SENTIERO CAI 147
LO SPAZIO DI FABIO - rubrica curata da Fabio Frigeri
ATTENZIONE!!!
In questa scheda è descritto soltanto il tracciato del sentiero indicato, risalente alla data sotto riportata. Non è presente alcun riferimento nè alcuna indicazione sul suo stato attuale e sulla sua attuale percorribilità, per conoscere i quali si rimanda alla voce "Sentieristica" del Menù Principale, in alto a destra. Rammentiamo, comunque, che, a tal proposito, la cosa migliore resta sempre quella di informarsi contattando le Sezioni CAI cui spetta la manutenzione dei singoli sentieri, poco prima di effettuare l'escursione.
19 settembre 2014

(f.f.) questo è un breve sentiero che unisce Campocatino con la via Vandelli, un certo degrado e un tratto attrezzato lo rendono non molto allettante.

 
 

SENTIERO 147

Il sentiero è di competenza del Cai sezione Castelnuovo di Garfagnana.

Tragitto

Campocatino (1000 m) [innesto sentiero 177] - Cava Formignacola (1185m) [innesto sentiero 35]

Informazioni sulla zona di partenza

Da Campocatino: Campocatino

Da Aulla si segue la statale 63 per il Cerreto in direzione Fivizzano, si supera Pallerone, Rometta e Soliera, oltrepassata la quale, la si abbandona per imboccare, a destra, la strada per Gassano (14,1 km), che si seguirà fino a Casola in Lunigiana (22 km). Raggiunta Casola si lascia la SR445 deviando a destra per Minucciano (29,8 km), quindi si prosegue per Gramolazzo. Qua si devia a destra per Gorfigliano (36,8 km) evitando il paese e si prosegue in direzione Campocatino (42,7 km) (ben indicata la deviazione a destra al bivio per Vagli Sopra). Da Castelnuovo Garfagnana si arriva a Vagli Sopra (18,5 km) e da qua a Campocatino (21,8 km). Da Seravezza e la Via d’Arni (Galleria del Cipollaio) fino a Castelnuovo Garfagnana (37,1 km), da dove ci si immette nella SR445 e si continua seguendo poi le istruzioni precedenti.

Da Formignacola:

La partenza è dalla Piana di Arnetola da cui si segue il sentiero 31/35 (via Vandelli), in 24' siamo al bivio tra i due e seguiamo a destra il 35. A 49' arriviamo alla Casetta Colubraia con indicazioni del sentiero 146. Proseguiamo incrociando la cava attiva Colubraia cui segue quella inattiva (Colubraia Alta) subito dopo la quale, a 1h 05', siamo alle indicazioni della Cava Colubraia.

Ricordiamo che alla Piana di Arnetola si arriva da Vagli Sopra con 3,5 km di strada oppure a piedi. Vagli Sopra è invece raggiungibile con i percorsi indicati per Campocatino, seguendo le indicazioni stradali con distanze chilometriche simili.

Descrizione del percorso

Difficoltà: EEA, la classificazione deriva dalla presenza di un breve tratto attrezzato con cavo metallico che è bene fare con l'attrezzatura richiesta. Per il resto il sentiero è da classificare E.

Stato del sentiero: un certo degrado nella parte verso Formignacola, dovuto a smottamenti e crescita eccessiva della vegetazione.

Tempi: andata: 01h 35'

Ritorno: 01h 25'Piano d'Arnetola

Il percorso

Sintesi: da Campocatino con uno stradello si entra nel bosco, si lascia a sinistra la deviazione per San Viano e passando per tratti ameni e per tratti degradati ci si porta a una costa rocciosa da superare con l'ausilio di corda metallica. Poi tramite via di lizza si arriva alla cava abbandonata di Formignacola e all'innesto nel sentiero Vandelli.

Lasciamo l'auto a un piccolo parcheggio a sinistra della strada posto poco prima delle case di Campocatino. È presente anche una statua della Madonna del Cavatore con panorama sul monte Sumbra e, in basso, sul lago di Vagli. Dal parcheggio si gode anche di bella vista sul monte Roccandagia che domina la conca glaciale di Campocatino. Saliamo a recuperare la strada che adesso è un bel lastricato, superiamo un ristorante sulla destra e saliamo al cartello dei sentieri all'inizio del borgo. Esso indica il sentiero 177 che va a destra diretto al Passo della Focolaccia. Noi dobbiamo andare, invece, verso sinistra e troviamo le indicazioni del sentiero 147 e subito dopo la statua marmorea di san Viano presso le ultime abitazioni. In questo primo tratto il sentiero è un ampio sterrato con a destra Campocatino dominato dalla Roccandagia. A 5' lasciamo lo stradello per un tratto tra arbusti di rosa canina e rari alberi con vista sulla sinistra sul Lago di Vagli e panchina per riposo panoramico. Continuiamo nel boschetto e a 15' torniamo sullo stradello precedente. Esso si sviluppa nel bosco, sempre molto ampio, superiamo un edificio con antenne per la telefonia sulla destra e a 27' siamo al bivio per l'Eremo di San Viano a 1162 metri. Prendendo a sinistra in circa 25' si arriva all'eremo posto in ardita posizione panoramica. Saliamo per il sentiero che si fa più stretto, a un bivio evitiamo di salire verso destra (segni evidenti) e poi costeggiamo, in discesa, rocce carbonatiche degradate dalle piogge. Continuiamo con saliscendi e poi superiamo una scaletta che impedisce il passaggio del bestiame. Segue un tratto ameno nel bosco con prevalenza di salita, superiamo un tavolo da pic-nic e a 57' superiamo un'altra scaletta di legno per il bestiame. Più avanti troviamo, sulla sinistra, un lungo tratto di recinzione metallica. Adesso il sentiero diventa degradato a causa delle piogge che lo scavano e, a lungo andare, potrebbero renderlo impraticabile. Serve un minimo di attenzione e, sulla sinistra, vediamo la devastante cava Pallerina del monte omonimo. A 01h 17' saliamo un tratto molto ripido a tornantini che ci porta alla parte più difficile del sentiero. Esso sale per una costa rocciosa dove la terra è stata dilavata, la salita è di circa una decina di metri prima a perpendicolo e poi verso sinistra in obliquo in salita. Il tutto è attrezzato con corda metallica e presenta incavi per i piedi. Meglio sarebbe avere una imbracatura per sicurezza, in ogni modo sconsigliamo a chi non ha dimestichezza con luoghi esposti e con corde di passare: è sempre meglio rinunciare quando non si è sicuri di quello che si percorre. La gita in montagna non deve tramutarsi in tragedia. Saliamo in sicurezza questo tratto e a 01h 25' siamo alla sua fine e subito dopo c'è una vecchia cava abbandonata. Adesso percorriamo un agevole tratto di via di lizza con a sinistra la valle di Arnetola e le sua cave a 01h 35' siamo alle cave di Farmignacola e in un paio di minuti il sentiero si innesta nel sentiero 35 (via Vandelli).

Aspetti di rilievo del sentiero

Campocatino

Si trova a circa 1000 metri di quota nel comune di Vagli Sotto. È una conca erbosa derivata da un antico bacino glaciale ed è dominata dalla mole della grande parete nord-est del monte Roccandagia o Penna di Campocatino. Nella conca sono disperse alcuneSan Viano, interno dell'eremo decine di costruzioni in pietra, chiamate caselli, testimonianza dell’antica attività pastorale. Infatti il luogo era alpeggio dei vaglini che vi costruirono dei caselli con tetti ricoperti di piastre usati come riparo per uomini e animali e come magazzino. Nel 1944 i caselli furono bruciati dai tedeschi perché ritenuti riparo dei partigiani. Con la fine della pastorizia i caselli andarono in rovina, solo negli anni ‘60 alcuni furono risistemati come case delle vacanze di vaglini ormai sparsi per il mondo. Alcuni interventi furono anche poco rispettosi del luogo, ma, ultimamente, il comune vigila per un maggior rispetto delle regole paesaggistiche. È presente anche un bar ristorante (La buca dei gracchi) ed è possibile pernottare in alcuni caselli. Negli anni ’70 del secolo XX fu costruita una nuova chiesa dedicata a San Viviano che stona abbastanza con il resto delle costruzioni, qua alloggia la statua del santo da giugno a settembre, proveniente dall'eremo. Dal 1991 Campocatino è diventato Oasi naturale della LIPU. Qua arrivano il sentiero 177 da Vagli per il Passo della Focolaccia; il 34 (rinominato 149) proveniente da Poggio (questo sentiero è stato poi cancellato per inagibilità) e il 147 che da Campocatino va a innestarsi nel 35 (via Vandelli). Nel 1998 qua fu girato un film con Leonardo Pieraccioni e David Bowie dal titolo “Il mio west”.

Eremo di San Viano

Lungo il sentiero 147 a poca distanza da Campocatino, seguendo segni bianco-verdi, si accede all’eremo in circa 20 minuti. Esso si trova sotto una parete rocciosa che domina la valle di Arnetola le cui propaggini sonochiamate “Il salto del cane”. L’edificio è posto a circa 1090 metri, la costruzione è addossata alla parete del monte (in abri), fu poi costruito un muro perimetrale con pietra locale e calce e un tetto con grosse travi di castagno inserite nella roccia e sul muro. Esso è ricoperto con pietre scistose calcaree e il pavimento è inclinato per permettere lo scorrimento della pioggia. Dietro il piccolo altare si esce all’aperto su una terrazza panoramica protetta da un muro e, secondo la leggenda, proprio su questa cengia Viviano si ritirava a meditare e qua fu trovato morto il 22 maggio. Si accede all’eremo con una scalinata che i fedeli percorrevano in ginocchio. La chiave è disponibile al ristorante “La Buca dei gracchi” a Campocatino. Secondo la tradizione il santo, Viano o Viviano, era un viandante di origine emiliana arrivato a Vagli insieme alla moglie, qua svolse l’attività di contadino. Pare che fosse deforme e mite e schernito sia dalla moglie che dagli altri contadini. Poi il richiamo del Signore lo portò a ritirarsi alle pendici della Roccandagia dove visse in isolamento e contemplazione cibandosi di erbe, in particolare di cavolo selvatico, e bevendo acqua di fonte. È descritto come uomo umile, amante della natura e degli animali e la sua figura somiglia molto a quella di San Francesco come si vede anche dalla statua che lo rappresenta. Gli sono riconosciuti numerosi miracoli che ne hanno fatto il patrono popolare di Vagli eletto come tale dalla gente che lo considera beato e santo: infatti è conosciuto come San Viviano da Vagli. Il suo culto però non è riconosciuto dalla chiesa. Fonti storiche certe dicono che le sue ossa fossero nella chiesa di Vagli di Sopra, in un’urna di legno, già nel 1568 e che l’oratorio fosse già presente prima del 1500, quindi il culto del santo è di probabile origine medioevale. Il 22 maggio, giorno della morte del Santo, era celebrata con una messa all’eremo, questa data coincideva con il ritorno dei pastori di Vagli dalla transumanza in pianura. E in occasione della partenza per la successiva transumanza, il 22 settembre, era celebrata un’altra messa. La seconda domenica di giugno i fedeli in processioneCava Formignacola trasportavano la statua del santo dall’eremo fino a Campocatino dove la statua era ricoverata in un riparo di legno ricoperto da frasche dove veniva celebrata una messa e a sera la statua era riportata all’eremo, il rito si ripeteva la seconda domenica di settembre. Oggi il luogo in cui è portata la statua è la nuova chiesa di Campocatino, dedicata al santo, costruita negli anni ’70 del XX secolo dove la statua rimane nel periodo tra giugno e settembre. San Viano è diventato anche il protettore dei cavatori per molti miracoli a lui attribuiti dai cavatori stessi. Inoltre è anche diventato patrono del parco delle Alpi Apuane ed è festeggiato il 22 maggio. Tra le molte leggende che la tradizione tramanda sul santo molto interessante è quella del cavolo che il Signore avrebbe fatto nascere per sfamarlo proprio nei pressi dell'eremo. Si tratta del cavolo selvatico (Brassica oleracea) che si trova spontaneo solo in poche località italiane e, senza dubbio, la presenza di una pianta di valore alimentare così notevole in un luogo tanto inospitale ha fatto nascere questa bella leggenda popolare e ancora oggi i fedeli del santo onorano questa pianta. Il cavolo oltre a importanza alimentare ha anche proprietà curative. Il ruolo del cavolo probabilmente è reminiscenza di antichi culti pagani in cui la pianta era donata all’uomo dagli dei per le sue molteplici proprietà.

Cava Formignacola

Pronuncia Formignàcola. Si trova a 1180 metri di quota al bivio tra il sentiero 35 (via Vandelli) e il 147 per Campocatino ed è ormai abbandonata. È panoramica sulla Valle di Arnetola e la cava Pallerina. Esisteva il casone omonimo a servizio dei viandanti della via Vandelli, i cui ruderi dovrebbero essere stati riattati come edificio delle cave.

 

Deviazioni e possibilità di escursioni

Questo sentiero permette alcuni interessanti anelli oltre a essere via di accesso all'Eremo di san Viano.

  • Visita a san Viano: da Campocatino si segue il sentiero 147 fino al bivio per l'eremo da cui si segue, in discesa un sentiero non numerato segnato di verde. Servono circa 50' e poco di più al ritorno.
  • Anello su Tambura e Focolaccia: da Campocatino si segue il sentiero 177 fino al Passo della Focolaccia, qua si segue la cresta fino alla vetta della Tambura e poi si segue al passo omonimo. Poi con il 35 (via Vandelli) si scende fino alla cava Formignacola da cui, con il sentiero 147, si torna a Campocatino. Servono circa 8 ore.
  • Anello su Vagli e Arnetola: da Vagli Sopra si sale ad Arnetola qua con il 35 si arriva alla cava Formignacola da cui, con il 147, si torna a Campocatino da cui si scende a Vagli con il 177. Servono circa 6 ore.

Itinerari relativi al sentiero CAI 147 presenti sul sito:

 

Commento

Questo breve sentiero è un raccordo tra Campocatino e la via Vandelli e serve per descrivere interessanti e spettacolari anelli. Il tratto attrezzato è breve, ma non banale ed è preferibile percorrerlo in salita. Con pioggia e neve le difficoltà aumentano.