(MS-Carrara) FOCE DI PIANZA–FOCE DELLA FAGGIOLA–MONTE SPALLONE-MONTE SAGRO (1749m)-BIVIO SENTIERI BLU/173–FOCE DI PIANZA (Anello dello Spallone e del Sagro) [§]   
ATTENZIONE!!!
Si raccomanda di consultare sempre lo stato dei sentieri poco prima di intraprendere l'escursione (Voce Menù "Sentieristica") oppure, ancor meglio, di informarsi contattando le Sezioni CAI cui spetta la manutenzione dei singoli sentieri.

Località di partenza:

Foce di Pianza (1279m)

Località di arrivo:

Foce di Pianza (1279m)

Dislivello mt.:

470

Tempo totale:

4h 20'

Difficoltà

EE

Punti di appoggio:

nelle vicinanze: Rifugio Carrara – Ristorante Belvedere

Rifornimento acqua:

no

Tratti ferrata:

No

Sequenza sentieri:

172/173 – 172 – cresta Spallone Sagro – sentiero blu – 173 – 172/173

Tipologia percorso:

ND

Immagini del percorso (20)
Disclaimer
Descrizione itinerario
DATA ESCURSIONE: 25/04/2010





Qui un approfondimento sul sentiero 172.
Qui un approfondimento sul sentiero 173.



Con l’auto arriviamo alla foce di Pianza dove c’è molto spazio per parcheggiare.
Il luogo è molto panoramico sulla costa, sul golfo della Spezia e sulle cave di Carrara che si distendono davanti a noi.
Sulla destra una marmifera si dirige a un tunnel per le cave del monte Maggiore.
A sinistra scendono i sentieri 39 e 174, il 39 proveniente dalle cave della Conca di Torano è diretto a Vinca, mentre il 174, che si stacca da esso più in basso, presso le cave Walton, è diretto ai Pozzi ed al Cardeto.
Davanti a noi ci sono ben evidenti le indicazioni 172-173 che seguiamo.
Il sentiero 172 per Foce della Faggiola è diretto a Foce Luccica, mentre il 173 per Foce del Faneletto percorre il catino del Sagro per arrivare a Foce di Vinca e Capanna Garnerone.
Da entrambi i sentieri si staccano facili vie di ascensione al monte Sagro, segnate di blu.
Il nostro intento è di percorrere l’anello dei due sentieri e la cresta che dallo Spallone porta al Sagro.
Raggiungiamo rapidamente l’ampia cresta marmorea tra le cave del Sagro a sinistra e la strada di cava a destra in basso per la zona del monte Maggiore.
Il panorama, sulla destra, spazia sui bacini marmiferi ed arriva fino al mare.
A 15’ siamo al bivio 172-173, a sinistra scende il 173, che faremo al ritorno, mentre il 172 continua in avanti salendo rapidamente ed aggirando quota 1341, fino ad un vicino intaglio dal quale si ammira la piramide del Sagro ed in basso si nota l’ingresso del tunnel di cui ho parlato.
Ora saliamo per alcuni metri e poi costeggiamo il crinale della Faggiola, che costituisce confine amministrativo tra i comuni di Carrara e Fivizzano.
Il sentiero è sempre su terreno carsico e su marmo con rari alberi, molta fioritura di Erica carnea e di epatiche e qualche bella Saxifraga latina, inoltre scorgiamo qualche primula orecchia d’Orso che sta per fiorire.
A 40’ arriviamo ad un pianoro panoramico sulle cave e sul mare ed in pochi minuti aggiriamo, lasciandola sulla destra, quota 1456, sulla quale è ben evidente un cippo confinario.
Da qui per tracce di sentiero si può salire al monte Maggiore (1396m).
Adesso il panorama si apre sulle sottostanti cave del Maggiore, sul crinale della Cima d’Uomo e sul paese di Colonnata.
Più in alto c’è il Vergheto ed il relativo crinale per le Casette e la zona di Gioia e della Brugiana, in secondo piano abbiamo le Apuane centrali fino alle Panie.
Seguiamo ancora il crinale, fiancheggiando il boschetto della Faggiola e l’ingresso di una grotta e a 54’ siamo a Foce della Faggiola (1464m) alla base dello Spallone.
Il sentiero segnato continua per Foce Luccica in basso a destra mentre a sinistra il sentiero blu continua per la via normale al Sagro.
Dobbiamo salire il mammellone quadrato che abbiamo di fronte, non esiste una via obbligata, basta tenersi un poco sulla destra sulla roccia.
Salendo il panorama si apre sulle zone circostanti e in particolare sulla cresta sud che sale da Foce Luccica.
A 01h 16’ arriviamo a una grotta con sfasciumi, forse una postazione partigiana, da cui saliamo in un paio di minuti alla prima vetta (ca 1568 m).
Qua il panorama si apre sulla cresta dello Spallone e sulla valle del Frigido articolata in diversi canali interessanti per l’escursionista.
Scendiamo qualche metro a una sella per risalire a una seconda vetta (ca 1594 m) cui arriviamo a 01h 27’.
Scendiamo nuovamente per la cresta per pochi metri per poi salire alla vetta principale.
La cresta è agevole pur essendo aerea, è ancora ampia per rocce sicure e sfasciumi.
La salita si fa sentire.
Arriviamo sulla terza cima, che è la vetta dello Spallone (1650 m IGM) a 01h 38’, essa è contrassegnata da un grosso ometto.
Poi scendiamo nuovamente fino alla sella 1612m IGM ( in realtà ca 1603 m) dove arriviamo in 8’, la discesa va fatta con attenzione mantenendosi preferibilmente sul lato verso Carrara.
Ora la cresta riprende leggermente a salire e va fatta con attenzione essendo a tratti un po’ stretta e aerea e a 01h 57’ arriviamo a un’altra piccola sella alla base di una cima bifida (quota 1662 cartina IGM).
Qua per tracce di sentiero sulla sinistra saliamo e poi un po’ a caso saliamo sull’ultima vetta in realtà formata da due piccole cime ravvicinate entrambe con ometti di pietra.
A 02h 09’ siamo sulla vetta più vicina al Sagro dalla quale scendiamo in pochi minuti ad una selletta da cui iniziamo la salita finale per il monte Sagro.
Ci manteniamo sul lato a mare per facili sfasciumi continuando a salire fino ad un pianoro (02h 37’) dal quale tracce di sentiero ci portano in rapida salita alla vetta (1749m) dove arriviamo a 02h 31’.
In vetta c’è ancora un po’ di neve e bel panorama sulle Apuane settentrionali dal Pizzo, Pisanino, Cavallo, Tambura, Sella e, in basso, sul paese di Vinca.
Sostiamo una decina di minuti per poi scendere per la cresta nord-ovest seguendo i segni blu di vetta.
Il sentiero all’inizio si mantiene in alto molto panoramico per poi scendere fino ad arrivare a 02h 52’ al bivio tra due sentieri blu: a sinistra il sentiero che proviene dalla foce della Faggiola (sentiero 172), noi prendiamo a destra per recuperare, più in basso, il sentiero 173.
La zona oggi è piena di belle fioriture di crochi viola e bianchi e c’è ancora un po’ di neve.
Il sentiero è ben segnato di blu sulla roccia con un gran numero di ometti che indicano la direzione, di fronte abbiamo la cava del Sagro alla quale ci avviciniamo progressivamente.
La discesa è abbastanza ripida tra rocce e sfasciumi ed è semplice.
A 03h 34’, nei pressi di due radi pini, siamo alla confluenza nel sentiero 173 che, a destra, va per la Foce del Faneletto ed il Catino del Sagro verso Vinca. Noi invece seguiamo lo stesso sentiero verso il basso.
In prossimità di questo bivio si staccano tracce di sentiero per i Capannelli (antiche abitazioni di pastori) e poco in alto c’è una fonte con una vasca che presumo usata in passato dai pastori.
La discesa si fa adesso più tranquilla, un tratto del sentiero è tra l’erba e poi di nuovo sul marmo proprio a fianco della cava.
A 03h 44’ siamo al punto più basso in un canalone da cui risaliamo per aggirare quota 1341 sulla destra ed arriviamo di nuovo al bivio 172-173 completando così il nostro anello (04h 01’).
In quest’ultimo tratto che aggira la quota 1341 c’è gran profusione di Saxifraga latina e di Orecchie d’orso che stanno per sbocciare.
In pochi minuti siamo a Pianza dove finiamo l’escursione (04h 19’).
Viste su mappa: Come arrivare e Itinerario
Da Carrara si segue la strada per Gragnana, Castelpoggio e Fosdinovo, un po' prima di quest’ultimo paese si prende la deviazione a destra per Campocecina (9,5km) che si segue per altri 10 km fino al punto di soccorso delle Cave ed al Piazzale dell’Uccelliera pochi metri avanti.
Trascurare la deviazione a sinistra e continuare costeggiando il monte Borla per un altro chilometro fino alla Foce. C’è da aggiungere che attualmente la strada è in pessimo stato per presenza di buche e detriti caduti dal monte.
Note
Questo percorso è alternativo alla salita normale al monte Sagro.
Si svolge in parte lungo il crinale dello Spallone che è veramente molto bello e molto panoramico. Potrebbe essere classificato come difficoltà E se non fosse per alcuni tratti della cresta del monte Spallone che sono un po’ aerei e vanno fatti solo da persone che non soffrono di vertigini ed abbiano dimestichezza con il terreno apuano.
Splendidi sono i panorami, in particolare nelle giornate con poca foschia, sulla valle del Carrione e su quella del Frigido, sui bacini marmiferi, sulla costa e le isole e sulle Apuane settentrionali.
Il percorso è naturalmente sconsigliato con pioggia e ghiaccio.
C’è da aggiungere che si può raggiungere la cresta dello Spallone da vari punti, con salita faticosa, ma non difficile, dal sentiero normale blu per il monte Sagro.
Per finire ricche sono le fioriture di un raro endemismo apuano che è la Saxifraga latina (o Saxifraga oppositifolia), veramente molto bella, lungo buona parte dell’itinerario descritto.
Traccia GPS