è piuttosto grande, considerata anche la zona. Da tempo c'è il progetto di restaurarla e trasformarla in una struttura ricettiva per escursionisti e scolaresche.
Qua inizia il sentiero 102 diretto a Ritrogoli (Ritrògoli), Piè Lucese e San Giuseppe in Tribbio che percorreremo. Dopo una breve sosta, a 02h 33' riprendiamo il cammino, il sentiero scende subito nel bosco e in 5' arriviamo alla Baita Verde. Anche questa è una struttura privata proprietà dell'Associazione Amici di Campallorzo di Camaiore che organizza feste e raduni.
Lasciamo la Baita scendendo verso sinistra, per tratto scalinato ben sistemato, che ci porta a 02h 54' a superare con un ponte di legno il Fosso Ritrogoli.
Adesso siamo su un ampio sterrato percorribile anche dalle auto. Qua arriva la teleferica di servizio della Baita Verde, scendiamo mantenendo il fosso sulla destra e a 03h arriviamo a Ritrogoli.
Questo è un gruppo di abitazioni ben conservate, in passato abitate da pastori e agricoltori. Superiamo le case e troviamo a destra, su un ponticello che supera il fosso, le indicazioni per la Baita Paoli-Barsi (è il sentiero che avevamo visto in precedenza alla Baita). Nei pressi del ponticello c'è un lavatoio.
Fatti pochi metri e sullo sterrato ci sono le indicazioni del sentiero 102 che si dirige verso destra. Però manca l'indicazione del 102 in discesa (presumibilmente perché lo stesso è inagibile a causa della caduta di qualche albero e di smottamenti). Ricordiamo che lo stradello porta al borgo di Rianchiani e da qua alla base del Piglione, oppure alla zona di Pescaglia.
Quindi scendiamo per la traccia evidente che porta nel bosco a costeggiare il fosso Ritrogoli che ci rimane a sinistra.
A 03h 16' superiamo un'ostruzione per caduta alberi e subito dopo guadiamo facilmente un tributario secco del fosso, e ci manteniamo alla destra del Fosso Ritrogoli che più avanti diventa Rio delle Campore, ma lo lasciamo in basso rispetto al nostro sentiero.
Ora procediamo per falsopiano, con degrado da alberi caduti e qualche rovo. Segue un po' di salita e a 03h 27' scendiamo un po'.
A 03h 31' dobbiamo percorrere una curva a U in zona di gran degrado che supera un altro tributario del fosso principale. Da questo momento scendiamo e a 03h 40' superiamo un altro tributario secco, tra le fronde intravediamo il Piglione, la cui vista ci accompagnerà a lungo.
Dopo 10' percorriamo ripidi tornantini con, ben visibili, i resti della vecchia mulattiera. Dopo qualche minuto la discesa si fa però meno ripida.
A 04h 02' siamo nei pressi dei resti di quella che sembra una vecchia caldera, cioè una struttura in pietra per arrostire le rocce carbonatiche per ricavarne calce.
Seguono tratti di falsopiano alternati a discesa, a 04h 26' c'è un rudere a sinistra e un paio di minuti dopo un bivio: a destra sale una traccia con segno rosso triangolare con la scritta Via del Lucente. Questo è un antico percorso che dalla val Pedogna portava al passo del Lucese e oltre, che prendeva il nome dal riflesso sul mare della luce solare che illuminava queste zone, presumo sia un percorso per le MTB.
Continuiamo la discesa con qualche rovo fastidioso. A 04h 46' la discesa si fa, per qualche minuto, piuttosto ripida .
Segue falsopiano e ancora discesa ripida e a 05h abbiamo un rudere a destra, continuiamo per tratto tranquillo e dopo 3' prendiamo a sinistra, per breve tratto infrascato che ci porta poi a guadare il Rio delle Campore.
A 05h 05', dopo il guado, siamo in una radura con abitazioni (Case Cristogna di Piè Lucese) e tezzamenti, dove ci fermiamo a rifocillarci.
L'edificio principale della zona è la Ferriera Galgani, impiantata nel 1794 su un preesistente mulino ad acqua. Altre costruzioni sono in alto, oltre la Ferriera.
A 05h 18' riprendiamo il cammino, superiamo una sbarra e una casa sulla sinistra, e in breve siamo sulla strada asfaltata proveniente dal Passo del Lucese. Qui un cartello indica "Piè Lucese": il sentiero 102 prosegue per qualche centinaio di metri verso sinistra fino alla marginetta di san Giuseppe in Trebbio.
Noi invece prendiamo a destra, in salita, per la strada per arrivare al Passo del Lucese a chiudere l'anello.
La salita è ripida per la stretta strada asfaltata e il panorama si apre sul Piglione. A 06h 07' abbiamo sulla destra una piazzola per gli elicotteri anti-incendio poi una fontana e a 06h 12' siamo al punto di partenza.
Viste su mappa: Come arrivare e Itinerario
Da Camaiore si segue la SP1, si supera Montemagno (7,5 km), poi (9,4 km) si devia per Gombitelli (14 km), da cui si continua fino al bar ristorante del Passo (16,8 km).
Ricordiamo che la strada per Gombitelli e il Lucese è stretta e da percorrere con prudenza.
Note
Questo anello permette di conoscere la zona orientale e periferica del territorio apuano. È panoramico in particolare sui monti Pedone, Prana e Piglione, anche se da Campo all'Orzo possiamo spaziare sulla costa fino al golfo della Spezia e sui monti circostanti: Gabberi, Lieto, Matanna.
Di interesse sono le due baite private che si costeggiano e i ruderi della chiesa a Campo all'Orzo, oltre al piccolo borgo di Ritrogoli.
Interessanti sono le fioriture. Di interesse poi anche la ferriera di Piè Lucese.
Al momento attuale il sentiero 102 da Ritrogoli a Piè Lucese è inagibile per caduta di alberi, ma pensiamo possa essere reso agibile tra breve. Comunque chi volesse può da Ritrogoli recuperare la Baita Paoli-Barsi e scendere con il 101.
Traccia GPS