SENTIERO CAI 127
LO SPAZIO DI FABIO - rubrica curata da Fabio Frigeri
ATTENZIONE!!!
In questa scheda è descritto soltanto il tracciato del sentiero indicato, risalente alla data sotto riportata. Non è presente alcun riferimento nè alcuna indicazione sul suo stato attuale e sulla sua attuale percorribilità, per conoscere i quali si rimanda alla voce "Sentieristica" del Menù Principale, in alto a destra. Rammentiamo, comunque, che, a tal proposito, la cosa migliore resta sempre quella di informarsi contattando le Sezioni CAI cui spetta la manutenzione dei singoli sentieri, poco prima di effettuare l'escursione.
23 ottobre 2015

(f.f.) questo sentiero di raccordo permette di raggiungere Mosceta dal Piglionico e di percorrere interessanti anelli nelle Apuane Centrali

 
 

SENTIERO 127

Il sentiero è di competenza del Cai sezione di Lucca.

Tragitto

Foce di Mosceta (1170 m) [innesto sentieri 124, 125, 126, 127, 128, 129]  – bivio 9/127 (1075 m) - [innesto 139] – bivio 7/127 (1140 m) - Foce del Piglionico (1120 m) [innesto sentieri 133 e 138].

In realtà il sentiero è un raccordo tra il sentiero 9 (quota 1075 m) e il 7 (quota 1140 m).

Il tratto iniziale è comune con il sentiero 9 e quello finale con il sentiero 7.

Informazioni sulla zona di partenza

Come si arriva alla Foce di Mosceta

È raggiungibile solo con sentieri, da Levigliani, dal Piglionico e da Passo di Croce servono circa 1h 45'. Da Pruno con il sentiero 122 e poi con il 9 servono 2h 30'; da Isola Santa con il sentiero 9 servono 3h 30'. Da Stazzema e da Cardoso i tempi sono molto più lunghi

Come si arriva al Piglionico

Partendo da Castelnuovo Garfagnana si prosegue per Gallicano (10,8 km) da cui si seguono le indicazioni per Molazzana e prima del borgo si devia a sinistra e si seguono le indicazioni per gli abitati di Sassi ed Eglio e anche i cartelli per il Rifugio Rossi e si arriva al Piglionico (25,6 km) dove presso la Cappella votiva iniziano i vari sentieri.

Ricordiamo che, dal 2011, la sosta nell'ultimo tratto di questa strada è a pagamento con presenza di una macchinetta che distribuisce la ricevuta al bivio con la strada per sant'Antonio. La macchinetta si trova circa 4 km dal Piglionico e il biglietto costa 3 euro. Secondo l'amministrazione comunale di Molazzana essi servono per garantire la manutenzione delle strade e delle aree attrezzate, nonché la spalatura della neve. Naturalmente questo continua a sollevare forti critiche anche per la distanza della macchinetta dalla effettiva zona di sosta.

Descrizione del percorso

Difficoltà: E (facile) modesti saliscendi e tempi limitati. Con la neve qualche difficoltà in più a superare alcuni canali dove la stessa può accumularsi.

Stato del sentiero: è ben segnato ed evidente. Sono presenti le necessarie indicazioni ai bivi.

Tempi: 1h 50'

Il percorso

Sintesi: Partendo da Mosceta il sentiero entra nel bosco diretto a Col di Favilla e poi devia a destra e rimane a mezzacosta con qualche bel panorama sul monte Sumbra e zone circostanti e, più avanti, sul Rovaio. Esso si sviluppa in saliscendi, per lo più nel bosco, e costeggia diversi ravaneti che scendono dal monte fino a immettersi nel 7 e in pochi minuti scende al Piglionico.

Il sentiero inizia dalla foce di Mosceta presso una maestà (con icona marmorea dedicata a Neri Michele caduto alle cave nel 1931 e lapide ricordo dell'alpinista viareggino Cosimo Zappelli). Qua ci sono numerose indicazioni di sentieri oltre a una sorta di menhir in marmo arabescato dedicato ai caduti della Guerra di Liberazione. La Foce è un importantissimo nodo di sentieri e punto di partenza di moltissime escursioni. Qua transita il sentiero 9 Levigliani - Isola Santa e qua arrivano (o iniziano) il 124 da Foce di Petrosciana (nel quale si innesta il 7 Cardoso-Piglionico), il 125 da Foce di Valli e il 126  dalla Focetta del Puntone che è il più usato per salire alla vetta della Pania della Croce. Inoltre il 127, che stiamo per percorrere, per il Piglionico, il 128 per il Puntato e Tre Fiumi, il 129 per Fociomboli e Ponte dei Merletti. Dalla foce in pochi minuti si sale al Rifugio Del Freo (presente fonte) da cui una traccia non numerata porta in vetta al Corchia. Tutta la zona è dominata dalla maestosa Pania della Croce quasi 700 metri più in alto. Improbabili rimboschimenti ad abeti danno a Mosceta un aspetto quasi alpino. Il primo tratto del sentiero è comune con il sentiero 9 e costeggia il modesto fosso di Mosceta, tributario del canale delle Verghe, che rimane sulla nostra sinistra. Esso incide la valle erbosa e a sinistra di esso passa il sentiero 128. Il primo tratto è aperto e panoramico sulla sinistra sulle pendici del Corchia (dietro noi) e sulla destra sul Pizzo delle Saette. È una prateria dove prosperano i lamponi e sulla destra continua l'abetaia mista a faggi. In 5' cominciamo a entrare nel bosco che si infittisce progressivamente. Il sentiero è una mulattiera con qualche tratto ancora ben conservato e scende con tratti ripidi e altri meno. A 15'  superiamo un canale dove la mulattiera è franata e il sentiero è stato ridisegnato, in sicurezza, un po' più in alto. Subito  dopo siamo a una maestà fatta costruire da Sergio Cipollini, con icona marmorea dedicata all'Angelo Custode. Ancora un paio di minuti di discesa e a 18' troviamo il primo bivio: il sentiero 9 scende a sinistra, per la mulattiera, diretto a Col di Favilla e Isola Santa mentre il nostro sale lievemente a destra.  Poco più in alto si apre una finestra panoramica su Fiocca e Sumbra che vedremo ancora, più avanti,  nelle parti aperte del sentiero. Continuando si superano un paio di canalini dove in inverno rimane a lungo la neve, il primo a 29' e il secondo poco dopo. Il sentiero si fa più stretto e pieno di foglie per cui richiede attenzione, specialmente in autunno e in inverno. Segue poi un tratto in discesa e poi saliscendi e uno dei tanti ravaneti che scendono da destra dalle ultime pendici delle Panie, qua il sentiero è aperto e molto panoramico. A 49' siamo a un secondo bivio (presenti indicazioni): il sentiero 139 sale ripido a destra diretto alla Focetta del Puntone  e al Rifugio Rossi e, più in alto, percorre la selvaggia Borra di Canala. Il sentiero 127 prosegue a saliscendi, anche se prevale la salita e per un po' vediamo in alto l'inizio della Borra di Canala (porta di Borra Canala). Fiancheggiamo altri ravaneti dovuti all’erosione delle ultime pendici delle Panie che stiamo costeggiando, sono presenti muri a secco che permettono che il sentiero rimanga pulito. Il panorama è aperto specialmente sul monte Sumbra e più aventi anche sul Rovaio. A 01h 30' siamo presso un bel punto panoramico da cui scendiamo per poi risalire nel bosco che adesso è meno fitto e a 01h 40' siamo al terzo bivio: il sentiero 7 sale a destra diretto al Rifugio Rossi da cui prosegue per Foce di Valli e Cardoso. Il 127 prosegue in discesa verso sinistra e in 5' esce dal bosco e in breve diventa un ampio stradello aperto e molto panoramico. Dopo pochi metri, sulla destra, c'è una casetta che è la sede del Soccorso Alpino. A 01h 50' siamo al Piglionico dove il sentiero termina. Al piazzale della Foce del Piglionico arriva la strada delle Rocchette ed è presente una cappella votiva che ricorda il sacrificio di un gruppo di partigiani (Gruppo Valanga) che combatterono con i tedeschi sul Monte Rovaio nel 1944. Qua arrivano i sentieri 133 dal Molino del Riccio, il 138 da Pizzorno che si innesta nel precedente a Colle a Panestra e iniziano il 7 e il 127 che abbiamo percorso.

Aspetti di rilievo del sentiero

Foce di Mosceta Foce di Mosceta

È il largo valico prativo, a 1170 metri, tra il Monte Corchia e la Pania della Croce. Esso è dominato dalla mole di quest'ultima, posta 700 metri più in alto, che degrada verso il Pizzo delle Saette. Improbabili rimboschimenti ad abeti e pini del 1970 e 1971, danno a Mosceta un aspetto quasi alpino.  Qua si trova una maestà (con icona marmorea dedicata a Michele Neri caduto alle cave nel 1931 e lapide ricordo dell'alpinista viareggino Cosimo Zappelli) e una sorta di menhir in marmo arabescato dedicato ai caduti della Guerra di Liberazione. La maestà serviva da luogo di sosta e di rifugio dalla intemperie e, naturalmente, aveva anche una valenza religiosa. La Foce di Mosceta era, infatti, un antico valico della Via del Sale che metteva in comunicazione la Versilia con la Garfagnana, il nome derivava dalla frequentazione della stessa da parte dei contrabbandieri di sale. Inoltre in zona era possibile, e lo è ancora oggi, approvvigionarsi di acqua in fonti che si trovano nei pressi del Rifugio. Oggi la Foce di Mosceta è importantissimo nodo di sentieri e punto di partenza di moltissime escursioni insieme al vicino Rifugio. Si arriva alla Foce da moltissimi paesi nei dintorni con lieve fatica. Qua arriva il 9 da Levigliani per le Voltoline che prosegue fino a Isola Santa.  Il 124 dalla Foce di Petrosciana nel quale si immette il 7 da Cardoso. Il 125 da Foce di Valli, il 126 dalla Focetta del Puntone, esso è il più usato per salire alla vetta della Pania della Croce. Il 127 dal Piglionico e il 128 da Tre Fiumi per il Puntato. Il 129 dal Ponte dei Merletti per Fociomboli. Dalla foce in pochi minuti si sale al Rifugio Del Freo da cui una traccia non numerata porta in vetta al Corchia.

Rifugio Del Freo

La denominazione corretta oggi è " Rifugio delFreo, sullo sfondo Pania della CroceRifugio Giuseppe Del Freo - Pietrapana". È situato presso la Foce di Mosceta a quota 1180 metri alle pendici del monte Corchia in posizione molto panoramica, in particolare esso è dominato dalla mole della Pania della Croce. Si trova in un'ampia valle con sorgenti d'acqua, prati, boschi di faggio e di conifere, questi ultimi derivanti da maldestri rimboschimenti a pini e abeti risalenti al 1970 e 1971. In passato era alpeggio delle comunità di Levigliani e di Pruno. In particolare il sito del rifugio appartiene ai Beni Comuni di Levigliani che permisero la costruzione del rifugio stesso nel 1949. Esso è di proprietà della sezione del Cai di Viareggio e sostituì il precedente rifugio in località “Alle Caselle” inadeguato per le esigenze dell’escursionismo e dell’alpinismo apuo-versiliese. Fu inaugurato il 28 maggio 1950 alla presenza di Bartolomeo Figari (1881-1965), allora presidente del Cai nazionale. Inizialmente denominato "Rifugio della Pietrapana" dal nome che Dante aveva dato alla Pania (vedi Inferno canto XXXII versetto 29), nel 1970 fu dedicato alla memoria del professor Giuseppe Del Freo (1897-1969), prima insegnante di storia e filosofia e poi preside del Liceo Classico “Carducci” di Viareggio. Egli fu grande amante della montagna e a lungo presidente della locale sezione del Cai e si impegnò molto per l’erezione del rifugio stesso. Il rifugio, nella sua storia, subì numerosi rifacimenti e ampliamenti e l’8 dicembre 1998 fu nuovamente inaugurato nella sua veste attuale. L'edificio si sviluppa in due piani con 48 posti letto al piano superiore, al piano inferiore ci sono la cucina, il bar e due sale ristoro con 60 posti a sedere. Il rifugio è anche posto di chiamata del Soccorso Alpino. Nei presi del rifugio ci sono importanti grotte (Antro del Corchia e Tana dell'Omo Selvatico), l'alpeggio del Puntato con la Torbiera di Fociomboli, ricca di interessanti fioriture, e il borgo abbandonata di Colle di Favilla. Con la vicina foce di Mosceta rappresenta il principale nodo di sentieri delle Apuane centrali. È accessibile facilmente da Levigliani, Pruno, Cardoso e Isola Santa con itinerari sempre molto interessanti.

Foce del Piglionico

Detta anche semplicemente “Il Piglionico” si trova nel comune di Molazzana a 1120 metri  tra il monte Piglionico e il monte Rovaio. Si arriva qua con la strada “delle Rocchette” da Gallicano passando per Molazzana fino alla Foce di Grottorotondo, poi si passa per le Rocchette e infine si arriva alla Foce del Piglionico. Una Piglionico cappella votiva ricorda il sacrificio di un gruppo di partigiani che combatterono contro i tedeschi sul Monte Rovaio, che si trova proprio di fronte, il 29 agosto 1944. Una lapide marmorea così recita: “Chi passi per queste valli a lavoro o a diporto/ nella suggestiva quiete del paesaggio montano/ sappia o ricordi/ e tutti ripensino/ che questo crinale roccioso/ che gli si erge davanti detto/ il nome di Gesù/ il 29 agosto 1944/ conobbe crepitio d’armi e strazi di morte/ e vide animosi giovani offrire la purissima vita/ perchè la patria risorgesse a libertà” (il Nome di Gesù è una vetta a 1145 metri sulla cresta sud-est del monte Rovaio). I partigiani erano del gruppo Valanga che comprendeva, oltre a elementi locali, emiliani reduci da Montefiorino e meridionali, il comandante era Leandro Puccetti di Gallicano che fu tra le vittime. Tutto nacque dall’uccisione di un tedesco due giorni prima, i partigiani rimasero nelle loro postazioni invece di fuggire come sarebbe stato più sensato, forse per presunzione di poter combattere alla pari con i tedeschi oppure per evitare guai ai civili. La battaglia avvenne il 29 e provocò 19 vittime tra i partigiani: 9 emiliani, 7 lucchesi e 3 meridionali. La zona dela foce è molto panoramica sull'Uomo Morto e la Pania della Croce, sul Rovaio e su Fiocca e Sumbra. Al Piglionico arriva il sentiero 138 da Pizzorno per Colle a Panestra e il 133 dal Molino del Riccio che si innesta nel precedente. Inoltre inizia il sentiero 7 per il Rifugio Rossi, Foce di Valli e Cardoso e il 127 per la Foce di Mosceta. Dal 2011 per poter accedere in auto al Piglionico è necessario pagare un ticket di 3 euro che secondo l'amministrazione comunale servono per garantire la manutenzione delle strade e delle aree attrezzate, nonché la spalatura della neve. Naturalmente questo continua a sollevare forti critiche.

Deviazioni e possibilità di escursioni

Questo è un sentiero di raccordo adatto a interessanti anelli di cui descriviamo qualche possibilità.

Andata e ritorno: richiede circa 3h 30'.

  • Anello da Pizzorno per Rifugio Rossi, Borra di Canala e Isola Santa: si segue il sentiero 138 da Pizzorno fino al Piglionico dove con il 7 si sale al Rifugio Rossi, si continua fino alla Focetta del Puntone da cui si scende per Borra di Canala (sentiero 139) e poi con un breve tratto sul 127 si recupera il sentiero 9 che ci porta a Isola Santa. Da Isola Santa si raggiunge poi il punto di partenza con la strada. È un percorso bellissimo ricco di panorami e molto variato nei sentieri che richiede circa 8 ore. [l'escursione è descritta nella sezione itinerari]

  • Variante bassa dell'itinerario precedente: dal Piglionico si segue il 127 a recuperare il sentiero 9 fino a Isola Santa. È meno panoramico, ma è adatto quando in alto c'è molta neve. Servono circa 7 ore.

  • Anello dal Piglionico per rifugio Rossi e Borra di Canala: come il primo itinerario, ma arrivati sul 127 lo si percorre fino a tornare al Piglionico, servono circa 7 ore.

inerari relativi al sentiero CAI 127 presenti sul sito:

Commento

Questo è un breve sentiero di raccordo utile per descrivere anelli molto interessanti e panoramici nel cuore delle Panie. Non presenta difficoltà anche se con il ghiaccio invernale richiede, al solito, un supplemento di prudenza.