DATA ESCURSIONE: 06/03/2020
Dopo aver superato Cansoli, lasciamo l’auto al Ponte della Zingola (pr. Zìngola) presso il quale ci sono due antichi mulini recentemente sistemati e affittati ai turisti.
Il luogo è ben evidente anche perché la strada fa una curva a U, dopo la quale prende a salire ripidamente per Basati, come pure la sbarra che chiude l’accesso alla marmifera che seguiremo e che portava alle cave del Giardino, ormai abbandonate, non distanti dalle Cervaiole.
Dal ponte è poi ben visibile la struttura di contenimento sul torrente (in termini tecnici: briglia) costruita dopo la disastrosa alluvione del 1996 che colpì particolarmente l'Alta Versilia.
Passiamo sotto la sbarra che ha, sulla destra, un masso con foro per alloggiare un piro per la lizzatura del marmo. Saliamo qualche decina di metri fino al muretto di contenimento che si trova sulla destra a livello della briglia.
Pochi metri dopo il muretto e dove finisce l'asfalto si trova, sulla sinistra, un masso lungo circa 3,50 m con un evidente taglio netto che guarda verso la marmifera. Questo masso, in origine, era parte di una roccia più grande aggettante nell'alveo del torrente, poco distante dalla posizione attuale. Su di esso si trova l'unica spirale incisa sulle rocce apuane. In origine la spirale si trovava nella parte della roccia più vicina all'alveo del torrente ed era esposta a sud (vedi note alla presente escursione per altre notizie). Oggi la spirale si trova sulla parte tondeggiante del masso che guarda verso il bosco. Non è di immediata lettura, anche per la posizione del masso stesso, come minimo infelice. Basta comunque aggirare la parte sferica, la spirale si trova prima della parte allungata del masso, dove c'è la curvatura massima (aiutano le foto della presente escursione). Per vederla bene e fotografarla bisogna chinarsi sulla terra.
D'altra parte ci dice un signore del posto che ha provveduto a ripulirla di recente dalla terra che scende dal bosco.
La spirale si sviluppa in senso antiorario in sei volute con diametro massimo di 16 cm. Quindi è piuttosto piccola. La roccia è un mecascisto quarzoso ben resistente all'erosione causata dalle acque.
[A circa 120 cm dalla spirale si trova un piccolo antropomorfo di 8 cm di lunghezza di non facile lettura, infatti non lo abbiamo visto.]
Ricordiamo che la spirale è un simbolo solare, usato dalle popolazioni dell'età del bronzo, ma non abbiamo competenze per fare altre considerazioni che lasciamo agli archeologi.
Dopo aver visto questo interessante petroglifo proseguiamo verso il ponte sul Canale del Giardino. La larga marmifera è sterrata e, in alto, dovremmo vedere la mole del Picco di Falcovaia, ormai dilaniato dalle cave delle Cervaiole, ma la giornata grigia limita molto la visibilità.
Sulla nostra destra scorre il Canale del Giardino che a Ruosina si immette nel Vezza. Oggi il torrente è molto ricco di acque per le recenti piogge.
A 12' riprendiamo il cammino e nel primo tratto vediamo molti bucaneve sulla sinistra. La zona è ricca di vegetazione, in particolare molte Buddleia (albero delle farfalle), pianta infestante di origine asiatica e, più in alto, troveremo qualche Hypericum androsaemum, che compunque fiorisce all'inizio dell'estate.
Salendo troviamo diversi accessi all'acqua, alcuni dei quali permettono anche di accedere all'altra riva del torrente.
In particolare a 300 m dal ponte, presso uno slargo, si scende e si guada facilmente per poi salire verso una grotta (Tanaccia) davanti ai quali si trovano dei massi coppellati (vedi note). Oggi non è la giornata adatta per guadare il torrente e il terreno è scivoloso, quindi lasciamo a un'escursione futura la visita al sito. Il torrente presenta nel suo percorso cascate, salti d’acqua, marmitte, pozze e riceve acqua dalle pendici della montagna: rivoli di acqua scendono da destra e da sinistra, formando anche interessanti cascatelle.
A 26' la salita diventa più ripida, mentre ci siamo lasciati sulla destra la roccia nera che è stata tagliata con uso di mine per costruire la marmifera. Sul torrente ci sono molte rocce aggettanti e chissà che su qualcuna di esse non si trovino altri graffiti.
A 33' la marmifera passa sopra il canale per cui adesso lo abbiamo sulla sinistra e la salita si fa ancora più ripida.
A 39' c'è una sorta di riparo sotto roccia in una zona dove la roccia è stata tolta ancora con uso di esplosivi. A 46' degli ometti indicano una traccia verso destra in ripida salita che percorriamo in parte, ma torniamo indietro perché il fondo è troppo scivoloso.
A 53' siamo nuovamente sulla marmifera. A 58' troviamo sulla sinistra una traccia che scende a una vicina struttura di contenimento nel torrente, simile a un ponte, che si trova poco distante e che andiamo a vedere.
Poi torniamo sulla marmifera e a 01h 10' siamo presso una bella cascatella che scende nel torrente. Poco dopo a 01h 16' il torrente, che in precedenza era molto in basso, adesso è poco sotto la sede della marmifera.
A 01h 24' siamo al Ponte sul Canale del Giardino. Qua si trova un cartello del SAV (Sentiero Alta Versilia). Salendo sul ponte e andando a sinistra si arriva a Basati per percorso ricco di coppelle e croci di cristianizzazione.
Oltre il ponte la marmifera sale e poco dopo si trova la deviazione per Terrinca, in particolare per il Masso di Terrinca ricco di incisioni rupestri.
Proseguendo per la marmifera si sale alle cave e poi per sentiero alla Foce del Giardino da cui si scende ad Azzano.
Noi torneremo indietro, ma naturalmente, è possibile andare a Terrinca e scendere poi al Ponte della Zingola (itinerario già descritto) oppure andare a Basati e scendere per la strada al ponte (itinerario descritto in verso contrario).
Dopo una breve sosta a 01h 27' scendiamo. A 01h 56' siamo al riparo sotto roccia e a 02h 26' siamo nuovamente al Ponte della Zingola.
Lungo il percorso di ritorno vediamo un bel esemplare di Salamandra salamandra un po' intontito dal freddo.