(LU-Camaiore) METATO DI CAMAIORE– MONTE PRANA (1221m)–METATO (salita per il versante ovest)
ATTENZIONE!!!
Si raccomanda di consultare sempre lo stato dei sentieri poco prima di intraprendere l'escursione (Voce Menù "Sentieristica") oppure, ancor meglio, di informarsi contattando le Sezioni CAI cui spetta la manutenzione dei singoli sentieri.

Località di partenza:

Metato di Camaiore (408m)

Località di arrivo:

Metato di Camaiore (408m)

Dislivello mt.:

813m

Tempo totale:

06h

Difficoltà

EE

Punti di appoggio:

Metato – Baita Barsi (865m, non si trova nell’itinerario descritto, ma a circa 300m dal bivio tra il sentiero 102 e 112 , come si ricava dalle cartine)

Rifornimento acqua:

Metato

Tratti ferrata:

No

Sequenza sentieri:

104 – sentiero non numerato - 104

Tipologia percorso:

ND

Immagini del percorso (25)
Disclaimer
Descrizione itinerario
DATA ESCURSIONE: 26/06/2011



Qui un approfondimento sul Monte Prana.

La strada finisce in una piazzetta (Fratelli Ceragioli) dove c’è la fermata dell’autobus e un parcheggio abbastanza capiente, in alternativa è possibile parcheggiare lungo la strada appena percorsa.
Prendiamo subito a destra del parcheggio dove troviamo un tabellone che dà informazioni sulla Traversata delle Frazioni Camaioresi.
Saliamo un centinaio di metri e troviamo un’indicazione del sentiero 104 (che è quello che dobbiamo percorrere) verso destra che fa entrare nel paesino, fa costeggiare la chiesa con un bel campanile e, dopo cento metri dalla chiesa, fa deviare, in alto a sinistra, in prossimità di una croce votiva, con lapide del 1865 che concede indulgenza al viandante che fa atto di contrizione.
In realtà mancano i segni bianco-rossi e quelli bianco-gialli dell’itinerario camaiorese inducono in errore.
Per questo consigliamo di fare una visita al paese al ritorno e di continuare a seguire lo stradello di cemento in rapida salita; comunque in cinque minuti il percorso reale del sentiero viene a fondersi con lo stradello.
In dieci minuti entriamo in un castagneto non molto fitto e molto pulito e poco dopo il sentiero bianco-giallo ci lascia deviando sulla sinistra.
Dopo 25’ a sinistra troviamo un abbeveratoio, infatti la zona è ricca di acqua che, comunque, in estate praticamente scompare.
In pochi minuti vediamo, su una deviazione a destra, una casa abitata mentre il sentiero sale a sinistra ripidamente avendo all’inizio un bel esemplare di agrifoglio.
A 35’ fiancheggiamo un’altra casa con un fienile con i tetti molto spioventi, nel percorso ne vedremo altri, in realtà rispetto alle volte precedenti questo fienile è ormai in rovina.
Continuando a 37’ troviamo un gruppo di abitazioni, questo piccolo abitato si chiama Casette (621m). Qua fervono i lavori per consolidare i muretti di contenimento e ci sono bambini e molte automobili che indicano l’utilizzo delle abitazioni.
Continuiamo in salita sotto alberi di castagno e poi la visuale si apre sul mare, su Camaiore e sul lago di Massaciuccoli , la zona è molto terrazzata e sono presenti i tipici covoni di fieno conici dell’alta Versilia.
In prossimità di un altro gruppo di abitazioni, che abbiamo di fronte, lo stradello sale ancora a sinistra. Continuiamo a salire avendo di fronte il monte Gabberi e il Prana da parti opposte, a tratti lo stradello non è più cementato ed entra in un boschetto.
Finalmente dopo 1h 14’ lasciamo lo stradello.
Occorre fare attenzione perchè i segni sono estremamente carenti: la strada continua verso destra per un’abitazione che adesso è diventata un agriturismo denominato “Le bimbe”.
Noi invece dobbiamo curvare a sinistra per una mulattiera su cui troviamo rari segni sulle pietre (non è possibile sbagliarsi anche perchè lo stradello in questo tratto raggiunge la sua massima ripidità e subito dopo si accede al sentiero-mulattiera, ma un cartello indicatore sarebbe utile).
In breve la mulattiera sale all’aperto permettendoci di godere di una bella vista sul mare e, dopo pochi minuti di ripida salita, lasciamo la mulattiera che continua in un boschetto e deviamo a destra per un sentiero che si trova sulla dorsale del Monte Ciurlaglia.
Siamo presso una bella piana a circa 850 m che recentemente è stata sistemata per esser coltivata a patate che adesso sono nel loro massimo rigoglio, in passato invece prosperavano le felci.
La zona è circondata da un recinto elettrificato per impedire le incursioni dei cinghiali.
Da qua si vede di fronte il Prana con la sua croce e a destra il mare.
Poco dopo il sentiero entra in un boschetto, sono passate 1h 25’ dalla partenza.
In breve il bosco termina e il panorama si apre (da sinistra a destra) sul Matanna, il monte Croce e il Piglione mentre in secondo piano è il gruppo delle Panie e vediamo chiaramente in lontananza un grosso edificio: è il rudere della chiesetta (dedicata a S.Rocco) di Campo all’Orzo.
Il sentiero adesso costeggia le pendici del monte Prana in leggera salita, poi entra in un boschetto.
In pochi minuti attraversiamo una recinzione e qua dobbiamo fare attenzione perchè il sentiero non è ben segnato, ma non è difficile trovarlo.
Infatti cento metri dopo il passaggio della recinzione le tracce di sentiero portano in avanti (al bivio tra il sentiero 112 che scende a Casoli e il 102 che va alla foce del Termine, nei pressi ben indicato si trova il Rifugio Barsi), noi dobbiamo salire invece per la deviazione a destra e subito di nuovo a destra dove cominciamo a vedere i segni.
D’altra parte il monte Prana è di fronte a noi e non possiamo sbagliare.
Seguiamo il facile e panoramico crinale e, in pochi minuti (02h), arriviamo all’inizio della salita normale per il monte Prana verso sinistra, noi invece prendiamo a destra seguendo deboli tracce di sentiero che ci portano in un boschetto seguendo un tratto sassoso e a una piccola fonte.
Subito dopo il bosco finisce e si apre nuovamente la visuale su Matanna, Campo all’Orzo e zone circostanti.
La traccia è ben evidente, piuttosto stretta e a tratti un pochino esposta e rimane sempre molto panoramica.
Non sono presenti segni.
Praticamente stiamo tornando indietro ed è possibile arrivare a questa traccia anche salendo i costoni rocciosi che abbiamo superato seguendo il sentiero 104.
La vegetazione è in rigoglio con grande quantità di phyteuma e, più in alto, di rhinanthus.
A 02h 18’ il sentiero scende per risalire dopo circa 5’.
A 02h 25’ siamo sul crinale principale in prossimità della quota 818, prendiamo verso sinistra avvicinandoci alla croce del monte.
Le tracce sono evidenti anche se a volte sono nascoste dalla folta vegetazione.
Costeggiamo il monte Prana in leggera salita che va progressivamente aumentando.
Superiamo alcuni canaloni che scendono a volte con scariche di sassi e di fronte abbiamo Camaiore e il mare.
A 02h 46’ la salita si fa più ripida e dopo circa un 15’ c’è un tratto ripidissimo e piuttosto breve che ci porta, a 03h 07’, a una sella da cui ammiriamo il lago di Massaciucoli.
Prendiamo a destra per arrivare in un minuto all’antecima 1182, panoramica anche sulla croce del Prana, dove sostiamo qualche minuto.
Poi torniamo indietro e, a 03h 19’, prendiamo il sentiero segnato da stinti segni blu che deviando verso sinistra ci porta sul crinale del Prana e poi alla croce sommitale a 03h 27’.
La sosta in vetta si limita a dieci minuti, scendiamo per il crinale di sinistra per traccia ben evidente e a 03h 57’ siamo al passaggio nella recinzione.
Scendiamo tra alte felci per arrivare a 04h 15’ a chiudere l’anello.
Continuiamo fino a entrare nel boschetto con la recinzione dove sostiamo una decina di minuti per rifocillarci.
Quindi scendiamo per la stessa strada e a 06h 04’ siamo all’auto.
Viste su mappa: Come arrivare e Itinerario
Da Camaiore LU si seguono le indicazioni per la frazione di Casoli, superato Vado e la deviazione a sinistra per Gello dopo 300m a destra si trova la deviazione per Metato, poco prima di Lòmbrici, in 3,3 km siamo al paesino.
Note
Questo percorso alternativo per salire alla vetta del Prana è interessante, molto panoramico su Campo all’Orzo, Matanna, Piglione e Panie.
Il tratto per il versante ovest deve essere percorso con la giusta concentrazione, a tratti è un po’ esposto ed è sempre molto faticoso.
È adatto a escursionisti che sanno orientarsi anche in assenza di segni.
Particolarmente ricche sono le fioriture.
Sconsigliato con terreno scivoloso e con neve e ghiaccio.