CAMPOCECINA
LO SPAZIO DI FABIO - rubrica curata da Fabio Frigeri
07 Novembre 2008

(f.f.) Campocecina è una località molto bella nel Comune di Carrara a confine con quello di Fivizzano. È molto panoramica e molto amata dai carrarini per escursioni e per trascorrere qualche ore tranquilla con i bambini e con gli amici. Campocecina purtroppo, da qualche tempo, non è più raggiungibile in autobus (nota di revisione del 01/07/2012).

CAMPOCECINA

Campo Cècina, si trova nel comune di Carrara, dal cui centro dista 20 km ed è raggiungibile con la carrozzabile per Fosdinovo che si lascia al km 9,5 svoltando a destra. Campocecina, sullo sfondo il golfo della SpeziaÈ una vastissima prateria acidofila a quota 1345 metri tra la zona dei Pozzi, lo Zucco del Latte, il monte Ballerino ed il Monte Borla. Verso nord guarda verso la zona di Vinca mentre a sud domina il bacino marmifero di Torano, in loco vi sono rimboschimenti a conifere.

La distesa erbosa giustifica il toponimo “Campo”, per quel che riguarda “Cecina” alcuni sostengono che derivi da Campus Caesaris, infatti pare che in zona sia stata trovata una lapide dedicata a Ottavio Nerone Maggiore, il che testimonierebbe una frequentazione del luogo in epoca romana, cosa sicuramente possibile.

A pochi minuti si trova il rifugio Carrara dell’omonima sezione del CAI.

Campocecina è luogo ameno per pic-nic in estate, per portare i bambini a giocare con la neve in inverno e luogo di partenza per diverse escursioni. Inoltre da qua partono amanti del deltaplano e del parapendio che atterrano rispettivamente alla spiaggia di Marina di Carrara ed in località San Martino a Carrara.

Il sentiero principale che attraversa la zona è il numero 173, ma altri sentieri si snodano nelle vicinanze diretti al Monte Borla, al Monte Sagro, ai bacini marmiferi di Torano, del Borla e del Sagro, alla rupe del Balzone, a Monzone ed a Vinca permettendo escursioni molto varie e sempre interessanti di varia durata e mai difficoltose. La zona è estremamente panoramica sulla costa, sulle isole dell’arcipelago toscano, sul golfo della Spezia e sull’Appennino, oltre che sul Pizzo d’Uccello e sul monte Sagro.

RIFUGIO CARRARA

Si trova nel bosco tra Acquasparta e Campocecina a 1320metri, sulle propaggini del Monte Borla e del Monte Ballerino che separano il comune di Carrara da quello di Fivizzano.il rifugio dal sentiero 171/185 È di proprietà della sezione CAI di Carrara e fu iniziato nel 1956 ed inaugurato il 29 settembre 1957 alla presenza del Presidente generale Bartolomeo Figari[1] molto legato alle Alpi Apuane. Il primo rifugio Carrara nacque il 7 novembre 1937 presso la foce di Pianza, nel vallone delle cave ed in territorio di Fivizzano, la costruzione era proprietà di Sabatino Federici di Monzone che ne fu anche gestore.

Dopo la guerra, negli anni cinquanta, la sezione carrarese decise di costruirsi un rifugio di proprietà e situato nel comune di Carrara per cui acquisì 4700 mq dal comune stesso. L’opera fu costruita grazie all’appoggio del Comune di Carrara, della Montecatini, dell’Ente Provinciale Turismo e della Cassa di Risparmio di Carrara e all’impegno di molti soci, tra cui si distinse l’allora presidente Plinio Volpi.

Per molti anni fu posto di chiamata del Soccorso Alpino per tutte le Alpi Apuane.

Negli anni il rifugio ha subito diversi interventi di ristrutturazione e, con l’acquisizione di altri 800 mq nelle vicinanze, è stata costruita una chiesetta. Il 23 settembre 2007 sono stati celebrati i 50 anni della struttura, nell’occasione si è tenuta presso la sede della sezione una mostra fotografica intitolata “Carrara ed il suo rifugio”.

Il rifugio è situato in zona molto panoramica e dal piazzale antistante si gode una splendida vista sul mare, dalla Versilia al golfo della Spezia. Si perviene facilmente ad esso in 10’ dal piazzale di Acquasparta seguendo la strada e poi a sinistra lo stradello (sentiero 171/185) che porta anche a Campocecina, oppure dal piazzale dell’Uccelliera seguendo la strada asfaltata o il sentiero dell’acqua Fredda 182. Si raggiunge anche con altri sentieri: il 183 dalla Foce dei Pozzi ed il 173 da Foce di Pianza.

Rispetto a quando fu costruito oggi esso è raggiungibile anche con la strada asfaltata percorrendo un breve tratto di sentiero, ma non ha perso la sua rilevanza ed il suo fascino: è importante nodo di sentieri, svolge un ruolo educativo per le scuole, è sede di iniziative culturali ed è punto di appoggio turistico per chi viene a Campocecina.

CHIESETTA DI CAMPOCECINA

È situata a poca distanza dal rifugio Carrara ed è immersa nel bosco ed è dedicata alla Madonna delle Alpi Apuane e a S. Bernardo di Mentone, patrono degli sciatori e degli alpinisti. L’idea nacque nel 1962 e le spese per la sua costruzione furono sostenute dalla sezione di Carrara, anche attraverso una sottoscrizione tra i soci.

Il comune di Carrara fornì gli arredi e l’illuminazione. I lavori iniziarono nel 1965 e l’inaugurazione avvenne il 1 novembre 1968 con la presenza del vescovo Carlo Boiardi.

ANELLO DEL BALLERINO

Il monte Ballerino è una modesta vetta a quota 1387 metri che domina il rifugio Carrara. È costeggiato dal sentiero 183. Nel 2008 è stato aperto il sentiero didattico omonimo la cui denominazione completa è "Percorso didattico Anello del Monte Ballerino”. È un percorso che si snoda attorno al monte omonimo ed al Rifugio Carrara. È di facile percorrenza: mezz’ora di cammino per 60 metri di dislivello. Lungo il percorso sono posti alcuni cartelli esplicativi ai fini didattici per spiegare gli aspetti naturalistici e le attività umane ad essi legate. Il primo tratto, a comune con il sentiero 183, si snoda in una bellcentaurea montis borlae (Fiordaliso del Borla)a faggeta fino ad un notevole punto panoramico sul Pizzo d’Uccello, sul Pisanino e sul Sagro. Poi il sentiero porta ai prati di Campocecina e da questi nuovamente al rifugio.

CENTAUREA MONTIS BORLAE

Centaurea è un genere di piante della famiglia delle Asteracee o Composite ed è costituito da almeno 500 specie distinte. Tra esse la Centaurea Montis Borlae o Fiordaliso del Borla che è stata trovata solo alle pendici del Monte Borla e l’areale estremamente ristretto ne mette a repentaglio la sopravvivenza.

È da considerarsi a tutti gli effetti specie in via di estinzione.

Essa ha un fusto prostato di 15-30 cm ricoperto da peluria biancastra, la pianta fiorisce a luglio-agosto ed i suoi fiori hanno colore roseo-violaceo.

Tra le centauree presenti nel territorio apuano ricordiamo la Centaurea Triumfetti o Fiordaliso di Trionfetti (dal nome del botanico romano vissuto nel XVII secolo) i cui fiori sono rosa porpora al centro ed azzurri in periferia, essa è diffusa in Appennino e sulle Apuane.

La centaurea nervosa o Fiordaliso Alpino prospera nell’Appennino settentrionale nei pascoli oltre i 1500 metri, ha foglie lanceolate e fiore rosa, l’involucro del capolino è avvolto da frange. Esiste anche la centaurea Ambigua (di Arrigoni) o fiordaliso appenninico che prospera anche sulle Apuane con foglie pennatosette e fiori rosei, porporini e violacei, essa ama i terreni aridi, sassosi e calcarei

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note

1 Alpinista e scialpinista genovese per molti anni presidente della sezione ligure del Cai e poi, dal 1947, presidente generale del Cai Nazionale, si meritò l’appellativo di “Presidente della ricostruzione”. Fu amante e valorizzatore a livello nazionale delle Alpi Apuane. Istituì, di fatto, il Corpo Nazionale del Soccorso Alpino (CNSAS) al quale lasciò in eredità le sue sostanza. A lui è dedicato il torrione omonimo (1515m) situato presso il monte Grondilice vicino alla cima Questa. Il torrione è caratterizzato da un grosso masso in bilico sulla vetta, ben visibile da lontano.