(LU-Camaiore) VIA SILERCHIE BIVIO SALAPRETI–METATO (421m) –FOCETTA SAN VINCENZO (912m) – PASSO DEL LUCESE(558m)–TORCIGLIANO (407m)–SALAPRETI-VIA SILERCHIE BIVIO SALAPRETI (ANELLO DEL PRANA)     
ATTENZIONE!!!
Si raccomanda di consultare sempre lo stato dei sentieri poco prima di intraprendere l'escursione (Voce Menù "Sentieristica") oppure, ancor meglio, di informarsi contattando le Sezioni CAI cui spetta la manutenzione dei singoli sentieri.

Località di partenza:

VIA SILERCHIE BIVIO SALAPRETI (243 mt)

Località di arrivo:

VIA SILERCHIE BIVIO SALAPRETI (243 mt)

Dislivello mt.:

680

Tempo totale:

07h 05'

Difficoltà

E

Punti di appoggio:

Metato, Baita Barsi, Passo Lucese (Bar Ristorante), Torcigliano, Buchignano, Agliano Peralla

Rifornimento acqua:

Tutti i paesi attraversati

Tratti ferrata:

No

Sequenza sentieri:

strada, TFC, 104, 101, strada, sentiero non numerato, TFC

Tipologia percorso:

ND

Immagini del percorso (20)
Disclaimer
Descrizione itinerario
DATA ESCURSIONE: 19/06/2012



Il punto di partenza si raggiunge percorrendo via della Silerchie fino al bivio per il borgo di Salapreti.
In pratica percorsa la circonvallazione di Camaiore ci si dirige per Lombrici, Vado e Casoli e alla relativa rotatoria si prosegue verso destra per circa 200 metri: via delle Silerchie è la seconda deviazione a sinistra (serve un minimo di attenzione per vederla). Si sale per circa un paio di chilometri per una stretta strada asfaltata e poi si lascia l’auto nei pressi della deviazione per Salapreti, sulla destra, da cui scenderemo nella parte finale
Il primo tratto segue in salita la strada che poi diventa sterrato e si apre a sinistra fino ad arrivare, a 5’, alle case del borgo di Summonti, dove si incontrano i segni bianco-gialli del Trekking delle frazioni camaioresi (TFC).
I segni sono sempre chiari e il percorso è ben evidente, a 10’ ci immettiamo in un vero sentiero sulla destra che si sviluppa in salita tra ulivi e più in alto lecci e cerri.
A 33’ siamo in località le Pianelle con una vecchia abitazione e terrazzamenti, resti di attività agricola ormai abbandonata.
Il percorso adesso è in discesa, poi seguono saliscendi nel bosco fino ad arrivare a un’altezza massima di circa 550 metri.
Da 01h 04’ predomina decisamente la discesa, a tratti il sentiero si apre e permette di scorgere la piana di Camaiore e a 01h 19’ troviamo le prime case del borgo di Metato.
A 01h 27’ siamo al bivio tra il TFC e il sentiero 104 per Campo all’Orzo (sulla destra).
Di fronte abbiamo il campanile della chiesa e pochi metri più avanti, sulla sinistra, ci sono i lavatoi con bella fonte dove ci fermiamo a rinfrescarci per 5’, poi prendiamo il sentiero 104 al bivio precedente, dove si trova anche una croce votiva con lapide del 1865 che concede indulgenza al viandante che fa atto di contrizione.
Saliamo e a 01h 34’ siamo sulla strada asfaltata che sale piuttosto ripidamente e si porta decisamente a destra, costeggiando, a sinistra, un tratto recintato dove ci sono alcune ,mentre sulla destra c’è un pendio che in primavera ospita una gran fioritura di narcisi.
In dieci minuti entriamo in un castagneto non molto fitto e ben pulito, poco dopo il sentiero bianco-giallo ci lascia deviando sulla sinistra.
Più sopra, a sinistra, troviamo un abbeveratoio, infatti la zona è ricca di acqua.
In pochi minuti troviamo, su una deviazione a destra, una casa abitata, mentre il sentiero sale a sinistra ripidamente. Continuando fiancheggiamo un’altra casa con un fienile con i tetti molto spioventi, nel percorso ne vedremo altri, c’è da dire però che rispetto alle ultime volte questo fienile è ormai invaso dalla vegetazione.
Queste costruzioni sono residuo di tecniche di costruzione pre-romane e meritano di essere conservate.
Continuando, a 01h 59’ troviamo casali in ristrutturazione e un gruppo di diverse abitazioni saltuariamente abitate, questo piccolo abitato si chiama Casette (621m) e il nome della zona è Falcigoli.
Poco più avanti la visuale si apre sul mare, su Camaiore e sul lago di Massaciuccoli , la zona è molto terrazzata e sono presenti i tipici covoni di fieno conici dell’alta Versilia.
In prossimità di un altro gruppo di abitazioni, che abbiamo di fronte, lo stradello sale ancora a sinistra.
Continuiamo a salire avendo di fronte il monte Gabberi e il Prana da parti opposte, a tratti lo stradello non è più cementato ed entra in un boschetto.
Finalmente a 02h 26’ lasciamo lo stradello.
Occorre fare attenzione perchè i segni sono carenti: la strada continua verso un’abitazione privata trasformata in bed&breakfast noi invece, pochi metri prima di essa, dobbiamo curvare a sinistra per una mulattiera su cui troviamo rari segni sulle pietre.
In breve la mulattiera sale all’aperto permettendoci di godere di una bella vista sul mare.
Dopo pochi minuti di ripida salita lasciamo la mulattiera che continua in un boschetto e deviamo a sinistra per un sentiero dal fondo argilloso che si trova sulla dorsale del Monte Ciurlaglia. Questa è una bella piana a circa 850 m dove vengono coltivate le patate.
Da qua si vede, di fronte, il Prana con la sua croce e a destra il mare.
Poco dopo il sentiero entra in un boschetto, nel quale, dopo cinque minuti, troviamo una canaletta da cui sgorga acqua corrente.
Questo boschetto riveste un certo interesse naturalistico, essendo la faggeta più meridionale delle Apuane.
In breve il bosco termina e il panorama si apre (da sinistra a destra) sul monte Matanna, il monte Croce e il monte Piglione, mentre in secondo piano è il gruppo delle Panie.
Inoltre vediamo chiaramente in lontananza un grosso edificio: è il rudere della chiesetta (dedicata a S.Rocco) di Campo all’Orzo.
Il sentiero adesso costeggia le pendici del monte Prana in leggera salita raggiungendo a 02h 47’ il punto più alto di questo itinerario (circa 925m), poi entra in un boschetto.
In pochi minuti attraversiamo un vecchio cancello e continuiamo sul sentiero inciso nell’erba che ci porta a 02h 59’ alla Focetta di San Vincenzo.
Questo è un importante nodo di sentieri, qua arriva il 104 e parte il 112 per Casoli, inoltre passa il sentiero 101 Foce di Lucese-Foce del Pallone che ci accingiamo a percorrere in discesa. Comunque sostiamo per rifocillarci fino a 03h 13’, poi prendiamo il sentiero 101 in discesa, molto ameno nella parte iniziale, fino al bivio per la Baita Barsi (Amici della Montagna di Camaiore) che raggiungiamo a 03h 19’.
La baita si trova a sinistra e noi continuiamo verso destra sempre in discesa.
Incrociamo qualche rudere, il percorso ha qualche tratto in saliscendi e poi si sviluppa decisamente in discesa nel bosco di castagni, lecci e carpini.
Il sentiero scende la valle del torrente Pedogna.
A 03h 43’ scorgiamo di fronte, tra la vegetazione, il monte Prana e poco più avanti attraversiamo un gruppo consistente di ruderi (il vecchio borgo di Miralbello posto a circa 869 metri).
A 03h 59’ ci troviamo su uno sterrato che prendiamo in discesa verso sinistra. Scendiamo ancora e presso una casa, a 04h 05’, troviamo una edicola del 1986 dedicata alla Madonna (questa è la zona di Casa Bianca).
Il sentiero diventa adesso un ampio stradello e a destra scorgiamo il monte Pedone (1074m) che è la vetta più meridionale delle Alpi Apuane.
Superiamo una sbarra che impedisce il transito alle auto e a 04h 34’ siamo al Passo del Lucese.
Qua è presente una chiesa pre-romanica risalente all’VIII secolo dedicata a San Jacopo il Maggiore.
Il toponimo Lucese deriva da Lucus bosco sacro e, forse, prima della chiesa cristiana, era presente un tempio pagano.
Oggi ci sono alcune case e un bar-ristorante (chiuso il martedì) e passa una strada diretta in Garfagnana.
Sostiamo fino a 04h 49’ e poi prendiamo la strada a destra per pochi minuti, infatti a 04h 52’ prendiamo la prima deviazione a destra, in discesa, che presto diventa un ampio sterrato.
Saliamo un po’ e a 05h 06’ prendiamo a sinistra, in discesa, nel bosco, seguendo dei ben evidenti segni MTB di una gara di Mountain Bike.
C’è da aggiungere che in questo tratto che stiamo percorrendo oltre ai segni bianco-gialli del TFC che troveremo più avanti ci sono anche dei segni rossi a forma di triangolo che marcano il percorso della Via del Lucente che unisce Caamiore con la Garfagnana.
A 05h 14’ incrociamo una maestà con immagine marmorea del 1638 con figura femminile.
Pochi minuti dopo c’è una captazione di acqua e a 05h 34’ siamo al cimitero di Torcigliano.
Qua sono di nuovo presenti i segni del TFC, relativi al tratto proveniente da Gombitelli e dopo poco troviamo la chiesa e i lavatoi con acqua freschissima.
Attraversiamo il borgo e poi, seguendo i ben evidenti segni, saliamo a destra, abbandonando la strada, costeggiamo degli uliveti e a 05h 40’ siamo presso una maestà con bella vista su Torcigliano e interessante icona marmorea della Madonna col Bambino e diversi santi.
Più avanti scendiamo e troviamo una traccia del percorso MTB, verso sinistra, che seguiamo.
A 06h 04’ troviamo una fontana, mentre il panorama a sinistra si apre sull’abitato di Nocchi.
Scendiamo e a 06h 17’ siamo a Buchignano che attraversiamo, poi ci dirigiamo verso Agliano Peralla per sterrato e sentiero e a 06h 48’ troviamo un’edicola marmorea con santo del 1793.
A 07h 01’ siamo a Salapreti Alto, lo attraversiamo e scendiamo a recuperare la strada da Camaiore e a chiudere l’anello a 07h 04’.
Viste su mappa: Come arrivare e Itinerario
Camaiore è facilmente raggiungibile da Carrara, Massa, Viareggio e Lucca. In pratica percorsa la circonvallazione di Camaiore si seguono le indicazioni per Lombrici, Vado e Casoli e alla relativa rotatoria si prosegue verso destra per circa 200 metri: via delle Silerchie è la seconda deviazione a sinistra. Si sale per circa un paio di chilometri per una stretta strada asfaltata e poi si lascia l’auto nei pressi del bivio per Salapreti.
Note
Interessante anello nella parte più meridionale delle Alpi Apuane con varietà di paesaggi che vanno dalla macchia, all’uliveto e alla faggeta.
Molto interessanti sono i borghi che si attraversano: da Metato ai paesini del Piviere di Camaiore.
La parte più panoramica è il tratto che gravita su Campo all’Orzo, ma scendendo il panorama si apre anche sul Prana e sul monte Pedone, la vetta più meridionale delle Apuane.
Di rilievo è poi la chiesa di San Jacopo al passo del Lucese.
L’itinerario è facile, ma molto lungo e con molti saliscendi per cui è richiesto buon allenamento.
Adatto a periodi freschi, evitando la calura estiva.
Traccia GPS