SENTIERO CAI 4
LO SPAZIO DI FABIO - rubrica curata da Fabio Frigeri
ATTENZIONE!!!
In questa scheda è descritto soltanto il tracciato del sentiero indicato, risalente alla data sotto riportata. Non è presente alcun riferimento nè alcuna indicazione sul suo stato attuale e sulla sua attuale percorribilità, per conoscere i quali si rimanda alla voce "Sentieristica" del Menù Principale, in alto a destra. Rammentiamo, comunque, che, a tal proposito, la cosa migliore resta sempre quella di informarsi contattando le Sezioni CAI cui spetta la manutenzione dei singoli sentieri, poco prima di effettuare l'escursione.
29 giugno 2018

(f.f.) questo sentiero unisce Valdicastello con le Mulina passando per borghi martoriati dalla follia nazi-fascista. Si può salire al Monumento Ossario per meditare sulla ferocia dell'uomo. Il sentiero è vario nel suo percorso, che si svolge essenzialmente nel bosco.

 
 

SENTIERO 4

Il sentiero è di competenza del Cai sezione Pietrasanta.

Tragitto

Valdicastello (105 m) - Sant’Anna di Stazzema (650 m) – Case Sènnari (720 m) – Foce di Farnocchia o Focette (873 m) - [innesto sentiero 3] - Farnocchia (646 m) - Culerchia (Le Mulina) [innesto sentiero SAV].

Un breve tratto, a Farnocchia, è comune con il sentiero 3.Valdicastello

Informazioni sulla zona di partenza

Usciti da Pietrasanta si prende la via Sarzanese per 600 m poi presso, il cimitero, si svolta verso sinistra. Si supera la bella Pieve di San Giovanni e si prosegue per Valdicastello (2,5 km). Si prosegue fino alla chiesa (3,3 km) e dopo 100 m si svolta a destra, su un ponte, e si trova un ampio parcheggio di fronte a vecchie strutture industriali..

Descrizione del percorso

Difficoltà: E. Il percorso è semplice e no presenta difficoltà. Con la pioggia qualche tratto può essere scivoloso, ma non c'è esposizione.

Stato del sentiero: il sentiero è ben segnato ed è una evidente mulattiera. Sono presenti le necessarie indicazioni dove necessario.

Tempi: andata: 4h/ 4h 30'; ritorno: 4h

 Il percorso

Sintesi: Dalla parte alta di Valdicastello si segue la mulattiera che passa presso i Mulini. Si arriva al piazzale di Sant'Anna e poi a Sennari. Si continua fino alla Foce di Farnocchia da cui si scende a Farnocchia e a Mulina. Quasi tutto il percorso è nel bosco.

Tratto per arrivare all'inizio del sentiero.

Superata la casa natale di Carducci e poi la chiesa di S. M. Maddalena c'è, a destra, un ponte sul Torrente Baccatoio, lo attraversiamo e parcheggiamo in un ampio spiazzo di fronte a vecchie strutture industriali.
Dopo aver parcheggiato ritorniamo al ponte e su un pilone della luce, sulla strada principale, troviamo un segno del sentiero 4.
Saliamo alla destra del ponte per la strada, tra le abitazioni, avendo di fronte il Monte Lieto. Dopo un paio di minuti siamo presso un altro ponte che attraversiamo. [Le acque del torrente Baccatoio, che si forma dall'intersezione del Fosso del Fondo e del Canale dei Mulini, portano residui metallici delle miniere a monte che danno una tipica colorazione giallastra alle rocce per deposizione dei metalli stessi.] Qua è presente un cartello relativo ai Sentieri della Pace di Sant'Anna di Stazzema con cartina e spiegazioni.
Saliamo ancora, superiamo i lavatoi a sinistra, e in breve ci troviamo a un bivio in località Borgo Allegro (presenti cartelli Via Goito e Via Borgo Allegro). A sinistra la strada va verso la Chiesa di S. Maria e Cacciadiavoli invece sulla destra la strada sale e presenta all'inizio un cartello Cai relativo al sentiero 4 che proprio qua inizia. Servono 10'.


Il sentiero 4 è diretto alla Chiesa di Sant'Anna, poi sale a Case Sennari, Foce Farnocchia per scendere a Farnocchia e terminare alle Mulina (il cartello non è aggiornato e lo fa terminare a Farnocchia).
Saliamo per ripido tratto asfaltato tra le case e in 2' finisce l'asfaltatura poco dopo un bellissimo portale di marmo. Subito dopo bisogna deviare a sinistra (presente un segno).
Il sentiero che andiamo a percorrere non è molto segnato, ma è molto evidente essendo la vecchia mulattiera che univa Valdicastello con Stazzema.
Adesso percorriamo uno stretto cementato tra due alti muri a secco che ci porta a 4' presso il Lavatoio Parigi con fontana ed edicola con crocifisso di marmo. Parigi è il nome della località.
Saliamo verso destra per ampia mulattiera ripida che si sviluppa tra terrazzamenti coltivati a ulivo. Poi la mulattiera entra nel bosco.
A 16' siamo presso una lapide con una poesia di Renzo Morganti e sotto un vero scarpone di cuoio. Salendo scorgiamo alla nostra sinistra alcune miniere che si trovano sulla destra orografica del Canale dei Mulini sulle pareti rocciose che su esso incombono. Si tratta di vecchi edifici e di fori sulla parte rocciosa anche abbastanza in alto. Il percorso adesso è meno ripido e a 23' abbiamo un foro a mo' di grotta a destra, forse un saggio di miniera.
Proseguiamo salendo e qualche minuto dopo, sulla sinistra, c'è una costruzione presumo a servizio delle miniere.
A 34' su un masso, sulla sinistra, troviamo una lapide che ricorda una giovane sposa qua trucidata dal piombo nazifascista.
Proseguiamo e a 37' siamo al bivio che, a destra in salita, porta in mezz'ora alla Culla (qua inizia poi il sentiero 107 per la vetta del Gabberi e Foce di San Rocchino).
Adesso scendiamo un poco e in un paio di minuti siamo a un cartello esplicativo sui vicini mulini. I due mulini (Molino di Sant'Anna) si trovano a quota 300 m. Essi erano a servizio delle comunità di Sant'Anna, di Valdicastello e della Culla per macinare grano, granturco e castagne e ormai sono abbandonati e versano in stato di degrado. Una piccola lapide ricorda l'assassinio di due ragazze ad opera dei soldati tedeschi nell'ambito dell'Eccidio di Sant'Anna (consigliamo una breve visita).
Adesso saliamo per ripidi tornantini poi proseguiamo per tratto più tranquillo, davanti vediamo il Lieto.
A 46' superiamo un rivolo che scende da destra che ha creato un modesto guado. Saliamo ancora e a 58' siamo su un ampio stradello: è questa la via delle miniere che viene da sinistra, inizia da Valdicastello e prosegue per la destra orografica del Canale dei Mulini ed era a servizio delle miniere stesse.
Proseguiamo per l'ampio sterrato in moderata salita e a 01h 03' abbiamo sulla destra una marginetta coperta di vegetazione e priva di icona. Dopo 4' sulla destra sale la traccia diretta alla strada asfaltata e noi proseguiamo per il sentiero che torna a essere una mulattiera con fondo lastricato.
A 01h 10' ci sono i resti di quella che era una sbarra e pochi minuti dopo, sulla destra, una casina nel bosco. Intanto verso sinistra scorgiamo il canale che spicca per la sua colorazione ocra dovuta alla precipitazione di minerali.
A 01h 19' siamo a un bel ponte su un affluente del Canale dei Mulini. Le rocce del fondo del canale hanno uno straordinario color giallo ocra dovuto al deposito di minerali che scendono con le acque dalle sovrastanti miniere di ferro e bario del Monte Arsiccio. Lo spettacolo è notevole, ma ricordiamo che l'alta presenza di minerali rende le acque inadatte alla vita della fauna e pericolose per l'uomo (alcuni metalli pesanti sono infatti presenti anche nelle acque degli acquedotti locali).
Segue adesso un tratto di salita ripida che ci porta prima presso un rudere a 01h 26' e a 01h 30' alla strada asfaltata per Sant'Anna. Seguiamo per qualche decina di metri la strada in salita fino a una curva dove il sentiero rientra nel bosco (presenti indicazioni).
Saliamo ripidamente per qualche minuto e a 01h 35' siamo presso dei ruderi coperti di vegetazione dove il sentiero si fa meno ripido (dietro di noi si vede il Gabberi). Proseguiamo per tratto tranquillo e a 01h 43' siamo su un altro ponte in cui confluiscono due canali che vanno a formare il Canale delle Piastre, tributario di quello dei Mulini.
Saliamo per tornantini lastricati e ripidi con un certo degrado per alberi caduti e spazzatura. In questo tratto umido, in primavera, prospera il Galanthus Nivalis (bucaneve). A 01h 56' arriviamo ai lavatoi. Il sentiero va a destra mentre a sinistra si va alla vicina Chiesa di Sant'Anna (XVI secolo).
Proseguiamo recuperando la strada asfaltata e in un paio di minuti siamo a Piazza Pardini che ricorda Anna Pardini, la vittima più giovane della strage (La lapide recita: Piazza Anna Pardini, la più piccola dei tanti bambini che il 12 agosto la guerra ha qui strappato al girotondo del mondo. 23 luglio 1944 - 12 agosto 1944).
Il sentiero sale verso destra (indicazione) costeggiando alcune abitazioni e a 02h 10' siamo nuovamente sulla strada asfaltata in località Vaccareccia e prendiamo a destra in salita.
A 02h 17' siamo in località Case Sennari (pr. Sènnari) presso il Ristorante La Veduta. Sulla sinistra sale il sentiero che lascia la strada (indicazioni) e qua è presente una fontana di acqua fresca che proviene dal monte.
La parte iniziale è scalinata poi il sentiero diventa una ampia mulattiera inizialmente in salita aspra e poi più dolce. Sant'Anna la chiesetta
A 02h 22' incontriamo una captazione d’acqua. Il sentiero si sviluppa nel bosco all’inizio molto ricco di piante di pungitopo e, a destra, è possibile scorgere la Chiesa di Sant'Anna con il Monumento-Ossario alle vittime della strage.
A 02h 31’ siamo presso una bella marginetta posta in posizione panoramica sul monte Gabberi, essa contiene una bella icona marmorea della Madonna col Bambino (per devozione di Giovanni di Matteo Gamba) del 1777. Poco dopo il sentiero inizia a salire decisamente, seguono una serie di voltoline che finiscono a 02h 41’.
A 02h 47' siamo a un bivio (presenti indicazioni): il sentiero 4 sale verso sinistra alla Foce di Farnocchia (detta anche Le Focette) che si trova pochi metri sopra, invece sulla destra il sentiero, ben indicato ma non numerato, porta alla vetta del monte Gabberi dopo aver recuperato il sentiero 107. A sinistra una traccia porta in vetta al Monte Lieto. Sulla destra poco distante una lapide ricorda Quentin Clewes (Annapaola Cancogni 1944 - 1993) scrittrice e traduttrice di famiglia versiliese.
Saliamo pochi metri e siamo a una marginetta con icona marmorea dell'Assunzione di Maria (per devozione di Ottavio Bottari 1707). Il sentiero è una bella mulattiera che scende inizialmente per tornantini e poi per tornanti più lunghi incrociando la linea dei tralicci che porta a Farnocchia. Godiamo di alcuni scorci panoramici sulle Panie e sui paesi di Stazzema e Pomezzana, oltre a Farnocchia che è sotto di noi.
A 03h 17' evitiamo la traccia che prosegue in avanti e dopo un paio di minuti siamo a un bivio (presenti indicazioni) a destra un sentiero non numerato si va a innestare nel 107 per il Gabberi. Noi seguiamo il 4 in discesa che costeggia subito una costruzione e a 03h 27' raggiungiamo la marginetta Bertelli la cui immagine sacra del 1773 fu trafugata ed è oggi sostituita da due statuette di Gesù e di Maria. Qua incrociamo il sentiero 3 che verso sinistra è diretto alla Foce del Compito (o di Sant'Anna) con deviazione per salire alla vetta del Monte Lieto. Percorriamo adesso un tratto comune con il sentiero 3 per ampio stradello nel bosco che poi scende, come sentiero stretto, alla strada asfaltata (presenti indicazioni) dove arriviamo a 03h 33'.
Proseguiamo entrando nel borgo di Farnocchia passando davanti al Bar Trattoria da Franca e poco dopo siamo alla Piazza IV Novembre. Qua è presente un monumento ai caduti della Grande Guerra e sulla sinisstra c'è la Chiesa del Carmine (XI secolo). Sulla destra della Piazza il sentiero 3 porta a San Rocchino e oltre (comunque dal 2015 il tratto Farnocchia - San Rocchino è considerato inagibile).
Noi proseguiamo verso sinistra scendendo tra le case del borgo seguendo i segni. A 03h 41' siamo sulla strada asfaltata che attraversiamo, superiamo una cabina dell'elettricità e siamo su sentiero erboso con a sinistra tratti terrazzati e coltivati mentre di fronte il panorama è notevole sulle Panie e su Pomezzana, dietro cui sono Procinto, Nona e Matanna. I Mulini
A 03h 45' siamo presso una marginetta con un’icona marmorea del 1808 della Madonna del Carmelo, scendiamo nel bosco, superiamo un ponticello di legno e troviamo poi una traccia verso sinistra che porta a una casa isolata.
Continuiamo la discesa e a 03h 55' siamo presso un'altra marginetta, a destra, senza l’immagine sacra, è rimasta una scritta relativa a un restauro del 1893 (coniugi Antonucci) e un basamento di marmo più antico. Attualmente c'è un una riproduzione della Madonna col Bambino.
Continuando arriviamo a una zona dove c'è stato uno smottamento con molti alberi caduti e il sentiero devia leggermente a destra per poi recuperare la traccia originale.
A 04h 02' arriviamo presso un'altra marginetta, a sinistra, essa è diventata un ricovero di legna e di attrezzi e l’immagine sacra è stata trafugata. Dalla marginetta è possibile salire a un'abitazione, scendendo troviamo sulla sinistra un alto muro di contenimento presso dei terrazzamenti presso la casa isolata di prima.
Poi passiamo presso dei ruderi mentre il bosco si fa più rado e questo permette di apprezzare bei panorami sulle Apuane (Corchia, Nona, Procinto, Matanna) e sui borghi dell'Alta Versilia (Stazzema e Pomezzana).
C'è da dire che negli ultimi anni il maltempo ha molto colpito in zona con caduta di molti alberi, frane e smottamenti, ma il sentiero è perfettamente percorribile per l'impegno delle locali sezioni del Cai.
A 04h 15' sulla destra del sentiero si trova una bella casa isolata in posizione panoramica. Qua, per tracce, è possibile scendere a Calcaferro il terzo borgo delle Mulina (oltre a Carbonaia e Culierchia). Qua erano presenti miniere di ferro e altri metalli sfruttate sin dal XVI secolo.
Proseguiamo per tratti aperti e panoramici per tornanti che quando il fondo è umido o bagnato possono essere scivolosi. Troviamo poi sulla destra una croce che ricorda il martirio di Don Fiore Menguzzo, parroco di Mulina ucciso dai tedeschi nel 1944. Subito dopo, a 04h 23', attraversiamo una stradina asfaltata che, a sinistra, porta al piccolo cimitero locale.
Proseguiamo per tratto aperto e in un paio di minuti siamo presso la chiesa di S. Rocco con campanile a parte, nel parco della Rimembranza.
A 04h 28' siamo sulla strada asfaltata dove il sentiero finisce (indicazioni). Siamo in località Culerchia, scendendo verso sinistra si va a Carbonaia e a Pontestazzemese. Sulla destra, poco distante, presso il Ristorante Luciana, c'è un sentiero SAV per Stazzema e Cardoso.
Proseguendo la strada verso destra si va a Pomezzana, Stazzema e all'inizio dei sentieri 5 e 6. La zona in cui siamo è Mulina o Le Mulina formata da tre gruppi di case: Carbonaia, Culerchia e Calcaferro.

Aspetti di rilievo del sentiero

Il monumento sacrario dedicato all'eccidio

Valdicastello Carducci

Valdicastello Carducci (102 m) è un piccolo borgo nel Comune di Pietrasanta. Esso esisteva sin dal IX secolo, ma la zona era abitata in epoca preistorica e poi dai Liguri Apuani. È ignoto a quale castello faccia riferimento il nome. Il borgo ha poi aggiunto il nome Carducci, essendo luogo di nascita del poeta Giosuè Carducci (1835-1907), Premio Nobel per la letteratura, il cui padre era medico delle miniere. Il paese si sviluppa lungo il torrente Baccatoio nel fondovalle. La zona fu detta anche Valle Buona per la bontà del sottosuolo adatto all'agricoltura. Il paese poi si sviluppò, dal XIV secolo, con la scoperta di minerali in zona (in particolare ferro e piombo argentifero). Furono costruite officine e laboratori per la lavorazione della materia prima. Le miniere furono definitivamente chiuse alla fine del secolo scorso perché ormai antieconomiche. Di interesse sono la Pieve dei Santi Felicita e Giovanni (IX secolo), situata fuori dal borgo, la parrocchiale intitolata a San Giuseppe e Santa Maria Maddalena  (XIX secolo) costruita su un precedente oratorio. Essa sostituì nelle funzioni la Pieve piuttosto distante dal borgo e ne ereditò anche gli altari. Inoltre c'è la piccola chiesa di Santa Maria (XIII secolo). Di interesse c'è poi la casa natale di Carducci, oggi monumento nazionale, che conserva ricordi e cimeli del poeta. Qua inizia il sentiero 4 per Sant'Anna di Stazzema, Farnocchia e Le Mulina. Inoltre inizia il Sentiero della Pace anello 5, diretto a Cacciadiavoli, Pio, Coletti e Sant'Anna.

Molino di Sant'Anna

Il Mulino di Sant'Anna si trova a circa 300 metri di quota sulla riva sinistra del canale dei Mulini poco distante dalla mulattiera (oggi sentiero 4) che unisce Valdicastello con Sant'Anna di Stazzema. In realtà sono due mulini che erano a servizio delle comunità di Sant'Anna, di Valdicastello e della Culla per macinare grano, granturco e castagne. Ormai sono abbandonati e versano in stato di degrado. Una piccola lapide di marmo ricorda l'assassinio di due ragazze di Sennari, Maria Giovanna e Adelia Berretti, ad opera di soldati tedeschi nell'ambito dell'Eccidio di Sant'Anna. Va aggiunto che insieme a loro furono uccisi anche i mugnai Egisto Mancini e Maria Angelica Pardini.

Sant'Anna di StazzemaFoce di Farnocchia

Il borgo si raggiunge dalla provinciale Pietrasanta-Massarosa, conosciuta come Sarzanese, deviando presso una rotonda di recente costruita e seguendo le relative indicazioni. Il paese nacque come alpeggio di Farnocchia per poi diventare luogo di abituale residenza. La chiesa intitolata a Sant'Anna, di impianto cinquecentesco, con campanile del XVII secolo,  si trova a 650 metri e le case del borgo sono sparse ai piedi del Monte Lieto a formare piccole borgate che prendono nome: Argentiera, i Bambini, le Case, le Case di Berna, la Chiesa, i Coletti, il Colle, Fabbiani, Franchi, i Merli, il Moco, Monte Ornato, i Mulini, il Pero, Sennari, Vaccareccia, Vallecava, Vinci. Il paese si estende lungo il Canale dei Mulini che prosegue fino a Valdicastello nel Comune di Pietrasanta. La popolazione locale era dedita all’agricoltura, alla pastorizia e al lavoro nelle vicine miniere, in particolare quelle del Monte Arsiccio. Sul vicino Col di Cava, a 786 metri, raggiungibile con una via Crucis, si trova il Monumento Ossario a ricordo dei 560 Martiri, vittime dell’eccidio compiuto dai nazi-fascisti il 12 agosto 1944. Nel 1982 l’allora Presidente Pertini inaugurò il Museo di S.Anna sito nella vecchia scuola elementare, esso divenne, poi, nel 1991, Museo Storico della Resistenza in Toscana. L’intera zona di S.Anna è stata dichiarata nel 2000 Parco Nazionale della Pace. Da Sant'Anna passa il sentiero 4 (Valdicastello - Farnocchia - Le Mulina) e sulle colline più alte il sentiero 3 (Capezzano Monte - Palagnana). Inoltre esiste una rete di brevi sentieri conosciuta come Sentieri della Pace.

Eccidio di Sant'Anna

Nell’estate 1944 la zona di Sant’Anna ospitava oltre mille sfollati dalla Versilia, ma anche da altre parti d’Italia,  che qua cercavano rifugio dalla guerra. Infatti il paese era praticamente isolato, sperduto tra i boschi, privo di strade d’accesso e quindi era ritenuto luogo sicuro. All’alba del 12 agosto, però,  quattro colonne di SS, probabilmente al comando del criminale di guerra Walter Reder, ma guidate da fascisti locali, provenienti dal Monte Ornato, da Farnocchia, da Mulina e da Valdicastello, invasero la zona bruciando le case e uccidendo bambini, donne e vecchi. Alla Vaccareccia oltre cento persone furono radunate in una stalla e uccise con bombe a mano e col fuoco. In altre frazioni (Colle, Moco, Franchi, Case) la gente riuscì a fuggire, specialmente i giovani uomini che credevano si trattasse di un normale rastrellamento che non riguardava mai il resto della popolazione. Gli abitanti del Pero, di Vinci, gli sfollati che vivevano nella canonica e nella scuola, furono ammassati nel piazzale della chiesa per essere poi trucidati con le mitragliatrici e dati alle fiamme. Moltissime vittime erano irriconoscibili La strage rientrava nella strategia, ideata dal criminale di guerra Kesserling, della “terra bruciata” per intimorire in maniera indiscriminata la popolazione civile per evitare che collaborasse con i combattenti per la libertà. In totale le vittime furono 560.

Foce di Farnocchia

Conosciuta anche come Le Focette. È un valico, situato a 873 metri, sul crinale tra il Monte Gabberi e il Monte Lieto. Essa è attraversata dalla mulattiera che congiunge Farnocchia con S. Anna, oggi sentiero 4. Dal valico è possibile salire, seguendo le creste e i segni blu, alle vette dei due monti per le opposte direzioni. Nei pressi della foce c'è una marginetta con icona marmorea dell'assunzione di Maria fatta erigere per sua devozione da Ottavio Bottari nel 1707. Sulla destra, poco distante, in direzione Monte Gabberi, una lapide ricorda Quentin Clewes (Annapaola Cancogni 1944 - 1993) scrittrice e traduttrice di famiglia versiliese.

FarnocchiaFarnocchia

Borgo del comune di Stazzema posto a  646 metri, esso è arroccato su un crinale alla base orientale del Monte Lieto e a settentrione del Monte Gabberi. La notizia più antica del borgo risale al 798. Il nome dovrebbe derivare da farnia, cioè faggio. Questa pianta fu poi sostituita in loco dal castagno per la sua importanza alimentare. L’attività principale degli abitanti fu la produzione di carbone da legna e la lavorazione del ferro proveniente dalla zona di Ruosina, sempre nello stazzemese. Qua passano i sentieri 3 e 4 e il paese è punto privilegiato di partenza per salire al Lieto e al Gabberi. Il borgo è molto panoramico sulle Apuane Meridionali e su quelle centrali, oltre che sul paese di Pomezzana e su quello di Stazzema. La chiesa dedicata a S. Michele Arcangelo risale, nel suo impianto generale, a prima del 1000 e fu poi ristrutturata. Oggi viene aperta solo in ricorrenze particolari. C’è comunque un’altra chiesa per la cura delle anime locali situata nella piazzetta IV Novembre con il piccolo monumento ai caduti. Nel 1944 il paese fu distrutto dai nazi-fascisti poco prima dell’eccidio di Stazzema.Dal 2016 il borgo è allietato da presepi semplici, ma gradevoli, nell'ambito di una manifestazione detta "Presepi nel borgo".

Le Mulina

O semplicemente Mulina. È un piccolo borgo del comune di Stazzema situato, a circa un chilometro da Pontestazzemese, sulla strada provinciale per Stazzema. È bagnato dal torrente omonimo. Il borgo è diviso in tre piccole frazioni: Carbonaia, Culerchia e Calcaferro. Nei secoli XV e XVI la zona fu importante per l’estrazione del ferro e per la sua lavorazione per fabbricare armi e utensili. La chiesa, del XVII secolo, è situata in località Culerchia ed è intitolata a San Rocco. La ricchezza di acque a Calcaferro  fa pensare alla possibilità di un loro sfruttamento ai fini termali. Non distante dal paese (in direzione Pontestazzemese) si trova la Cava del Piastraio, ormai inattiva, che produceva la breccia di Stazzema, una sorta di marmo colorato. Oggi dalla strada inizia il sentiero del Piastraio per la cava, il santuario omonimo e il borgo di Stazzema. Il 12 agosto 1944 furono uccisi dai nazisti il parroco Fiore Menguzzo (1916-1944) e sei suoi parenti per l'aiuto che il giovane prete dava ai partigiani. Da Culerchia inizia la mulattiera per Farnocchia e Sant’Anna, oggi sentiero 4, e un sentiero SAV per Cardoso e Pruno.

Deviazioni e possibilità di escursioni

Sono possibili diversi percorsi ad anello e traversate. Ne citiamo alcuni.

Traversata Valdicastello - Mulina. Si tratta di percorrere l'intero sentiero 4. Volendo è possibile dedicare un po' di tempo a Sant'Anna con la visita al Sacrario e al Museo della Resistenza.
Anello Valdicastello - Sant'Anna.
Con il sentiero 4 si arriva a Sant'Anna da cui con il Sentiero della Pace numero 5 si torna a valdicastello passando per Fornace, Cacciadiavoli e S.Maria. Servono circa 4h 30'.

Itinerari relativi al sentiero CAI 4


Commento

Il sentiero non è difficile e si sviluppa per lo più nella frescura del bosco. I borghi attraversati sono tutti interessanti. A Valdicastello è possibile visitare la casa natale di Carducci.
A Sant'Anna c'è il Monumento Ossario delle vittime della strage del 1944 e il Museo Storico della Resistenza in Toscana. Farnocchia ha due interessanti chiese molto antiche. Qualche tratto è panoramico sulle Panie, su Procinto, Nona e Matanna.
Farnocchia offre anche la possibilità di una interessante sosta gastronomica nel locale ristorante. In inverno qualche tratto ghiacciato o scivoloso va percorso con attenzione, ma senza pericoli.