(LU-Stazzema) STAZZEMA (scalette)-FOCE DELLE PORCHETTE (982m)–MONTE CROCE (1314m)–SELLA EST DEL MONTE CROCE (1161m) [§]
ATTENZIONE!!!
Si raccomanda di consultare sempre lo stato dei sentieri poco prima di intraprendere l'escursione (Voce Menù "Sentieristica") oppure, ancor meglio, di informarsi contattando le Sezioni CAI cui spetta la manutenzione dei singoli sentieri.

Località di partenza:

STAZZEMA (scalette) (615m)

Località di arrivo:

MONTE CROCE (1314m)

Dislivello mt.:

750

Tempo totale:

5h 45'

Difficoltà

E

Punti di appoggio:

Casa Giorgini (se aperta)

Rifornimento acqua:

Fonte al bivio tra sentiero 6 e 5bis, Fonte Moscoso

Tratti ferrata:

No(brevi tratti assicurati)

Sequenza sentieri:

5bis (nuovo 5A) - 6 (un tratto in comune con 5bis (nuovo 5A) ed un tratto in comune con 8) – 8 – 108 – sentiero blu per la vetta – sentiero per la sella est – 108 – 8 – 6 – 5bis

Tipologia percorso:

ND

Immagini del percorso (44)
Disclaimer
Descrizione itinerario
DATA ESCURSIONE: 23/05/2010





Qui un approfondimento sul Monte Croce.

La strada asfaltata finisce presso una casa con annessa maestà privata, a destra parte il sentiero 5/6 per il rifugio Forte dei Marmi e per il Forato, noi invece continuiamo per la strada non asfaltata per circa un chilometro e parcheggiamo in uno spiazzo (615m) detto “Le scalette” prima che la strada curvi decisamente a destra.
Da qua si gode di ampia vista sul Procinto e monti vicini, l’attacco del sentiero è subito a destra con una breve rampa rocciosa con un cavo d’acciaio per facilitare la salita.
Entriamo nel bosco e saliamo abbastanza ripidamente per un sentiero intagliato nel fondo argilloso ed in quindici minuti incontriamo il sentiero 6.
Il sentiero 6 proviene da destra e pochi metri sotto c’è una fonte di buona acqua dell’acquedotto di Stazzema.
Di fronte invece c’è la base logistica del CNSAS (Corpo nazionale soccorso alpino e speleologico) di Querceta a cui si arriva seguendo uno stradello con all’inizio una casa adibita al ricovero di capre e cavalli. Da sinistra invece sale lo stradello su cui abbiamo parcheggiato, noi prendiamo il sentiero 6 a destra in alto.
Il sentiero 6 segue una antica via di comunicazione tra la Versilia e la Garfagnana.
In 20’ siamo alle Casa Giorgini (735m) presso cui c’è un servizio bed and breakfast per gli escursionisti, altri 5’ di curve e siamo all’ingresso della Montanina (detta anche casa del Pittore) che è un piccolo villino immerso nel verde del bosco e subito dopo incontriamo una prima maestà.
Questa abitazione è chiamata in questo modo perchè fu abitata e affrescata dal pittore versiliese Filadelfo Simi.
Ancora pochi minuti e a 28’ dalla partenza siamo alla prima deviazione a destra con il 5bis (nuovo numero 5A) che si dirige al rifugio Forte dei Marmi (quindi il primo tratto che abbiamo fatto è a comune tra il sentiero 5bis (nuovo numero 5A) ed il 6).
Il sentiero procede ora nel bosco molto tranquillo salendo leggermente costeggiando alcuni ruderi ed a 36’ siamo ad un’altra maestà che rimane un poco più in alto presso un altro gruppo di case riattate sotto il gruppo della Bimba del Procinto, sulla sinistra godiamo una bella vista sulla Pania e sul Corchia. Continuiamo ed in 10’ siamo alla seconda deviazione verso destra per il Rifugio Forte dei Marmi con il sentiero 121 che in alto costeggia il Procinto.
Subito dopo una terza maestà poi, a 47’, troviamo a sinistra il sentiero 8 che sale da Cardoso e la captazione d’acqua con annessa fonte (Fonte Moscoso) che si trova poco sotto.
Più avanti troviamo numerosi esemplari di una bella orchidea bianca: la Cephalanthera longifolia.
A 52’ c’è la deviazione per la Foce delle Porchette a destra (sentiero 8) e il sentiero inizia a salire più deciso e in pochi minuti, dopo una curva, troviamo sul monte una lapide dedicata alla Madonna di sotto gli organi di Pisa, ricordo del viaggio per trasportare quell’immagine sacra oggi conservata nel duomo di Pisa (il trasporto da Lombrici a Pisa nel 1225 nel corso di guerre tra Lucca e Pisa è comunque solo leggenda).
Proprio sotto la lapide marmorea ci sono numerosi esemplari di Pinguicola Mariae, un raro endemismo apuano, che è presente sulla roccia calcarea per ancora qualche decina di metri insieme ad esemplari di Genziana clusii.
Poi il sentiero si fa più ripido e con una serie di comode voltoline a 01h 20’ arriviamo alla Foce delle Porchette.
Questo è un importante nodo di sentieri: il sentiero 8 scende a Palagnana, il 109 va a Foce di Petrosciana mantenendosi in quota e nella direzione opposta va all’Albergo Rifugio Alto Matanna, il 108 che è quello che seguiremo va al monte Croce.
Anche qua c’è una bella maestà con la Madonna col bambino e con un altro piccolo forse San Giovanni.
Ci incamminiamo per il 108 che è proprio di fronte alla maestà ed entriamo in un boschetto rado in leggera salita e a 01h 34’ iniziamo il tratto in salita delle Scalette che permettono di superare una gola selvaggia che rimane sulla destra, è presente anche una catena metallica utile in inverno in caso di ghiaccio.
A 01h 43’ siamo alla fine di questo tratto e di fronte a noi è la Fonte del Pallino (1076m): il luogo è molto verde e particolarmente ameno, ma l’acqua che scorre è piuttosto limitata.
Continuiamo in lieve salita portandoci alle pendici del monte, troviamo fioriture di Globularia vulgaris, e a 01h 56’ troviamo ben evidenti sulla sinistra i segni blu per salire al monte.
La salita è semplice anche se abbastanza irta per sentiero molto ben evidente con bella vista sul Piglione, Prana, Matanna, Nona e Procinto che rimangono dietro a noi e sul gruppo delle Panie che inizia a vedersi di fronte.
Oggi è una giornata straordinaria infatti le pendici del monte sono punteggiate dalla fioritura delle profumatissime giunchiglie: uno spettacolo che attira escursionisti da ogni parte della regione.
A 02h 27’ siamo in vetta segnata da una croce metallica, la vista sulle Panie è veramente superba. Sostiamo in vetta e ne approfitto per fare delle foto alla Tulipa australis che sta iniziando a fiorire mescolata alle giunchiglie, più in basso troveremo esemplari più avanti nella fioritura.
A 02h 48’ scendiamo per un sentiero molto evidente in direzione est che porta a un colle alla base del monte sempre tra le giunchiglie che progressivamente vanno diminuendo.
A 03h 00’ tracce di sentiero provengono da sinistra e costituiscono salita alternativa a quella che noi stiamo facendo in discesa: i due itinerari si uniscono alla base del monte.
A 03h 13’ siamo di nuovo sul sentiero 108.
Esso a sinistra porta in pochi minuti alla sella da cui parte il sentierino alternativo per la vetta di cui ho detto prima e poi continua per la Foce del Termine al Colle delle Baldorie.
Noi andiamo a destra costeggiando un versante roccioso, ma facile a percorrersi, in basso scorgiamo l’abitato di Palagnana con la chiesa di S. Anna.
A 03h 38’ chiudiamo questo piccolo anello arrivando all’inizio del percorso blu per la vetta.
Dopo 5’ siamo alla Fonte del Pallino dove sostiamo a rifocillarci fino a 04h 09’.
Poi riprendiamo il cammino e a 04h 33’ siamo alla Foce delle Porchette e a 05h 16’ siamo alla fonte di Moscoso dopo esserci fermati per fotografare le pinguicole.
A 05h 31’ siamo al bivio con il sentiero 6 vicino alla fonte e a 05h 46’ siamo all’auto.
Viste su mappa: Come arrivare e Itinerario
Da Seravezza si prosegue sulla strada provinciale per Castelnuovo Garfagnana, oltrepassata Ruosina, si prende la deviazione a destra per il fondovalle in direzione Stazzema.
Si oltrepassa Ponte Stazzemese, Mulina e Culierchia, si lascia a destra la deviazione per Pomezzana e Farnocchia e, poco dopo, su un ampio tornante prima di arrivare a Stazzema, si imbocca la deviazione a destra contrassegnata con una rustica ma utile indicazione "Rifugio Forte dei Marmi" (Basta fare attenzione).
Note
Questo itinerario percorre ameni sentieri delle apuane meridionali tra interessanti fioriture e meravigliosi panorami. Il monte Croce è particolarmente panoramico sulle Panie che dalla sua vetta esplodono in tutta la loro bellezza e sul gruppo Piglione, Prana, Matanna, Nona e Procinto.
Salire poi nel periodo della fioritura delle giunchiglie è un’esperienza unica.
Il tempo dell’escursione è comprensivo di soste sia per rifocillarsi che per fotografare.
In inverno il tratto delle Scalette fino alla Fonte del Pallino (da non confondersi con l’omonimo tratto iniziale) può essere insidioso per il ghiaccio e per questo è attrezzato con una catena metallica.
Traccia GPS