IBERIDE
(Iberis)
LO SPAZIO DI FABIO - rubrica curata da Fabio Frigeri
21 febbraio 2011

(f.f.) le due specie di iberide descritte sono diffuse sui nostri monti e le fioriture allietano l’escursionista. Sono molto usate anche dai giardinieri che ne hanno ricavate interessanti varietà. Non sono protette in Toscana, ma invitiamo a rispettarle.

IL GENERE IBERIS

Famiglia Brassicaceae (o Crucifareae)Iberide sempreverde (Iberis sempervirens)

Iberis L. fu classificato da Linneo nel 1753.

Il nome generico Iberis deriva dalla voce dotta latina ibēris, ĭdis a sua volta derivata dal termine greco ιβηρίς, -ίδος (= iberico nel senso di relativo all’Iberia[1] asiatica).

C’è da aggiungere, comunque, che gli autori, sia greci che latini, che usarono il termine si riferivano a un’altra brassicacea: il Lepidium latifolium. Ne consegue che Linneo potrebbe aver derivato il termine anche dal greco ιβηρικός (= iberico nel senso di relativo all’Iberia occidentale) dove effettivamente le piante di questo genere prosperano.

Il genere Iberis è costituito da piante erbacee annuali o perenni o arbustacee sempreverdi. Esso comprende una cinquantina di specie diffuse nelle regioni mediterranee, specialmente in Spagna e Portogallo. Di esse una decina sono spontanee anche in Italia.

Hanno foglie oblunghe o spatolate e fiori bianchi, lilla o porporini raccolti in ampie infiorescenze.

Esse prediligono luoghi sassosi, aridi e tendenzialmente calcarei dal piano fino a oltre 2000 metri.

Le foglie, i rami, i semi e le radici possiedono proprietà medicinali. Contengono principi attivi contro la gotta, il reumatismo, l’asma e malattie cardiache, ma dosi alte diventano tossiche.

Alcune specie sono apprezzate a fini ornamentali nei giardini rocciosi per la loro abbondante fioritura e sono stati prodotti interessanti ibridi e cultivar.

IBERIS SEMPERVIRENS

Iberis sempervirens L.

Classificata da Linneo nel 1753.

Conosciuta volgarmente come: iberide sempreverde, raspo

Il nome specifico sempervirens deriva dai termini latini sempĕr (= sempre) e virens dal verbo vĭrĕo, es, ǔi, ēre (= verdeggiare, essere verde). Il significato è sempreverde.

Le foglie persistenti e l’abbondante fioritura la fanno usare come pianta da giardino. Essa infatti tende a estendersi in larghezza sulle rocce formando suggestivi tappeti.

IBERIS UMBELLATAIberide a ombrella (Iberis umbellata)

Iberis umbellata L.

Classificata da Linneo nel 1753.

Conosciuta volgarmente come: iberide rossa

Il nome specifico umbellata deriva dal latino umbella, ae (= ombrello) con riferimento alla forma a ombrello dell’infiorescenza.

Per entrambe le specie

Così riporta il botanico apuano Pietro Pellegrini[2]:

101. – Iberis sempervirensL.

= Iberis garrexiana All.

(luoghi in cui è stata osservata:) Nelle Alpi Apuane al Sagro e alle cave di Lunigiana (Bert.), al Pizzo d’Uccello (Vitm.), lungo la via tra Aiola e Vinca (Ross.), a Colonnata (Somm.) e al Solco di Equi.

Fiorisce in giugno e luglio. Pianta erbacea perenne.

102. – Iberis umbellataL.

(luoghi in cui è stata osservata:) Alla Tambura (Becc.), alle Sorgenti del Frigido (P. Sav.), alle cave dei Fantiscritti presso Carrara. A Carrara alle cave di Bettogli e a Canal Grande. A Massa tra la Brugiana e le cave di Caglieglia e tra Gronda e Resceto.

Fiorisce da maggio a luglio. Pianta annuale.

LA PIANTA 1 (I. SEMPERVIRENS)

Classificazione: Superdivisione: Spermatophyta; Divisione: Magnoliophyta (Angiospermae); Classe: Magnoliopsida; Sottoclasse: Dilleniidae; Ordine: Capparales; Famiglia: Brassicaeae; Genere: Iberis; Specie: Iberis sempervirens

Forma biologica: Camefita suffruticosa (simbolo: Ch suffr). Camefita (simbolo Ch): piante perenni e legnose alla base, con gemme svernanti poste ad un'altezza dal suolo tra i 2 ed i 30 cm. Suffruticosa (simbolo: suffr): le parti erbacee seccano ogni anno e rimane in vita la parte legnosa.

Descrizione: pianta sempreverde alta da 5 a 20 cm. I fusti sono legnosi e contorti, quelli fioriferi, non legnosi, si inseriscono sotto un ramo ricco di foglie che somigliano a una rosetta basale. Le foglie sono numerose, coriacee, verde scuro e lineari-spatolate. I numerosi fiori sono raccolti in racemi tondeggianti e sorgono da rami fioriferi ascellari. I fiori sono formati da 4 petali ovali due dei quali assai più sviluppati degli altri, il colore è bianco a volte sfumato di rosa. Il frutto è una siliqua alata sul bordo.

Antesi: giugno - agosto

Tipo corologico: zone montane dell’Europa mediterranea nord-orientale fino alla Turchia e al Caucaso. In Italia vegeta sulle Alpi marittime, sulle Alpi Apuane, sull’Appennino fino alla Calabria.

Habitat: luoghi rocciosi, detriti, rupi calcaree e non da 600 metri fino a 2100.

Conservazione: la specie non è compresa nella LRT (Lista Rossa Toscana) delle specie vegetali protette, ma in altre regioni è considerata specie protetta.

LA PIANTA 2 (I. UMBELLATA)

Classificazione: Superdivisione: Spermatophyta; Divisione: Magnoliophyta (Angiospermae); Classe: Magnoliopsida; Sottoclasse: Dilleniidae; Ordine: Capparales; Famiglia: Brassicaeae; Genere: Iberis; Specie: Iberis umbellata

Forma biologica: Emicriptofita scaposa (simbolo: H scap). Emicriptofita (simbolo H): pianta erbacea biennale o perenne con gemme svernanti a livello del suolo che sono protette dalla lettiera o dalla neve. Scaposa (simbolo Scap): pianta dotata di asse fiorale eretto e spesso senza foglie.

Descrizione: pianta erbacea annuale alta da 30 a 50 cm. Il fusto è contorto alla base e i rami fioriferi sono eretti, nudi in basso e fogliosi e ramificati solo in alto. Le foglie sono lineari-lanceolate e intere. I fiori sono raccolti in infiorescenze ombrelliformi, sono formati da 4 petali ovali di color rosa o porporino due di essi molto più sviluppati degli altri. Il frutto è una siliqua.

Antesi: maggio - luglio

Tipo corologico: coste mediterranea dell’Europa dalla Spagna alla Grecia. In Italia Alpi Marittime e Appennino fino alla Calabria.

Habitat: luoghi incolti, radure e pendii sassosi da 200 a 1600 metri.

Conservazione: la specie non è compresa nella LRT (Lista Rossa Toscana) delle specie vegetali protette.

Altre foto relative a questa specie, presenti su questo sito possono essere consultate qui e qui

Attenzione: le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimentari eventualmente indicati sono a puro scopo informativo. Decliniamo pertanto ogni responsabilità sul loro uso a scopo alimentare, curativo e/o estetico.



note

1 La Iberia caucasica, o Iberia orientale, per distinguerla dalla penisola iberica (Spagna e Portogallo), corrispondeva all’antico regno di Kartli (IV secolo aC – V secolo dC). Oggi esso è compreso nella repubblica ex-sovietica della Georgia.

2 Pietro Pellegrini “Flora della Provincia di Apuania ossia Rassegna delle piante fanerogame indigene, inselvatichite, avventizie esotiche e di quelle largamente coltivate nel territorio di Apuania e delle crittogame vascolari e cellulari, con la indicazione dei luoghi di raccolta”, Stab. Tip. Ditta E. Medici, Massa, 1942. Il testo è stato ristampato in copia anastatica nel maggio 2009 dalla Società Editrice Apuana di Carrara per conto della Fondazione Cassa di Risparmio di Carrara. Pag. 34.