VINCETOSSICO
(Vincetoxicum hirundinaria)
LO SPAZIO DI FABIO - rubrica curata da Fabio Frigeri
07 dicembre 2009

(f.f.) il Vincetossico è una pianta comune dei boschi apuani e presente in tutta Italia. Nonostante il nome è essa stessa pianta tossica.

IL GENERE VINCETOXICUM

Vincetossico (Vincetoxicum hirundinaria)

Famiglia Asclepiadaceae

Vincetoxicum Wolf. fu classificato da Nathanael Matthaeus von Wolf[1] nel 1776.

Il nome generico Vincetoxicum è derivato dalle voci latine vincĕre e toxĭcum (= veleno). Infatti anticamente si pensava che queste piante fossero attive contro i veleni.

Il genere comprende una ventina di arbusti o piante erbacee perenni, rizomatose, di origine euro-asiatica che si sono poi diffuse anche in America. Le foglie sono opposte e lanceolate e i fiori sono riuniti in infiorescenze con diversi colori che sorgono dalle ascelle delle foglie e hanno odore caratteristico di frutta marcia. I semi presentano una sorta di paracadute che facilita la dispersione operata dal vento.

Il rizoma contiene un glicoside usato nella medicina popolare come diuretico, tonico e diaforetico e come antidoto per i veleni, che, in realtà, è tossico.

Queste proprietà erano attribuite, in particolare, proprio al Vincetoxicum officinale.

VINCETOXICUM HIRUNDINARIA

Vincetoxicum hirundinaria Medicus

Classificata da Friedrich Kasimir Medikus[2] nel 1790.

Conosciuta anche come: Cynanchum vincetoxicum L., Vincetoxicum officinale Moench

Conosciuta volgarmente come: vincetossico (comune), asclepiade

Il nome specifico hirundinaria deriva da (h)ĭrundo, -ĭnis (= rondine) a causa della forma biforcuta della radice simile alla coda della rondine.

Questa specie erbacea a larga distribuzione godeva in passato di gran fama contro i veleni e contro le malattie in genere tanto è vero che le si attribuirono proprietà anche contro la peste. In realtà è pianta tossica da evitare: il suo principio attivo provoca abbondante salivazione, vomito, diarrea e dolori intestinali fino alla morte.

Così riporta il botanico apuano Pietro Pellegrini[3]:

988. – Cynanchum Vincetoxicum (L.) Pers. [Vincetoxicum hirundinaria Medicus subsp. hirundinaria]

= Asclepias Vincetoxicum – L.

= Vincetoxicum officinale – Moench.

(luoghi in cui è stata osservata:) Comune nelle colline fra Porta e Montignoso, nelle selve al Colletto, a Pariana e Antona, nel M. Brugiana, lungo il Frigido tra Caglieglia e Casette, alle cave della Rocchetta, del Piastrone, di Gioia, del M. Girello fra Forno e Casania, nelle vali del Biforco e delle Rose, nel canale della Foce e tra Codena e Bedizzano, a Colonnata e ai Fantiscritti. Al Sagro (Bert.), al Pizzo d’Uccello (Vitm.), al M. Borga, a Campo Cecina, a Torano, a Sorgnano e tra Gragnana e Fosdinovo, nel territorio di Fivizzano e a Sassalbo. A Equi, a Monzone, a Vinca e a Gragnola, nella valle dell’Aulella, del Taverone, del Bagnone e in tutto il territorio di Pontremoli, dove era già stata notata del Prof. Parlatore.

Volg. Vincetossico. Fiorisce da maggio ad agosto. Pianta perenne erbacea.

LA PIANTA

Classificazione: Superdivisione: Spermatophyta; Divisione: Magnoliophyta (Angiospermae); Classe: Magnoliopsida; Sottoclasse: Asteridae; Ordine: Gentianales; Famiglia Asclepiadaceae; Genere Vincetoxicum; Specie: Vincetoxicum hirundinaria.

Forma biologica: Emicriptofita scaposa (simbolo: H scap). Emicriptofita (simbolo H): pianta erbacea biennale o perenne con gemme svernanti a livello del suolo che sono protette dalla lettiera o dalla neve. Scaposa (simbolo Scap): pianta dotata di asse fiorale eretto e spesso senza foglie.

Descrizione: pianta erbacea perenne alta fino a 1 metro. Il fusto è eretto e lignificato alla base, le foglie dotate di breve picciolo sono opposte, lanceolate e acuminate e di colore verde scuro. I fiori sono piccoli, con il diametro di 8 mm e divisi in 5 lobi il loro colore è bianco-crema e sono portati da cime corimbose che partono dall’ascella delle foglie. Il frutto è un follicolo.

Antesi: maggio-agosto

Tipo corologico: pianta di origine euro-asiatico molto comune. In Italia è presente in tutte le regioni.

Habitat: vive nei luoghi ombrosi e nei boschi fino a 1000 metri di quota.

Conservazione: la specie non è compresa nella LRT (Lista Rossa Toscana) delle specie vegetali protette.

Altre foto relative a questa specie, presenti su questo sito possono essere consultate qui

Attenzione: le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimentari eventualmente indicati sono a puro scopo informativo. Decliniamo pertanto ogni responsabilità sul loro uso a scopo alimentare, curativo e/o estetico.



note

1 Nathanael Matthaeus von Wolf (1724-1784) fu medico, astronomo e botanico tedesco , nato e vissuto nella Prussia orientale.

2 Friedrich Kasimir Medikus (1736-1808) botanico e fisico tedesco curatore di alcuni Orti Botanici. È conosciuto anche come Medicus. Sottopose a revisione il lavoro di Linneo con grande precisione e meticolosità. L’abbreviatura usata per le piante da lui descritte è anche Medik.

3 Pietro Pellegrini “Flora della Provincia di Apuania ossia Rassegna delle piante fanerogame indigene, inselvatichite, avventizie esotiche e di quelle largamente coltivate nel territorio di Apuania e delle crittogame vascolari e cellulari, con la indicazione dei luoghi di raccolta”, Stab. Tip. Ditta E. Medici, Massa, 1942. Il testo è stato ristampato in copia anastatica nel maggio 2009 dalla Società Editrice Apuana di Carrara per conto della Fondazione Cassa di Risparmio di Carrara. Pag. 203.