(PR-Corniglio) PASSO DI CIRONE–LAGO SANTO–MONTE AQUILA (mt.1775)
ATTENZIONE!!!
Si raccomanda di informarsi sulla percorribilità e sullo stato dei sentieri contattando gli Enti preposti, prima di intraprendere l'escursione.

Località di partenza:

PASSO DI CIRONE (mt.1255)

Località di arrivo:

MONTE AQUILA (mt.1775)

Dislivello mt.:

520

Tempo totale:

8h

Difficoltà

E

Punti di appoggio:

Rifugio Mariotti

Rifornimento acqua:

Rifugio Mariotti

Tratti ferrata:

No

Sequenza sentieri:

00 – 725 – 723 – 719 – 719 A - 00

Immagini del percorso (17)
Descrizione itinerario
Parcheggiamo nei pressi del passo che è molto ampio. Esso segna il confine tra Toscana ed Emilia-Romagna, precisamente tra i comuni di Pontremoli e di Corniglio e, storicamente, è stato un transito alternativo a quello della Cisa.
In 4’ siamo presso la chiesetta del Passo, in alto si nota un cippo confinario del 1828 (tra il ducato di Parma ed il granducato di Toscana).
Il sentiero che imbocchiamo è lo 00 GEA di crinale, che comunque seguiremo solo in parte ed all’inizio dell’escursione e nella parte che porta in vetta, e che conduce anche all’Orsaro ed al Marmagna.
Inizialmente esso è uno stradello che ben presto diventa un sentiero ben visibile ed abbastanza segnato, ma è impossibile perdersi, comunque nel bosco i segni sono sufficienti e non mancano indicazioni di ogni tipo ai vari bivi che troveremo.
In 12’ entriamo nel bosco e poco dopo (16’) abbiamo una deviazione a destra.
Si tratta del sentiero 128 per Giù di Ghifo, ed il Rifugio Mattei a Logarghena (in Lunigiana).
Alcuni segni indicano che il sentiero è adatto anche ad essere percorso a cavallo (itinerari lungo la via del Sale – Ippovia dell’Appennino).
Il sentiero adesso sale decisamente ed il bosco di faggi si fa più fitto.
Poi si addolcisce e a 28’ superiamo un recinto mediante una scaletta di legno che impedisce agli animali di fuggire.
A destra c’è un altro recinto di filo spinato verso il crinale. In pochi minuti (32’) un bivio: a destra lo 00 va al Monte Tavola (1504m) mentre a sinistra una variante dello stesso 00 scende ai prati del Tavola (ca 1420m) , noi preferiamo la variante, comunque i due sentieri si incontreranno più avanti.
Proseguiamo per una zona di pascoli in cui il sentiero è ben tracciato e a 42’ siamo ad un boschetto con indicazione del sentiero che ci rimanda in salita fino (54’) a superare di nuovo il recinto e ad incontrare il sentiero che è passato dal monte Tavola.
Entriamo nel bosco ed iniziamo una leggera discesa che in pochi minuti (1h) ci porta ad uno snodo di sentieri caratterizzato da un cippo confinario n° 114: è la Bocchetta del Tavola (1444m).
A destra è il 128 con indicazione Giù di Ghifo, che è una mulattiera che funziona da raccordo per il sentiero Cirone-Mattei, in alto, in salita, lo 00/725 continua per l’Orsaro e la Capanna del Bràiola.
In basso il sentiero 725 per Lagdei, noi seguiamo questo, dopo aver superato un’altra recinzione, il sentiero è in decisa discesa per il bosco molto fitto ed è ben segnato.
In pochi minuti arriviamo ad un abbeveratoio o vasca di raccolta a quota 1380m con un’improbabile indicazione di fonte (fonte del Gramigneto).
Continuiamo nel bosco e a 1h 15’ il bosco inizia a farsi meno fitto e a 1h 22’ siamo ad un altro bivio presso una radura sulla sinistra.
Il sentiero che seguiamo è il 725 che sale a destra con indicazione Lagdei, ma in realtà il tratto è a comune con il 723 che sale da sinistra da Bosco (di Corniglio) come notiamo dalle indicazioni ed infatti dopo 5’ (1h 27’), dopo aver superato un cancello di legno troviamo che il 725 scende a Lagdei (che dista 1,5 km) ed il 723 sale per il Lago Santo, con indicazione di 1 ora di cammino.
Questo cancello delimita il parco Nazionale dell’Appennino Settentrionale (già Parco Regionale dei Cento Laghi) e fu posto nel 1914 dall’azienda delle foreste demaniali.
Adesso saliamo nel bosco, questa zona si chiama Prato della Valle: si alternano zone a faggi con abetaie, il sentiero è una mulattiera a tratti in buono stato con muretti di contenimento sulla nostra destra.
A 1h 31’ sulla sinistra un sentiero per Lagdei (30’) non riportato nelle cartine.
Continuando il sentiero si incontrano ravaneti di sassi con apertura della visuale e, presso uno di questi, a 1h 44’ si scorge in basso Lagdei, da dove parte una teleferica per il Lago Santo.
A 1h 52’ incrociamo il 725 A che in basso scende a Lagdei (15’) ed in alto sale per immettersi nello 00 per l’Orsaro.
Seguiamo il 723 in direzione Ponte Rotto-Lago Santo e a 2h 4’ arriviamo al Ponte Rotto (1416m), qua è presente un ponte di pietra ormai diruto su un ruscello che oggi ci permette di rinfrescarci, ma per lo più è asciutto.
A destra si innesta il sentiero 727 per la Capanna del Bràiola, questo sentiero per un breve tratto coincide con il 723 per poi scendere a sinistra a Lagdei dopo 5’.
A 2h 16’ incrociamo i tralicci che portano l’elettricità al Lago e, a 2h 22’, la teleferica che da Lagdei arriva presso il rifugio Mariotti del Lago Santo, oggi è attiva e molta gente sta salendo.
Un ultimo tratto di ripida salita e a 2h 29’ siamo in prossimità del lago Santo: a destra l’indicazione dei sentieri 723 A e B che girano attorno al lago e poi scendono. Il 723 A detto Panoramica scende a Lagdei il 723 B detto della Carbonaie scende a Cancelli.
Noi giriamo a destra e troviamo il rifugio Mariotti sulla sponda del lago (mt.1508) e sopra ad esso l’arrivo della teleferica.
Presso il rifugio le indicazioni di numerosi sentieri (719/723/729): noi dobbiamo seguire il 719, ma la prima parte è comune a tutti i sentieri.
In pochi minuti arriviamo ad una fonte freschissima sul lago e poco dopo, sopra una vecchia peschiera, il sentiero inizia a salire nella faggeta a tratti tra rocce montonate e a 2h 58’ un primo bivio con il sentiero che a destra va alla Bocchetta dell’Orsaro, noi continuiamo a sinistra.
Subito dopo, circa 1’, una nuova deviazione: a destra il sentiero 723 che porta al Marmagna a sinistra il 719 per il Passo delle Guadine ed il monte Aquila, seguiamo quest’ultimo. A 3h 06’ notiamo sulla sinistra una deviazione Via Alpinistica Roberto Fava diretta al monte Sterpara che domina il lago Santo.
Ancora 10’ e siamo alla Sella dello Sterpara (1658m) il sentiero 719 prosegue ad innestarsi con lo 00 al Passo delle Guadine, noi seguiamo la deviazione a destra denominata 719 A per il monte Aquila che ci permette di arrivare in vetta con percorso più breve.
Adesso un breve tratto di salita ripida poi usciamo dal bosco in una prateria a mirtilli tra rocce che saliamo senza alcun problema, dall’alto vediamo il lago Santo e vicino sulla sua destra il lago Pradaccio; teniamo il crinale appenninico a destra fino ad un cartello che fa salire sulla destra verso lo 00 ed il monte Aquilotto, una antecima del Marmagna (segno e freccia rossa anche sulla pietra).
Noi continuiamo in avanti e a 3h 49’ siamo al passo Aquila: qua arriva il sentiero 124 dalla Lunigiana dai Porcili e più in basso dal passo della Coletta dove si innesta nel tracciato del trekking Lunigiana.
A destra abbiamo la mole del Marmagna, adesso saliamo il monte, incontriamo una piccola croce metallica (3h 59’) e a 4h 03’ siamo in vetta (mt.1775) dove un palo con le indicazioni dei sentieri indica la posizione della vetta.
Essendo molto caldo la sosta è breve e a 4h 15’ scendiamo percorrendo l’identica strada fatta in salita.
A 34’ siamo alla sella dello Sterpara, e a 1h 08’ siamo al rifugio dove ci fermiamo per rifocillarci, presso gli enormi massi di arenaria-macigno prossimi al rifugio stesso.
A 1h 42’ partiamo, dopo 10’ siamo sotto la teleferica, a 1h 01’ a Ponte Rotto, a 1h 30’ al cancello di legno, a 2h siamo alla Bocchetta di Tavola.
Dopo 4h siamo all’auto

Viste su mappa: Come arrivare e Itinerario
Da Pontremoli (MS) lasciata l’autostrada si imbocca la statale della Cisa, lasciandola per Molinello, poi si attraversa Pràcchiola e si arriva al passo a 25 km dall’uscita autostradale, le indicazioni stradali sono ben evidenti. Da Corniglio (PR) il passo dista 13 km.
Note
L’escursione descritta è solo una delle tante possibili nella zona; essa prevede numerose varianti e percorsi ad anello che possono essere studiati sulle carte.
Le difficoltà sono minime, anche in inverno, il bosco permette di avere un po’ di fresco in estate e il lago è veramente molto bello.
Il rifugio permette anche di progettare itinerari di più giorni sviluppabili nelle vicinanze.
Per chi non è mai stato in zona è indispensabile l’uso della carta dei sentieri per non confondersi tra le diverse varianti.
Le fioriture sono molto belle e varie. Notevoli sono anche i panorami godibili sul crinale appenninico che non è mai difficoltoso ed è percorribile col sentiero 00-GEA.