(f.f.) il breve sentiero 180 unisce la strada di Val Serenaia con il rifugio Orto di Donna (ex Cava 27). Permette di evitare la marmifera che porta alla stessa zona e si sviluppa in una bella faggeta.
SENTIERO 180
Il sentiero è di competenza del Cai sezione Pisa.
Tragitto
Val Serenaia (1100 m) - raccordo per sentiero 178 (1287 m) - Rifugio Orto di Donna (1496 m) [innesto sentieri 179 e 186]
Nelle vecchie cartine il sentiero 180 si innestava nel 178 e un raccordo portava al rifugio, oggi il sentiero arriva al rifugio e quello che era l'ultimo tratto del 180 è diventato sentiero di raccordo. Inoltre rispetto agli anni '80 la primissima parte del sentiero è stata notevolmente modificata a causa dell’attività estrattiva. Infatti esso partiva poco prima del rifugio Donegani seguendo un pendio erboso che portava nel bosco, attualmente l’imbocco è più in basso su una lastronata che porta a recuperare il vecchio tracciato che è ormai vicinissimo alle cave.
Informazioni sulla zona di partenza
Da Castelnuovo Garfagnana e poi per San Romano (11,2 km), si segue per Piazza al Serchio (16,8 km) e per Gramolazzo (23,8 km) e da qui per Minucciano, prima di raggiungere questo borgo, all’inizio di una galleria (26,3 km), si svolta a sinistra (presenti indicazioni) e si segue la strada asfaltata di val Serenaia (evitando la deviazione a destra dopo circa 500 m) fino al campeggio da cui si sale per il rifugio Donegani (37,5 km) poco prima del quale inizia il sentiero. Partendo da Aulla si segue la statale 63 per il passo del Cerreto, superate Rometta (9,4 km) e Soliera, si devia a destra (11,7 km) per Gassano e poi in direzione Gragnola e quindi per Casola. Da Casola (21,9 km) si va a Minucciano (29,8 km) e superato il borgo si arriva alla galleria di cui sopra e si devia a destra dopo averla superata (31,6 km).
Descrizione del percorso
Difficoltà: E (facile), non presenta tratti esposti, solo in fondo è un po' ripido.
Stato del sentiero: è ben segnato ed è evidente. In autunno lo strato di foglie umide può ostacolare la progressione nella parte prossima al rifugio.
Tempi: andata: 01h 30'; ritorno: 01h 10'
Il percorso
Sintesi: il sentiero inizia vicino al rifugio Donegani, percorre una bella faggeta in leggera salita e arriva al rifugio Orto di Donna con una aspra salita, lasciando sulla destra un enorme e deturpante ravaneto.
Il sentiero si stacca
dalla strada carrozzabile di Val Serenaia, dopo aver
superato il Rifugio di Val Serenaia e il campeggio la strada sale ripida. Dopo
l'ultimo tornante e poco prima del rifugio Donegani si trovano sulla
sinistra le indicazioni del sentiero stesso. Partendo a piedi dal
rifugio Donegani servono meno di 5' in discesa e dal campeggio una
decina di minuti in salita. Il sentiero inizia su una facile
lastronata che ci porta al sentiero, panoramico sul Pisanino, che si
sviluppa nel paleo. Sulla destra c'è la zona delle cave in rapida
evoluzione. A 7' siamo su una vecchia marmifera che seguiamo per pochi
metri per riportarci sul sentiero che, con un tratto di salita, ci
porta nel bosco a 12'. Questo è una bella faggeta che si sviluppa in
Orto di Donna e il percorso è cosparso di massi erratici trascinati
dall'antico ghiacciaio würmiano di Gramolazzo (il più grande della
regione Apuana). Proseguiamo tra saliscendi nel bosco fino a una
radura dove i lamponi prosperano in estate. Poi saliamo un po' più
ripidamente, scorgiamo ruderi sulla sinistra e continuiamo poi per
tratti ameni nella faggeta. A 40' siamo a un bivio: sulla destra
continua il sentiero 180 mente a sinistra si stacca un breve raccordo
che si innesta nel sentiero 178 che da Val Serenaia arriva al Passo
della Focolaccia. Continuiamo in leggera salita costeggiando un canale
secco che ci rimane sulla sinistra poi segue una radura con bella
visuale sui monti Cavallo e Contrario e a 50' siamo alla base di un
grosso ravaneto che scende dalla zona di cava 27. Adesso il sentiero
prende a salire con tratti anche piuttosto ripidi mantenendo il
ravaneto sulla destra. Poi ci si sposta ancora più a destra per salire
ripidamente gli ultimi tratti che ci portano a 01h 30' alla zona di
Cava 27 dove il sentiero termina presso il rifugio Orto di Donna. Il
tratto finale presenta scalini di legno che aiutano nella
progressione. Orto di Donna è il terzo rifugio della valle e fu
inaugurato nel 2005 ristrutturando l’edificio di cava 27 (la cava più
alta del bacino) a opera del comune di Minucciano e del Parco delle
Apuane, con finanziamenti UE. Nei pressi c’è una scuola di roccia e
palestre di roccia attrezzate, comunque il rifugio (come quello di val
Serenaia) è aperto solo nella buona stagione. Al rifugio arriva la
marmifera dal Donegani, il sentiero 180 (che abbiamo percorso) e il
179 (foce di Giovo - foce Cardeto). Una marmifera e tracce di sentiero
portano in 20' al Passo delle Pecore vicino al punto di arrivo della
ferrata del Contrario e al punto di arrivo del disagevole sentiero dei
Pradacceti entrambi provenienti dalla zona degli Alberghi. Ricordiamo
poi che dal passo delle Pecore inizia il sentiero per salire alla
vetta del Contrario.
Aspetti di rilievo del sentiero
Val Serenaia
Questa valle, in alto di
chiara origine glaciale (ghiacciaio di Gramolazzo risalente al
würmiano), mentre in basso è scavata dal
Serchio di Gramolazzo, si trova interamente nel comune di Minucciano ed è attraversata da una
strada asfaltata che si stacca presso una galleria, a circa 800 metri
di quota, dalla provinciale che unisce Minucciano e Gramolazzo. La
strada passa per Foce Rifogliola e costeggia Poggio Baldozzana e la
costiera della Capradossa le cui pendici sono ammantate da faggi,
mentre il versante opposto è dominato dal possente versante
settentrionale del Monte Pisanino. La strada si sviluppa per circa 6
km molti dei quali all’interno di un fitto bosco e arriva presso il
Rifugio Val Serenaia e il vicino campeggio con ampio parcheggio da cui
sale, verso destra, per finire al vicino Rifugio Donegani. Oltre
questo essa diventa una marmifera chiusa da una sbarra e sale alle
cave del versante nord-orientale della Cresta Garnerone. Il piano di
Serenaia, a quota 1050 metri, costituisce il fondovalle. I prati sono
ricchi di piante belle e rare che danno il meglio di sé nella
fioritura tardo primaverile: ricordiamo il Giglio di S. Giovanni, il Giglio Martagone e la rara Peonia Selvatica. La zona è dominata dalla
massa del monte Pisanino sulla destra orografica. La testata della
valle è costituita dal Monte Cavallo, dal Contrario e dal Grondilice mentre a sinistra c’è la cresta Garnerone e il Pizzo d’Uccello. C’è da
aggiungere che questa zona detiene il record di piovosità nelle Alpi
Apuane superando i 3000 millimetri annui. La testata della Valle è
occupata da una bella faggeta ricca, specialmente nel versante destro
orografico, di massi caduti in tempi lontanissimi dalle falde degli
Zucchi e molto piacevole a percorrersi seguendo il sentiero 178. I tre
rifugi presenti in zona: Val Serenaia, Donegani, Orto di Donna oltre
il bivacco K2 e il campeggio a fondovalle rendono più agevoli le
moltissime escursioni e scalate possibili in zona. Infatti Val
Serenaia è percorsa da diversi sentieri, il 178 per la foce di Cardeto
e la marmifera dell'Acqua Bianca, il 180 per il Rifugio Orto di Donna,
il 187 per Foce Siggioli, il 179 da foce di Giovo al Cardeto e al
passo della Focolaccia, il 37 e 37 A per foce di Giovo (con il primo
che prosegue fino a Forno), il 181 da Foce di Giovo per Foce Siggioli
e Pieve San Lorenzo. La toponomastica è incerta: per la cartina IGM
Val Serenaia è l’intero bacino del Serchio di Gramolazzo e Orto di
Donna è la conca prativa in testata alla valle. Per altri invece
Serenaia è la conca e Orto di Donna sono le pendici sotto la Foce di
Giovo, altri ancora usano i due termini come sinonimi.
Orto di Donna
È così chiamata la parte
alta di Val Serenaia verso la cresta Garnerone e il Grondilice. Essa è
occupata per buona parte da un bosco di faggi. È
stata, dalla seconda metà del 1800, ed è ancora di più oggi oggetto di escavazione
intensiva di marmo che ha cambiato la fisionomia della valle in
particolare con i suoi estesi ravaneti che hanno distrutto porzioni
consistenti di bosco. Solo in inverno quando la coltre nevosa nasconde
le cave la valle torna ad acquisire l’antica e incontaminata
fisionomia. È attraversato da una via di cava principale che porta al
rifugio di cava 27 oggi rinominato rifugio Orto di Donna. La parte
alta di Orto di Donna è percorsa dal sentiero 179 da Foce di Giovo per
Foce di Cardeto. Su esso si innesta il sentiero 186 per la Finestra
Grondilice e Foce Rasori. In Orto di Donna, nel versante nord, del
monte Contrario, in habitat dominato dal faggio è presente una piccola
popolazione relitta di Abete bianco (Abies alba). Per evitare
il rischio di estinzione, sin dagli anni novanta del secolo scorso,
sono iniziati interventi di recupero in situ a opera del Parco delle
Alpi Apuane con risultati al momento non incoraggianti..
Rifugio Donegani
È situato a 1121 metri in Val Serenaia alle pendici est del Pizzo d’Uccello, proprio di fronte al monte Pisanino, sulla strada per le cave di Orto di Donna. Il primo rifugio in zona, conosciuto come Donegani vecchio, si trova, ormai diruto, cento metri più in alto (quota 1282 metri) sulla strada per Cava 27 alle pendici della Cresta Garnerone. Esso si trovava tra la cava 10 e la 12 ed era stato inizialmente ricovero di cavatori della società Montecatini. L'edificio fu costruito verso il 1860 e fu trasformato in rifugio a opera del Cai di Lucca con la fattiva collaborazione dell’ingegner Guido Donegani (Livorno1877 - Bordighera 1947). Egli fu amministratore delegato e poi presidente della Montecatini, presidente della BCI, deputato e senatore fascista e, soprattutto, appassionato di montagna. In seguito il rifugio fu spostato dove si trova attualmente, la struttura su due piani ha 52 posti letto e funziona anche da ristorante. Il rifugio chiuse alla fine del secolo (1997) per poi riaprire come struttura privata nel 2005, in seguito (2007) è stata stipulata una convenzione con il Cai nazionale con apertura di un locale invernale e sconti per i soci. Da esso parte il sentiero 37 per la Foce di Giovo e la Capanna Garnerone, il 37 A per Foce di Giovo e il 187 per Foce Siggioli. Poco distante inizia il sentiero 180 per cava 27. Storicamente il rifugio Donegani è stato il punto di appoggio per escursionisti e scalatori della zona di Val Serenaia - Orto di Donna. Da qua si può salire sul Pisanino, sul Pizzo d’Uccello, sul Grondilice, sul Contrario e sul Cavallo e si può accedere facilmente al passo della Focolaccia e al Monte Tambura. Numerose possibilità sono riservate ai rocciatori: dagli Zucchi di Cardeto, ai percorsi del Pizzo e della cresta Garnerone.
Rifugio Orto di Donna
Si trova a quota 1496
metri in prossimità del passo delle Pecore, fu inaugurato il 29 giugno 2005. È il terzo rifugio della zona e fu costruito ristrutturando
l’edificio di cava 27 (la cava più alta del bacino) a opera del comune
di Minucciano e del Parco delle Apuane, con finanziamenti UE. Nei
pressi c’è una scuola di roccia e palestre di roccia attrezzate. Si
accede al rifugio da Val Serenaia con il sentiero 180 oppure con la
marmifera che continua la strada asfaltata di fondovalle. Al rifugio
arriva anche il 179 da Foce di Cardeto o da Foce di Giovo, inoltre
arriva il 186 da Foce Rasori per la Finestra Grondilice. Una vecchia
marmifera e poi tracce di sentiero portano al Passo delle Pecore (e
quindi alla ferrata del Contrario e al sentiero dei Prataccetti per
gli Alberghi) e in vetta al vicino monte Contrario. È punto di
appoggio per numerose scalate, anche se il Donegani rimane in
posizione più favorevole per il Pizzo d'Uccello e il Pisanino. È
aperto solo nella buona stagione, ha 34 posti letto ed è dotato di
locale sempre aperto.
Passo delle Pecore
È la depressione
maggiore che si trova tra la Forbice e il monte Contrario a quota 1607
metri ed è facilmente raggiungibile per marmifera e poi tracce di
sentiero da Cava 27. In zona esistono due distinte insellature: quella
est, chiamata foce del Contrario dagli autori della guida ligure delle
Apuane nel 1921, e quella ovest, sella dei Pradacetti, distante
qualche centinaio di metri e più vicina alla Forbice. La sella est è
il Passo delle Pecore per quanto non sia realmente un vero passo come
lo è la sella dei Pradacetti. Poco a ovest del passo arriva la ferrata
del Monte Contrario dagli Alberghi. Dal passo si gode un ottimo
panorama su Pisanino e val Serenaia, sulla costa e sull'aspra parete
sud del Contrario. Da qua, inoltre, parte il sentiero per la vetta del
monte Contrario.
Deviazioni e possibilità di escursioni
Il sentiero permette diversi itinerari in Val Serenaia, ne citiamo un paio.
Andata e ritorno con salita al Passo delle Pecore: servono circa 3 ore e il passo permette di vedere da vicino il Contrario. Come alternativa si può poi scendere per la via marmifera molto più panoramica del sentiero.
Rifugio Donegani -
Foce di Giovo - Rifugio Orto di Donna - Rifugio Donegani: si sale
con il 37 alla foce di Giovo poi con il 179 si arriva al rifugio Orto
di Donna da cui si torna indietro con il 180. Servono circa 4 ore.
Itinerari relativi al sentiero CAI 180 presenti sul sito:
Commento
Il sentiero permette una facile escursione in val Serenaia, insieme ad altri percorsi più lunghi e panoramici. Non presenta difficoltà e può essere un facile percorso anche con la neve, con la necessaria attrezzatura. Comunque il tratto per il passo delle Pecore è molto insidioso in inverno con neve e ghiaccio.