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10 gennaio 2010 (f.f.) il Macina è il monte di Arni da cui mostra la sua visuale più bella: appare come una piramide appuntita. Mentre da altre posizioni è semplicemente un’appendice delle cresta del monte Sella. Non è un monte facile da salire ed è poco frequentato, solo le capre stazionano stabilmente sulla vetta. Con un po’ di attenzione e se non si soffre per l’esposizione è possibile salirlo ed il panorama ricambia per la fatica. MONTE MACINA
La cresta costituisce confine tra le province di Massa Carrara (ad occidente) e Lucca (ad oriente) ed i comuni di Massa e quelli di Vagli Sotto, Stazzema e Seravezza (questi ultimi tre in provincia di Lucca, da nord a sud). Presso la vetta si incontrano Massa, Vagli e Stazzema. I suoi fianchi sono principalmente erbosi e visto dal paese di Arni il monte assume l’aspetto di una piramide massiccia, mostrandosi al massimo della sua imponenza. Sul versante massese la montagna precipita sul canale di Renara, presentando orridi dirupi scoscesi con il canale e la cava della Chiesa del Diavolo ed il canale e la cava della Buchetta con le relative vie di lizza. È alto 1568 metri e la sua ascesa non è semplicissima. La strada più semplice, fatta anche da noi, prevede di salire per il sentiero 150, oltrepassare la cresta est e poi salire, con percorso libero, alla cresta sommitale da cui si perviene in vetta. La cresta, piuttosto aerea, può essere proseguita, nell’altro verso, fino alla zona della galleria per le cave Ronchieri, detta Sella di Macina. La prima ascensione invernale risale al 26 febbraio 1908 e fu compiuta da A. Cordano e Cesare Picasso, soci del Cai ligure. VERSANTI DEL MONTE Cresta Nord: va a incontrare la cresta sud del monte Sella. Vi si accede dalla marmifera del Passo di Sella (sentiero 31) fino al tunnel e da qua salendo al crinale. La cresta deve essere percorsa con attenzione per tratti esposti ed affilati. La stessa cresta, percorsa in senso opposto, arriva alla prima quota della cresta di Sella ed all’antecima 1700 e da qui alla vetta del monte. Cresta Est La cresta guarda verso Arni ed è attraversata, in basso, dal sentiero 150. Costituisce una salita ripida, non particolarmente impegnativa, ma neanche facile. Cresta Sud Viene affrontata partendo dalla sella 1377 e presenta qualche passaggio difficile, adatto solo ai rocciatori. Essa fa da confine tra il massese ed il lucchese. Cresta Ovest Anche questo è itinerario adatto ai rocciatori per alcuni passaggi fino al III grado. Da Renara si segue l’itinerario segnato per la Cava Chiesa del Diavolo e poco prima della stessa si procede a sinistra per la cresta. Sono presenti in zona alcuni segni. Versante Nord-ovest Si parte da Renara e si segue l’itinerario Denham in alto fino a portarsi sulla cresta nord. COME SI SALE Premesso che la salita non è mai facile, è possibile salire in vetta partendo:
LA VETTA Il panorama è aperto sulla costa e sulle isole toscane e liguri, poi sulla valle di Arni con le sue cave. Tra i monti ammiriamo il monte Sagro, il Sella, il Fiocca ed il Sumbra ed il gruppo delle Panie, oltre all’Altissimo ed al Pelato. Sulla vetta non ci sono croci, solo un ometto e spesso le capre. La prima volta che salimmo sul monte costruimmo un rudimentale ometto, si tratta di vedere se quello attuale è una continuazione del nostro. INTORNO AL MACINA Arni
Casa Bonotti Si trova a quota 495 alla confluenza del fosso del Vestito e del canale della Chiesa del Diavolo. Di fronte passa il sentiero 162 per il passo del Vestito, mentre in alto si stacca la via di lizza della chiesa del Diavolo, segnata per andare alla relativa cava. Bonotti è cognome localmente diffuso ed infatti la casa era proprietà di una famiglia che in zona aveva terreni coltivati. Canale della Buchetta A volte confuso con quello del Pianel Soprano. Il vero e proprio canale termina al ponte caricatore della Denham (546 metri) ed inizia dalla cava della Buchetta a 906 metri. Vi fu costruita la via di lizza omonima. Oggi per risalirlo in certi tratti occorre essere provetti rocciatori. Cava della Buchetta Era una cava di modeste dimensioni e collocata in posizione infelice, a 906 metri di quota, sul ripidissimo versante sud occidentale del monte Macina, nella valle di Resceto. Furono aperte da Paolo Guerra a metà del 1800 e furono servite da un’arditissima via di lizza che ancora oggi lascia stupiti. Via di lizza della Buchetta Partiva dalla cava omonima a 906 metri di quota. Il primo tratto molto ripido scendeva per un bosco per poi raggiungere il letto del canale dove diventava meno ripido. A quota 660 metri la via doveva affrontare una balza di alcune decine di metri con una pendenza superiore al 100% e per superare un crepaccio fu necessario costruire anche un rudimentale ponte formato da putrelle di ferro, che ancora sono presenti. Superato il salto la via continuava con pendenze minori fino a incontrare la lizza Denham. Oggi la lizza versa in stato di conservazione pessimo. Canale della Chiesa del Diavolo Inizia nei pressi della cava omonima e confluisce nel Fosso del Vestito nei pressi di casa Bonotti. Viene chiamato anche canale dell’Usciolo, per quanto questo nome possa estendersi anche al tratto discendente del Fosso del Vestito o usarsi semplicemente per quest’ultimo. Cava della Chiesa del Diavolo Anche cava dell’Usciolo. La cava si trova a 1050 metri di quota nel canale dell’Usciolo (o della Chiesa del diavolo) nel versante occidentale del monte Macina. La cava era servita da una via di lizza in parte ancora conservata. Il nome associa un edificio sacro al diavolo, ma in realtà chiesa è un dialettalismo per indicare “grande superficie di marmo tagliata dall’uomo in una montagna”, quindi chiesa come imponente struttura e diavolo probabilmente ad indicare l’infelice posizione del luogo. Per esorcizzare il nome Ferdinando Bertelli, uno degli ultimi proprietari della cava, poi abbandonata negli anni ‘50 del XX secolo, la chiamò cava Paradiso, ma questo non gli portò fortuna. La cava operò dagli anni ‘60 del XIX secolo ad opera della società Ascoli-Bernieri-Pellegrini-Pellerano, molto attiva in zona. Può essere raggiunta dalla via di cava oggi segnata come sentiero anche se non numerato. Il sito estrattivo è ricoperto da ravaneto e rimangono alcuni edifici sia presso il piazzale che più in basso a 900 metri, presso un ripiano panoramico. Via di lizza della Chiesa del Diavolo
Quota 1377 del monte Macina Anche Sella 1377. Si trova sulla cresta del Vestito lungo il sentiero 150, essa è alla base del Monte Macina all’inizio della cresta sud, in zona sono presenti vecchi tralicci dell’elettricità. Sella del monte Macina Situata a quota 1558 metri sopra la galleria della cava Ronchieri, è una sorta di confine tra la cresta nord del Macina e quella sud del Sella. Buca di Renara La Buca di Renara, situata a 298 metri, è una grotta che si trova presso Renara sulla sinistra del canale omonimo. Essa si sviluppa per circa 500 metri, un corso d’acqua sotterraneo percorre la sua parte inferiore ed alimenta un lago che è profondo 80 metri, le acque poi riemergono nel canale di Renara, alimentando così il Frigido. La primissima parte è facilmente accessibile dall’uomo, poi è necessario essere esperti speleologi per poter proseguire. Canale di Renara Il canale o fosso di Renara scende dalle pendici occidentali della cresta del monte Macina e confluisce con il fosso del Vestito presso quella che oggi è chiamata la spianata di Renara, o semplicemente Renara, a circa 310 metri. Più a valle, a Gronda, il canale confluisce con quello della Tambura. Esso raccoglie anche le acque della zona di Piastreta (canale della Buchetta, fosso della Piastrella, fosso del Chiasso) nel versante occidentale del monte Sella. Spianata di Renara La spianata o conca di Renara si trova a 310 metri di quota alla confluenza del canale di Renara con quello del Vestito. È zona disabitata da cui passava un sentiero per il passo del Vestito e la Garfagnana, sentiero difficile ed ancora oggi poco frequentato. Oggi essa è caratterizzata da vecchie cave con alcuni edifici ormai cadenti e da una baracca con copertura in lamiera dove lavora il pastore di capre Rolando, giovane distinto di Forno, che possiede un bel gregge. Si arriva con via asfaltata che si stacca da Gronda che poi diventa un ampio sterrato. Alla fine della strada asfaltata c’è una vecchia cava di dolomia e postazioni per la balneazione fluviale sul canale di Renara, tributario di quello di Resceto e quindi del Frigido. Presso i ruderi troviamo indicazioni chiare indicazioni del sentiero 162, segnato, per il Fosso del Vestito ed il passo omonimo e per il canale dell’Usciolo e la cava Chiesa del Diavolo. A sinistra invece un itinerario non segnato porta al Canale della Buchetta e al Fosso del Chiasso e quindi alla monorotaia Denham. In zona si trova l’ingresso della Buca di Renara, grotta di un certo interesse speleologico. Da qualche anno un gruppo di volonterosi allestisce in zona un interessante presepe. Valle di Renara Si chiama così il ramo della valle del Frigido che si stacca (in salita) all’altezza dell’abitato di Gronda, nel comune di Massa. A settentrione c’è la valle di Resceto da cui è separata dal crinale della Cimetta. Più o meno comprende le zone che scendono dal crinale del Sella (zona di Piastreta) e da quello del Macina, fino al Passo del Vestito. La zona è stata sottoposta in alto ad escavazione del marmo e possiede alcune delle più interessanti ed ardite testimonianze di vie di lizza. Passo di Sella Anche Passo Sella. È un passo erboso, dall’aspetto appenninico, tra le valli di Arni e quella di Arnetola a 1500 metri. Esso è importante nodo di sentieri. Qua arriva il 31 da Arni e poi scende ad Arnetola, ancora da Arni, passando dal Passo di Fiocca, arriva il sentiero 144. Dal passo del Vestito arriva il sentiero 150 ed infine dalla Focetta dell’Acqua Fredda il sentiero attrezzato Vecchiacchi attualmente non percorribile. Inoltre una deviazione del 31 porta alla cava Ronchieri. Sono presenti un crocifisso ligneo, varie lapidi commemorative ed i resti di una maestà ormai diruta. La prima lapide ricorda la morte nel 1951 di due giovani studenti di Viareggio (Fabio Mari e Franco Andrei) caduti sull’Alto di Sella. Qua fu costruito nel 1963 un rifugio prefabbricato dal Cai di Livorno che ebbe vita effimera: fu distrutto da una tempesta solo due settimane dopo l’inaugurazione e mai più ricostruito. Usciolo Il termine Canale dell’Usciolo era usato come sinonimo sia di Fosso del Vestito che del Canale della Chiesa del Diavolo o del loro insieme. Monte dell’Usciolo era chiamata la costiera rocciosa che dal monte Macina va a raccordarsi con il Palazzolo (quindi la cresta del Vestito) o anche il monte Macina. La zona è selvaggia ed incontaminata a parte la cava e la via di lizza. Cresta del Vestito Si estende dalla quota 1154 metri, cui arriva il sentiero 150, fino alla sella 1377 metri alla base del monte Macina, passando per la quota 1389. La cresta è abbastanza impegnativa (con passaggi di primo grado): presenta pinnacoli e torrioni calcarei con un po’ di esposizione e per percorrerla serve l’aiuto delle mani. A sinistra abbiamo l’orrida valle di Renara e a destra quella verde di Arni. Fosso del Vestito Scende dalla zona del passo omonimo e riceve da destra il canale della Chiesa del Diavolo presso Casa Bonotti. Detto anche Canale dell’Usciolo. Galleria del Vestito Anche galleria del Pelato dal nome del monte sotto cui è scavata. La galleria unisce le province di Massa (comune di Massa) a 1033 metri e di Lucca (comune di Seravezza) a 1045 metri ed il confine si trova al centro della stessa. Mentre nel 1933 la strada arrivava ad Antona il collegamento con la Garfagnana richiese più tempo, incontrando ostilità da parte della provincia di Lucca. Dopo la guerra la provincia di Massa-Carrara concluse la galleria sconfinando abusivamente nel territorio lucchese. Il ministro Giuseppe Togni (1903-1981) la inaugurò e dovette sanare la situazione con un decreto di esproprio. Comunque la strada rimase in condizioni molto precarie fino agli anni ottanta quando fu sistemata anche la galleria del Castellaccio, prima di Arni (a metà tra i comuni di Seravezza e di Stazzema). Di recente, nel 2006-07 è stata sistemato il versante massese della galleria con un rivestimento mentre l’altro è rimasto come era. È lunga 640 metri e si trova a quota 1040 metri circa. All’ingresso nel lato massese un bassorilievo marmoreo dedicato allo Stradino d’Italia nel 1974 dai colleghi massesi. Con l’epigrafe: è per la nostra silente opera se la via nel gelo o nel solleone ovunque ti conduce. 1974. A tutti gli stradini d’Italia dedicano i colleghi della provincia di Massa Carrara. Passo del Vestito Si apre a 1151 metri al centro della depressione tra il monte Macina e l’Altissimo in testa alla Valle della Tùrrite Secca. A occidente si affaccia sul versante di Renara molto scosceso. Viene considerato per la sua posizione centrale come limite tra le Apuane Settentrionali e quelle meridionali. Al passo perviene il sentiero 162 da Renara per Casa Bonotti. Presso il passo, sulla destra guardando verso il versante massese, si trova un piccolo bunker che faceva parte del sistema difensivo della linea Gotica. LEGGENDE Il luogo ha, da sempre, stimolata la nascita di storie. Alcuni sostengono che la montagna contenga grandi quantità di materiali ferrosi che catturano i fulmini scatenando tempeste spaventose. Altri che nelle viscere della montagna sia contenuta un’urna d’oro nascosta dai liguri apuani durante le persecuzioni da parte dei romani. Durante i temporali l’oro risplenderebbe per un attimo, ma i fantasmi delle antichi proprietari lo proteggono tenacemente. SENTIERI Sentiero 31 Azzano (452m) - Foce del Giardino (1022m) – Cervaiole - Strada marmifera per le cave del Fondone - Arni (916m) innesto 144 - Strada Marmifera per il Passo Sella - Passo di Sella (1500m) – Arnétola (ca 900m). In realtà il sentiero è interrotto dalla cava delle Cervaiole: descriviamo il sentiero da Arni. Dal parcheggio all’ingresso di Arni il sentiero diventa la marmifera per le cave della zona, quasi tutte abbandonate. Superiamo una sbarra metallica e saliamo sempre ripidamente fino al Passo Sella. Si superano piazzali di cava, edifici abbandonati ed il bivio per la Cava Faniello. Ai lati del sentiero c’è la cresta del Macina da una parte e le pendici del Fiocca dall’altra. Il sentiero arriva al passo di Sella dal quale la marmifera prosegue per le cave Ronchieri. La marmifera per il passo Sella, destinata in realtà alle cave Ronchieri, costruita negli anni ’70 è diventata il vecchio sentiero 31, che in buona parte ha ricalcato. In passato l’ultimo tratto rappresentava il collegamento normale tra Vagli ed Arni ed è una bella mulattiera che passa per boschi alla base del versante orientale del Sella. Sentiero 150
SENTIERO 162 Con la nuova numerazione diventerà 42. Renara (310m) – Casa Bonotti (495m) – Passo del Vestito (1151m) – Le Gobbie (1037m). Arrivati all’edificio di cava si segue il canale del Vestito ingombro di massi di marmo fino alla casa Bonotti poi risaliamo ampi ravaneti all’ingresso del vallone per poi salire faticosamente tra rocce e cespugli fino al passo. É possibile consultare anche gli articoli:
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