SENTIERO CAI 40
LO SPAZIO DI FABIO - rubrica curata da Fabio Frigeri
ATTENZIONE!!!
In questa scheda è descritto soltanto il tracciato del sentiero indicato, risalente alla data sotto riportata. Non è presente alcun riferimento nè alcuna indicazione sul suo stato attuale e sulla sua attuale percorribilità, per conoscere i quali si rimanda alla voce "Sentieristica" del Menù Principale, in alto a destra. Rammentiamo, comunque, che, a tal proposito, la cosa migliore resta sempre quella di informarsi contattando le Sezioni CAI cui spetta la manutenzione dei singoli sentieri, poco prima di effettuare l'escursione.
10 agosto 2016

(f.f.) questo lungo sentiero unisce Carrara a Monzone e si sviluppa per lo più nel bosco. Percorre luoghi di grande interesse e permette di fare diverse escursioni utilizzando anche altri sentieri. Con brevi deviazioni è possibile salire alle facili Rocca di Tenerano e Torre di Monzone.

 
 

SENTIERO 40

Il sentiero è di competenza del Cai sezione Carrara.

Tragitto

Torano Ponte Canale di Porcinacchia (200 m) - La Pianaccia [innesto sentiero 193] – Piscinicchi  [innesto sentiero 185] - I Grenzi - innesto sentiero 171 – innesto sentiero 174 - innesto sentiero 184 - Casa Cardeto (1110 m) - Monzonari - innesto sentiero 183 -  Monzone Alto (320 m) [innesto sentiero 194] – Ponte di Monzone (221 m).

Prima di Bivio Cardeto un tratto è comune con il sentiero 185. Presso Casa Cardeto alcuni tratti sono comuni con il 171, il 183 e il 184. L'ultimo tratto, da Monzone Alto alla strada, è comune con la Tappa 12 del Lunigiana Trekking (TL).Torano

Informazioni sulla zona di partenza

Da Torano

Da Carrara si seguono le indicazioni per Torano. Superato il cimitero di Marcognano la strada si biforca: a destra, dopo il ponte, si entra nel paese di Torano (142m) e, proseguendo, si arriva alle cave di Piastra e di Ravaccione; a sinistra invece la strada si inoltra nel canale di Porcinacchia (che a monte diventa canale di Boccanaglia e ancora più in alto Canale di Abbia). Questo tratto è a senso unico in discesa per cui è necessario parcheggiare. È possibile farlo in paese oppure prima, infatti, poco dopo il cimitero di Marcognano, c’è un ampio parcheggio. L’unica indicazione del sentiero si trova presso la fermata dell’autobus all’inizio del paese e non sarebbe male che ce ne fosse una ben visibile in prossimità del bivio precedente. Comunque si segue la strada a senso unico e, in pochi minuti, si  arriva alla zona lavaggio camion (questo viene fatto per evitare l’accumulo di polveri sottili in città portate dal trasporto incessante del marmo con gli autocarri), sulla sinistra in basso ci sono la fonte del Pizzutello e le strutture dell’acquedotto.

Ancora pochi minuti e si arriva al ponte sul canale Porcinacchia, prima di attraversarlo si stacca a sinistra il sentiero 40.

Da Monzone

Da Carrara si segue la strada statale 446dir per Gragnana, Castelpoggio e Fosdinovo, si supera la deviazione a destra per Campocecina (9,5 km) e poche centinaia di metri dopo si curva a destra (SP 10) per Marciaso (14,5 km) che si lascia sulla sinistra continuando in discesa, poi si passa per Tenerano (20 km) e si lascia a sinistra Isolano  (23,1 km). Si prosegue per Monzone deviando a sinistra nei pressi della chiesa, si supera il passaggio a livello (24,3 km) e si prosegue verso destra (direzione Vinca). Si evita la deviazione a sinistra per Equi, si supera il ponte di S. Lucia e si parcheggia presso una struttura industriale abbandonata (24,8 km).  Ricordiamo che, al momento, la strada provinciale 10 è dichiarata inagibile nel tratto dalla statale fino a Marciaso a causa di smottamenti della sede stradale

In alternativa da Aulla (raggiungibile in autostrada) si segue la statale 63 per Fivizzano, superata Rometta (6,6 Km) si prende la deviazione (13,3 Km) a destra per Gassano (SP 10) e da qua si continua, a destra, per Gragnola (15,7 Km) e Monzone (19,4 km). Si continua verso Equi Terme e Vinca, come detto sopra e si arriva al parcheggio (20.1 km). Monzone Alto

Percorriamo poche decine di metri in direzione del ponte e siamo al cartello stradale per Monzone Alto. Quindi seguiamo la strada asfaltata in salita per il borgo. Su un palo dell'elettricità c'è una vecchia indicazione del sentiero 40 che andiamo a percorrere. Ricordiamo che per alcune cartine il sentiero inizia qua mentre altri lo fanno iniziare più avanti presso lo spiazzo prossimo al passaggio a livello.

Descrizione del percorso

Difficoltà: E (facile) il sentiero non presenta tratti esposti, alcuni metri sono attrezzati con corda metallica utile in inverno con neve e ghiaccio. La lunghezza e il dislivello richiedono la giusta preparazione. Meno semplice con neve e ghiaccio.

Stato del sentiero: il percorso è ben evidente e sono presenti segni, anche se piuttosto vecchi nella parte di Monzone. Qualche cartello in più farebbe comodo specialmente per gli escursionisti che conoscono poco la zona.

Tempi: andata: 06 h

ritorno: 06 h

[i tempi sono riducibili per giovani allenati che fanno poche soste]

 Il percorso

Sintesi: il sentiero inizia prima del ponte sul canale Porcinacchia. Sale nel bosco  fino a una rupe panoramica sulla costa. Arriva al bivio con il sentiero 193 e poi sale la Pianaccia con tratti aperti e altri boscosi fino a Piscinicchi. Dopo un tratto sulla carrozzabile il sentiero entra nel bosco per congiungersi con il 185 presso alcune grotte. Segue un tratto ameno e poi sale a sinistra verso i Grenzi. All’inizio supera dei ruderi ormai nascosti dalla vegetazione e sale nella faggeta, con un paio di punti panoramici, poi scende verso la zona delle miniere di manganese della FIAT aprendosi verso il versante della Torre di Monzone e della Rocca di Tenerano. Segue una breve salita e alcuni bivi con altri sentieri fino ad arrivare alla Casa Cardeto. Da qua si scende a recuperare lo stradello che, passando per il bosco, arriva a Monzone Alto.

Il sentiero inizia, venendo da Torano, subito prima del ponte sul Canale Porcinacchia, sulla strada che porta alle cave. Sono presenti le relative indicazioni.
Il primissimo tratto è una ampia mulattiera che ben presto si restringe, poi il sentiero devia a sinistra e inizia a salire con alcuni tornanti. Il sentiero è argilloso ed è scivoloso dopo la pioggia.
In primavera la zonLa zona della Pianacciaa è ricca di fioriture di anemoni, primule e viole. A 10' siamo presso degli abbeveratoi e subito dopo attraversiamo uno stradello che porta verso il Monte d'Arma. Segue un tratto meno ripido nel bosco, non molto fitto, di querce con sottobosco mediterraneo di corbezzoli, eriche e ginestre che prosperano in particolare nelle zone più aperte.
A 20’ arriviamo presso una cisterna di cemento che rimane a destra e subito dopo il sentiero prende a salire più ripidamente. Sulla destra continuiamo a vedere depositi di marmi e le cave di Crestola e Calacatta che ci accompagneranno a lungo.
A 55' il sentiero si fa meno ripido, ma rimane piuttosto monotono, attraversiamo un ravaneto di piccole rocce grigie e dopo 10' troviamo l’indicazione grotta su un albero a destra.
A 01h 10’ arriviamo a una rupe panoramica da cui si vede bene Torano e i bacini marmiferi, Carrara e la costa. Continuiamo salendo delle roccette e dopo un quarto d’ora arriviamo a una pozza frequentata dai cinghiali (quando è caldo essa è asciutta).
A 01h 35’ arriviamo a un bivio: da sinistra arriva il sentiero 193 (in passato 40A) che proviene da San Rocco e passa per il Monte d'Arma.
Saliamo tra arbusti e fastidiosi ginestroni e ben presto iniziamo a salire la Cresta della Pianaccia. Questa è una crestina rocciosa, ben segnata, su cui sono presenti anche delle paline di legno.
Terminata la crestina percorriamo un breve tratto quasi pianeggiante con i segni lasciati dai cinghiali e poi a 02h entriamo in un boschetto che saliamo  con qualche tratto anche ripido e a 02h 35' siamo in località Monte della Formica dove è presente anche una piccola stazione meteo. Il luogo è molto panoramico sulla costa. Sulla destra una sbarra chiude una marmifera in discesa diretta alle cave di Canal d'Abbia (da essa si stacca poi una traccia per Colareta, dove ci sono alcune case panoramiche sulla costa, che poi si innesta in alto nella strada per Campocecina).
Il sentiero adesso percorre un tratto in salita della via asfaltata per Campocecina, lasciando sulla destra una casa in costruzione (i lavori sono bloccati da molti anni) che si trova alle pendici del modesto Monte della Formica.
In 5' siamo a uno spiazzo parcheggio in località Capanne Ferrari (1202 m) posto sulla sinistra. Dallo spiazzo il sentiero continua nel bosco di conifere, in leggera salita e a 02h 48' siamo in località Piscinicchi dove ci innestiamo nel sentiero 185 proveniente da Castelpoggio e diretto al Rifugio Carrara a Campocecina. Prima dell'innesto nel 185 sulla destra c'è una grotta caratteristica in inverno per le sue stalattiti di ghiaccio.
Prendiamo a destra in salita per tratto di sentiero comune con il 185. Il bosco è adesso una bella faggeta e il percorso è ameno, in lieve salita e ci porta, dopo un tratto in bosco di conifere, a 02h 58' ad un altro bivio (Bivio Cardeto): il 185 continua verso destra diretto a Campocecina, mentre il 40 devia a sinistra. [Poco prima del bivio ci sono le indicazioni verso destra per il Cippo Monumentale alla Resistenza, datato 1951, che si trova pochi metri in alto rispetto al sentiero.]
Saliamo adesso nuovamente tra faggi e abbiamo subito, in basso a sinistra, dei ruderi nascosti dalla folta vegetazione: sono i resti di costruzioni di servizio delle miniere che si trovano più in alto.Presso Capanne Ferrari, dove il sentiero 40 sale, dalla strada, per andare a incontrarsi con il 185
A 03h 07' il sentiero si apre verso la costa (Marina di Carrara e golfo della Spezia) per poi entrare nuovamente nel bosco, continuiamo a salire e a 03h 15' siamo a una radura panoramica a 1164 m in località i Grenzi. Questo è il punto più alto raggiunto dal sentiero ed è un passo (Foce dei Grenzi) che ci porta al versante che guarda sulla Rocca di Tenerano e sulla Torre di Monzone.
Adesso scendiamo per una decina di minuti e a 03h 28' siamo presso il primo edificio della miniera di manganese, e subito dopo al secondo, più grande e con una torretta, poi scendiamo e troviamo una fonte.
A 03h 40' troviamo l’ingresso di una delle miniere e subito dopo segue una salita che all’inizio è piuttosto ripida, poi segue una breve corda metallica che aiuta in un tratto un po’ esposto, ma non difficile.
A 03h 52' incontriamo un rudere che lasciamo a sinistra e in 3' siamo a un primo bivio: a destra sale ripido il sentiero 171 proveniente da Maestà della Villa e diretto al Rifugio Carrara, per un certo tratto esso è comune con il 40 che stiamo percorrendo.
Subito dopo c'è un secondo bivio con il sentiero 174 che da Casa Cardeto va a Foce dei Pozzi e termina a Foce di Pianza, esso va a destra. Continuiamo e troviamo un terzo bivio: questa volta sale verso destra il sentiero 184 proveniente dalla Gabellaccia e diretto a Casa Respettolo (con deviazione si può salire alla vicina Torre di Monzone).
Ancora 1' e a 04h siamo a Casa Cardeto (c'è da dire che in zona sono presenti numerose tracce non segnate che portano agli stessi luoghi). Casa Cardeto è una costruzione risistemata con a fianco un faggio centenario e alcuni ruderi.
Scendiamo lievemente seguendo le indicazioni 40/171 e ci innestiamo in uno stradello che sale a sinistra, diretto a una radura da cui è facile salire alla modesta, ma panoramica, Rocca di Tenerano, noi proseguiamo a destra in discesa.
Prima seguiamo lo stradello poi lo lasciamo a sinistra per il sentiero che a 04h 07' arriva a un bivio: il 171 va a sinistra diretto a Foce Sant'Antonio e poi alla Maestà della Villa, invece a destra scende il 40/183 che a 04h 10' arriva a una radura presso una recinzione attorno a una cisterna per l'acqua. Qua troviamo un cartello del Parco con indicazioni di un itinerario didattico "Alpe di Monzone-Monzone Alto" che comprende parte del sentiero 171 e il sentiero 194.
Continuiamo e in breve siamo al bivio dove il 183 va a destra per Casa Respettolo, Foce dei Pozzi e Rifugio Carrara. A 04h 20' siamo a un'edicola dedicata alla Madonna della Neve con iscrizione del 1988, in zona Pietra Bianca. Poco prima c'è una casa e una deviazione verso destra per altre costruzioni.
Scendiamo per ampio stradello che ci porterà a Monzone Alto, detto mulattiera di Respettolo, esso è percorribile anche da fuoristrada. Scendiamo, trascurando una deviazione a sinistra  e troviamo delle costruzioni, una nascosta tra la vegetazione e una più aperta e panoramica sull'Appennino.
A 04h 27' arriviamo a una fonte abbeveratoio, con una seconda posta poco più in alto. Scendiamo ancora e a 04h 45', presso una curva, si intravedono tra le fronde il Pizzo e il Grondilice.Il Cippo alla Resistenza
Scendiamo per tratti piuttosto ripidi alternati ad altri più tranquilli, superiamo dei ruderi a destra che potrebbero essere un vecchio metato e a 05h 10' arriviamo presso una rustica edicola in pietra con statuetta marmorea di Sant'Antonio col Bambino.
Scendiamo ancora nel bosco, che adesso è castagneto, con ampi tornanti, e a 05h 30' guadiamo facilmente il Canal del Rio, tributario del Lucido di Vinca, e subito dopo troviamo un'edicola con icona marmorea di Sant'Antonio da Padova con la Madonna di Loreto. In alto a sinistra sale una traccia che trascuriamo.
Continuiamo avendo per un po' sulla destra il Canal del Rio e percorrendo saliscendi.
Più avanti costeggiamo zone coltivate, con visuale aperta sull'Alta Valle di Vinca (Grondilice, Rasori e Sagro). Troviamo una costruzione agricola preceduta da una fontana, presso questa costruzione c'è un'altra edicola con icona marmorea di Sant'Antonio.
Saliamo un breve tratto e a 05h 45' siamo presso una edicola, panoramica su Sagro e Torre di Monzone, qua ci sono due icone marmoree, una di S. Paolo e l'altra della Madonna col Bambino, molto rustica (forse Madonna di Loreto).
Scendiamo adesso tra baracche e depositi di legna e di materiali agricoli e in pochi minuti siamo alla fine della mulattiera, presso un parcheggio, alla base del borgo di Monzone Alto. È presente un'edicola con icona marmorea di San Giovanni Battista e qua arriva una strada asfaltata che si stacca dalla provinciale per Vinca, più in alto rispetto alla fine del sentiero che stiamo percorrendo.
Il sentiero entra nel paese in leggera salita e a 05h 54' siamo al bivio con il sentiero 194 che sale a destra. Questo sentiero si innesta nel 171 a Foce di Sant'Antonio ed è considerato sentiero didattico. È presente anche una vasca con fontana.
Scendiamo per il borgo seguendo i segni e avendo sulla destra la chiesa di San Prospero con il suo tozzo campanile. Percorriamo alcuni tratti scalinati, ci portiamo alla base del borgo e seguiamo la strada asfaltata in discesa, passiamo presso il cimitero (fontana) e a 06h siamo sulla strada provinciale per Vinca dove il sentiero finisce.
A destra c'è una struttura industriale abbandonata e di fronte le indicazioni che portano in pochi minuti alle Sorgenti dell'Acqua Bianca e dell'Acqua Nera. Invece a sinistra si trova poco distante il bel ponte a schiena d'asino di Santa Lucia sul Lucido di Vinca.

Nota: nella nuova cartina Multigraphic del 2014 il sentiero viene fatto  terminare alla chiesa della Regina Pacis in località Riolo. Esso, seguendo la strada, va a recuperare il sentiero da noi descritto poco prima che lo stesso passi dal cimitero.

Aspetti di rilievo del sentiero

Torano

È un grosso borgo del comune di Carrara a 150 metri di altitudine e a 2,5 km a nord-ovest dal centro cittadino. Il paese è citato sin dal XII secolo, ma dovrebbe essere di origine romana e legato all'escavazione del marmo. Il toponimo è diffuso nella regione apuana e deriva dal prediale  Thurānĭus dal nome Thurius. Il paese è circondato da castagneti ed è punto di partenza per i bacini marmiferi di Lorano, di Ravaccione e del Battaglino. È paese di cavatori e di imprenditori del marmo, dalle cave dei bacini di Torano si estraggono marmi bianchi molto pregiati usati anche nella Roma imperiale. Nei pressi si trova la Grotta del Tanone descritta nel 1783 da Spallanzani, essa si sviluppa per 700 m con andamento prevalentemente orizzontale, in essa furono ritrovati reperti dell'uomo preistorico. Importanti sono poi le Sorgenti del Pizzutello a nord del paese usate per l'acquedotto municipale. La chiesa è dedicata a S. Maria Assunta e risale al XVI secolo e fu costruita, probabilmente, al posto di un oratorio più antico, il campanile risale al XVIII secolo. Il paese è ricco di portali e di fontane di marmo. Dal 1999, in estate, si tiene una manifestazione artistico-culturale denominata “Torano giorno e Notte” in cui tutto il borgo diventa palcoscenico di arte con esibizioni all'aperto. Vicino a Torano parte il sentiero 40  per Casa Cardeto e Monzone e dalla via di cava per la Piastra partono il sentiero 182 per il Rifugio Carrara e il 39 per la Foce di Pianza, Vinca ed Equi terme. La parte iniziale di questo sentiero non è però agibile.La selletta panoramica presso i Grenzi

La Pianaccia

È il crinale alla destra orografica del canale di Boccanaglia che, da circa 675m, porta in alto al Monte della Formica e quindi alla carrozzabile per Campocecina. Al crinale roccioso segue un ripido tratto boscoso, esso è attraversato dal sentiero 40 da Torano per Monzone

Monte della Formica

Nome dato alla località in cui il sentiero 40 da Torano raggiunge la strada per Campocecina presso una curva a gomito dove è presente una mini stazione meteo. Vicino si trova una casetta con splendida visita sulla costa e poco sopra l'inserzione del sentiero una casa mai terminata. Inoltre uno stradello scende verso le Cave di Canal d'Abbia con diramazione per Coloreta. Qua si gode di una vista splendida, nelle belle giornate, sul litorale e le isole da Livorno fino alla Spezia. Il modesto rilievo omonimo è alto 1010 metri. Nelle vecchie carte la zona era chiamata Piscinicchi e un Poggio della Formica (970 m) era posizionato poco a nord di Capanne Ferrari e quindi non distante dal Monte della Formica.

Capanne Ferrari

È il nome dato alla zona presso il Monte della Formica dove il sentiero 40 sale, dalla strada, per andare a incontrarsi con il 185 proveniente dalla Gabellaccia. La quota è di circa 950 metri e c'è un piccolo spiazzo parcheggio. Nelle vecchie carte la zona faceva parte di Piscinicchi. Pochi metri più avanti, sulla strada per Campocecina, si vedono, addossati alla roccia, i resti dei tetti delle costruzioni che servirono come alloggio dei lavoratori durante la costruzione della strada stessa e come deposito di materiali. Il nome deriva dal nome della ditta Ferrari che collaborava con l'organizzazione tedesca Todt nella costruzione della strada per Campocecina che aveva fini militari. Proprio in questa località però i lavori si interruppero e furono ripresi, molto lentamente, nel dopoguerra e furono terminati negli anni '60.

Piscinicchi

Il Colle di Piscinicchi è un modesto colle a 942 m sulla strada per Campocecina di fronte al Monte della Formica. Da esso si stacca il crinale che separa la valle di Torano da quella di Gragnana che comprende anche la vicina Pianaccia e nei pressi passa il sentiero 40. I ruderi degli edifici dei minatori, presso le miniere di manganeseTutta la zona che corrisponde oggi all'ansa della strada aveva il nome Piscinicchi (scritto Pissonecchi) che quindi comprendeva anche il Monte della Formica e Capanne Ferrari. Oggi il toponimo si estende anche a una zona poco più a nord percorsa dal sentiero 185 presso l'innesto con il sentiero 40.

Cippo alla Resistenza

Si trova lungo il sentiero 185 una cinquantina di metri prima del bivio Cardeto (tra il sentiero 40 e il 185), provenendo dalla Gabellaccia, a circa 1080 metri. Esso rimane sulla destra su un cucuzzolo sul quale sono cresciuti gli alberi che lo nascondono alla vista. È un cippo marmoreo, alto circa due metri, posto in loco nel 1951, come si evince dalle scritte su di esso. Su una faccia c’è un profilo di montagna con un cielo stellato e la scritta “non cedere / 9 settembre 1943” (data della nascita del CLN, Comitato Nazionale di Liberazione); su un’altra faccia  “il sangue versato / sui monti ridona / libertà ed onore / al popolo italiano” e sulla terza “Divisione apuana / B.ta Garibaldi / G. Menconi / G.pi Patrioti apuani / Bta Lunense” / 9 settembre 1951”. Il cippo è stato dimenticato e riscoperto nel 2009 e nel 2010 è stato in parte pulito ed è stata posta una targhetta sul sentiero per potere accedere al sito. 

I Grenzi

Sono i versanti nord-ovest del Monte Ballerino percorsi dal sentiero 40. A quota 1164 si trova una modesta foce panoramica sulla costa. In dialetto carrarese grenz significa: sull’orlo, vicino, ai margini, ma non è detto ci sia un collegamento col toponimo.

Miniere di manganese

Si trovano, intorno a 1100 metri di quota, lungo il sentiero 40 alle pendici del Monte Ballerino, nel territorio del comune di Fivizzano. Oggi sono abbandonate e rimangono i ruderi di alcuni edifici, presso una fonte, l’ingresso di alcune miniere, ostruite da frane, e altri edifici vicino al bivio con il sentiero 185. L’estrazione del minerale di manganese, che si presenta con colore nero, fu operata dalla Fiat Ferriere Piemontesi, proprietaria dell’attività, nel periodo dell’autarchia 1939-43, ma la presenza del minerale era probabilmente conosciuta già precedentemente. Il minerale era calato con teleferica nella zona della ex cava Peghini lungo l’attuale sentiero 184, dove sono presenti strutture di raccolta del materiale. L'attività fu abbandonata nel 1955. Sono conosciute anche come miniere di Scortico e di Canal d’Arpa dal nome dei canali presenti in zona (il primo tributario del secondo). Casa Cardeto con il faggio secolare

Casa Cardeto

Anche Capanna di Cardeto. Il termine dovrebbe derivare da cardŭus (= cardo). Si trova, nel comune di Fivizzano, presso i Prati omonimi a quota 1110 metri, poco distante dal bivio del sentiero 40/171 con il 184. Con il passare del tempo la casa è andata deteriorandosi e, nel 2009 il proprietario, ha risistemato il tetto alzando di poco le mura. A fianco della casa c’è un bel faggio secolare e un vecchio tavolo dove è gradevole fermarsi a rifocillarsi. Nei pressi, ci sono i ruderi di un’altra vecchia costruzione. È naturale punto di partenza per salire alle vicine Rocca di Tenerano e Torre di Monzone.

Monzonari

Detta anche La Monzonara. Si trova più o meno a sud-est della Torre di Monzone a quota intorno ai 1000/1100. Era un alpeggio della comunità di Monzone e rimangono abitazioni alcune ben ristrutturate. La parte più a nord è conosciuta come Pietra Bianca (vedi). Qua passa il sentiero 40, il 171 e poco distante il 183 e il 184. Nella parte meridionale si trova una cisterna d'acqua ad uso anti-incendio, circondata da recinzione, e l'inizio del sentiero didattico Alpe di Monzone - Monzone Alto.

Monzone

È una frazione del comune di Fivizzano. Il borgo vecchio, denominato Monzone Alto, si trova a 277 metri di quota abbarbicato a una balza rocciosa e dominato dalla chiesa di San Prospero, il cui impianto originale risale al XII secolo con il suo tozzo campanile ricostruito dopo l'ultima guerra. Il borgo si trovava in posizione strategica a controllare il transito per la valle di Vinca che dalla Lunigiana porta verso Carrara e Massa (solo per sentieri). L’abitato del Ponte di Monzone, conosciuto semplicemente come Monzone, si trova più in basso a quota 226 metri all’ingresso della Valle di Vinca e presso la stazione ferroviaria, risalente all'inizio del 1900, che ha stimolato lo sviluppo urbanistico, insieme all'escavazione  e alla lavorazione del marmo delle Cave del Sagro e del Borla, situate nel comune di Fivizzano. Qua si trova la piccola Chiesa della Regina Pacis, inaugurata nel 1953, oltre a una chiesa avventista. A Ponte di Monzone, in località Riolo, il torrente Lucido riceve le acque dal Lucido di Vinca da sinistra ed è presente un bel ponte in muratura a schiena d’asino sul Lucido di Vinca (ponte di Santa Lucia). Inoltre esiste anche una bella villa affrescata dal pittore locale Stefano Lemmi: è Villa Giannetti che risale al XVII secolo. Nella stazione ferroviaria è stato allestito il Museo del Lavoro, dedicato in particolare ai lavoratori del marmo e alla possente teleferica del Balzone, c'è da dire però dal 2015 detto museo è stato, provvisoriamente, spostato a Equi Terme presso l'ApuanGeoLab (ex scuola elementare). Seguendo la strada per Vinca si trovano importanti sorgenti di acqua minerale dette Acqua Bianca e Acqua Nera (vedi) e l’inizio della teleferica del Balzone (vedi), ormai smantellata. A Monzone Alto termina la tappa n° 12 del Trekking Lunigiana (Casola-Monzone) che passa per Ponte di Monzone, attraversando il ponte di cui si è parlato prima. Inoltre sempre da Monzone partono due sentieri: il 40 e il 194 diretti rispettivamente a Torano e alla Foce di Sant'Antonio.

Deviazioni e possibilità di escursioni

Il sentiero 40 permette di effettuare molte interessanti escursioni utilizzando la ricca rete di sentieri presente in zona. Ne citiamo solo alcuni.

  • Traversata Torano - Monzone: richiede circa 6 ore e permette di visitare i borghi Torano e di Monzone Alto.

  •  Salita alla Rocca di Tenerano da Monzone e anello sul 194: da Monzone si arriva ai Prati Cardeto (presso la casa omonima)  da cui si sale alla Rocca, poi si torna indietro e seguendo il 171 e il 194 si torna al punto di partenza. Servono circa 6h 30'.

  • Salita alla Torre di Monzone da Monzone: da Monzone si arriva alla Casa Cardeto, poi con il 184 si arriva a Foce Porcigliola da cui si sale in vetta. Si torna indietro alla Foce e si scende a recuperare il 183. Si aggira la Torre e ci si riporta sul 40 per tornare a Monzone. Servono circa 6 h.

  • Anello Monte D'Arma - Torano: da S. Rocco a Carrara si segue il sentiero 193 per Monte D'Arma fino a recuperare il 40 con il quale si scende a Torano e si torna al punto di partenza con la strada di Marcognano. Servono circa 5 ore.

itinerari relativi al sentiero CAI 40 presenti sul sito:

Commento

Questo lungo sentiero unisce Torano (Carrara) con Monzone (Fivizzano) percorrendo in parte una vecchia mulattiera usata dai monzonesi per salire agli alpeggi e per andare a lavorare alle cave. Non è difficile, ma il dislivello richiede allenamento. Permette di salire facilmente alle modeste, ma panoramiche, Rocca di Tenerano e Torre di Monzone. Inoltre la vasta rete di sentieri permette di effettuare moltissime escursioni in zona. Sempre interessanti le fioriture nelle diverse stagioni. Di interesse la visita ai borghi di Torano e di Monzone Alto che si trovano ai capolinea del sentiero.