SENTIERO CAI 184
LO SPAZIO DI FABIO - rubrica curata da Fabio Frigeri
ATTENZIONE!!!
In questa scheda è descritto soltanto il tracciato del sentiero indicato, risalente alla data sotto riportata. Non è presente alcun riferimento nè alcuna indicazione sul suo stato attuale e sulla sua attuale percorribilità, per conoscere i quali si rimanda alla voce "Sentieristica" del Menù Principale, in alto a destra. Rammentiamo, comunque, che, a tal proposito, la cosa migliore resta sempre quella di informarsi contattando le Sezioni CAI cui spetta la manutenzione dei singoli sentieri, poco prima di effettuare l'escursione.
01 settembre 2011

(f.f.) questo percorso non è molto frequentato, forse non essendo molto panoramico. Esso permette di incontrare una zona di cave abbandonate e di accedere facilmente sia alla Rocca di Tenerano che alla Torre di Monzone. Inoltre si raccorda con diversi altri sentieri permettendo itinerari molto interessanti e non difficoltosi.

 
 

SENTIERO 184

Il sentiero è di competenza del Cai sezione di Carrara che ne cura la manutenzione e la numerazione.

Tragitto

Passo della Gabellaccia (895m) [innesto sentiero 185 e 197 (ex 46)] – Cave Peghini (800m) – tracce per la vetta della Rocca di Tenerano - innesto 40/171 - Casa Cardeto (1120m) – Foce di Porcigliola (1148m) [tracce per la vetta della Torre di Monzone] - Casa Respettolo (1081m) [innesto 183]

Nel suo percorso un brevissimo tratto è comune con i sentieri 40 e 171.

Informazioni sulla zona di partenza I ruderi della Gabellaccia

Il percorso inizia dal Passo della Gabellaccia (vedi avanti) sulla strada che porta a Campocecina. Partendo da Carrara si segue la strada statale 446dir per Gragnana, Castelpoggio (7,8 km) e Fosdinovo. Molto prima di quest’ultimo paese, si prende la ben indicata deviazione a destra (9,5 km) per Campocecina che si segue per altri 5 km fino alla Gabellaccia. Essa è ben riconoscibile per la presenza di ruderi sulla destra e per il cartello indicatore (Loc. Dogana Della Tecchia – Gabellaccia).
Esiste la possibilità di parcheggiare le auto in alcuni slarghi lungo la strada.

Descrizione del percorso

Questo sentiero unisce la zona della Gabellaccia con la Casa Cardeto che è importante snodo di sentieri per Campocecina, Monzone, monte Borla. Esso si sviluppa completamente nel comune di Fivizzano.  

Difficoltà: E (semplice;  inizialmente in discesa cui seguono circa 350 metri si salita, non ci sono difficoltà)

Stato del sentiero: il sentiero è stato recentemente segnato nella parte alta dove i segni erano carenti, la traccia è sempre ben evidente e il tratto fino alla cava è un ampio stradello. Dove ci sono innesti di altri sentieri le indicazioni sono buone anche se in zona Cardeto c’è una proliferazione di sentieri. Non sarebbe male un’indicazione all’inizio del sentiero per quanto esso sia ben evidente.

Tempi:
andata: 02h 30’
ritorno: 02h 10’ Rocca di Tenerano

Il percorso

Sintesi: Inizia proprio sotto il 185 seguendo uno stradello che poi entra nel bosco, costeggia le vecchie cave ed esce alle pendici della Rocca di Tenerano dove tracce di sentiero portano alla vetta. Il tratto da Casa Cardeto per Foce di Porcigliola è stato segnato di recente e sale per un giovane bosco fino a Foce Porcigliola, dalla quale tracce di sentiero portano in vetta alla Torre di Monzone. Dopo la Foce si scende nel bosco fino ad arrivare a Respettolo dove si incontra il sentiero 183 che, insieme al 40, costituiva una delle principali vie di comunicazione tra Monzone e la zona di Campocecina e le cave del Sagro.

Arrivati alla Gabellaccia lasciamo l’auto lungo la strada, in uno slargo poco distante e, in meno di 2’, siamo all’inizio del sentiero, proprio di fronte alla Dogana della Gabellaccia.
A destra sale il sentiero 185 sul quale si innesterà il sentiero 40.
Il nostro 184, invece, inizia come stradello verso sinistra, non sarebbe male mettere un’indicazione iniziale, anche se poi il sentiero è sempre ben segnato.
All’inizio è uno stradello, ampio e gradevole, e scende costantemente nel bosco, anche se abbastanza lievemente. L’abbondante vegetazione impedisce qualsiasi visuale sul circostante panorama. 
A 13’ sulla sinistra c’è una casetta, presso una modesta rupe usata come palestra di roccia. Continuiamo a scendere e troviamo un tratto un po’ umido con un rivolo d’acqua che scende da destra.
A 35’ una Madonnina di marmo ricorda l’amico Maurizio Colonnata. Poco dopo c’è una salita a destra che trascuriamo, continuando a sinistra e a 39’, sulla destra, incrociamo i ruderi di un edificio usato per le miniere di manganese (esse si trovano lungo il sentiero 40), infatti il materiale scendeva per teleferica ed era trasportato a valle mediante lo stradello che oggi costituisce il sentiero 184. 
Subito dopo il sentiero inizia a salire. A 44’ siamo nella zona delle vecchie Cave Peghini ed è presente un castagno centenario. Ci sono vecchi scavi, blocchi abbandonati e un paio di edifici di servizio delle cave con i resti di vecchi motori. Le cave si sviluppavano tutto intorno ed è possibile, andando a destra, dare un’occhiata.
Il sentiero continua verso sinistra e a 54’ diventa stretto e inizia a salire ripidamente nel bosco, con qualche tornantino, e poi si addolcisce.
A 01h 04’ troviamo ruderi sulla destra, mentre sulla sinistra c’è la zona della Rocca di Tenerano che si intravede tra gli alberi. A 01h 24’ invece c’è un piccolo spiazzo che ci permette di  vedere bene il monte stesso, in alto, sulla destra, ci sono  altri ruderi.
A 01h 30’ c’è un po’ di discesa, la zona è umida e il fondo del bosco è completamente erboso. 10’ più avanti qualche metro di sentiero umido e scivoloso deve essere percorso con attenzione. Casa Cardeto
A 01h 41’ siamo presso una costruzione di servizio delle cave, con macchinari elettrici, il sentiero continua a sinistra e per qualche metro c’è un tratto umido per la discesa di acqua dall’alto. Poco dopo il sentiero riprende a salire, anche con qualche breve tratto ripido.
A 02h 05’ passiamo attraverso un tratto di felci e poco dopo incontriamo altri ruderi e il sentiero risale per balze erbose, fino ad arrivare  a 02h 11’ presso una radura alla base della Rocca di Tenerano.
È presente un palo con indicazione del sentiero e di fronte, a venti metri, la croce di legno da cui inizia la facile e rapida salita per la Rocca (1206 m).
Noi continuiamo verso destra, per uno stradello nel bosco con fondo argilloso.
Questo tratto è comune ai sentieri 40, 171 e 184 e in pochi minuti troviamo che il 40 e il 171 scendono anche a sinistra. Infatti la zona è molto incisa da sentieri ed esistono vie alternative segnate con gli stessi numeri, ma non c’è possibilità di perdersi.
Continuiamo a salire e a 02h 20’ siamo a Casa Cardeto, ristrutturata di recente, situata presso un gigantesco faggio. Facciamo una breve sosta per bere e continuiamo a destra, per trovare dopo poche decine di metri un bivio: il 184 scende a sinistra mentre gli altri due continuano verso destra. Il sentiero è stato ben segnato di recente e possiamo seguirlo agevolmente, sono presenti anche alcuni vecchi segni gialli.
Esso sale lievemente, in un bosco giovane e abbastanza fitto, verso la Torre di Monzone. Poi devia verso sinistra costeggiando il monte e a 02h 36’ siamo alla Foce di Porcigliola, da cui partono tracce di sentiero verso sinistra per la vetta.
Noi invece scendiamo a destra, per poi spostarci subito sulla sinistra, seguendo i segni molto evidenti. La discesa all’inizio è lieve e poi si fa un po’ più decisa, in avanti il sentiero diventa una mulattiera piuttosto degradata.
A 03h 01’ abbiamo ruderi sulla destra  e, subito dopo, a 03h 03’ siamo sul sentiero 183 dove termina il 184. La zona è detta Casa Respettolo.

Aspetti di rilievo del sentiero

Passo della Gabellaccia
Conosciuta anche come Dogana della Tecchia. È un valico, a 895 metri, tra Carrara e la Lunigiana (valli dell’Aulella e del Lucido), oggi attraversato dalla strada per Campocecina. In passato qua passava il confine tra lo stato di Massa-Carrara (poi annesso al granducato di Modena) e il territorio di Fivizzano (appartenente al granducato di Toscana), quindi passando da queste parti era necessario pagare il dazio, la cosiddettaTorre di Monzone gabella, per questo il nome dispregiativo che è rimasto alla zona. Nel 1848 con il passaggio di Fivizzano agli estensi il confine smise di esistere, non so comunque quando cessò di funzionare questa Dogana. Oggi rimangono solo i ruderi dell’antica Dogana che si trovano nel territorio del comune di Carrara. Il termine tecchia è termine ligure e toscano che indica “sporgenza di roccia simile a tetto che consente riparo” oppure “nicchia, riparo, grotta”; quindi possiamo dire “rocce strapiombanti e incavate ai piedi, a mo’ di grotte”. Quindi il nome Dogana della Tecchia deriva dalla presenza, vicino al valico, della Tecchia (Grotte) della Gabellaccia. Ricordiamo che altre grotte abitate dall’uomo preistorico si trovano in diverse zone delle Apuane e tra queste la vicina Grotta della Tecchia o anche Tecchia di Tenerano nei pressi della Maestà della Villa (Tenerano) cui si arriva con una deviazione del sentiero 197 (ex 46). Alla Gabellaccia arrivano i sentieri: 197 (ex 46) Ponte Storto (Gragnana) – Tenerano la Villa; 198 (ex 47) Castelpoggio – Gabellaccia; 184 Gabellaccia - Cardeto – Casa Respettolo; 185 Castelpoggio - Acquasparta (Campocecina).

Cava Peghini
Si trova lungo il sentiero 184 e nelle cartine IGM è indicata “cava abbandonata”. Dopo pochi metri il sentiero inizia a salire ripidamente  per la Casa Cardeto. In realtà è un insieme di piccole cave che erano in concessione alla famiglia Peghini e le maestranze provenivano da Tenerano. Sono presenti alcuni vecchi edifici, blocchi abbandonati e scavi nella parte a monte. Inoltre c’è una struttura cui arrivava il materiale estratto nella cava di manganese situata sul sentiero 40 che era portato a valle seguendo quello che oggi è il sentiero 184.

Rocca di Tenerano
Modesto rilievo (1206 metri) nel comune di Fivizzano al culmine di una cresta che si sviluppa in direzione sud-est, ben evidente percorrendo la carrozzabile per Campocecina. Sulle sue pendici, verso la Val Saliceto, si apre la Grotta della Tecchia o Tecchia di Tenerano. Tutta la zona della Rocca è sede di fenomeni carsici: il Complesso della Rocca di Tenerano. Esso ha uno sviluppo totale di 5400 metri ed un dislivello di 573 con tre ingressi principali. Gli speleologi stanno continuando le esplorazioni e gli studi per collegare altre cavità al complesso principale. La salita alla vetta è facile, per tracce di sentiero, partendo da una grossa croce di legno in prossimità dei vicini Prati di Cardeto e della casa omonima dove arrivano i sentieri 184 e 171/40. Dalla vetta la vista sul mare, sul Sagro, il Pizzo d’Uccello e la Cresta Garnerone è veramente splendida.

Casa Cardeto
Si trova presso i Prati omonimi a quota 1110 metri, al bivio del sentiero 40/171 con il 184. Con il passare del tempo la casa è andata deteriorandosi e, nel 2009 il proprietario (Ricci), ha risistemato il tetto alzando di poco le mura. A fianco della casa c’è un bel faggio secolare e un vecchio tavolo dove è gradevole fermarsi a rifocillarsi e, nei pressi, ci sono i ruderi di un’altra vecchia costruzione.

Foce di Porcigliola
Si trova a 1148 metri di quota lungo il sentiero 184: è la sella da cui si sale alle vette della Torre di Monzone.
(Porcigliola è posta a 1073 metri alle pendici della Torre di Monzone lungo il sentiero 183. In loco sono presenti ruderi di abitazioni e possenti muri di contenimento).

Torre di Monzone
È un rilievo di altezza modesta (1251 metri) a sud del paese di Monzone, nel comune di Fivizzano. A Vinca è denominata la Bella che dorme, per la forma che somiglia a un profilo femminile. La cima si articola in due vette: la minore, a nord, raggiunge 1212 metri ed è più panoramica sul mare, l’altra vetta, quella maggiore, a sud, è più panoramica sul Pizzo e sul Balzone. Le vette non presentano croci o altre particolari indicazioni. Il monte è caratterizzato dall’alternarsi del bosco a faggi con le rupi calcaree che gli conferiscono un aspetto selvaggio. È facilmente raggiungibile da Case Cardeto, da Case Respettolo e dalla Foce Pozzi, mediante salite modeste. A nord la Torre domina il paese di Monzone, che gli dà il nome, con la sua mole dignitosa, invece a sud va a collegarsi al crinale del vicino Monte Ballerino, mediante il Colle a quota 1157 metri. A est la montagna strapiomba nella Canalonga, di cui forma la fiancata sinistra, con vie adatte ai rocciatori ed all’arrampicata artificiale che furono aperte negli anni settanta del XX secolo.

Case Respettolo
È la zona a 1081 metri di quota dove si incontrano i sentieri 183 e 184, quest’ultimo inizia (o termina) proprio qua. È caratterizzata dalla presenza di alcuni ruderi, presumo abitazioni di pastori. Qua perveniva un’antica via di comunicazione tra Monzone e Campocecina  detta Mulattiera di Respettolo.

Deviazioni e possibilità di escursioni

Il sentiero permette di fare diverse escursioni connettendosi ad altri sentieri. Diamo qualche suggerimento:

  • Andata e ritorno: 04h 40’ circa, ma sono preferibili gli anelli successsivi
  • Anello con il 40: circa 04h permette di visitare le cave di manganese
  • Doppio anello attorno alla Torre di Monzone e con il 40: circa 6 ore con le soste

È possibile in 20’ salire alla panoramica vetta della Rocca di Tenerano dalla croce lungo il sentiero e alla Torre di Monzone in 15’ dalla Foce di Porcigliola.
Lasciamo poi all’escursionista lo studio di altri itinerari dirigendosi verso Acquasparta, la Foce Pozzi, il Rifugio Carrara a Campocecina, il monte Borla e volendo avventurandosi verso Monzone Alto.

Itinerari relativi al sentiero CAI 184 presenti sul sito:

Commento

Questo percorso si svolge essenzialmente nei boschi, è fresco e adatto al periodo caldo. Lo svantaggio principale è la mancanza di panorami, infatti ben poco si intravede tra gli alberi. Le cave e le miniere ci permettono un po’ di archeologia industriale. I molti sentieri presenti nella zona di Cardeto stimolano a fare interessanti percorsi.