(MS-Fivizzano) VINCA (fine strada nuova)–FOCE DEL GIOVETTO (1497m)–FOCE DI GIOVO (1500m)–FINESTRA DI GRONDILICE (1743m)–FOCE RASORI (1316m)-CAPANNA GARNERONE (1260m)–VINCA (fine strada nuova)-(in parte ANELLO) 
ATTENZIONE!!!
Si raccomanda di consultare sempre lo stato dei sentieri poco prima di intraprendere l'escursione (Voce Menù "Sentieristica") oppure, ancor meglio, di informarsi contattando le Sezioni CAI cui spetta la manutenzione dei singoli sentieri.

Località di partenza:

VINCA (fine strada) (925 m)

Località di arrivo:

VINCA (fine strada) (925 m)

Dislivello mt.:

870

Tempo totale:

06h 50'

Difficoltà

EE

Punti di appoggio:

Vinca, Rifugio Donegani (con deviazione), Rifugio Orto di Donna (se aperto)

Rifornimento acqua:

Capanna Garnerone

Tratti ferrata:

No

Sequenza sentieri:

153; 38/153; sentiero NN; 37; traccia NN; 191; 181; 179; 186; 37/173; 153; 38/153; 153

Tipologia percorso:

ND

Immagini del percorso (52)
Disclaimer
Descrizione itinerario
DATA ESCURSIONE: 11/10/2015



Qui un approfondimento su Vinca.
Qui un approfondimento sul Monte Grondilice.



Dopo aver percorso la strada asfaltata, e malandata, destinata a collegare Vinca con le Cave del Sagro arriviamo all'inizio del sentiero 153 (anche se nelle cartine più recenti lo stesso viene fatto iniziare da Vinca).
Siamo presso un ponte sul torrente Nebbieto, dove sono presenti buone indicazioni del sentiero e uno spiazzo parcheggio. Ricordiamo che la strada diventa impraticabile con neve e ghiaccio, nel qual caso dobbiamo percorrere a piedi circa 1,5 km dalla Madonna del Cavatore. D'altra parte il percorso descritto è sconsigliato in presenza di neve e ghiaccio.
Saliamo per il 153, il cui tratto iniziale fiancheggia il modesto fosso (ridotto a un rivolo d’acqua), in decisa salita, in un bel bosco di castagni con esemplari ultracentenari che, in alto, lasciano il posto ai faggi.
Quest'anno è ripresa alla grande la produzione di castagne, dopo i problemi legati all'infestazione degli anni precedenti da parte di un insetto importato maldestramente dalla Cina.
Più in alto il sentiero si apre tra lamponi, ginestre e ginepri, con bella vista sul Pizzo d’Uccello, Foce di Giovo e Cresta Garnerone e costeggia i ruderi della Casa Farfareto.
A 14' arriviamo alla confluenza con il sentiero 38 che qua è uno stradello sassoso. La zona è estremamente panoramica sul gruppo del Monte Sagro che rimane alle nostre spalle e su Pizzo d’Uccello e Cresta Garnerone che rimangono di fronte, ergendosi dalle Prade sassose. Il luogo è veramente molto bello, con una grande variabilità di paesagg,i dalla primavera all’autunno e dall’estate all’inverno. Ora che siamo in autunno predominano i gialli e i marroni delle foglie.
Scendendo pochi metri sul sentiero 38 c’è una casa isolata e risistemata, con di fronte un piccolo piazzale panoramico sul Sagro, particolarmente affascinante in inverno con la neve.
Noi saliamo a destra e, in un minuto, un ometto sulla sinistra indica un'ampia traccia di sentiero che permette di salire direttamente alla Foce di Giovo innestandosi con il sentiero 37. Continuando a salire in pochi minuti si arriva al secondo bivio 38/153: il 153 sale a sinistra diretto al nuovo Rifugio Garnerone e lo percorreremo al ritorno. Quindi prendiamo a sinistra per la traccia che porta ad alcune costruzioni nascoste dal verde e, in breve, a 18', un altro ometto indica l'inizio di una traccia non numerata che si raccorda, circa 200 metri più in alto, con il sentiero 37.
Questo sentiero sale fiancheggiando un boschetto che rimane a sinistra, presso un modesto canale affluente del Lucido di Vinca. La traccia è evidente, solo in qualche tratto diventa molto erbosa, non bisogna spostarsi nel boschetto e mantenersi all'aperto verso destra e in breve la si recupera.
Numerosi ometti aiutano nella progressione per tornantini o tratti di salita decisa. Il sentiero si sviluppa in una radura in salita dove ormai stanno crescendo molti pini e altre piante (con i colori autunnali) che stanno salendo per i mutamenti climatici, splendida la vista sul Cresta Garnerone e Pizzo d'Uccello e sul Sagro che rimane dietro.
A 41' percorriamo un tratto di sfasciumi, poi il sentiero torna erboso e a 47' iniziamo il tratto finale sassoso che ci porta a 53' a innestarci nel sentiero 37.
Qua è presente una sorta di monolito con indicazione del sentiero. A destra il sentiero porta alla Capanna Garnerone e poi prosegue verso Foce di Navola e Forno, noi invece prendiamo a sinistra in direzione Foce di Giovo.
Il sentiero è un saliscendi panoramico sul Pizzo, alcuni tratti sono su roccia facile e altri in tratti di boschetto, è necessaria un po' di attenzione in caso di terreno scivoloso per la pioggia.
L'ultimo tratto, per prateria erbosa in salita, ci porta a 01h 17' a un bivio: il 37 si innesta nel 175 proveniente da Vinca e diretto alla Foce di Giovo. È presente una palina di legno con indicazione dei sentieri.
Adesso lasciamo il sentiero e ci dirigiamo un po' a caso a recuperare il sentiero 191 proveniente dalla Foce dei Lizzari, in parte attrezzato (sentiero attrezzato Piotti). Noi ne percorreremo l'ultimo tratto fino alla Foce del Giovetto.
Il percorso non è né segnato né marcato, prendiamo a sinistra e saliamo per le piane erbose e a 01h 28' siamo alla parte alta di un boschetto di faggi, andiamo verso sinistra fino a un tratto di grossi sfasciumi di roccia e vediamo chiaramente i segni bianco-rossi del sentiero 191 nel quale ci innestiamo a 01h 35'.
Adesso lo seguiamo senza difficoltà, esso si sviluppa con tornantini su rocce scistose e lungo il percorso vediamo molti esemplari di Daphne oleoides con qualche tarda fioritura.
Salendo il panorama si apre sulla Foce di Giovo, sulla prima parte della Cresta Garnerone e sulla vetta del Grondilice, in basso c'è una zona di ruderi, le Capanne di Giovo, un antico insediamento pastorale dei vinchesi.
A 02h 45' ci spostiamo verso destra diretti all'intaglio che ci porterà al Giovetto. Dopo poco segue un salto di qualche metro da superare aiutandoci un po' con le mani e a 01h 54' siamo al cartello della Ferrata Piotti, da qua si vede molto bene il borgo di Vinca.
Saliamo ancora e cambiamo versante e a 02h 08' siamo alla Foce del Giovetto. Da questa sella transita il sentiero 181 (Foce di Giovo - Foce Siggioli - Ugliancaldo - Pieve S.Lorenzo). Inoltre qua inizia la via più semplice per salire al Pizzo d'Uccello ai cui piedi ci troviamo. Inoltre parte anche un raccordo per il sentiero 37 e il Rifugio Donegani di Val Serenaia.
Adesso seguiamo il sentiero 181 verso destra, esso passa tra rocce e macchiette di faggi, contorti dal vento, con le colorazioni dell'autunno.
Il percorso è a saliscendi con salita iniziale, e costeggia la modesta quota 1544. La visuale si apre, tra le fronde, su Sagro e valle di Vinca, verso destra e su Pisanino e val Serenaia a sinistra.
A 02h 16' un tratto di sentiero sulla roccia va percorso con attenzione, ma non mancano gli appigli, più avanti la visuale si apre sulla Cresta Garnerone e il Grondilice e, in basso a sinistra, verso le cave di val Serenaia.
Segue un tratto aperto che porta alla panoramica Foce di Giovo, dove arriviamo a 02h 26'. Alla foce è presente un palo con le indicazioni dei sentieri: il 181 per Foce Siggioli che abbiamo percorso dal Giovetto, il 175 che scende in basso per Vinca, il 37 che scende verso il Rifugio Donegani e Val Serenaia, mentre dalla parte opposta va a Capanna Garnerone e Forno e quindi, nella parte iniziale, coincide con il 175, di esso ne abbiamo percorso un tratto. Infine il 179 che porta al Rifugio Orto di Donna che andiamo a percorrere.
Il panorama da Foce di Giovo è splendido su Sagro, su Pisanino e su Pizzo d’Uccello, che incombe in tutta la sua imponenza, e sulla cresta Garnerone. Il luogo è erboso, ameno, ampio e invita al riposo e alla contemplazione, oggi i colori sono quelli autunnali e non c’è molto vento.
Il sentiero 179 si sviluppa a saliscendi per la Valle dell'Asino e costeggia la Cresta Garnerone ed è sempre molto panoramico sulla Val Serenaia e i monti che la circondano: Pisanino, Zucchi di Cardeto, Cavallo e Contrario e il Pizzo che rimane dietro di noi.
Il primo tratto è in discesa ed è un'ampia mulattiera, in buon stato, nel boschetto di giovani faggi colorati d'autunno. Poi usciamo dal bosco e saliamo per sfasciumi di marmo e troviamo alcuni esemplari di Gentianopsis ciliata e altri ne troveremo anche alle pendici del Grondilice.
A 03h 01' entriamo decisamente nel bosco e a 03h 19' siamo in un tratto aperto e molto panoramico sul Pisanino, dopo 5' siamo sopra una vecchia cava.
Scendiamo per tratti scivolosi e iniziamo a vedere l'edificio del Rifugio Orto di Donna (in zona della ex-cava 27). A 03h 38' siamo al bivio tra il 179 che scende al Rifugio sottostante e il 186 che sale alla Finestra Grondilice per poi proseguire per Foce Rasori.
Prendiamo il 186, in ripida salita nel bosco, cui seguono tratti meno ripidi e tra le fronde vediamo Contrario e Cavallo. Salendo la vegetazione diminuisce e a 04h 01' una traccia, verso sinistra, si dirige al Passo delle Pecore, alla base del Contrario, dove arriva la via Ferrata degli Alberghi.
Saliamo ancora e in breve siamo in zona aperta, tra sfasciumi di roccia, con tratti molto panoramici su Cavallo e Contrario. A 04h 21' siamo alla Finestra Grondilice che è il punto più alto dell'escursione, con i suoi 1743 m. Essa si trova tra la vetta del Grondilice e la sua antecima SE, detta Forbice, e sulla destra ci sono i segni blu per salire alla vetta, tra sfasciumi.
Su una roccia c’è una targa metallica che ricorda Dario Capolicchio, socio del Cai di Sarzana, morto tragicamente a Firenze nel 1993 vittima dell’attentato terroristico-mafioso dei Georgofili.
il panorama adesso si è aperto sulla valle di Orto di Donna sulla quale incombe il Pisanino, si vede bene anche il Contrario e parte del Cavallo. Il luogo è selvaggio e molto affascinante e da solo vale l'intera escursione.
Ci fermiamo pochi minuti e scendiamo subito verso Foce Rasori. Il sentiero si sviluppa tra sfasciumi con tratti di ripida discesa da farsi con attenzione, qualche anno fa era attrezzato con corde metalliche nei tratti più esposti, ma ora rimane un brevissimo tratto a 04h 30'. Naturalmente è richiesta la giusta concentrazione, ma scendendo la progressione diventa più agevole e gli sfasciumi diminuiscono.
I panorami sono molto interessanti sul vicino monte Rasori e sul Sagro, di fronte a noi. A 04h 46' ci spostiamo sulla sinistra e troviamo subito un altra breve corda metallica, in un tratto peraltro meno difficile.
I pinnacoli rocciosi, il fondo roccioso e le nuvole basse danno al percorso un qualcosa che ricorda l'inferno dantesco. Continuiamo a scendere con tratti erbosi e a 05h 12' dobbiamo scendere con attenzione un canalino roccioso che ci porta in 5' al tratto erboso che costeggia l'abetaia che vedevamo dall'alto.
Il sentiero è inciso nell'erba e porta a 05h 35' alla Piazzola dell'elicottero cui arriva, da sinistra, il sentiero 168 da Biforco per il canal Fondone la cui parte terminale è attrezzata con una corda metallica.
Il panorama si apre (nuvole permettendo) sulle cave di Forno, il monte Altissimo, il Sella, il Cavallo e, in primo piano, le propaggini del Grondilice, tra cui spiccano la Forbice, il torrione Figari, con il caratteristico masso sommitale, e la punta Questa. Da parte opposta l’erboso monte Rasori e il mare e il monte Sagro. In basso notiamo il selvaggio canal Fondone. Scendiamo ancora un poco e in un paio di minuti siamo alla Foce Rasori, cui arrivano i sentieri 37 e 173. Il primo proviene dal rifugio Donegani ed è diretto ai Mozziconi di Forno, il secondo dal rifugio Garnerone, per la Foce di Vinca, arriva al Rifugio Carrara a Campocecina (il tratto fino alla Foce di Navola è comune ai due sentieri).
Adesso entriamo nel bosco di conifere, in direzione del rifugio. Il percorso è agevole, per tratto ampio di sentiero e a 05h 50' siamo al Rifugio Capanna Garnerone dove c'è la bella fonte della Vacchereccia. Qua il sentiero 37 va verso destra in salita diretto alla Foce di Giovo, mentre a sinistra scende il 153 che percorreremo. Inoltre tracce di sentiero portano alle Guglie della Vacchereccia adatte agli arrampicatori.
La vecchia Capanna è stata smantellata nel 2014 e il rifugio è stato ricostruito in legno e inaugurato il 7 giugno 2015, ha 12 posti letto.
Ci fermiamo un ventina di minuti e a 06h 08' scendiamo con il sentiero 153. In pochi minuti siamo fuori del bosco e scendiamo percorrendo una zona molto panoramica sulla cresta Garnerone, le Guglie della Vacchereccia e il Pizzo d’Uccello, in questo tratto predominano gli arbusti con qualche raro albero.
Poi entriamo ancora nel bosco e a 06h 32' arriviamo ai ruderi della vecchia Casa Forestale, scendiamo ancora e in 5' siamo al bivio con il sentiero 38.
Prendiamo a destra e in un altro paio di minuti chiudiamo l'anello, arrivando alla traccia che sale a destra e da cui si stacca il sentiero di raccordo per il 37. A 06h 52' siamo nuovamente al punto di partenza.
Viste su mappa: Come arrivare e Itinerario
Da Aulla si segue la statale 63 per Fivizzano, superata Rometta (6,6 Km) si prende la deviazione a destra per Gassano (13,3 km) e da qua si continua, a destra, per Gragnola (15,7 Km) e Monzone (19,8 km), da cui si prosegue per Vinca (27,6 Km). L’ultimo tratto è incanalato in una valle selvaggia per poi inerpicarsi verso il borgo con 12 ripidi tornanti. Al cartello indicatore di Vinca si sale a destra fino alla Madonna del Cavatore e all'inizio del sentiero 39 nel bosco (29 km). Si prosegue ancora, con prudenza, per la strada per circa 1,5 km fino alla fine della stessa, presso uno slargo parcheggio, con chiara indicazione del sentiero.
Note
Questa escursione fa conoscere sia la Valle di Vinca che la Val Serenaia, tra le più belle delle Apuane. Si percorrono castagneti centenari, faggete e rimboschimenti a conifere oltre a tratti dove predominano gli sfasciumi di marmo. L'autunno con i suoi colori aggiunge fascino all'escursione.
Notevoli i panorami sulle Apuane settentrionale con punti privilegiati la Foce di Giovo, la Finestra Grondilice e la Foce Rasori.
Sempre interessanti, in tutte le stagioni, le fioriture ricche di endemismi sui pendii di pietra calcarea.
L'escursione viene classificata EE per il dislivello, per la necessaria capacità di orientarsi per sentieri non segnati e per la discesa da Finestra Grondilice, per sfasciumi, da farsi con attenzione nella parte alta. Il resto è tranquillo. L'escursionista impara nuovi percorsi per recarsi al Giovetto e alla Foce di Giovo e può programmare molte interessanti escursioni e salire alle vette dei principali monti della zona. Inoltre può vedere la nuova Capanna Garnerone recentemente riaperta e può fermarsi a Vinca, paese dalla atmosfere magiche.
Il percorso è sconsigliato con neve e ghiaccio.
Traccia GPS