SENTIERO CAI 138
LO SPAZIO DI FABIO - rubrica curata da Fabio Frigeri
ATTENZIONE!!!
In questa scheda è descritto soltanto il tracciato del sentiero indicato, risalente alla data sotto riportata. Non è presente alcun riferimento nè alcuna indicazione sul suo stato attuale e sulla sua attuale percorribilità, per conoscere i quali si rimanda alla voce "Sentieristica" del Menù Principale, in alto a destra. Rammentiamo, comunque, che, a tal proposito, la cosa migliore resta sempre quella di informarsi contattando le Sezioni CAI cui spetta la manutenzione dei singoli sentieri, poco prima di effettuare l'escursione.
01 marzo 2010

(f.f.) interessante sentiero che dalla provinciale Arni - Castelnuovo Garfagnana porta alla Foce di Piglionico classico punto di partenza per il Rifugio Rossi e la zona delle Panie. Esso permette di effettuare interessanti escursioni nella zona circostante Colle a Panestra ormai desolatamente abbandonata.

 
 

SENTIERO 138

Il sentiero è di competenza del Cai sezione di Lucca che ne cura la manutenzione.

Strada Castelnuovo - Arni (458 m) – Pizzorno (480 m) - Colle a Panestra (1008m) [innesto sentiero 133] – Foce di Piglionico (1120m) [innesto sentiero 7].

La parte finale da Colle a Panestra alla Foce di Piglionico è comune con il sentiero 133 e quindi con la prima tappa del Garfagnana Trekking (GT).

Informazioni sulla zona di partenza

Il sentiero 138 inizia circa 2,5 km dopo Isola Santa in direzione Castelnuovo, presso uno spiazzo con fermata dell’autobus e ben evidenti cartelli del Cai. Le corse degli autobus sono pochissime per cui è necessario usare l’automobile che può essere facilmente parcheggiata nello spiazzo o, volendo, più avanti in prossimità del borgo di Pizzorno.

Descrizione del percorso

Difficoltà: E (sentiero facile), naturalmente il dislivello richiede il giusto allenamento.

Stato del sentiero: è segnato e ben evidente anche se in qualche tratto è degradato per l’incuria in cui versano i boschi ormai abbandonati dall’uomo.

Tempi: Lo spiazzo lungo la provinciale dove inizia il sentiero

Salita 02h 30’

Discesa 01h 50’

Il percorso

Sintesi: Il sentiero inizia sulla strada circa 2,5 km dopo Isola Santa, in direzione Castelnuovo, presso uno spiazzo con fermata dell’autobus e cartelli del Cai. Scendiamo costeggiando la Tùrrite Secca per un largo stradello con bella vista sul Pizzo delle Saette. Attraversiamo un ponte e poi la strada si fa asfaltata e sale più ripida e con qualche tornante ci porta al modesto abitato di Pizzorno. Lo attraversiamo e ci troviamo nel sentiero vero e proprio che risale la valle del Fosso Rimondina che scorre più in basso a destra. Il sentiero è ameno nel bosco ed è ben segnato e risale, costeggiandoli, i fianchi occidentali del monte Rovaio. Attraversato un fosso il sentiero sale decisamente a destra per incontrare più avanti dei ruderi a 656 metri. a questo punto la salita si addolcisce fino a costeggiare il Fosso del Burrone che attraversiamo due volte. Poi il sentiero devia ripido a sinistra passa per una zona panoramica sulle Panie ed il Sumbra, rientra nel bosco e porta a Colle A Panestra dopo aver superato una bella fonte. Dal borgo il sentiero risale poi alla Foce del Piglionico.

Il sentiero inizia sulla strada Arni-Castelnuovo, circa 2,5 km dopo Isola Santa in direzione Castelnuovo, presso uno spiazzo con fermata dell’autobus e cartelli del Cai (la parte iniziale è situata nel comune di Careggine, ma la parte restante del sentiero è tutta nel comune di Molazzana). Scendiamo costeggiando la Tùrrite Secca che rimane alla nostra sinistra e la strada che rimane alta a destra. Il sentiero all’inizio è un largo stradello con bella vista sul Pizzo delle Saette e, ben presto, inizia a salire. A 9’ siamo a un ponte che attraversiamo, la strada si fa asfaltata e sale più ripida e con qualche tornante ci porta al modesto abitato di Pizzorno a 17’. Lo attraversiamo e ci troviamo nel sentieroPizzorno vero e proprio che risale la valle del Fosso Rimondina che scorre più in basso a destra. Il sentiero è ameno nel bosco ed è ben segnato e risale, costeggiandoli, i fianchi occidentali del monte Rovaio. A 27’ attraversiamo un fosso che scende dal monte e poi il sentiero sale decisamente a destra nel castagneto. È necessario seguire attentamente i segni poiché esistono tracce che tendono a confonderci. A 48’ alcune siepi di bosso ci annunciano dei ruderi (quota 656), adesso il sentiero si fa più dolce con tratti in discesa e altri di falsopiano e saliscendi. In basso, sulla destra, scorre il Fosso del Burrone, in questo tratto sul sentiero ci sono molte foglie per cui è necessaria un po’ d’attenzione supplementare. A 01h 09’ riprende la salita abbastanza decisa costeggiando un canalone dove si trova il letto asciutto del Fosso del Burrone che attraversiamo un paio di volte. A 01h 26’ lasciamo il canalone salendo a sinistra ed avvicinandoci alle pareti del Rovaio, il fondo del sentiero è fatto da roccette. Poi il bosco si dirada ed il panorama si apre progressivamente su Fiocca, Sumbra, Freddone, Corchia e si comincia a vedere l’Uomo Morto. Poi rientriamo nel bosco e a 01h 53’ arriviamo ad un rudere e ad una bella fonte con abbeveratoio. Ancora pochi metri e siamo a una casetta con bella vista sull’Uomo Morto. Infine a 02h 05’ arriviamo ad un gruppo di case, alcune restaurate: è Colle a Panestra presso il quale si trova la deviazione per il sentiero 133 sulla sinistra. Il piccolo borgo è dominato da uno spigolo roccioso (Nome del Gesù 1145m) che costituisce l’estremità sud-est della cresta del Monte Rovaio e dalla prima casa del borgo prendendo a sinistra tracce di sentiero non numerato portano alla vetta del monte Rovaio. Noi invece dobbiamo prendere verso destra superando l’ultima casa del borgo mentre di fronte a noi si distende il caratteristico profilo dell’Uomo Morto. Seguiamo inizialmente un bel crinale erboso e poi entriamo nel bosco e con un’ultima salita arriviamo a Piglionico a 02h 30’.

Aspetti di rilievo del sentiero

Pizzorno

Piccolo borgo, detto anche il Pizzorno, nel comune di Molazzana a quota 460 metri situato alle pendici del monte Rovaio presso il fosso Rimondina e a poche centinaia di metri dalla strada provinciale del Cipollaio. La strada di accesso, in parte asfaltata, inizia presso una fermata dell’autobus sulla provinciale. Esso è formato da poche case alcune abitate per tutto l’anno, altre adibite a uso turistico. Da qua parte il sentiero 138 per Colle a Panestra e per Piglionico. In passato presso il paese passava il confine con la Toscana, essendo la comunità di Molazzana in territorio estense.Colle A Panestra

Colle a Panestra

È un piccolo borgo ormai disabitato nel comune di Molazzana formato da un gruppo di casolari a quota 1008 metri sul valico che collega le pendici della Pania Secca al monte Rovaio. Alcune case sono state risistemate e sono saltuariamente usate dai proprietari. Qua arriva il sentiero 138 da Pizzorno e il 133 da Casa del Riccio per l’Alpe di Sant’Antonio. Nella zona erano presenti miniere di rame sfruttate per breve periodo nell’ottocento. Sotto il paese c’è un lavatoio con una bella fonte e tutte le case, per quanto diroccate, hanno il loro numero civico in marmo con indicazione del comune e della località scritta Colle a Panestra, mentre in tutte le carte si parla di Colle Panestra.

Monte Rovaio

È un massiccio e isolato contrafforte calcareo che scende da Colle a Panestra, ai piedi della Pania della Croce, e si affaccia sulla valle della Tùrrite Secca dominando il modesto abitato di Pizzorno. Chiamato anche monte Bovaio, toponimo che è usato per la casa omonima situata presso la vetta sul versante settentrionale. Forse questo nome è più adatto pensando all’utilizzo del territorio. La vetta omonima raggiunge i 1060 metri e si trova a ovest, ma il monte poi risale con una cresta rocciosa in direzione sud-est raggiungendo la quota più alta (1145 metri) detta il Nome di Gesù che domina l’abitato di Colle a Panestra. È possibile percorrere un anello del monte partendo da Colle a Panestra per Casa Tréscola fino alla vetta di 1060 metri, da qua si continua per casa Bovaio fino a Pasquigliora da cui si torna a Colle a Panestra. Il monte è particolarmente panoramico sulle vicine Panie, sul Sumbra e sulla valle della Tùrrite Secca. Alcune pareti rocciose permettono brevi arrampicate, alcune rese possibili dall’uso di chiodi a pressione. [Presso la casa Bovaio si trova una suggestiva capanna col tetto molto spiovente fatto di paglia: è veramente spettacolare sia per la posizione che per la costruzione. Esso è considerato un residuo etnologico da preservare, non dimentichiamo che capanne di questo tipo risalgono al neolitico. La capanna poggia su un alto muro a secco molto ben conservato. A fianco un altro piccolo riparo più recente, entrambi erano destinati al bestiame e forse lo sono ancora, almeno occasionalmente.]Monte Rovaio

Foce del Piglionico

Detta anche semplicemente “Il Piglionico” si trova nel comune di Molazzana a 1120 metri tra il monte Piglionico e il monte Rovaio. Si arriva qua con la strada “delle Rocchette” da Gallicano passando per Molazzana fino alla Foce di Grottorotondo, poi essa diventa sterrata, passa per le Rocchette e infine arriva alla Foce di Piglionico. Una cappella votiva ricorda il sacrifico di un gruppo di partigiani che combatterono con i tedeschi sul Monte Rovaio, che si trova proprio di fronte, il 29 agosto 1944. Una lapide marmorea così recita: “Chi passi per queste valli a lavoro o a diporto/ nella suggestiva quiete del paesaggio montano/ sappia o ricordi/ e tutti ripensino/ che questo crinale roccioso/ che gli si erge davanti detto/ il nome di Gesù/ il 29 agosto 1944/ conobbe crepitio d’armi e strazi di morte/ e vide animosi giovani offrire la purissima vita/ perchè la patria risorgesse a libertà” (il Nome di Gesù è una vetta a 1145 metri sulla cresta sud-est del monte Rovaio). I partigiani erano del gruppo Valanga che comprendeva elementi locali, emiliani reduci da Montefiorino e meridionali, il comandante era Leandro Puccetti di Gallicano che fu tra le vittime. Tutto nacque dall’uccisione di un tedesco due giorni prima, i partigiani rimasero nelle loro postazioni invece di fuggire come sarebbe stato più sensato, forse per presunzione di poter combattere alla pari con i tedeschi oppure per evitare guai ai civili. La battaglia avvenne il 29 e provocò 19 vittime tra i partigiani: 9 emiliani, 7 lucchesi e 3 meridionali. Dal Piglionico parte il sentiero 138 che scende a Colle a Panestra, mentre il sentiero 7 si dirige al rifugio Rossi.

Deviazioni e possibilità di escursioni

Moltissime sono le escursioni che possiamo fare, ne citiamo solo alcune:Foce di Piglionico

  • Andata e ritorno: richiede circa 4h 20’ senza soste ed è appagante per i panorami che offre.

  • Salita e anello del Monte Rovaio: arrivati a Colle a Panestra invece di salire al Piglionico prendiamo a sinistra per casa Tréscola da cui saliamo al monte Rovaio e poi lo aggiriamo superando casa Bovaio, arriviamo a Pasquigliora da cui torniamo a Colle a Panestra e da qua al punto di partenza. Con le soste richiede circa 6h 30’. È itinerario molto interessante per gli antichi borghi ormai abbandonati di questa zona delle Apuane.

  • Salita al Rifugio Rossi e ritorno: richiede circa 6h 30’ e permette di ammirare i panorami straordinari delle Panie dal Rifugio più alto delle Apuane. È un percorso molto suggestivo con la neve, ma in tal caso richiede la giusta attrezzatura poiché, in alto, alcuni tratti possono essere gelati.

  • Anello per Rifugio Rossi, Borra di Canala e Isola Santa: richiede circa 8 ore e prevede di scendere per Borra di Canala (sentiero 139) e poi scendere a Isola Santa con il sentiero 127 e poi con il 9. Da Isola Santa si raggiunge poi il punto di partenza con la strada. È un percorso bellissimo ricco di panorami e molto variato nei sentieri.

ITINERARI RELATIVI AL SENTIERO 138 PRESENTI IN EA:

Commento

Il sentiero descritto non è lungo e non è difficile e può essere usato per compiere escursioni indimenticabili nel cuore delle Panie. Gli itinerari più lunghi sono adatti alla buona stagione, ma con la giusta attrezzatura è possibile arrivare al Rifugio Rossi anche con la neve, scegliendo comunque mesi in cui le giornate iniziano a allungarsi.