CASCATA DELL' ACQUAPENDENTE
LO SPAZIO DI FABIO - rubrica curata da Fabio Frigeri
15 Dicembre 2008

Il termine Acquapendente è diffuso in tutta Italia con il significato di cascata.
i due rami della cascata non al massimo della loro portata

La nostra Acquapendente è una cascata originata dal salto di un ramo del canale Deglio affluente del Canale Versilia a sua volta tributario del fiume Vezza.

L’acqua del Canale Deglio proviene da un fiume sotterraneo (detto fiume Vidal) che passa sotto il Rifugio Del Freo a Mosceta e viene alimentato dalle acque che penetrano nel complesso carsico del Monte Corchia. Essendo la roccia ricca di materiali ferrosi la luce del sole crea bellissimi giochi di luce con sfumature rosse che, naturalmente, possono essere apprezzate solo con la giusta illuminazione.

Il balzo roccioso è di circa una ventina di metri e la cascata è visibile nei periodi piovosi e si presenta in due rami principali separati tra loro. Fino a qualche anno fa erano presenti anche delle pozze in cui era possibile fare il bagno, ma la disastrosa alluvione[1] del 1996 le ha riempite di detriti. Questa cascatella è poco conosciuta e quindi poco frequentata, ma forse è bene così ad evitare ulteriori danni per questo ambiente già colpito dalla furia degli elementi.

Alla base della cascata (535m) prospera la Petasites japonicus, pianta che ama i luoghi umidi, con le sue foglie giganti.

Come si arriva?


È raggiungibile con un sentiero non numerato[2], ma ben segnato, che parte dal paese di Pruno. È possibile percorrere due itinerari, a diversa difficoltà, che partono presso il ponte mediceo. Il sentiero A impegnativo e quello B facile, il primo è più faticoso e, soprattutto, più infrascato per cui è sicuramente preferibile il secondo che si stacca a sinistra, dopo il ponte, prima di un rudere sulla mulattiera per Colle Orzale. Si supera una marginetta ed una presa d’acqua ed in meno di un’ora si raggiunge la cascata.

PRUNO


Si trova nel comune di Stazzema a 468 m di quota. È un borgo medioevale ben conservato situato di fronte a Volegno (438m) sulla carrozzabile da Ponte Stazzemese. Di rilievo la Pieve di San Niccolò costruita dell’XI secolo su una chiesa precedente del IX secolo, molto interessante è anche il ponte mediceo con edicola sul Canale Deglio fuori del paese sulla mulattiera per Colle Orzale. Possiede anche un bel Ostello della Gioventù denominato “La Pania” dal nome del Monte che domina il borgo, anche se alcuni lo denominano Monte Forato. Può essere usato come base per escursioni nella zona.

Il paese è dominato dalla mole della Pania della Croce ed in particolare dal Monte Forato.

Dal parcheggio, alla fine della strada, parte il sentiero 122 per la Foce di Mosceta ed un sentiero non numerato per la cascata dell’Acquapendente, la Fania e Collemezzana. È possibile percorrere un anello prendendo il 122 e seguendo poi un sentiero giallo non numerato per la Fania[3] (900m) e da qua, passando per Collemezzana, raggiungere il Colle dell’Orzale dal quale una mulattiera riporta a Pruno permettendo anche la breve deviazione per la cascata.

PONTE DI PRUNO

Il ponte restaurato con l’edicola

Il ponte in pietra, che permette di superare il canale Deglio, si trova sull’antica mulattiera che da Pruno si dirige al Colle Orzale, a Mosceta ed a Collemezzana. Esso si trova a quota 405m presso un laghetto con una cascatella che si trovano a monte.

Questo ponte è molto antico, alcuni dicono mediceo altri romanico. La struttura è a schiena d’asino. I lavori di consolidamento e restauro del ponte sono terminati nel 2007 ed oggi è possibile percorrerlo da Pruno per dirigersi all’Acquapendente ed alla Fania.

È usato anche dalle le scolaresche della Versilia che possono accedere al Molino del Frate della comunità montana, centro didattico, che permette di conoscere la cultura della castagna.

É stata inoltre restaurata l’edicola di San Francesco, che si trova sul ponte stesso, datata 1830, con una statua marmorea del santo ed un’epigrafe.

PETASITES JAPONICUS

le foglie gigantesche alla base della cascataQuesta pianta appartiene alla famiglia delle Asteracee, ama terreni umidi e ricchi di humus.

Il nome del genere deriva dal greco petasos (= cappello a bordi larghi) a causa della larghezza delle foglie.

Originaria del Giappone e della Cina, dove è usata anche in cucina, la pianta, comunque, è ricca di sostanze tossiche.

È una pianta erbacea perenne che perde le foglie e dà origine ad un arbusto arrotondato. Le foglie, verdi chiaro, sono larghe fino ad 80 cm e emergono dopo la fioritura. I fiori sono simili a margherite con infiorescenze globose e bianco-giallastri.

Ho trovato una gran quantità di queste piante presso la cascata dell’Acquapendente, molto suggestive con la sfondo dell’acqua che scende dalla roccia.

 

ITINERARI RELATIVI ALL' ACQUAPENDENTE:

 

note

1 Il 19 giugno 1996 una disastrosa alluvione provocò danni e ben quattordici vittime nell’alta Versilia, la maggior parte delle quali nel paese di Cardoso molto vicino a Pruno. La ricostruzione è, in parte, ancora in corso ed i segni del disastro si vedono nei boschi.

2 L’itinerario è descritto dettagliatamente nella sezione itinerari del sito ESCURSIONI APUANE a cui si rimanda.

3 Il termine Fania è riferito ad un bel esemplare di faggio presente in loco. Qua si trova il rifugio “La Fania” della sezione di Pietrasanta dell’UOEI riservato ai soci di questo sodalizio.