SENTIERO CAI 171
LO SPAZIO DI FABIO - rubrica curata da Fabio Frigeri
ATTENZIONE!!!
In questa scheda è descritto soltanto il tracciato del sentiero indicato, risalente alla data sotto riportata. Non è presente alcun riferimento nè alcuna indicazione sul suo stato attuale e sulla sua attuale percorribilità, per conoscere i quali si rimanda alla voce "Sentieristica" del Menù Principale, in alto a destra. Rammentiamo, comunque, che, a tal proposito, la cosa migliore resta sempre quella di informarsi contattando le Sezioni CAI cui spetta la manutenzione dei singoli sentieri, poco prima di effettuare l'escursione.
08 marzo 2016

(f.f.) il sentiero 171 unisce Tenerano con il rifugio Carrara e Campocecina permettendo interessanti e facili escursioni.

 
 

SENTIERO 171

Il sentiero è di competenza del Cai sezione Carrara.

Tragitto

Maestà della Villa (450 m) [inizio sentiero 197 (ex 46)] - Foce di Sant'Antonio (840 m) [innesto sentiero 194] – innesto sentieri 40/183 - innesto sentiero 184 - Casa Cardeto (1110 m) – innesto sentiero 174 - innesto sentiero185 – Piazzale di Acquasparta (1260 m) - Rifugio Carrara (1320 m) [innesto sentieri 172, 182].

Nel suo percorso il primissimo tratto è comune con il sentiero 197 (ex 46), nei pressi di Casa Cardeto c'è sovrapposizione con i sentieri 40, 174 e 184, il tratto finale è comune con il 185.

Informazioni sulla zona di partenza

Da Maestà della Villa (Tenerano)

Da Carrara si segue la strada statale 446 dir per Gragnana, Castelpoggio e Fosdinovo, si supera la deviazione a destra per Campocecina (9,5 km) e poche centinaia di metri dopo si curva a destra (SP 10) per Marciaso ( 14,5 km) che si lascia sulla sinistra continuando in discesa, tralasciando, più avanti, la deviazione a sinistra per Bardine e Cecina. Poi la strada riprende a salire fino alla Maestà della Villa ( 20 km) presso il cimitero e il cartello stradale Tenerano dove è possibile parcheggiare a fianco della strada. Ricordiamo che, al momento, la strada provinciale 10 è dichiarata inagibile nel tratto dalla statale fino a Marciaso.

In alternativa da Aulla si segue la statale 63 per Fivizzano, superata Rometta ( 6,6 Km) si prende la deviazione ( 13,3 Km) a destra per Gassano (SP 10) e da qua si continua, a destra, per Gragnola ( 15,7 Km) e Monzone (19,4 km). Si continua verso Equi Terme e si supera la ferrovia (19,6) e si seguono le indicazioni per Carrara. Si supera Isolano (20,8 km) e si continua verso Tenerano (23,1 km) e si raggiunge la Maestà della Villa (24 km).

Dal rifugio Carrara

Per arrivare al Rifugio Carrara dobbiamo percorrere la strada Carrara-Gragnana-Castelpoggio-Fosdinovo, molto prima di Fosdinovo a 9,5 km si prende la deviazione a destra per Campocecina che si segue per altri 10 km fino al punto di soccorso delle Cave e al panoramico Piazzale dell’Uccelliera pochi metri avanti. Da questo piazzale una deviazione a sinistra porta, in meno di un chilometro, al piazzale Belvedere presso il quale si trova il ristorante omonimo. Qua è presente un ampio parcheggio dove è possibile lasciare l’auto. Il sentiero 171/185 passa di fronte al parcheggio e sale lasciando a destra una bella fonte di acqua freschissima con immagine marmorea della Madonna; in pochi minuti si arriva al Rifugio. In alternativa si può lasciare l’auto al Piazzale dell’Uccelliera, splendido punto panoramico sulle cave e sulla costa, e proseguire un centinaio di metri sulla strada per il Belvedere e salire a destra con il sentiero 182 che, in un quarto d’ora, porta al Rifugio passando per i ruderi di Fontana Antica.

Servizio BUS: sono attualmente attive (2022), limitatamente al periodo estivo e soltanto nei giorni festivi, 2 corse giornaliere A/R (una mattutina e l'altra pomeridiana) della linea ATN L39, con partenza dal parcheggio antistante l'ospedale di Carrara (Andata) e dal Parcheggio del Belvedere di Campocecina (Ritorno). Comunque, trattandosi storicamente di corse estremamente "ballerine", si consiglia caldamente di consultare sempre le linee e gli orari dell'ATN locale (Servizi Extraurbani).

Descrizione del percorso

Difficoltà: E(facile), non c'è esposizione e si sviluppa essenzialmente nel bosco. Il dislivello richiede il giusto allenamento. Con la neve e ghiaccio è necessaria l'opportuna attrezzatura.

Stato del sentiero: la traccia è evidente e ben segnata, nei pressi di Casa Cardeto numerose tracce, anche non segnate, possono indurre confondere l'escursionista, ma è impossibile perdersi.

Tempi: andata: 3 h; ritorno: 2h 15'.

Il percorso

Sintesi: il sentiero inizia dal cimitero e, dopo aver costeggiato costruzioni e ruderi per tratto aperto, percorre il bosco fino a Foce S.Antonio. Cambia versante e arriva a Casa Cardeto da cui sale fino ad Acquasparta e al piazzale da cui, per strada e stradello, perviene al rifugio Carrara.


La partenza è dal piccolo cimitero di Tenerano, in località Maestà della Villa, dove c'è un po' di spazio per posteggiare presso un box metallico. Il luogo è panoramico sull'Appennino, sul vicino borgo di Tenerano e su quello di Viano con la sua torre circolare residuo di un antico castello. Il cimitero si trova subito dopo il cartello stradale di Tenerano.Rifugio Carrara Di fronte al cimitero, da parte opposta della strada, c'è una piccola statua di marmo della Madonna del Cavatore e, di fianco a essa, la Cassa Muccini, oggi bed&breakfast. Sul muro del cimitero ci sono le indicazioni dei sentieri 197 (ex 46) e 171, il primo diretto alla Gabellaccia e a Ponte Storto sulla SS446 dir, 1,5 km prima di Gragnana (una diramazione del sentiero permette di arrivare in circa 30' alla Tecchia di Tenerano). Invece il sentiero 171 che percorreremo è diretto a Foce Sant'Antonio, alla Casa Cardeto e al Rifugio Carrara. Saliamo un pochino costeggiando, a sinistra, un muro che delimita una proprietà e, a destra, il cimitero e in 2' siamo al bivio 197 (ex 46)/171, quest'ultimo sale verso sinistra, mentre il 197 (ex 46) prosegue in falsopiano verso uno spiazzo parcheggio per poi proseguire nel bosco come sentiero. Il sentiero è ancora un largo stradello che può essere percorso anche da fuoristrada o da trattori. A 6' troviamo subito una casa e alcuni ruderi mentre la salita si fa più ripida, sulla destra c'è la verde Val Saliceto e le pendici boscose della Rocca di Tenerano. La zona si apre in piane erbose ricche di vegetazione, in particolare ginestre e rose canine. A 16' siamo presso alcuni ruderi sulla sinistra e il sentiero procede in lieve salita. A 22' inizia il tratto nel bosco che ci accompagnerà a lungo, praticamente per quasi tutta l'escursione, e questo limita di molto i panorami che si possono solo intravedere, la situazione è migliore in inverno quando il bosco è spoglio, ma questo itinerario non è di per sé molto panoramico. All'inizio predominano i cerri mentre più in alto prendono il sopravvento i faggi. Segue un po' di falsopiano e un po' di lieve discesa; a 31' superiamo un piccolo guado (fosso Femminamorta) e poi riprendiamo a salire. Seguono alcuni tornantini, a 01h 02' ci sono alcuni ruderi sulla destra, continuiamo a salire con qualche tratto aperto anche fino alla costa. L'ambiente è tipicamente apuano ricco di calcare cavernoso con interessanti fioriture come la Gobularia incanescens, endemismo apuano. A 01h 20' arriviamo alla Foce Sant'Antonio dove sono presenti le indicazioni per il sentiero 194 (ex 40B) per Monzone Alto verso sinistra mentre il nostro prosegue a destra. La zona è particolarmente ricca di maggiociondoli dalle belle fioriture gialle in primavera. Il nostro sentiero invece prosegue sulla destra e, poco dopo, cambiamo versante e sulla sinistra vediamo la Torre di Monzone e il Pizzo d'Uccello con la parte finale della cresta Nattapiana, è possibile vederli in qualche spuntone panoramico sulla sinistra, uno subito dopo il cambiamento di versante. Il sentiero è inizialmente aperto, poi entra in una fitta faggeta, e il percorso è ameno a tratti, ma poi il sentiero sale anche ripido. A 01h 50' siamo presso una captazione di acqua e poco più avanti arriva da sinistra uno stradello che corrisponde a un tratto alternativo del sentiero 40 proveniente da una radura sottostante posta presso una cisterna di acqua. Ricordiamo che il sentiero 40 proviene da Ponte di Monzone ed è diretto a Torano. Continuiamo e a 01h 55' c'è il bivio ufficiale con il sentiero 40/183 che proviene, in salita, da sinistra.  Il sentiero 183 aggira la Torre di Monzone e proviene dal Rifugio Carrara. Noi saliamo seguendo il sentiero 40/171 mentre sulla nostra sinistra sale uno stradello che poi andiamo a recuperare. Continuiamo a salire e a 02h 07' sulla destra troviamo sulla destra le indicazioni del sentiero 184 (Case Respettolo - Gabellaccia) da cui si stacca pochi minuti più avanti una facile traccia per salire alla Rocca di Tenerano. Noi proseguiamo sulla sinistra e a 02h 10' siamo alla casa Cardeto con il suo faggio gigantesco (c'è da dire che in zona sono presenti numerose tracce che portano agli stessi luoghi). Casa Cardeto è una costruzione risistemata con a fianco un faggio centenario e alcuni ruderi. Saliamo ancora e dopo un minuto troviamo il primo bivio: a sinistra si stacca il sentiero 184 per Casa Respettolo e, con deviazione, per la Torre di Monzone. Continuiamo e aPresso la Foce di Sant'Antonio 02h 17' troviamo un altro bivio: il sentiero 174 va a sinistra diretto alla Foce dei Pozzi e a quella di Pianza e, con deviazione, al Rifugio Carrara. Continuiamo sul 40/171 e in un paio di minuti siamo a un altro bivio: il 171 sale a sinistra verso Acquasparta mentre il 40 scende verso destra in direzione Capanne Ferrari. Il sentiero sale abbastanza ripidamente per una decina di minuti per poi continuare più tranquillo, a 02h 32' costeggiamo delle grotte scavate nella roccia calcarea e a 02h 40’ il sentiero passa tra due case ristrutturate per andare in una piana con una mini-maestà dedicata alla Madonna di Fatima, in alto, a sinistra, ci sono alcuni ripetitori. Invece sulla destra vediamo il piazzale di Acquasparta verso il quale siamo diretti. Ricordiamo che il nome Acquasparta è riferito a tutta la zona che stiamo percorrendo con le sue costruzioni ristrutturate. Ci dirigiamo verso altre costruzioni e arriviamo al bivio con il sentiero 185 proveniente da Castelpoggio. Prendiamo a destra su un ponticello di legno e saliamo tra alcune roulotte stanziali e in breve a 02h 46' siamo la piazzale di Acquasparta dove termina la strada asfaltata di Campocecina. Il piazzale merita una visita non frettolosa poiché esso costituisce il Parco della memoria dedicato alla Shoah, infatti qua sono state poste le statue del XIV Simposio internazionale di Scultura tenutosi a Carrara nel 2001 con tema proprio la Shoah. Il parco è sempre suggestivo ed emozionante, ma, in particolare, quando la copertura nevosa si confonde con le statue. Presso il piazzale è presente il ristorante  Belvedere da cui si gode un bel panorama sul mare. Seguiamo la strada asfaltata, superiamo il ristorante e il suo ampio parcheggio e arriviamo in 3' a una deviazione a sinistra chiusa da una sbarra (presenti indicazioni per il rifugio) poco prima della fonte, sormontata da una statuetta della Madonna, alla fine del parcheggio, detta Fontana di Acquasparta. Saliamo per la faggeta e incontriamo  subito, sulla destra, una casa ben tenuta detta della Bella Pisana che su una delle pareti porta una lapide in ricordo della guerra partigiana. In 5’ siamo a un bivio che a sinistra ci porta al Rifugio Carrara a 02h 56', il piazzale del rifugio è molto panoramico sul mare e sul golfo della Spezia. Ricordiamo che il rifugio Carrara dell'omonima sezione Cai è punto di partenza o di arrivo dei seguenti sentieri: 171 da Maestà della Villa, 173 dalla Capanna Garnerone per la Foce di Vinca, 182 da Torano, 183 per Casa Respettolo che si innesta poi nel 171, 185 da Castelpoggio. Inoltre da esso inizia il breve itinerario didattico detto del monte Ballerino.

Aspetti di rilievo del sentiero

Maestà della Villa

È il valico posto a 450 m sulla strada provinciale 10 che dalla Spolverina porta a Monzone e si affaccia, verso sud, sulla Val Saliceto. Andando verso il vicino borgo di Tenerano sulla destra c'è il piccolo cimitero del paese e uno stradello che porta a case sparse. Invece a sinistra si trova una statua in marmo della Madonna dei Cavatori e Casa Muccini, costruzione colonica con ampio terreno coltivato. Essa viene affittata  a turisti che amano vivere nel verde. Presso il cimitero iniziano i sentieri 197 (ex 46) e 171 che seguono lo stradello. Il primo diretto alla Gabellaccia e a Ponte Storto, il secondo diretto a Foce di sant'Antonio e al Rifugio Carrara. Inoltre una traccia che si stacca dal 197 (ex 46) porta alla Tecchia di Tenerano.

Foce di Sant'AntonioCasa Cardeto

La foce si trova a 840 metri ed è percorsa dal sentiero 171 (Maestà della Villa - Casa Cardeto) e qua arriva anche il sentiero 194 (ex 40 B) proveniente dal Ponte di Monzone passando per Monzone Alto. Si trova su un modesto crinale che divide la zona  del Canal del Rio che si immette nel Lucido, da quella del Canal d’Arpa tributario del torrente Bardinello verso Tenerano. Sant'Antonio è chiamata la zona immediatamente sottostante dalla parte verso Tenerano a nord della Tecchia di Tenerano e percorsa dal sentiero 171.

Casa Cardeto

Il termine dovrebbe derivare da cardŭus (= cardo). Si trova, nel comune di Fivizzano, presso i Prati omonimi a quota 1110 metri, poco distante dal bivio del sentiero 40/171 con il 184. Con il passare del tempo la casa è andata deteriorandosi e, nel 2009 il proprietario, ha risistemato il tetto alzando di poco le mura. A fianco della casa c’è un bel faggio secolare e un vecchio tavolo dove è gradevole fermarsi a rifocillarsi. Nei pressi, ci sono i ruderi di un’altra vecchia costruzione. È naturale punto di partenza per salire alla Rocca di Tenerano e alla Torre di Monzone.

Acquasparta

È un antico alpeggio, nel comune di Carrara, a quota 1260 metri circa cui salivano, nella buona stagione, contadini e pastori, per lo più da Gragnana. È caratterizzato dalla presenza di casupole, alcune delle quali sono state riattate e da una piccola faggeta. Una croce lignea e un cippo marmoreo ricordano Rita Conti (1961-1979) che qua trovò tragica morte il 2 giugno 1979 a causa di un fulmine. Qua passa il sentiero 185 da Castelpoggio e arriva il 171 che proviene da Maestà della Villa e dal Cardeto. Poco sopra finisce la carrozzabile da Carrara per Campocecina con una rotonda asfaltata (Piazzale di Acquasparta) che circonda il Parco della Memoria, dedicato alla Shoah. Esso è costituito dalle statue del XIV simposio internazionale di scultura tenutosi a Carrara nel 2001. Quel anno il tema era: “La memoria del presente. Dalla Shoah alla cultura della pace”. Il parco è sempre suggestivo ed emozionante, ma, in particolare, quando la copertura nevosa si confonde con le statue: è meritevole di una visita non frettolosa. Presso il piazzale è presente il ristorante  Belvedere da cui si gode un bel panorama sul mare. In zona ci sono poi alcune roulotte stanziali non belle a vedersi. In cinque minuti si arriva al Rifugio Carrara del CAI.

Rifugio Carrara

Si trova nel bosco tra AcquaAcquasparta, il piazzale dedicato alla Shoahsparta e Campocecina a 1320 metri sulle propaggini del Monte Borla che separano il comune di Carrara da quello di Fivizzano. È di proprietà della sezione CAI di Carrara, fu iniziato nel 1956 e inaugurato il 29 settembre 1957 alla presenza del Presidente generale del CAI Bartolomeo Figari (1885-1965), grande amante e valorizzatore delle Apuane sin dall'inizio del XX secolo. Il primo rifugio Carrara nacque il 7 novembre 1937 presso la foce di Pianza, nel vallone delle cave e in territorio di Fivizzano, la costruzione era proprietà di Sabatino Federici di Monzone che ne fu anche gestore. Dopo la guerra, negli anni cinquanta, la sezione carrarese decise di costruirsi un rifugio di proprietà e situato nel comune di Carrara per cui acquisì 4700 mq dal comune stesso. L’opera fu realizzata grazie al contributo finanziario del Comune di Carrara, della Montecatini, dell’Ente Provinciale Turismo e della Cassa di Risparmio di Carrara e all’impegno di molti soci, tra cui si distinse l’allora presidente Plinio Volpi. Per molti anni il Rifugio fu posto di chiamata del Soccorso Alpino per tutte le Alpi Apuane. Negli anni ha subito diversi interventi di ristrutturazione e, con l’acquisizione di altri 800 mq nelle vicinanze, fu costruita una chiesetta, inaugurata nel 1968. Il 23 settembre 2007 sono stati celebrati i 50 anni della struttura e, per l’occasione, si è tenuta presso la sede della sezione una mostra fotografica intitolata “Carrara e il suo rifugio”. La costruzione è situata in zona molto panoramica e dal piazzale antistante si gode una splendida vista sul mare, dalla Versilia al golfo della Spezia. Si perviene al rifugio in 5’ dal piazzale del Belvedere o in 10’ dal piazzale di Acquasparta seguendo la strada e poi, a sinistra, lo stradello che porta anche a Campocecina, oppure dal piazzale dell’Uccelliera seguendo la strada asfaltata o il sentiero 182 passando per Fontana Antica.  Si raggiunge anche per sentieri: il 183 dalla Foce dei Pozzi e il 173 da Foce di Pianza. Rispetto a quando fu costruito oggi esso è raggiungibile anche con la strada asfaltata, ma non ha perso la sua rilevanza: è importante nodo di sentieri, svolge un ruolo educativo per le scuole e i giovani in generale, è sede di iniziative culturali ed è importante punto di appoggio turistico per chi va a Campocecina. È sempre aperto, ha 36 posti letto e fa servizio bar e ristorante.

Deviazioni e possibilità di escursioni

Descriviamo alcuni itinerari possibili percorrendo questo sentiero:

  • Andata e ritorno: servono circa 5 ore. Volendo è possibile salire alla Torre di Monzone o alla Rocca di Tenerano allungando di poco. È percorso adatto alale calde giornate estive sviluppandosi essenzialmente nel bosco.

  • Anello Maestà della Villa - Cardeto - Maestà della Villa: arrivati a Casa Cardeto con il 171 si prosegue con il 184 per la Gabellaccia da cui si scende con il 197 (ex 46) al punto di partenza. Servono circa 6 ore, il percorso è vario, ma poco panoramico.

Itinerari relativi al sentiero CAI 171 presenti sul sito:

Commento

Il sentiero è semplice e non è molto panoramico per cui è possibile usarlo insieme ai numerosi sentieri presenti in zona. È percorribile anche con la neve con la adeguata attrezzatura.