SENTIERO CAI 155
LO SPAZIO DI FABIO - rubrica curata da Fabio Frigeri
ATTENZIONE!!!
In questa scheda è descritto soltanto il tracciato del sentiero indicato, risalente alla data sotto riportata. Non è presente alcun riferimento nè alcuna indicazione sul suo stato attuale e sulla sua attuale percorribilità, per conoscere i quali si rimanda alla voce "Sentieristica" del Menù Principale, in alto a destra. Rammentiamo, comunque, che, a tal proposito, la cosa migliore resta sempre quella di informarsi contattando le Sezioni CAI cui spetta la manutenzione dei singoli sentieri, poco prima di effettuare l'escursione.
30 novembre 2013

(f.f.) questo nuovo sentiero unisce il Rifugio Puliti con il sentiero 150 con cui condivide l'ultimo tratto. Presenta tratti di ripida salita e offre buoni panorami sulle Apuane settentrionali e centrali.

 
 

SENTIERO 155

Il sentiero è di competenza del Cai sezione di Pietrasanta relativamente alla tratta dal Rifugio fino all'innesto nel sentiero 150 (presso quota 1385) e del Cai di Massa nella tratta fino al Passo di Sella.

È stato inaugurato il 26 maggio 2013 in occasione della XIII giornata nazionale dei Sentieri del Cai (nell'ambito del 150° anniversario del Cai nazionale). Esso ripercorre una antica traccia recuperata dagli amici del Cai di Pietrasanta che in zona hanno risistemato anche il sentiero 31 A.

Tragitto

Rifugio Puliti (1013 m) [innesto sentieri 31, 31 A, 33] - Schienale dell'Asino (1380 m) [innesto sentiero 150]- Cresta del Vestito - Passo di Sella (1500 m) [innesto sentieri 31, 144]

Nel suo percorso il primissimo tratto è comune con il sentiero 31 A mentre la parte di cresta dopo la quota 1385 è comune con il sentiero 150.

informazioni sulla zona di partenzaArni, dal parcheggio, sfondo M.Macina

Da Arni
È il percorso più breve. La partenza è dal piccolo parcheggio cui si perviene dopo pochi metri lungo la stradina che si stacca dalla curva a U della strada provinciale 13 qualche centinaio di metri dopo la galleria del Castellaccio. Il luogo è molto panoramico sul monte Macina che domina Arni come una piramide maestosa. L'inizio dei sentieri 31 e 33 è dalla parte opposta della strada. Inoltre dal piazzale inizia anche il sentiero 144 per il Passo di Fiocca e quello di Sella e, poco sopra, c'è una fonte. Si sale tra le case della località Sant'Agostino seguendo i segni Cai ben evidenti per scalinate di cemento poi, superata una casa rosa, il sentiero sale a destra e a arriva presso la “Casa del Nonno di Massa” dopo la quale ci si trova su un vero sentiero che sale ripido per zone terrazzate e panoramico su Fiocca, Macina e Sella e arriva a 15' al Rifugio Puliti.

Indicazioni stradali
Da Massa, passando per Altagnana e Antona (8,4 km) si imbocca la galleria del Vestito (18,1 km) che porta in provincia di Lucca. Si continua e si supera una seconda galleria (del Castellaccio) dopo la quale alla prima curva a U si devia a sinistra e dopo 100 m si trova il parcheggio (21 km). Da Seravezza si segue la strada provinciale di Arni (strada del Cipollaio), si lascia sulla destra il bivio per Ponte Stazzemese, e si arriva poco dopo alla deviazione per Retignano e poi a quella per Levigliani (12 km), si supera il bivio per Terrinca. Poi si continua fino alla Galleria del Cipollaio (20 km) e presso la località Tre Fiumi (20 km) si prosegue a sinistra per Arni  superando Campagrina e la chiesa e al curvone a U si devia a destra per il parcheggio (22,7 km). Provenendo da Castelnuovo Garfagnana servono 16,7 km per arrivare a Tre Fiumi e 19,6 per arrivare al parcheggio di Arni.

Dal Castellaccio
Provenendo da Massa lasciamo l’auto alla curva proprio prima della galleria del Castellaccio che porta ad Arni, nei pressi un ristorante omonimo. Qua scende a destra il sentiero 31 per le cave del Fondone (da cui si può salire al monte Altissimo), per le Cervaiole e Azzano (in realtà il collegamento per questo paese è interrotto alle Cervaiole). Si segue lo stesso sentiero in direzione opposta: l’inizio del sentiero è ben evidente con cartelli molto chiari. La prima parte è una via di cava piuttosto ripida e inerbita , in 5’ si arriva ai resti della cava e subito dopo a una torretta Enel da cui il sentiero prende a sinistra, tra le balze,ben indicato da pali di legno. A 9' siamo alla Madonna del Cavatore da cui il sentiero scende, incrocia quasi subito il 33 che proviene dalle Gobbie, superSalendo lo Schienale dell'Asino, sfondo Macinaa alcune case e arriva alle case Giannelli e da qua al Rifugio in 18'.

Indicazioni stradali
Valgono quelle precedenti per Arni togliendo (se si proviene da Massa) o aggiungendo (negli altri casi) 1,6 km.

Dalle Gobbie
Provenendo da Massa e superata la galleria del Vestito si continua per pochi metri e si posteggia al piazzale delle Gobbie di fronte al bar ristorante Albergo omonimo. Il sentiero 33 passa di fronte al ristorante e per un breve tratto il sentiero è largo e ameno nel bosco e a 5' si devia a sinistra in leggera salita. Il percorso è a saliscendi nel bosco, a volte su rocce e tra arbusti, sulla destra incombe la mole del monte Altissimo. A 27' si esce dal bosco e si percorre un tratto erboso a mezzacosta che porta a 38' a innestarsi nel sentiero 31 che proviene dalle cave di Falcovaia e dalla vicina Madonna del Cavatore e a 45' arriva al Rifugio.

Indicazioni stradali
Valgono quelle precedenti per Arni togliendo (se si proviene da Massa) o aggiungendo (negli altri casi) 2,1 km.

Descrizione del percorso

Difficoltà: E/EE/tratti EE+ (sentiero difficile). Il tratto fino al raccordo non presenta difficoltà se non qualche tratto ripido che può essere scivoloso con la pioggia. Lungo la Cresta del Vestito ci sono alcuni passaggi di primo grado in cui è necessario aiutarsi con le mani e avere esperienza della roccia apuana, che richiede sempre molto rispetto. Inoltre in alcuni tratti c’è un po’ di esposizione. Quindi il percorso completo è adatto solo a escursionisti esperti ed è da effettuarsi esclusivamente in condizioni di bel tempo e nella bella stagione evitando nella maniera più assoluta di percorrerlo con il ghiaccio.

Stato del sentiero: la traccia è ben evidente e ben segnata anche se il lavoro del Cai di Pietrasanta non è ancora concluso. Manca, al momento, l'indicazione del sentiero presso il Rifugio.Rifugio Puliti

Tempi: andata: circa 3 ore. Ritorno: circa 2 ore 20'

Il percorso

Sintesi: dal Rifugio il sentiero percorre a mezzacosta balze erbose e poi sale ripido un canale roccioso che in parte evita spostandosi a destra o a sinistra. Prosegue nel bosco fino allo Schienale dell'Asino che costeggia con tratti ripidi fino ad innestarsi con il 150 presso quota 1385. La cresta che segue è la parte dell’itinerario più impegnativa: il sentiero aggira pinnacoli e torrioni calcarei con un po’ di esposizione e, a volte, bisogna aiutarsi con le mani, a sinistra c’è la valle di Renara e a destra quella di Arni. Arrivati alla sella 1377 alle pendici del Macina lo si aggira a destra lungo la cresta est. Poi il panorama si apre sul Sella e il passo omonimo e il sentiero si mantiene a mezza costa in leggera discesa per poi risalire fino alla marmifera. Il primo tratto è nel paleo poi il fondo è roccioso o a sfasciumi. Dalla marmifera in pochi minuti si arriva  al passo.

L'inizio del sentiero è dal Rifugio Puliti, poco sopra lo stesso un cartello indica  a sinistra i sentieri 31 (per la vicina Madonna del Cavatore e poi il Castellaccio, il Fondone e le Cervaiole dove si interrompe) e il 33 (diretto alle Gobbie, al Passo degli Uncini, a quello della Focoraccia e al Pasquilio). Invece a destra si stacca il sentiero 31 A che noi seguiamo (indicazioni Cava Tombaccio e innesto sentiero marmifera per il Passo di Sella (quest'ultimo è ancora sentiero 31). Manca ancora l'indicazione del 155, ma sarà apposta al più presto. Prendiamo quindi verso destra a mezzacosta per balze erbose in lieve salita e poi in falsopiano con un po' di discesa fino a trovare le indicazioni ben evidenti del sentiero 155 a 05'. La salita è subito molto ripida per un canale con radi alberi che vanno aumentando, poi il percorso si fa roccioso con deviazione sulla destra per evitare il canale. I segni sono evidenti, inoltre ci sono numerosi ometti e segni sugli alberi con fettucce di plastica bianca e rossa. A 15' siamo su un tratto aperto e dopo 5' continuiamo per canalino roccioso sempre molto ripido e a 24' deviamo verso sinistra per percorso più agevole nella faggeta. A 33' siamo su un costone di faggi ameno, ma ripido, cui seguono tratti con presenza anche di betulle. A 41' arriviamo su un crinale panoramico su Altissimo e monte dei Ronchi sulla destra e sulle Panie, Corchia e Freddone Percorrendo la Cresta del Vestito sulla sinistra. Fanno la comparsa i primi pinnacoli calcarei che sbucano tra gli alberi. Adesso la salita si fa più lieve e più avanti il sentiero si apre molto panoramico e di fronte abbiamo la quota 1282 dello Schienale dell'Asino (è questa una cresta che scende da quella del Vestito in direzione sud) e sulla sinistra le Apuane dal Sagro al Cavallo. Arriviamo a una palina segnalatrice e dobbiamo prendere a destra in lieve discesa trascurando alcuni segni rossi che manderebbero a sinistra. Costeggiamo lo Schienale e ben presto il sentiero riprende a salire fino a un tratto molto ripido proprio a ridosso della roccia. A 01h 13' saliamo per un canalino, senza esposizione, in cui ogni tanto serve usare anche le mani: sulla destra si rivede il borgo di Arni. A 01h 17' siamo sul crinale con un canale che sale da sinistra e bella vista sull'Altissimo. Poco dopo siamo in cresta e vediamo Sagro e costa e cominciamo a vedere anche il monte Macina. A 01h 30' siamo all'innesto nel sentiero 150 e alla fine del tratto di raccordo del 155 presso quota 1385. La cresta è la parte dell’itinerario più impegnativa: aggiriamo pinnacoli e torrioni calcarei con un po’ di esposizione aiutandoci, a volte, con le mani, abbiamo a sinistra la valle di Renara e a destra quella di Arni. A 01h 50' finisce la parte impegnativa e in 10' siamo alle pendici del Monte Macina, presso una sella a 1377 metri: la visuale è stupenda e il monte appare come una imponente piramide che ci sovrasta. Proseguiamo scendendo leggermente verso destra per una zona di lastroni di roccia e poi il sentiero inizia a salire aggirando la cresta est del monte. Segue un breve tratto di salita più lieve cui seguono ancora un paio di minuti di salita ripida. A 02h 18' iniziamo a vedere il monte Sella, rimane da salire per altri 5’ fino ad arrivare al punto più alto, adesso iniziamo a scendere lievemente mantenendoci a mezza costa rispetto al Macina.  Il primo tratto è nel paleo poi il fondo è roccioso o a sfasciumi. A 02h 35' il sentiero torna a salire e a 02h 53' siamo sulla strada marmifera. A sinistra essa continua per la panoramica cava Ronchieri mentre a destra, dopo pochi metri, il sentiero 31 sale al Passo di Sella dove arriviamo a 03h. Dal passo, erboso e appenninico nell’aspetto, partono alcuni sentieri per il Passo di Fiocca, per Arnetola e per il monte Sella le cui pendici ci sovrastano, ci sono i resti di una maestà, alcune lapidi e un crocifisso ligneo.

Aspetti di rilievo del sentiero

Rifugio PulitiMonte Macina
Il rifugio Adelmo Puliti (1013 m) del Cai di Pietrasanta si trova lungo il sentiero 31/33 e domina il paese di Arni, poco distante dalle case Giannelli. Esso è facilmente raggiungibile sia dal paese che dalla strada provinciale prima della galleria del Castellaccio. È intitolato all'ingegner Puliti, che fu tra i soci fondatori della sezione di Pietrasanta e ne fu il primo presidente. Fu aperto nel 1965, poi negli anni '80 fu dichiarato inagibile. É stato recentemente ristrutturato ed è aperto tutte le domeniche, anche in inverno, salvo neve o pioggia e in qualsiasi altro momento su prenotazione. Il rifugio dispone di 14 posti letto.  Da esso iniziano i sentieri 31 A che si raccorda con il 31 per il Passo di Sella e il 155 per la Cresta del Vestito e il Passo di Sella.

Schienale dell'Asino
Anche Schiena dell'Asino. È la cresta che scende da quella del Vestito in direzione sud. Dalla quota 1385 (dove si raccordano i sentieri 150 e 155) scende alla quota 1282. Il crinale poi prosegue passando per altre quote (zona Prataccio) e arriva fino alla quota 1235. Esso è costeggiato sul versante orientale dal sentiero 155.

Cresta del Vestito
Si estende dalla sella posta alla base del monte Macina (1377 m) fino alla quota 1385 dove si innesta il sentiero 155 e poi devia verso ovest e poi sud-ovest fino alla quota 1154 metri e poi al Passo del Vestito (1151 m). A destra abbiamo l’orrida valle di Renara e a sinistra, in alto, quella verde di Arni mentre più in basso abbiamo la zona delle Gobbie. In passato era conosciuta anche come cresta dell’Usciolo. Essa è costeggiata dal sentiero 150 (poi 150/155) e la parte alta della cresta è abbastanza impegnativa con passaggi di primo grado: presenta pinnacoli e torrioni calcarei con un po’ di esposizione e per percorrerla serve anche l’aiuto delle mani.

Monte Macina
Il monte Macina è la prosecuzione meridionale della cresta del monte Sella, la cresta poi si abbassa al Passo del Vestito per proseguire col monte Pelato. I suoi fianchi sono principalmente erboPasso Sellasi e visto dal paese di Arni il monte assume l’aspetto di una piramide massiccia, mostrandosi al massimo della sua imponenza. Sul versante massese la montagna precipita sul canale di Renara, presentando orridi dirupi scoscesi con il canale e la cava della Chiesa del Diavolo e il canale e la cava della Buchetta con le relative vie di lizza. È alto 1568 metri e la sua ascesa non è semplicissima, la strada più semplice prevede di salire per il sentiero 150, oltrepassare la cresta est, e poi salire alla cresta sommitale da cui si perviene in vetta. La cresta aerea può essere proseguita, nell’altro verso, fino alla zona della galleria per le cave Ronchieri, detta Sella di Macina.

Passo di Sella
Anche Passo Sella. È un passo erboso, dall’aspetto appenninico,  tra le valli di Arni e di Arnetola a 1500 metri. Esso è importante nodo di sentieri. Qua arriva il 31 da Arni che poi scende ad Arnetola, ancora da Arni, passando dal Passo di Fiocca, arriva il sentiero 144. Dal Passo del Vestito arriva il sentiero 150 che si innesta nel 155 proveniente dal Rifugio Puliti e, infine, dalla Focetta dell’Acqua Fredda il sentiero attrezzato Vecchiacchi attualmente non percorribile. Inoltre una deviazione del 31 porta alla cava Ronchieri. Sono presenti un crocifisso ligneo, varie lapidi commemorative e i resti di una maestà ormai diruta. La prima lapide ricorda la morte nel 1951 di due giovani studenti di Viareggio (Fabio Mari e Franco Andrei) caduti sull’Alto di Sella. Qua fu costruito, nel 1963, un rifugio prefabbricato dal Cai di Livorno che ebbe vita effimera: fu distrutto da una tempesta solo due settimane dopo l’inaugurazione e mai più ricostruito.

 

Deviazioni e possibilità di escursioni

Sono possibili alcuni percorsi ad anello e almeno una traversata.

  • Anello Arni - Gobbie - Arni: si percorre il sentiero 155 fino al raccordo con il 150 che si segue in discesa fino alla galleria del Vestito e alle vicine Gobbie da cui con il 33 si torna al Rifugio. Servono circa 4 ore e 15'.
  • Anello Arni-Passo di Sella con discesa per la via di cava: si percorre completamente il sentiero fino al Passo di Sella da cui si scende con la marmifera (sentiero 31) e volendo si può anche seguire in basso il 31 A. Servono circa 4 ore.
  • Anello Arni-Passo di Sella-Passo di Fiocca-Arni: si percorre il sentiero fino al Passo di Sella da cui con il sentiero 144 si arriva al Passo di Fiocca e costeggiando il Fiocca si torna ad Arni. Volendo si può salire alla vetta del Fiocca. Servono circa 6 ore e 30'.
  • Traversata Arni - Vagli Sopra: arrivati al Passo di Sella si scende per la Valle di Arnetola con il sentiero 31 fino al paese di Vagli Sopra, servono circa 6 ore e 30'.

 

Itinerari relativi al sentiero CAI 155 presenti sul sito:

 

Commento

Il sentiero offre interessanti panorami sulla Apuane settentrionali e centrali e molto vari sono anche gli ambienti che si percorrono: boschi, tratti erbosi e tratti rocciosi tra cui la spettacolare Cresta del Vestito. In alto poi godiamo della bella vista sul monte Macina e sul monte Sella, oltre che sul monte Fiocca. Naturalmente non possiamo fare a meno di notare il profondo impatto che l'escavazione del marmo ha avuto sulla Valle di Arni. Il sentiero permette di effettuare molte escursioni appaganti. La pioggia, la neve e il ghiaccio rendono il percorso pericoloso e quindi da evitare.