SEMPREVIVO
(Sempervivum)
LO SPAZIO DI FABIO - rubrica curata da Fabio Frigeri
21 aprile 2010

(f.f.) i Semprevivi sono piante bellissime nel periodo della fioritura. Non sono facili a vedersi, ma non sono nemmeno rari. Sono protetti in tutta Italia, ma la Regione Toscana non ne riconosce completamente l’importanza e lo stato di rischio. Il consiglio è sempre di rapportarsi a essi con il massimo rispetto: fotografarli e lasciarli stare.

IL GENERE SEMPERVIVUM

Il genere Sempervivum comprende una quarantina di specie di piante succulenti[1]. Esso appartiene alla famiglia delle Crassulaceae che hanno la particolarità di sopportare bene le basse temperature.

Queste piante sono presenti sulle catene montuose europee dalla Spagna al Caucaso, in Turchia e in Marocco e in Iran e prosperano su rocce assolate. È probabile un’origine tropicale di questo genere.

Esse hanno una tipica forma a rosetta con foglie succulente tra loro embricate. Dalla rosetta poi viene prodotta l’infiorescenza apicale (quello che impropriamente è considerato il fusto) cioè lo scapo fiorifero.

I fiori sono attinomorfi[2] con numero variabile di petali. Dopo la fioritura la pianta muore lasciando però una serie di stoloni laterali che propagano la pianta stessa fino a formare densi tappeti.

Per la bellezza il sempervivum è una apprezzata pianta da giardino di cui si conoscono diversi cultivar e trova estimatori tra i collezionisti di piante succulente.

Mentre è facile riconoscere il genere meno semplice è distinguere le varie specie tra loro. Esse rimangono piuttosto vicine dal punto di vista evolutivo e sono presenti sottospecie, varietà oltre a popolazioni locali che devono ancora essere classificate. Inoltre molto semplice è l’ibridazione che spesso produce individui fecondi.

Le specie più diffuse in Italia sono: Sempervivum arachnoideum, Sempervivum montanum, Sempervivum tectorum presenti anche sulle Alpi Apuane. Più localizzate sono invece: Sempervivum calcareum, Sempervivum dolomiticum, Sempervivum grandiflorum, Sempervivum italicum, Sempervivum wulfenii.

Come già detto queste specie tendono a formare tra loro ibridi e gli studi in corso stanno evidenziando la presenza di nuove specie ancora da classificare esattamente come Sempervivum barbulatum subsp. etruscum D. Donati et G. Dumont (ibrido montanum x arachnoideum) presente al Corno alle Scale nell’Appennino pistoiese.

Sono numerose le credenze e superstizioni relative alle piante di questo genere, oltre agli usi medicamentosi più o meno efficaci.

Bere un po’ di succo assicurava ai neonati lunga vita e li proteggeva dalle convulsioni.

Le vacche che mangiavano queste piante andavano in amore. I muti che la toccavano riuscivano a farsi comprendere. Una credenza popolare prediceva sventura alle persone sul tetto della cui abitazione il semprevivo fosse fiorito per la prima volta.

Le foglie succulenti contengono resine, tannini, polifenoli, flavonoidi, acidi organici e loro sali che giustificano i vari usi medicamentosi. L’alto contenuto in polifenoli giustifica la funzione antimicrobica e antimicotica mentre i flavonoidi conferiscono proprietà anti-infiammatorie e anti-ossidanti.

Gli impacchi e cataplasmi di foglie fresche e macerate applicati sulla pelle hanno proprietà astringenti, rinfrescanti ed emollienti. L’infuso è usato come collirio contro le infiammazioni dell’occhio.

Il succo era usato in passato per favorire la cicatrizzazione delle ferite e per curare le bruciature e contro le punture di insetti.

LE SPECIE LOCALIsempervivum tectorum

  • SEMPERVIVUM TECTORUM

Sempervivum tectorum L.

Classificato da Linneo dal 1753

Conosciuto volgarmente come: semprevivo maggiore, semprevivo dei tetti, barba di Giove[3]

Il nome generico sempervīvum è latino e significa “semprevivo, eterno” ad indicare la gran resistenza di questa pianta in ambienti ostili e aridi. Infatti esse mantengono le loro foglie carnose anche in inverno.

Il nome specifico tectorum è il genitivo plurale di tectum (= tetto) a indicare che la pianta può colonizzare anche i tetti delle abitazioni.

  • SEMPERVIVUM MONTANUM

Sempervivum montanum L.

Classificato da Linneo dal 1753

Conosciuto volgarmente come: semprevivo montano, guardacasa

Altri nomi usati in botanica: Sempervivum frigidum Lamotte

Il nome specifico latino montānum significa “montano, di montagna” a indicare il luogo in cui la specie vegeta come del resto anche S. arachnoideum e S. tectorum.

Sono presenti delle sottospecie di cui S. montanum subsp. montanum L. è la più diffusa e ha rosette basali di dimensioni minori ed è quella presente in Toscana. Invece S. montanum subsp. Burnatii Wettst. ex Hayek presenta rosette basali di maggiori dimensioni e si trova nelle Alpi sud-occidentali.

Sempervivum archnoideum L.Sempervivum montanum

  • SEMPERVIVUM ARACHNOIDEUM

Classificato da Linneo dal 1753

Conosciuto volgarmente come: semprevivo ragnateloso

Il nome specifico arachnoideum deriva dal greco άράχνιον (= ragnatela) e da ειδος (= a forma di) cioè “a forma di ragnatela” per la caratteristica formazione a ragnatela che copre le rosette fogliari prima che si formi lo scapo fiorifero.

Sono descritte due sottospecie: subsp. arachnoideum con minor tomento ragnateloso e subsp. tomentosum con fitta ragnatela.

Forma diversi ibridi con le congeneri con cui condivide l’habitat: S. grandiflorum, S. montanum, S. tectorum, S. wulfenii.

Per tutte le specie

Così riporta il botanico apuano Pietro Pellegrini[4]:

584.- Sempervivum tectorumL.

(luoghi in cui è stata osservata:) Sulle rupi lungo la strada tra Monzone e Vinca, al Solco di Equi, sopra Vinca nei luoghi rupestri del Pizzo d’Uccello, nonché alla Foce di Vinca. Sul M. Gottaro in Lunigiana (Parl.), nelle Alpi Apuane alla Focolaccia (Somm.), al Sagro (Ross.).

Volg. Semprevivo, sopravvivolo. Fiorisce in luglio. Pianta erbacea perenne.

585. – Sempervivum montanumL. [Sempervivum montanum L. subsp. montanum]

(luoghi in cui è stata osservata:) indicata al M. Orsaio (Cal.) e nelle Alpi Apuane al Sagro settentrionale e alla Tambura nella località Preta (bert.).

Volg. Guardacasa. Fiorisce in luglio e agosto. Pianta erbacea perenne.

Notiamo che Pellegrini non parla del Sempervivum archnoideum la cui presenza è indicata sulle Alpi Apuane, anche se chi scrive non lo ha ancora fotografato.

LE PIANTE

  • LA PIANTA 1 (S. TECTORUM)

Classificazione: Superdivisione: Spermatophyta; Divisione: Magnoliophyta (Angiospermae); Classe: Magnoliopsida; Ordine: Saxifragales; Famiglia: Crassulaceae; Genere: Sempervivum; Specie: tectorum.

Forma biologica: Camefita succulenta (simbolo: CH succ). Camefita (simbolo Ch): piante perenni e legnose alla base, con gemme svernanti poste ad un'altezza dal suolo tra i 2 ed i 30 cm. Succulenta (simbolo succ): mostrano fusti e/o foglie specializzati per immagazzinare acqua.

Descrizione: è una pianta succulenta perenne con lo scapo fiorifero che arriva a 30-50 cm di altezza alla fioritura. Le foglie basali sono carnose, ovato-lanceolate e spesso macchiate di rosso, esse formano rosette grandi fino a 15 cm. Lo scapo eretto porta all’apice un’infiorescenza corimbosa che porta fino a 40 fiori per lo più con 13 petali. Gli stami sono rossastri mentre l’ovario presenta sfumature rossastre. I frutti sono follicoli.

Antesi: luglio, agosto. Tra le specie qua considerate è quella che tendenzialmente fiorisce più tardi.

Tipo corologico: è specie orofita sud-europea. In Italia è presente sulle Alpi e sull’Appennino centro-meridionale, comprese le Alpi Apuane. Ed è specie piuttosto rara.

Habitat: vegeta su rupi, pendii soleggiati ed erbosi dai 300 ai 2000 metri.

Conservazione: la specie non è compresa nella LRT (Lista Rossa Toscana) delle specie vegetali più a rischio di estinzione dove è comunque presente Sempervivum arachnoideum. Questa è sicuramente un’anomalia: infatti sull’Appennino queste specie sono rare e sono protette nella Regione Emilia-Romagna. Quindi percorrendo il crinale appenninico ci troviamo nella situazione paradossale che su un versante la specie è protetta mentre sull’altro non lo è.

  • LA PIANTA 2 (S. MONTANUM)

Classificazione: Superdivisione: Spermatophyta; Divisione: Magnoliophyta (Angiospermae); Classe: Magnoliopsida; Ordine: Saxifragales; Famiglia: Crassulaceae; Genere: Sempervivum; Specie: montanum.

Forma biologica: Camefita succulenta (simbolo: CH succ). Camefita (simbolo Ch): piante perenni e legnose alla base, con gemme svernanti poste ad un'altezza dal suolo tra i 2 ed i 30 cm. Succulenta (simbolo succ): mostrano fusti e/o foglie specializzati per immagazzinare acqua.

Descrizione: è una pianta succulenta perenne con lo scapo fiorifero che arriva a 15-20 cm di altezza alla fioritura. Le foglie basali sono carnose, ovato-lanceolate coperte da corti peli e per lo più arrossate nella parte superiore, esse formano rosette del diametro massimo di 5 cm. Le foglie cauline sono un po’ più allungate e più arrossate. Il fusto eretto porta all’apice da 3 a 8 fiori attinomorfi riuniti in corimbi[5], essi hanno diametro di circa 3 cm con 10-13 petali lanceolati e purpurei. Gli stami sono rossastri mentre l’ovario è verde. I frutti sono follicoli.

Antesi: luglio, agosto.

Tipo corologico: è una specie orofita centro-europea. In Italia è presente sulle Alpi e sull’Appennino fino alle Alpi Apuane. La zona dell’Abetone ne rappresentano il limite meridionale di distribuzione.

Habitat: vegeta in luoghi sassosi e aridi, su rupi, pietraie e pascoli prevalentemente su rocce silicee tra i 300 e i 3500 metri. Sulle Apuane si trova ad altitudini elevate.

Conservazione: la specie non è compresa nella LRT (Lista Rossa Toscana) delle specie vegetali più a rischio di estinzione.

  • LA PIANTA 3 (S. ARACHNOIDEUM)

Classificazione: Superdivisione: Spermatophyta; Divisione: Magnoliophyta (Angiospermae); Classe: Magnoliopsida; Ordine: Saxifragales; Famiglia: Crassulaceae; Genere: Sempervivum; Specie: arachnoideum.

Forma biologica: Camefita succulenta (simbolo: CH succ). Camefita (simbolo Ch): piante perenni e legnose alla base, con gemme svernanti poste ad un'altezza dal suolo tra i 2 ed i 30 cm. Succulenta (simbolo succ): mostrano fusti e/o foglie specializzati per immagazzinare acqua.

Descrizione: è una pianta succulenta erbacea perenne con lo scapo fiorifero che arriva a 6-10 cm alla fioritura. Le rosette basali sono piccole raggiungendo al massimo 2,5 cm e le foglie sono arrossate. Le ghiandole presenti sulle foglie basali producono una pelosità con aspetto a ragnatela che tende poi a scomparire quando la rosetta si apre. Le foglie cauline sono allungate e arrossate e presentano un ciuffo di brevi peli biancastri all’apice. Lo scapo fiorifero porta all’apice un’infiorescenza corimbosa con 3-8 fiori attinomorfi con 8-10 petali lanceolati di colore da rosa a porpora con striatura mediana più scura. L’ovario è verde con sfumature rosse. I frutti sono follicoli.

Antesi: giugno, agosto.

Tipo corologico: è una specie orofita presente nell’Europa sud-occidentale. In Italia è presente nelle Alpi e nell’Appennino settentrionale, centrale e meridionale. È pianta rara sulle Alpi Apuane.

Habitat: vegeta nelle fessure delle rocce in ambiente fresco a quote elevate.

Conservazione: la specie è compresa nella LRT (Lista Rossa Toscana) delle specie vegetali più a rischio di estinzione, unica del genere Sempervivum.

IN SINTESI

Cerchiamo di sintetizzare le differenze di base tra le tre specie descritte con l’avvertenza che esistono ibridi con caratteristiche intermedie.

Montanum: dimensioni intermedie. Scapo floreale da 5 a 20 cm. Rosette grandi fino a 5 cm. Fioritura tra luglio e agosto. Fiori dal diametro di 2-3 cm con 12-15 petali purpurei più scuri al centro senza venatura scura. I carpelli dell’ovario sono verdi. Le foglie hanno tipico odore resinoso.

Arachnoideum: dimensioni minori. Scapo floreale da 5 a 15 cm. Rosette minuscole non molto aperte grandi fino a 2 cm coperte da tipica peluria ragnatelosa. Fioritura tra luglio e agosto. Fiori dal diametro di 1-2 cm, rosa carminio vivo con linea mediana scura. I carpelli dell’ovario hanno sfumature rossastre.

Tectorum: dimensioni maggiori. Scapo floreale da 10 a 60 cm. Rosette aperte grandi fino a 15 cm. Fioritura tra fine luglio e agosto, ritardata rispetto agli altri semprevivi. Fiori dal diametro di 2-3 cm generalmente con 13 petali rosa pallido (più chiari degli altri). I carpelli dell’ovario hanno sfumature rossastre.

Altre foto relative a questa specie, presenti su questo sito, possono essere consultate qui per S. tectorum, e qui per S. montanum

Attenzione: le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimentari eventualmente indicati sono a puro scopo informativo. Decliniamo pertanto ogni responsabilità sul loro uso a scopo alimentare, curativo e/o estetico.



note

1 Le piante succulente, che alcuni chiamano anche piante grasse, hanno la capacità di immagazzinare acqua nei loro tessuti e quindi di sopravvivere a condizioni di gran siccità.

2 Cioè a simmetria raggiata.

3 Questo nome deriva dalla credenza che la pianta fosse un dono di Zeus-Giove per proteggere la casa dai fulmini e da altre calamità per questo sin dall’antichità era coltivata sui tetti delle case dagli antichi greci. Sradicarla era considerata fonte di disgrazia.

4 Pietro Pellegrini “Flora della Provincia di Apuania ossia Rassegna delle piante fanerogame indigene, inselvatichite, avventizie esotiche e di quelle largamente coltivate nel territorio di Apuania e delle crittogame vascolari e cellulari, con la indicazione dei luoghi di raccolta”, Stab. Tip. Ditta E. Medici, Massa, 1942. Il testo è stato ristampato in copia anastatica nel maggio 2009 dalla Società Editrice Apuana di Carrara per conto della Fondazione Cassa di Risparmio di Carrara. Pag. 125.

5 Infiorescenza nella quale i fiori sono posti intorno a un asse centrale e su uno stesso piano.